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Autore: thedarknesswillfall    29/03/2014    2 recensioni
I figli di Persefone sono rari per un solo motivo. Dato che a Ade non piace che la moglie abbia dei figli con un altro uomo, questi semidei nascono con una quantità enorme di morte, cioè, hanno più probabilità di morire. Nessuno ha vissuto fino all'età adulta. Sono influenzati dalle stagioni: in primavera ed in estate sono forti e vigorosi, mentre in autunno ed inverno sono più stanchi e deboli e molto vulnerabili alle malattie e spesso muoiono per questo motivo.
"-Accetti?- disse Ade, tendendomi la mano scheletrica. La strinsi. Un ghigno malvagio fiorì sulle sue labbra. Sapeva che avrei perso il gioco. Lo sapeva da sempre.Ed anche io."
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gli Dèi, Leo Valdez, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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5. Dormire con la luce accesa.
 
 
Io sono Nico Di Angelo, figlio di Ade aveva detto il giovane dall'aspetto scarno, masticando la mela.
Scattai in piedi, gemendo subito dopo per il dolore.
Lui era il ragazzo di cui tutti mi avevano ben raccomandato di stare alla larga. Ma io non riuscivo a vedere cattiveria in lui. Nei suoi occhi e nei suoi movimenti, riuscivo a scorgere solamente tristezza. 
Nascondeva un demone, dentro di se, un demone che lo stava distruggendo dall'interno. 
Ma tutto quello accaduto la sera prima, aveva risvegliato in me un senso antico e primitivo. Dovevo difendermi dalla bestia, dal mostro.
Dolorante, afferrai una stampella poggiata accanto alla barrella e lo sollevai all'altezza della testa, con mani tremanti, sorpresa dal fatto che i miei polsi fossero già così belli e sistemati: << Prova a toccarmi con un solo dito e ti colpisco. Ti faccio secco >> ringhiai. Nico mi guardò per un po', spalancando gli occhi. Poi scoppiò in una risata fragorosa, tenendosi la pancia. Il ragazzino cupo e serio di poco prima venne spazzato via in un secondo. 
 << In quelle condizioni? >> disse, tra una risata ed un'altra. Osservai perplessa la stampella sopra la mia testa, poi la rimisi al suo posto, con cautela.
Nico posò la mela mezza mangiata sul tavolo e si leccò l'indice ed il pollice, continuando a ridere sotto i baffi. Il cuore mi batteva davvero fortissimo.
Quando, e dico quando, Ade mi avrebbe lasciata in pace?!
Guardai la finestra e subito dopo la porta: le mie possibilità di fuga erano ridotte al minimo, nelle condizioni in cui mi ritrovavo. Indietreggiai.
<< Cosa vuoi? >> chiesi, senza abbassare la guardia. Nico si ricompose, infilando le mani nelle tasche del cappotto, decisamente troppo grande per lui.
<< Ti ho detto, non voglio farti del male. Sono qui per aiutarti >>
<< Oh, si, certo. E io sono la regina Elisabetta >>. Il figlio di Ade alzò un sopracciglio ed incrociò le braccia: << Degna figlia di Persefone >> borbottò. Lo guardai male.
Sospirò e si passò una mano tra i riccioli scuri: << So quello che ti è capitato ieri sera. Mi dispiace tanto.. >> mi guardò, come se si aspettasse una risposta ma io non aprii bocca.
<< ...comunque, come ti ho già detto sono qui per aiutarti. Tramite alcune voci, sono riuscito a scoprire che mio padre ha rapito.. >> le sue parole furono interrotte da qualcuno che bussava alla porta, o meglio al muro.
<< Lilith, sei sveglia? Posso entrare? >>. Un'ombra di panico si dipinse sul volto di Nico che si avvicinò a me, sussurrando: << Stasera tornerò a trovarti, così parleremo in santa pace. Si tratta di tuo padre. Devi fidarti di me...non dire a nessuno che sono stato qui! >>. 
Mio padre..?
Confusa, annuii e lo guardai scomparire in una nuvola di polvere nera. Cinque secondi dopo, i lineamenti furbetti di Leo spuntarono dalla porta. 
<< Buongiorno >> disse, cupo. Non dissi nulla, ero ancora intenta a fissare il punto in cui circa qualche attimo fa vi era la figura del figlio di Ade. Leo si richiuse la porta alle spalle, lo sguardo puntato su di me: non osavo guardarlo a mia volta.
Mi sentivo troppo in imbarazzo per quello che era successo, nonostante non fosse colpa mia. Sospirò: << Come ti senti? >>
<< Bene >> gracchiai, continuando ad osservare il pavimento. Avanzò cautamente: << Ti..ti ho sentita parlare con qualcuno...chi c'era qui? >>
<< Ah? No, nessuno >>
<< Nessuno? >>
<< Nessuno >> mentii. La mia mente volò alle parole di Nico, che sosteneva di sapere dove si trovasse mio padre. Erano accadute così tante cose, che non avevo nemmeno minimamente pensato al mio vecchio.
Mi sentivo una stupida egoista, e forse tutto quello che mi era capitato la scorsa notte non era altro che una punizione divina per il mio enorme ego.
Volevo piangere.
<< Verrà punito >> sussurrò. Finalmente alzai le iridi da terra: << Hans..? >>
<< Si >> concluse, con il volto disgustato non appena mi sentii pronunciare quel nome. Tornai verso il lettino, strisciando le pantofole per terra:
<< Come? >> domandai. Lui si limitò a fare spallucce: << Dobbiamo prima catturarlo.. >>. Al mio cuore mancò un battito.Spalancai gli occhi, sconcertata: << Mi stai dicendo che.. >> esclamai, con voce strozzata. Leo mi mise una mano sulla spalla ed io, senza volerlo, rabbrividii. Il tocco delle sue mani somigliava troppo a quello di Hans, quando mi abbracciava. 
Avevo paura.
Il figlio di Efesto ritirò la mano, aggrottando la fronte: << Non tornerà, Lilith. Non lo farà >>. Annuii, rivolgendoli uno sguardo di scuse. Leo sorrise amaramente: << Avrei dovuto proteggerti >>
<< Mi avevi avvisata, è solo.. >> mi fermai per qualche secondo, sentendo una lacrima scivolarmi lungo la guancia << ...è solo colpa mia >>. Singhiozzai.
Leo esitò un po' prima di stringermi tra le sue braccia: << Ehi, va tutto okay. E' tutto okay >> sussurrò, accarezzandomi la testa. Mi alzai e mi strinsi a lui, poggiando la testa nell'incavo del suo collo. Pochi secondo e gli inzuppai la maglietta di lacrime amare, salate che continuavano a cadere dai miei occhi, manco fossi diventata una fontana vivente.
 
