Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: Jelena_my life    29/03/2014    2 recensioni
1) argomento. Sto ancora parlando di te e tu non hai letto nemmeno una parola. Quindi chi ha davvero superato la rottura? Tu. Congratulazioni.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
2 NOVEMBRE 2013 Fui cieca davanti a quello che voleva Justin, insomma lo fui per forza. Ho fatto finta di non aver visto le grosse labbra della mia migliore amica intorno al cazzo di Justin, ma bhe l'ho visto. Ho fatto finta di non averlo colpito in faccia, ma anche questo ho fatto; e le mie nocche livide erano la prova della mia rabbia verso entrambi. < Non mi potevi lasciare almeno lui eh Cam? Ti ho lasciato ogni singolo ragazzo che mi sia minimamente piaciuto, e non avresti potuto risparmiare solo lui? L'unico di cui mi fossi innamorata? >. Ricordo in modo vivido il ghigno rosso stampato perfettamente sul suo viso, e lo shock di Justin, probabilmente di essere stato scoperto. Mi manca perchè ho pensato che le sue ossa fossero un buon posto dove piantare le mie radici, anche se le persone non sono giardini. Quando ero piú giovane la mia bella nonna mi disse che i fantasmi non perseguitano le case, ma perseguitano le persone, e che quindi se ti senti vuota e inquieta è perchè la tua anima è fuori che vaga per le strade insieme alla persona che è la tua casa, e io sto iniziando a pensare che Justin è la mia vera casa. Mi baciava come solo il diavolo poteva fare. Come avrei potuto non amarlo? Battei sarcasticamente le mani e entrambe le loro teste si voltarono verso di me. Camilla portò il suo dito alla bocca. Avrei voluto strapparle tutti i capelli, arto per arto; ma non feci niente, ero fissa su Justin che sembrava avere uno sguardo tranquillo. Era una cosa che non avevo mai voluto. Non avevo mai voluto essere la ragazza che era all'oscuro all'interno della relazione, non avevo mai voluto essere l'unica nella relazione che abrebbe avuto a che fare con tutta la tristezza quando la relazione sarebbe andata al diavolo, non avevo mai voluto essere guardata in quel modo da lui, quando lo beccai mentre si divertiva con qualcuno che non ero io. Tutto quello a cui pensai era il modo in cui Justin non mi guardasse negli occhi, la sua attenzione invece si spostò sul corpo tonico e perfettamente scolpito di Camilla, quello era il mio incubo e lui era la star principale. < E adesso? > chiesi a entrambi annuendo. < Cailin > disse Justin non guardandomi ancor negli occhi. < Ti ho chiesto, no, ti ho scongiurato di non farmi questo, non con lei, ti ho avvertito e pregato, e tu hai preso questo come un pass per uscire dal carcere, hai pensato che non ne sarei rimasta ferita visto che sono abituata a lei che mi frega ogni ragazzo?! Come se fossi la Terra e lei la Luna, è lei che tutti guardano. Lui scosse la testa e sussurò < io ti amo > < si vede > dissi. < Io volevo solo...la scommessa...hai detto > mormorò e strabbuzzò gli occhi come se si fosse svegliato da un sogno. < Per tua informazione, questa é la vita vera Justin, per quante volte potrai strabuzzare i tuoi bellissimi occhi ti imbatterai sempre nel casino che hai fatto, quindi dimmi come aggiusterai questo? Dimmi come farai? > gli chiesi. Continuava a non guardarmi < ti ho fatto una domanda > schioccai le dita cosí forte che entrambi mi guardarono < non lo so > disse. < Non lo sai? Avrai dovuto pensare alla possibilità di poter essere beccato, tu idiota! Per quanto tempo ti sei fatto succhiare il cazzo da una persona cosí disgustosa? >. < Non sto parlando con te > zittí Camilla che stava per intervenire. < Sto aspettando > dissi a Justin. < Mi sto scusando e spero lo accetterai > disse e alzò le spalle come se fosse una cosa di poco conto. Risi < questo è troppo poco anche per te, seriamente sei un bellissimo ragazzo esteticamente e avresti potuto tradirmi con qualcuno che fosse la metà di me > scosse la testa. Guardai Camilla < finchè il piccolo ragazzo non vorrà parlare, perchè non parliamo io e te? Da donna a donna, puoi sopportarlo no? Certo che puoi, con tutti gli uomini che ti sei scopata