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Autore: Queila    29/03/2014    2 recensioni
Una LilyxJames.
Come Lily si è convinta a uscire col nostro figone di James xD
La storia partecipa al contest: "La scelta del destino: quale sarà la tua casa?" di Sophie97
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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-Nick forum: S.Elric/ Queila su EFp
-Titolo: Lo sai quel è il mio colore preferito?
-Raiting: Verde
-Genere: Sentimentale, triste
-Avvertimenti: ------
-Note dell’Autore (non obbligatorie): è la mia prima LilyxJames, non sono del tutto soddisfatta, ma non è malaccio alla fine secondo me il risultato. Avevo iniziato una storia diversa, con Lupin protagonista, poi mi ha fatto schifo e ho scritto questa xD Spero ti piaccia!! ^^
 
 
 
 
Lo sai qual è il mio colore preferito?
 
L’ultima immagine che James Potter vide poco prima di morire fu il maglioncino Porpora che Lily indossava durante il loro primo appuntamento, da quel lontano giorno il porpora era diventato il suo colore preferito, quello e il verde speranza che brillava negli occhi della sua famiglia; la sua Lily, il suo Harry avevano il colore degli occhi più bello di tutti, perché quello era il colore dell’amore, ma James ne era sicuro, fu il color porpora a dare inizio a tutto.
 
