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Autore: Rosalie97    29/03/2014    6 recensioni
Cosa avrebbe detto Mike se l'avesse vista? Zoey era sicura che l'avrebbe odiata, guardata per sempre con disprezzo. Ma ora Mike non c'era più, ed a lei non restava che il suo peggior nemico.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Gwen, Heather, Mal, Zoey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Zoey si sentiva piano piano trasportare dal sonno, ed i suoi occhi si chiudevano piano. Ma qualcosa di scatto la svegliò, un rumore, secco. Click. Come di un ramo calpestato. Quando si voltò, non trovò Mal vicino a lei, e la cosa la spaventò. Cominciò a guardarsi velocemente intorno, a destra e a sinistra, voltando la testa di scatto e respirando affannosamente: era in iperventilazione e cominciava già a vedere sfocato. Ma una voce la chiamò, e quando guardò alla sua destra vide Mal in piedi, ad osservarla.
<< Ehi, Zoey, stai bene? >>
Parlava tranquillamente, come se niente fosse successo, ma la sua espressione tradiva preoccupazione.
<< Dove diavolo eri?! >> Urlò lei risvegliandosi. Scattò in piedi e gli si avvicinò, per cominciare a tirargli pugni su spalle e petto. << Ti avevo detto di non lasciarmi da sola! >>
<< Ehi, ehi >> lui la fermò, bloccandole le braccia ed avvicinandosi a lei. I loro volti erano vicinissimi, ora, e Mal puntò i suoi occhi scuri in quelli marroni di lei, per cercare di calmarla. Il suo sguardo era fisso e sicuro, calmo, un’ancora che poteva riportare alla realtà Zoey. << Sono stato via solo per cinque minuti. Ho sentito un rumore e sono andato a controllare. >>
Zoey cominciò a respirare piano, inspirando dal naso, per calmarsi. << E.. Cosa è successo? C’era qualcuno? >>
<< No, più avanti c’è un albero sulla via della morte, ed un ramo tra i più alti è caduto. >>
<< Ah.. Okay.. Ma non dovevi comunque lasciarmi sola! E se in quei cinque minuti qualcuno mi avesse aggredito? >>
<< Però non è successo >> replicò lui con un sorriso, e lei lo fulminò con lo sguardo.
<< Che ore sono? >> Chiese tornando all’albero e sedendosi a terra, sopra il lenzuolo bianco.
<< Le nove e trentadue minuti. >> Rispose lui, sicuro delle sue parole.
<< Okay >> Zoey batté piano la testa contro il legno del tronco dell’albero, puntando gli occhi lontano, mentre Mal le si sedeva accanto.
<< Ehi, sei arrabbiata per caso? >>
<< No >> scosse piano la testa, ma non c’era gentilezza nella sua voce.
<< Zoey >> la chiamò lui, e lei si voltò a guardarlo, << se avessi pensato seriamente che tu fossi in pericolo non ti avrei lasciata qui da sola. Lo sai. E poi, stai mettendo in dubbio le mie capacità! Così ferisci i miei sentimenti, donna di poca fede. >> Le strinse la mano.
Zoey scoppiò a ridere, << Tu non ti sei mai preoccupato dei sentimenti altrui. >>
<< Dei tuoi si. >>
<< Ma se mi hai cacciata per tutto il Paese! >>
<< Si, ma questo prima di rendermi conto di.. >>
<< Di cosa? >> Chiese lei, vedendo che lui non rispondeva.
<< Shh >> disse facendole segno di non parlare.
Lei trasalì, << Cosa c’è? >> Sussurrò.
<< Ho sentito qualcosa. >>
<< Cos’hai, i superpoteri? Io non ho sentito niente.. >>  Ma nel momento stesso in cui lo disse, si sentì un rumore di foglie frusciare, e Zoey trasalì di nuovo. << Okay, questo l’ho sentito. >>
Mal scattò in piedi, seguito subito da Zoey. Mollò la presa sulla sua mano e si mise in posizione. A Zoey sembrava pronto per la battaglia, un eroe vendicativo pronto ad uccidere chiunque cercasse di farle del male.