sarai cresciuta >. < Si, posso sopportarlo > disse e si alzò in piedi, nuda in tutta la sua gloria, mi superò per prendere un'accappatoio < parliamo dai > disse e sorrise. < Per quanto tempo tu sei scopata il mio ragazzo? > < per abbatanza tempo > disse < infatti adesso mi sto stancando, quindi te lo puoi riprendere >. < È questo quello che ti piace Justin? Almeno io non mi sono stancata di scopare con te, testa di cazzo > gli urlai contro < ti meriti qualcuno come te, Camilla, e lui non lo è fidati. Non ho niente da fare con te, non mi voglio vendicare, il Karma è una stronza e morde, molto forte. Arriverà, o puodarsi stia già arrivando, insomma guardati. Posso vedere il modo in cui sei stata presa e usata, non sei nient'altro che brava a scopare, forse un giorno cambierai e diventerai una persona migliore, ma sono stanca di stare ad aspettare che succeda >. < Tu > dissi a Justin < qualunque cosa questa sia, è finita >. < Aspetta > mi chiamò alzandosi e prendendo i vestiti con noncuranaza appena mi seguí fuori dall'appartamento < Cailin, aspetta ti amo, dove stai andando? > < Tu non capisci > piansi < e mai capirai, tu sei ovunque, sei le mie interiora. Le tue impronte sono tra le mie dita, i tuoi sorrisi sono sulle mie guance scavate , i tuoi occhi sono in ogni specchio che vedo, questo è amore Justin. Per piacere Justin hai fatto abbastanza, lasciami solo perdere > fece un passo indietro come se le mie parole fossero acqua santa e lui fosse il diavolo, guardò il pavimento e annuí. Me ne andai. La sera arrivò subito e io ero lí a piangere sul letto, quando mi arrivò un messaggio da parte di Camilla, diceva "mi dispiace", oh no che non le dispiaceva. Non risposi. Cercai di chiamare Justin solo una volta, e quando rispose disse che era troppo impegnato per venire o anche solo per parlare con me, e gli dissi una cosa di cui mi pentí il secondo dopo che la dissi < hai vinto la rottura. Complimenti >. 25 DICEMBRE 2013 Ho passato il giorno di Natale a tenere la mano di mio padre vicino al letto d'ospedale, l'inefermiera di mio padre aveva messo una poltrona nella stanza visto le ore che passavo in sua compagnia. Gli raccontavo i posti in cui mi piaceva piú andare al college e perchè amavo la letteratura ma tutto quello a cui riuscivo a pensare era che la sua stretta sulla mia mano si stava allentando, e il fatto che sorridesse come se gli facesse male proprio fare l'azione di per sè. Quando fummo a casa, mia madre arrivò come una tempesta con la fidanzata di mio padre che nella sua coda sexy cercava di allontanarla da mio padre. Io andai subito in allarme, cosí come fece mio padre. Tutto quello che mia madre potette fare fu piangere e lamentarsi, le si stava spezzando il cuore ed era udibile. < Oh mio Dio > sussurò, passansondosi una mano sulla faccia < stai soffrendo molto? > gli chiese . Mio padre rise e alzò le spalle < niente che non possa sopportare > stava mentendo indubbiamente. < Oh Dio, sono arrivata in ritardo mi dispiace > disse intristita. Mio padre le fece un cenno come per dirle che non faceva niente ma mia madre continuò < mi dispiace ti averti lasciato, e mi dispiace di aver detto che non ti amo, perchè non è vero io ti amo, ti amo, ti amo. Non ho mai smesso e mai smetterò. Mi dispiace per averci messo cosí tanto ad ammeterlo e a scusarmi, ti ho promesso che ci sarei stata finchè la notte non ci avrebbe separati e cosí farò > pianse. Mi feci da parte come lei si gettò su mio padre per abbracciarlo. Lasciai la stanza per consentire loro di stare da soli. Fui sorpresa di vedere Justin seduto in veranda davanti alla porta di casa di mio padre < la giornata va di bene in meglio, prima la comparsa di mia madre e poi tu > dissi. < Questo non riguarda te Cailin, tuo padre ha fatto davvero troppo per me nella mia vita, e non potrei non salutarlo un'ultima volta > disse e io alzai le spalle < io non c'entro mai niente > < non far cosí qui Cailin, dai, possiamo parlare di questo in un momento migliore > disse. Risi di lui < è questo il problema, il tempo, è limitato e tu ne hai perso troppo in troppo poco tempo. Perfetto, vuoi