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Autore: laurapalmer_    30/03/2014    5 recensioni
E tu
fatta di sguardi tu
e di sorrisi ingenui tu
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Cecilia,
che sta per andare a Vienna
e forse in Sophia si ritroverà.




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fatta di sguardi



Sophia fissa gli anelli che porta alle dita, senza avere nulla di meglio da fare.
Prendere il tram non le è mai piaciuto, non capisce proprio come Lena lo trovi in qualche modo rilassante.
Infila le cuffiette nelle orecchie, evitando accuratamente gli sguardi che sa quell'uomo in fondo le sta lanciando.
Sophia ha origini greche e un senso del pudore spaventoso, indossa un maglioncino bianco che non potrebbe essere più comune e le sue unghie sono perfettamente smaltate di rosa.
Le porte del tram si aprono per la terza volta, da quando Sophia è seduta sul seggiolino giallo, ed è già cominciata la quinta canzone: Skinny Love, ma quella di Bon Iver.
Irene ha insistito talmente tanto, sostenendo che la versione di Birdy non è quella giusta, che ora Sophia sorride timidamente ogni volta che le capita di ascoltarla.
Sale un ragazzo e poi le porte si richiudono.
Sophia lo osserva di sottecchi, evitando accuratamente anche il minimo movimento di capo.
Trattiene un attimo il respiro, quando si rende conto che lui ha scelto di sedersi proprio accanto a lei, nonostante il mezzo sia quasi completamente vuoto.
Sophia non alza lo sguardo: lo tiene fisso a terra e vede le punte delle sue Clarks sformate per il troppo uso e vede le punte degli anfibi neri del ragazzo che è accanto a lei.
Sono incrostate di fango e polvere.
Irene storcerebbe il naso, odia le scarpe così sporche.
Mentre Sophia cambia traccia - Mya le ha messo troppe canzone degli ACDC sull'iPod -, il ragazzo tira fuori un libro e prende a leggere, indisturbato.
Lei si sporge leggermente per cercare di capire di che volume si tratti e lui se ne accorge immediatamente, voltandosi a guardarla e facendola esplodere di imbarazzo.
- E' Baricco, è italiano.
Sophia non parla. Spalanca gli occhi verdi e sta zitta, respirando con il naso.
Oggi, il ragazzo ha un cappellino verde oliva sui ricci, un maglione scuro e i jeans di un triste nero slavato, le labbra incurvate in quello che sembra essere un sorriso di circostanza e gli occhi verdi, di quel verde che fa veramente male.
- Come ti chiami?
Sophia deglutisce, prima di sussurrare il suo nome come se fosse una bestemmia.
Lui sembra gustarsi l'espressione spaurita della ragazza e, abbassando la voce: - Io sono Harry - dice.
Harry non è un classico ragazzo, lo vedi.
I ragazzi classici se ne stanno con le cuffie alle orecchie in tram, non leggono Baricco, non si siedono accanto ad una sconosciuta a meno che non sia l'unico posto libero e non abbassano la voce quando si tratta di presentarsi.
Sophia lo osserva, tentando di non dare nell'occhio, mentre Harry riapre il suo libro e si rituffa tra le parole dell'italiano.
Harry ha la pelle un po' grassa e la fronte alta, ma è indiscutibilmente bello.
E' uno di quelli che Zara potrebbe incantarsi a guardare, uno di quelli per i quali Irene si abbasserebbe ad inoltrare una richiesta d'amicizia.
Presa dalla vergogna, Sophia cerca di coprire il suo insignificante maglioncino bianco con la giacca beige, ma è consapevole del fatto che Harry avrà già notato il suo modo di vestire da "pudica verginella", come dice a volte Lena che, anche se scherza, non ha torto.
Lui, invece, si veste proprio come piace a Mya e di certo non ha l'atteggiamento timido che accompagna Sophia in ogni suo passo.
- Sono arrivato - dice, sorridendole un po' sghembo.
Si alza e, mentre Sophia agita la mano con un'aria infantile di cui Zara riderebbe, Harry scende dal tram.
Le porte si richiudono, il tram attraversa Jordaan e Sophia riprende a respirare normalmente, mordendosi un labbro e tornando a fissare gli anelli aggrappati alle sue lunghe dita sottili.








NdA: Nonostante tutte le cose che ho in corso, ho trovato anche il tempo di complicarmi la vita iniziando questo progetto.
Non so nemmeno io che cosa ne verrà fuori, spero qualcosa di gradevole!
So che può sembrata la solita cazzata della ragazza di Londra e di Harry un po' strano, ma non è così. Vi chiedo di fidarvi di me e aspettare quattordici giorni.
Ci sentiamo presto :*

Eleonora



13 aprile 2014
"Irene è un mucchio di emotività repressa, è un paio di occhi che si guardano intorno alla disperata ricerca di qualcosa che sia anche lontanamente bello come spera, è misantropia, è una parete della sua stanza"


  
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