Tre ragazzi comparvero dal fogliame, stavano ridendo ed erano tutti vestiti di nero, incappucciati, come Mal e Zoey. Quello al centro si fermò, e con la mano destra batté piano sul petto dell’amico. I tre guardarono Mal e Zoey, sorridendo. Si poteva vedere da miglia di distanza che avevano brutte intenzioni.
<< Ehi, cosa abbiamo qui? >> Disse quello al centro, apparentemente il leader del gruppetto.
<< Una bel fiorellino ed uno sfigato che si atteggia >> replicò quello di sinistra, sporgendosi e facendo un saluto con le dita della mano a Zoey, che restò immobile, con gli occhi sgranati e spalancati. Cosa volevano quei tre ragazzi da loro?
Mal sorrise, << Andatevene e non vi sarà fatto alcun male. >>
Il leader scoppiò a ridere e fece segni agli altri due: << Ohh, avete sentito? Non ci farà male se ce ne andiamo! >> Rise di gusto, << Anche se non fossimo tre contro uno, tu non riusciresti a batterci. >>
Mal sorrise di nuovo, ancora più cupamente, << Scommettiamo? >>
Il leader accennò con la testa, e gli altri due cominciarono ad avvicinarsi a Mal, che fece spuntare dalla manica sinistra della felpa nera un coltello dalla lama molto affilata. Quando i raggi della luna che riuscivano ad attraversare i rami degli alberi la colpivano, raggi lucenti venivano riflessi.
Mal si difese abilmente, lanciando fendenti ad entrambi i ragazzi che lo stavano aggredendo. Però era troppo occupato a combattere per poter stare attento a Zoey, e così il leader la raggiunse indisturbato.
<< Ciao, mio bel fiorellino >> disse, e lei gli lanciò un’occhiata fulminante.
<< Non sono né tua né un bel fiorellino, okay, stupido idiota? >>
Lui sorrise, << Una ragazza dolce come te non dovrebbe dire queste cose.. >>
<< Ti faccio vedere io chi è dolce! >> Zoey scattò e colpì il ragazzo al naso che con un urlo, cadde a terra, tenendosi il naso.
<< Come hai osato! Ti farò vedere.. >> Ma non finì la frase perché il calcio di Zoey lo colpì in pieno viso e lui cadde a terra disteso. Incredibile che fosse stato così facile.
<< Bel fiorellino la chiami tua madre >> disse lei chinandosi su di lui, mentre Mal si liberava dei due. La raggiunse e le offrì una mano, che lei afferrò.
<< Stai bene? >>
Zoey annuì piano, << Non gli ho nemmeno lasciato il tempo di sfiorarmi >> sorrise al sorriso di soddisfazione che comparì sul viso di Mal. << Quei due >> fece un cenno del capo verso i due ragazzi che lo avevano attaccato, ora distesi a terra, << li hai uccisi? >>
<< No >> disse voltandosi piano, << sono solo svenuti.. >> Quando riportò gli occhi su di lei disse, con un sorriso: << Mi stai facendo rammollire. >> Rise tra sé.
<< Stai semplicemente diventando più buono >> disse lei.
Mal portò lo sguardo al ragazzo svenuto ai loro piedi, << E tu più cattiva >> le sorrise. << Che cosa interessante, non trovi? >>
 
<< Che ne facciamo di loro? >> Chiese Zoey.
<< A me starebbe anche bene ucciderli >> rispose Mal in un tono sincero, come se fosse normale, << ma magari c’è gente che li cerca.. >>
I tre erano legati all’albero, che li guardavano con gli occhi spalancati.
<< Li lasciamo vivi? >> Zoey aveva un tono speranzoso, non amava per niente uccidere gente, lei, non era come Mal che nemmeno si poneva la questione. Lei rispettava le vite altrui, e la cosa più strana era proprio il fatto che era innamorata di un serial killer.