essere come i nostri genitori? Separati ma completamente innamorati, vuoi andare alla tomba senza di me? Bene, ma questa è una tua scelta e ci vivrai tu per il testo della tua vita, non io >. < Mi dispiace, non ho solo voglia di litigare con te > disse < metti da parte le tue scuse, comunque non sono mai vere. Mio padre è in sala se lo vuoi vedere > dissi. Lui sospirò e annuí < grazie > disse per poi sorpassarmi. Mia madre uscí fuori pallida e piangente. Buttai gli occhi al cielo per il suo comportamento ma l'abbracciai lo stesso. L'abbracciai appena si intrufolò tra le mie braccia e questo mi ricordò di quanto dipendesse da me come un bambino. La lasciai in compagnia della fidanzata di mio padre, che per giunta guardava dall'alto verso il basso e andai in sala dove il viso di mio padre si era illuminato per la visita improvvisa di Justin. Entrambi mi guardarono appena entrai. < Stavo giusto dicendo a Justin di un viaggio di pesca che sto proggettando > queste sue parole mi fecero fermare per un'attimo, poi però gli sorrisi. < Bene papà > dissi ridendo, < come stai trattando la mia bambina eh ragazzo? Ti stai comportando bene con lei? >. Justin scosse la testa e mi guardò dritto negli occhi, per poi scuotere la testa < non sono stato un buon fidanzato con Cailin ultimamente, ma le cose andranno meglio. Amo tua figlia lo sai. Lei lo sa > disse. Stetti ad ascoltare un'altro pò loro due che proggettavano viaggi, che sapevamo tutti non si sarebbero svolti. Justin regalò un orologio a mio padre e quest'ultimo scherzò sul fatto che poteva a malapena vedere l'orologio per dire l'ora. E poi Justin andò via. < è stato bello vederti ragazzo, vieni a trovarmi più spesso > disse mio padre. Gli occhi di Justin lucidi, sul punto di piangere < ci vediamo presto > disse < prenditi cura di te, vecchio mio >. Io annuí a Justin, sapevo che ci avrei avuto a che fare piú tardi. Mi sedetti vicino a mio padre, ora la sua pelle rugosa e consumata, i suoi capelli bianchi come la neve, mi impressi in testa il suo ultimo respiro e mi immaginai cosa stesse passando per la sua testa, ora che ci stava per lasciare. < So che non sei felice lí, all'università, quindi voglio farti sapere che l'ultima cosa che voglio vedere prima di morire è te vivere. Vattene da lí bimba, per me. Forse avrò lavorato tutta la vita per farti studiare, ma ho lavorato ancora poi tempo per assicurarmi che tu sia felice ok? Ti voglio bene > disse. Sorrisi, per poi piangere, per poi sorridere, e continuò cosí finchè mia madre entrò nella stanza, si sedette vicino a me ed entrambe gli prendemmo la mano, e lí si che eravamo una famiglia. < È cosí che ho immaginato la fine della mia vita, con accanto le mie due ragazze preferite > disse e io strinsi ancora piú forte la sua mano < ho avuto una bella vita > disse iniziando a piangere < non ho ottenuto tutto quello che volevo, ma ho ottenuto amore, è abbastanza. Sono pronto per andare, Dio potrebbe prendermi adesso e a me starebbe bene perchè ho passato la mia vita affianco a due delle persone piú belle >. Il suo discorso cominciò ad affievolirsi, cosí come la sua stretta, mi girai verso mia madre < ti voglio bene papà >. Mio padre morí ufficialmente pochi minuti dopo, mia madre ed io iniziammo a piangere quando non potemmo piú sentire il suo respiro. Ma non facemmo niente, non movemmo un muscolo, rimanemmo lí a parlare con lui anche se sapevamo che non ci poteva piú sentire. Quando arrivò l'ora di salutarlo, lo coprí con la sua coperta preferita. Uscí fuori e mi diressi verso la macchina, dove avevo lasciato il cellulare e fuori trovai Justin. Buttai gli occhi al cielo e presi posto vicino a lui, sfortunatamente mi sentivo come una teenager in amore che anche dopo aver chiuso con il suo ragazzo continuava ad amarlo, Justin si girò verso di me in lacrime. < Perchè stai piangendo? > < perchè non mi piace in che direzione sta andando la mia vita > disse alzando le spalle. Volevo sporgermi verso di lui e dirgli la verità, che non avevo dormito sei giorni su sette, che dentro di me c'era un maremoto, che lasciava la spiaggia pronto ad