Doson poggiò la tazza di tè fumante sul tavolo: << E' ancora al Campo, questo è sicuro. Ade gli fornisce protezione, è questo il problema >> bevve un sorso della bevanda << Cancella le tracce del suo passaggio, il suo odore. I nostri inviati sono tornati tutti a mani vuote >>.
Non dissi nulla, troppo impegnata ad osservare il fuoco danzare nel camino del salone di Chirone. Il centauro ed il satiro erano seduti ad un tavolo, a giocare a carte mentre io ero adagiata su una delle poltroncine in velluto del salotto. 
Tra le mani stringevo una tazza di cioccolata calda, o meglio, doveva esserlo stata in passato. Non ne avevo bevuta nemmeno un po'. Era da più di due ore che non facevo altro che guardare il vuoto davanti a me. Sicuramente, Nico mi stava già aspettando da molto. 
<< Bimba, perchè non ti fai una partita a carte con noi? >> chiese Doson, agitando la mano. Con un sospiro mi alzai e, tenendomi il fianco, mi lasciai cadere su una delle sedie attorno al tavolo: non giocavo a carte da quando ancora abitavo al campo fantasma.
<< Ti ricordi le regole, vero? >> domandò il vecchio satiro, mettendosi una sigaretta tra le labbra. 
<< Si, e ricordo anche di averti battuto più volte >> borbottai, osservando Chirone che distribuiva le carte.
Doson rise: << Mi dichiari guerra, Bimba? >>
<< Può darsi >>. 
Sorrisi: Doson era sempre capace di strapparmi un sorriso. 
 
