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Autore: MasfTorino    30/03/2014    1 recensioni
Aminia è una ragazza troppo insicura e stufa della sua vita quando all'improvviso succede qualcosa che la proietta in una realtà completamente diversa dalla sua. è davvero difficile dimenticare tutto e provare ad andare avanti senza conoscere il proprio passato...
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aminia, Martah e Hellen sono già tutte nella camera di Aminia quando i due poliziotti escono finalmente dalla cucina. Ada, la madre di Aminia è davanti alla porta ad aspettarli sempre più tesa. Appena escono dalla cucina e si trovano davanti ad Ada si guardano e uno dei due si avvicina e le dice:
-Allora signora, lei non si deve preoccupare noi continueremo a indagare su questa faccenda, qualsiasi persona voglia fare del male a sua figlia noi la troveremo e l’arresteremo, prima o poi…- Ada aggrotta le sopraciglia preoccupata appena sente “prima o poi”, ma poi il poliziotto si affretta a cambiare discorso.- Ora i devo andare, vado in centrale e continuo a indagare su questo caso, se trovo qualche indizio mi farò sentire, mentre lui- continua il poliziotto indicando il collega alle su spalle- lui rimarrà qui, con sua figlia, da ora in avanti sua figlia non si dovrà muovere da questa casa senza di lui, è una questione di sicurezza, fino a quando quel criminale che vuole farle del male sarà ancora in circolazione. Ora la saluto mi farò sentire appena saprò qualcosa di nuovo.- conclude il poliziotto raggiungendo la porta d’ingresso. L’altro poliziotto, invece raggiunge la porta della camera di Aminia e bussa per entrare. All’interno della camera le tre ragazze sono sdraiate sul letto di Aminia, una di fianco all’altra. Appena Aminia sente bussare si alza e va ad aprire la porta e trovandosi davanti il poliziotto gli chiede:
-E lei cosa ci fa ancora qua? Ho risposto già a tutte le domande che mi ha fatto!
-Lo so signorina, ma fino a quando c’è qualcuno là fuori che tenta di ucciderla io devo stare qui con lei, è per la sua sicurezza!
-E deve per forza stare dentro alla mia camera? Può “proteggermi anche stando fuori!- risponde la ragazza un po’ irritata.
-Da Aminia, fallo entrare, non importa…- si intromette Hellen da dentro la camera.
-Uff… e va bene.- si arrende la ragazza spostandosi per fare entrare il poliziotto.
- Hey, mi è venuta un’idea!- dice a gran voce Martah appena il poliziotto è entrato nella camera. – A lei piace il calcio.- continua rivolgendosi al poliziotto.
-Certo.- risponde lui sorridendo.
-Beh, allora potremmo vedere la partita! Adesso non gioca mica la Juventus!? A te Aminia piaceva molto il calcio! E così potremmo verificare se ti ricordi almeno i nomi dei giocatori!
-Mmm… ma sì! Perché no!?- risponde allegra Aminia. Detto questo accende la televisione, prende la sedia vicino all scrivani e la mette vicino al letto. – Lei potrebbe sedersi qui, così la guarda con noi, già che è qui!- desse rivolgendosi al poliziotto che ricambia la gentilezza con un gran sorriso.
-Per fortuna, pensavo di perdemi la partita! Avevi già detto a mia moglie di registrarmela! Ma poi chissà dopo quanto tempo sarei riuscito a guardarmela.- risponde allegro il poliziotto.
Aminia ritorna a sedersi nel letto vicino alle amiche e si mettono a guardare la partita.
-Allora quello in mezzo ai pali è Buffon, uno dei  portieri più forti del mondo, il più forte d’Italia, quello con il naso storto è Chiellini, difensore della nazionale italiana, poi c’è Bonucci e quello è Barzagli e poi c’è…- dice sicura Amenia indicando uno per uno i giocatori che vede in campo dalla televisione.
- Wow, te li ricordi tutti!- risponde meravigliato il poliziotto.
-Certo che non ti dimentichi neanche un giocatore della Juventus ma se ti chiedo come si chiama tuo cugino non te lo ricordi!- interviene Martah sorridendo.
-Che ci posso fare! Probabilmente loro me li ricordo perché non hanno fatto direttamente parte della mia vita, loro fanno parte di quei ricordi che ho “appreso” come i concetti di scuola, per esempio io mi ricordo perfettamente la riforma luterana ma non ho idea di come hai festeggiato il tuo quattordicesimo compleanno!-le risponde Amenia calma senza staccare gli occhi dalla partita.
-Aspetta un momento, ma quello là chi è? Quello con la maglietta gialla fosforescente. Perché ha la divisa diversa dagli altri giocatori? Chi è il più bello?- li interrompe Hellen che era impegnata a cercare di capirne qualcosa di quella partita visto che lei non seguiva mai il calcio e non ci capiva niente.
-Hellen quello è l’arbitro, non è un giocatore! È ovvio che ha la maglietta diversa dagli altri se non come si fa a riconoscerlo!?- risponde paziente Amenia.
-Ah… Ecco- rispende Hellen seguita da una risata generale degli altri.
-Caspita, mi piacerebbe andare allo stadio prima o poi!- dice ad un certo punto Amenia con un velo di invidia verso tutti quei tifosi che si vedevano lì allo stadio.
-Ma tu ci sei andata! Due volte! Una volta con Chad e l’altra volta con tua madre! Non te lo ricordi?- risponde immediatamente Martah.
-No, niente di niente. Ma non è giusto! È da quando ero molto piccola che stresso mia madre per mandarmi allo stadio e le uniche volte che finalmente mi manda non me le ricordo neanche!- risponde rassegnata Amenia.
-Aspetta un momento! Come fai a sapere che tu da piccola stressavi sempre tua madre?- risponde immediatamente Hellen notando ciò che gli altri non avevano neanche fatto caso.
-Non lo so! Me lo ricordo e basta! Ho dei brevi ricordi sfuocati, di quando ero piccola e che continuavo a chiedere a mia madre di mandarmi allo stadio ma lei non voleva perché aveva paura!
-Forse stai iniziando a ricordare qualcosa!- disse il poliziotto speranzoso.   
  
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