abbattersi su tutto quello che avevo costruito. < Sai sono brava a sorridere > gli dissi e lui sorrise e alzò le spalle. < Ma sono anche brava a sorridere come se fosse naturale e la cosa spaventosa è che tu riesci sempre a strapparmi quelli davvero veri >. Ed è lí che il maremoto colpí per davvero, è lí che andai da un pendio scivoloso come a dire "vedi non gli importa". < Ti amo ancora Cailin, lo faccio > disse alzando le spalle, prese una sigaretta dal suo pacchetto e se la mise in bocca. Lo guardai con disgusto. < Stai davvero per fumare fuori la casa del mio ora defunto padre a causa di un cancro? Cos'altro stai prendendo da Camilla? Qualche malattia venerea? So che ne ha molte > sibilai. La sigaretta cadde dalle sue labbra, fiacca < malattie veneree? Ho usato...ah il preservativo con Camilla. E sarai felice di sapere che non è per colpa sua se sto iniziando a fumare comunque. Mi piace solo la sensazione di averla tra le mie labbra >. Scossi la testa come se avessi potuto eliminare i pensieri dalla mia testa, mi misi la testa tra le mani e sbuffai. < Cos'è adesso non puoi neanche dire preservativo e Camilla nella stessa frase? Dovresti smettere comunque questa cosa delle sigarette > lui si girò e gli prese la sigaretta dalle labbra. < È costosa > sussurò, non sembrava infastidito dal mio gesto, anzi sorrideva < una parte di me si aspettava che tu corressi fuori piangendo, cosí sono rimasto qui > < e l'altra parte di te? >. < L'altra parte di me si aspettava che tu venissi qua fuori bene, come sei adesso > disse. < Bene? È come sto? > chiese a se stessa < penso sia giusto, credo di aver accettato la malattia di mio padre da quando gli è stata diagnosticata >. Lui annuí < buon Natale comunque > disse < non sarebbe dovuto essere cosí, ma sono felice che la serata sia finita accanto a te >. < Si > dissi < com'è la cosa della sigaretta? Ti piace? > lui rise < si, è molto appagante, mi fa sentire nero come la mia anima >. < Oh tesoro, la tua anima è tutto ma non nera > gli dissi < magari è di un grigio scuro, ma non nera >. Ridemmo insieme < sono onorato che tu, Cailin Campbell stai facendo ancora a Justin-dall'anima grigia ma non nera dei complimenti. Come fai? > chiese. < È una benedizione e una maledizione allo stesso tempo > dissi < Justin dall'anima grigia e non nera eh? Mi piace >. < Sposami > disse e quasi mi strozzai mentre mi girai verso di lui < cosa? > chiesi; < sposami > disse piú lentamente, < questa notte > chiarí. < Sei impazzito? > < Probabilmente, ma sono piú pazzo di te e mi piacerebbe condividere il mio nome, la mia casa, la mia vita, i miei bambini e il mio intero futuro con te. Voglio essere egoista e averti tutta per me, per sempre. Quindi sposami, adesso > disse. < Non hai nemmeno un'anello > iniziai a piangere < e non hai neanche la mia fiducia >. < La fiducia è un vecchio racconto popolare, la gente la usa come una stampella per le cose e non mi guardare cosí Cailin, lo sai che ti amo da sempre > disse. Mi abbracciai da sola < mi fai sempre così > dissi piangendo, < cosa? > chiese esasperato. < Mi metti in queste posizioni, in cui il cuore e la testa combattono e tu sai che nessuno dei due ha le idee chiare > piansi, < è un no? > chiese. < È un no, diavolo! > affermai, < beh almeno è valsa la pena, ci ho provato > mi sorrise. < Ne è valsa la pena? > chiesi, lui sorrise e alzó le spalle < ne vale sempre la pena quando si tratta di te piccola > mi disse e si alzó < tua madre ti sta aspettando dietro la porta > mi guardó di nuovo. chiese. < Si, è un vero no > dissi. Rise < fa male, ma lo capisco. Sei l'unica ragazza per cui mi ammazzerei > si avvicinó al mio orecchio e sussuró < e questo mi fa impazzire >, milioni brividi corsero sulla mia schiena, e con il cuore in gola sospirai. Si giró, non guardandomi piú in faccia < non mi fermeró mai, uno di questo giorni mi sposerai Campbell. E io sono un uomo paziente > così detto se ne andó. Justin pianse per tutto il tragitto per arrivare al ponte dopo che lasció Cailin su quel gradino, pianse per il padre di lei, un grande uomo, pianse per i suoi errori e per