“Ehi, Evans… lo sai qual è il mio colore preferito?”
“No, Potter, illuminami…”
“Il verde”.
La ragazza sorrise, e la cosa a James non sfuggì.
Erano tre anni che le chiedeva di uscire, che le faceva battute sconce o poco appropriate, ma era la prima volta che le parole del ragazzo facevano aprire in un sorriso il volto di Lily.
“Quindi esci con me?”
“Quanta fretta, Potter, prima devi indovinare il mio di colore preferito! E ti avverto: hai una sola possibilità”.
Le parole della rossa sconvolsero James che rimase fermo in mezzo al corridoio per almeno dieci minuti netti, prima di correre a perdifiato verso la sua camera.
“Ragazzi, ottime notizie!”
“Non dirmi che Lily ti ha detto di sì…” disse Remus svogliatamente, mentre leggeva un manuale di Erbologia.
“Beh, no, ma quasi!”
“Ramoso, i sogni non contano come risposta per appuntamenti, devi essere sveglio mentre ti parla, sennò non vale” disse ridendo Sirius e a lui si unì anche Peter.
“Ah, davvero spiritoso Felpato, davvero, ma lei mi ha detto che se indovino il suo colore preferito uscirà con me!”
Tutti e tre i ragazzi lo fissarono; Remus chiuse il libro che aveva in mano, Sirius si alzò dal letto e Peter cambiò idea e, invece di entrare in bagno, rimase nella stanza ad ascoltare il resto della storia.
“E allora? Sai il suo colore preferito?” chiese subito Lunastorta.
Nella camera aleggiava aria di attesa.
“No, ma… ecco, ci penserò e le porterò la mia risposta…”
Tutti rimasero un po’ delusi, ma non aggiunsero nulla: James era disperato, ed era meglio lasciarlo ai suoi progetti, piuttosto che intromettersi e renderlo più nervoso.
Il ragazzo si stese sul letto e mise il cervello all’opera, da quello dipendeva il suo futuro, dipendeva tutto: più di ogni altra cosa voleva raggiungere Lily e ora, al settimo anno, stava per afferrarla, James ne era certo, avrebbe indovinato questo dannato colore e avrebbe amato Lily per sempre.
Nei giorni successivi James si trasformò in un cadavere: non mangiava, non dormiva e non si allenava a Quidditch; pensava, pensava e ripensava a ogni piccolo dettaglio che potesse fargli capire il colore preferito dell’amata.
L’aspetto cadaverico del ragazzo non sfuggì a Lily e alle sue amiche.
Alice chiese alla rossa se era responsabile dell’improvvisa assenza di spirito di James.
Lily soffocò una risata e spiegò lo scambio di battute che aveva avuto col giovane pochi giorni prima.
“Ma sei perfida! Ha sempre detto che non hai colori preferiti: non può indovinare…”
“Beh, fatti suoi, in fondo può anche rispondere nessuno” la ragazza si sentì, però, un po’ in colpa dopo le parole dell’amica.
Lily non era una ragazza malvagia, ma solo indecisa.
Non sapeva prendere decisioni su niente e le continue richieste del giovane, semplicemente, la infastidivano, se le avesse dato tempo di pensarci su, magari si sarebbe convinta a uscire con lui.
Il Grifondoro ormai erano giorni che contorceva la sua mente, la spremeva per vedere se ne usciva qualche ricordo che potesse fargli capire il colore preferito di Lily.
Perché doveva essere tutto così complicato?
Lui la amava da sempre, e anche lei lo amava, James ne era certo, ma ancora non lo sapeva; le sarebbe bastato guardarlo negli occhi e scoprire i sentimenti che lui provava per lei, ma la rossa era cocciuta e si limitava a osservarlo svogliatamente e di questo passo non si sarebbe mai accorta che erano fatti l’uno per l’altra.
I giorni passavano, però, e James non aveva una risposta, fino a quando si decise ad affrontare la ragazza; l’avrebbe guardata dritta negli occhi e le avrebbe detto la prima cosa che le passava per la mente, sarebbe stata lei a ispirarlo, in fondo, faceva sempre così: ragionava poco o niente prima di aprir bocca.
Lily era in biblioteca, come tutte le domeniche.
Stava finendo di scrivere un tema per Trasfigurazione, quando James le si piantò davanti.
“Pensavo avessi rinunciato…” scherzò lei, ma smise di ridere non appena vide che il ragazzo la fissava con aria seria.
“Porpora” disse quello, mantenendo il contatto visivo e alla ragazza vennero i brividi per l’intensità di quello sguardo.
“Come scusa?”
“Il tuo colore preferito è il porpora.”
Aveva sbagliato, Lily lo sapeva e anche James.
La ragazza lo guardò fisso negli occhi per annunciargli la sua disfatta, ma qualcosa la trattenne.
Si specchiò negli occhi color nocciola del moro e per un attimo s’immaginò di poterli ammirare tutti i giorni. In quegli occhi si vide come lui la vedeva tutti i giorni e la cosa le piacque, si sentì amata e protetta, un qualcosa di nuovo per la ragazza; quegli occhi le scaldarono il cuore e l’anima.
Forse il porpora poteva essere il suo colore preferito, forse poteva concedergli questa possibilità.
Successe tutto in attimo: Lily annuì leggermente e James le prese il volto tra le mani e la baciò.
Era un bacio liberatorio che sapeva di rivalsa e di fragola.
A Lily sembrò il bacio più bello del mondo: e non fu solo una sensazione, fu la verità, non si sarebbe voluta mai staccare da quelle labbra. Il mondo intorno a loro scomparve, non era a Hogwarts, ma erano l’uno nell’anima dell’altra, si stava esplorando, si stavano conoscendo per la prima volta, erano due ragazzi innamorati che avevano bisogno di quel contatto per vivere.
“Mi hai promesso un appuntamento, dopo pranzo ci vediamo in Sala Grande, ok?”
Lily annuì ancora scossa dalla marea di sentimenti che l’aveva appena attraversata, si sentì felice e appagata per la prima volta in vita sua. Ripresa dallo shock, chiuse i tomi che aveva davanti e si fiondò in camera sua per decidere cosa indossare.
Forse era impazzita, o forse aveva finalmente aperto gli occhi.
Nell’armadio la ragazza aveva un solo indumento di color porpora e decise di indossarlo quel pomeriggio, non le donava un gran che, ma James sarebbe stato felice di quella scelta.
Arrivò sul luogo dell’appuntamento e lui era già lì; la accolse con un gran sorriso stampato in faccia.
Lei gli sorrise di rimando e fu allora che la vide: la piena felicità di quel momento brillava negli occhi nocciola del ragazzo, ne rimase estasiata, fu la sensazione più bella del mondo il sentirsi amata da qualcuno e procurare, con la sola presenza, la felicità a qualcun altro.
“Ehi Evans, sai quel è il mio nuovo colore preferito?” le chiese James prendendole la mano.
“Dimmi, Potter”.
“Il porpora” lei sorrise.
“E sai qual è il mio nuovo colore preferito, Potter?” chiese lei per stuzzicarlo.
“Dimmi, Evans” rispose col suo solito sorriso beffardo.
“Il marrone dei tuoi occhi” disse e poi fu trasportata nell’oblio dalle labbra di James Potter che si avventarono su quelle della ragazza in pochi secondi.
Fu durante il loro secondo bacio che Lily capì di essere sempre stata cieca, fu in quel bacio che capì che James Potter era l’uomo che avrebbe amato per tutta la vita, fino alla morte.
 
L’ultima immagine che Lily Evans vide poco prima di morire, furono gli occhi nocciola del marito. Lei non aveva mai avuto un colore preferito, ma quel marrone la ossessionava da anni, giorno e notte e amava follemente il possessore di quegli occhi, perché rappresentava tutto per Lily: la vita e l’amore, anche se ne era sicura, niente sarebbe iniziato se non fosse stato per il color porpora; Lily ne era sempre stata certa, fu il color porpora a dare inizio a tutto.
 
 
  
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