L'orologio battè il primo dei dodici rintocchi di mezzanotte quando mi richiusi la porta alle spalle. Un'insolita allegria mi divorava il cuore, alleggerito dalla partita a carte fatta con Doson e Chirone. 
<< A mezzanotte precisa, come Cenerentola >>.
I pensieri felici andarono a farsi fottere:
<< Nico..? >> chiesi, spaventata. La stanza era buia, ed era tardi. Scorsi l'ombra del figlio di Ade accanto alla finestra:
<< Sono qui da tre ore, ormai >> disse, voltandosi verso di me. Accennai un sorriso stanco: << Giocavo a...carte >> mi giustificai. Lui ricambiò il sorriso: sembrava più deperito di quella mattina. 
Accesi la luce e sedetti su una sedia, osservandolo per bene: << Parla >> pronunciai, forte, stringendo i pugni.
<< Forse è meglio se ti siedi >>.
Silenzio.
<< Sono seduta >> affermai. Lui arrossì un poco: << Mh, uh, si. Ehm..allora... >> incrociò le braccia dietro la schiena, camminando verso di me: << Mentre ero da mio padre, ho saputo che alcuni mostri avevano catturato il padre della ragazzina.. >>. Alzai una mano, per farlo tacere, mentre sentivo la gola annodarsi. 
Panico, paura, rabbia, angoscia ed io diventammo un'unica cosa. Presi un respiro profondo e gli feci cenno di continuare:
<< Beh, si insomma, che avevano catturato il padre della ragazzina scappata dal campo protetto da Persefone >>. Si fermò, puntando gli occhi scuri su di me.
Il mio cuore, che stavo ricostruendo pezzo per pezzo, si ruppe nuovamente, in altri mille pezzettini. Mi accorsi qualche secondo dopo di star piangendo e che Nico, probabilmente in imbarazzo, mi aveva circondato le spalle con un braccio e mi stringeva a sé goffamente. 
Mi scostai leggermente, e lui ritirò l'arto:
<< Mi dispiace, forse avrei dovuto aspettare per dirtelo >>. Scossi la testa, asciugandomi le lacrime con il polso: 
<< N-no, no hai..hai fatto bene a dirmelo..solo che ora, ora dobbiamo fare qualcosa. D-dobbiamo salvarlo..Ade lo torturerà! >> singhiozzai, mentre l'immagine di mio padre, incatenato chissà dove dasnzava davanti ai miei occhi. 
Nico annuì:
<< Vedrò di scoprire qualcosa di più..per ora, posso dirti solo questo >> sussurrò e scomparve.
Solo quando mi ritrovai completamente da sola, capii che anche lui, in quel momento, soffriva moltissimo. Qualcosa a me ancora sconosciuto distruggeva il figlio di Ade.
 
Quella sera, il buio mi faceva particolarmente paura e per un attimo, mi parve di vedere gli occhi verdi di Hans scrutarmi dal profondo dell'oscurità.
Accesi la luce e mi addormentai, osservando la lampadina che illuminava il soffitto della mia stanza.
 
 
Ehiiiiiilà.
Okay, non uccidetemi, sono stata via un sacco di tempo..ma ho avuto parecchie cose da fare!
In primis, quindi, mi scuso per la luuunga assenza! 
Seconda cosa, siamo arrivati ad un punto molto importante della storia, yeeee! Come mi pare di aver annunciato in una risposta ad una recensione, nel prossimo capitolo, o in quello seguente...VI SPEZZERO' IL CUORE!
Come, vi chiederete voi.
Ehh.
Grazie mille per aver letto il capitolo! e per non avermi uccisa dopo la mia assenza
-thedarknesswillfall
  
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