Cailin, pianse perchè l'unica cosa che voleva era rimanere su quello scalino con lei a giocare con i suoi capelli. Non lo vide arrivare, ma lentamente e improvvisamente arrivó un camion sulla corsia di Justin. Avrebbe voluto muoversi, lo avrebbe davvero voluto, ma non lo fece. Rimase fermo e aspettó l'impatto, eccola la fine con Cailin. La rivoleva, la rivoleva così tanto che stava male dentro, ogni osso, ogni articolazione e ogni muscolo imploravano lei. Quella notte Cailin si giró e giró nel letto agitata, e quando il suo cellulare suonó sapeva che era Justin, sapeva che gli era successo qualcosa; < vieni veloce > e lei non esitó nemmeno un minuto ad alzarsi. Guidó kilomentri e kilomentri, senza respirare veramente e controllando ogni due secondi l'ora, cosa che faceva sempre ultimamente. Le 02:20, lesse sull'orologio della macchina. Si chiese cosa avesse potuto fare Justin e per un attimo le venne l'amaro in bocca al solo pensiero che Justin sapeva che lei sarebbe subito corsa da lui. Sapeva solo che era in ospedale, suo padre le aveva mandato un messaggio. IN OSPEDALE. Pensó che magari il padre avesse un pó ingigandito la cosa e non stesse così male come le aveva detto; ma quando vide la famiglia di Justin che piangeva inizió a pensare che non sarebbe mai riuscita a dirgli che la sua risposta era si, che avrebbe voluto passare la sua vita con lui accanto almeno quanto voleva mangiare, bere e dormire. Si avvicinó alla famiglia, sua madre appena la vide le andó incontro e l'abbracció, ma Cailin era incapace di fare qualcosa che non fosse stare ferma < dove è? > chiese, < oh mio Dio, Cailin, loro stanno cercando d-di aiutarlo ma tu non lo hai visto è davvero ridotto male > pianse. Cailin rimase in completo shock, con la paura che se avesse aperto bocca la donna tra le sue braccia sarebbe scoppiata di nuovo a piangere. Perdere due persone cosí importati in cosí breve tempo era davvero inconcepibile per lei. < Eri con lui questa sera? L'hai visto? > chiese Patricia. Cailin annuí < era venuto a dire addio a mio padre > le dissi, rimasi ferma guardarla poggiare una mano sulla mia spalla come a dire "è tutto ok". Ma niente era ok. < Addio? > chiese non capendo, e come poteva?! < Se nè andato, mio padre. È morto questa notte > Cailin spiegò. Questo fece sentire Patricia ancora peggio, si buttò nelle sue braccia una seconda volta sussurando < mi dispiace >. Cailin sapeva che aveva bisogno di lui, e solo il pensiero che magari tra poco lui l'avrebbe lasciata le faceva venir voglia di buttarsi da un grattacelo. Si sedette a terra con la schiena al muro, immaginò come sarebbe stato se avesse potuto controllare la situazione, il dottore sarebbe venuto da lei dicendole che lui stava bene e la voleva vedere, lei dal canto suo sarebbe corsa da lui,nella stanza ad abbracciarlo mentre lui raccontava di come l'avessi scampata ridendo e scherzando in serenità; ma tutto questo non successe. Il dottore quella notte venne a riferire che chi voleva dare un'ultimo addio a Justin l'avrebbe potuto fare, non si sapeva se sarebbe riuscito a resistere fini alla mattina seguente. Cailin crollò pesantemente sulle spalle di Justin, era cosí fragile e pallido e a lei le si strinse il cuore. Lo baciò in tutti i posti le fu permesso e lo abbracciò come non faceva da tempo. Lei sapeva che lui era a conoscenza dell'amore che provava per lui, anche se aveva rifiutato la sua proposta. Rimase con lui finchè improvvisamente tutti i monitor iniziarono a far strani rumori e la stanza venne invasa da infermiere che la spinsero fuori. Lo so, lo so, lo so sono in un ritardo gigantesco ma sono stata davvero molto impegnata e devo ancora recuperare 4 debiti, porca paletta. Comunque il capitolo non mi ha entusiasmato piú di tanto ma, voglio sapere anche la vostra. Non ho mai chiesto in cambio del capitolo delle recensioni ma arrivata a questo punto vorrei ricevere almeno due recensioni. Mi piacerebbe da morire, quindi vi prego ahahahahah. Buona lettera e il prossimo capitolo verrà postato sabato prossima. ❤❤
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: Jelena_my life