<< Si.. A patto.. Che questi tre tengano la bocca chiusa. >> Li guardò in un modo strano, molto cupo ed ostile, che fece paura pure a Zoey, anche se lei sapeva che non doveva temere nulla da Mal. Non le avrebbe torto un capello, non l’avrebbe nemmeno guardata se lei non avesse voluto.
<< C-c-certo.. >> Balbettarono i tre.
<< Bene, allora vi liberiamo, e voi ve ne andrete senza fare stronzate, intesi? >>
<< S-si. >> Annuirono, e Mal li liberò. I tre corsero via, spaventati a morte.
<< Cavolo >> disse Zoey ridendo, << ma fai così paura? >>
<< Non lo so >> scherzò l’altro alzando le spalle, << a te faccio paura? >>
<< No, non più >> disse con un sorriso e gli si avvicinò. Lui la circondò con le braccia e si chinò verso di lei, posando le sue labbra su quelle di Zoey.
 
Nel frattempo, Heather si trovava a casa di Alejandro, chiusa in bagno mentre lui dormiva. Si stava guardando allo specchio, e non poteva credere a tutto ciò che era successo.. Lei e Al.. Abbassò di colpo lo sguardo, respirando piano. Dove aveva trovato il coraggio ancora non lo sapeva.
Allo specchio si vedeva diversa, in modo irreparabile. Forse non avrebbe dovuto, lei e Alejandro non avrebbero dovuto stare insieme. Erano troppo uguali, e male più male non porta a nulla di buono. Rise piano, per l’ironia della sorte.
Sospirò ed alzò di nuovo lo sguardo. Aveva fatto quel passo, ed ora non si poteva tornare più indietro; ma in un certo senso ne era felice. Adesso non avrebbe più dovuto inventarsi scuse, crearsi complessi perché voleva Alejandro. Ora era suo. Punto.
Heather sorrise al suo riflesso nello specchio, mentre la sua mente correva ad una canzone che aveva sentito qualche tempo prima. Non ne capiva le parole, perché erano in una lingua diversa, italiano, ma aveva cercato la traduzione. Sembrava rispecchiare alla perfezione la sua situazione, sua e di Alejandro.
Erano pezzi di vetro sparsi sul nostro cammino. Le nostre difese lasciate sospese.
Fluida acqua che scorre, i nodi miei già si sciolgono, come neve d'estate. Ma ti guardo tornare su letti di spine. Le nostre parole lontane dal cuore, le nostre paure immotivate, congelate.
Pensò ad Al, a quanto fosse bello, egoista, doppiogiochista, cattivo, esattamente come lo era lei.
L'amore con te è come camminare in punta di piedi senza potersi fermare.
Ed era vero, dannatamente vero.
Ma sento il tuo calore forte negli angoli bui delle mie stanze gelate, appesa al tuo respiro mi vedo cadere, per poi ritornare a sentirmi felice.
Già, quando si sentiva triste le bastava pensare ad Alejandro e le ritornava il buonumore, oltre che insulti, alla mente. Ora che aveva compiuto quel passo poteva dirsi felice, definitivamente felice.
Ma la tensione che sento verso il tuo respiro mi distoglie dal pensiero di tutto ciò che abbiamo perso. E credo a volte di volere riparare, di poter ricostruire, tutto nuovo e un po' diverso.
Ma sento il tuo calore forte negli angoli bui delle mie stanze gelate, appesa al tuo respiro mi vedo cadere, per poi ritornare a sentirmi felice.
Uscì dal bagno e puntò gli occhi su Alejandro che se ne stava disteso, tranquillo, a dormire, tra le coperte.
Mi fermo di fronte al tuo viso, tu che dormi disteso e non sai di poterti affidare, di poterti fidare di me.
Si, lui si poteva fidare di lei. Avrebbe tradito chiunque, tranne che quattro persone, a cui sarebbe stata fedele ed avrebbe mostrato il suo appoggio, sempre a modo suo, però: Zoey, Courtney, Gwen ed ora, anche Alejandro.
  
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