Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Meg___X3    06/07/2008    11 recensioni
Inuyasha e Sesshoumaru, all’alba delle vacanze estive, ricevono la notizia che una ragazza sarà ospitata in casa loro. Ma chi l’ha deciso? E soprattutto, chi è questa sconosciuta? Riguardando il testamento del loro defunto padre, le cose cominciano a complicarsi più del dovuto… * Ciao! ^^ Questa è la mia prima pubblicazione! Spero vi piaccia <3 Meg.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Alchimia dei sensi.

 

Capitolo quattro.
Notte di Novilunio: prima parte.

 

 

Kaede si era dimostrata gentile dopo che avevano concluso la loro colazione. Si erano svegliate alle undici, e col senno di poi si era fatto velocemente mezzogiorno. Rifiutarono dunque di pranzare, e chiesero alla donna anziana di poter visitare il giardino. Gli fu loro concesso, ed uscirono all’aperto, favorite dal sole splendete e da un soffice venticello – che per quanto afoso, era decisamente piacevole.

«Questi giardini sono stupendi» mormorò Kagome, rapita.

Rin fissava estasiata le fontane e le siepi perfettamente tagliate, l’erba fresca di irrigazione e le foreste verdeggianti. «Si… e il lago è…».

Stava per dire romantico, quando si accorse di un battello abbastanza vicino alle coste. Un sacco di turisti erano affacciati verso di loro, muniti di macchine fotografiche e telecamere.

Ammutolì.

«… pieno di turisti» disse Kagome, scoppiando a ridere.

La ragazza dai capelli color cioccolato si unì a lei. «Veramente volevo dire romantico… ma credo valga lo stesso».

«Per fortuna che siamo sul retro…» borbottò «altrimenti avrebbero notato il vetro rotto».

Rin annuì e si zittì un istante. «Sono…».

«…violenti?» disse Kagome, piccata.

Rin si imbronciò. «La smetti di concludere le mie frasi!?» la ammonì, arrabbiata.

La diciottenne scoppiò in una risata contagiosa. «Che ci posso fare? Mi viene spontaneo!».

«No! Lo fai apposta!» sbottò, tra il divertito e l’irritato.

«Oh Rin…» disse, in mezzo alle risate, respirando «mi fa male la pancia».

Lo sguardo della piccola saettò. «Smettila».

Ridacchiò ancora, poi tossì. «Ok, scusa» sussurrò «dicevamo?».

La piccola si schiarì la gola. «Come ti sembra… Sesshoumaru?» biascicò, arrossendo vagamente sulle gote.

Kagome parve non notare minimamente la cosa. «È… uhm… come dire… strano» poi rifletté su quella domanda, guardandola maliziosa «comunque è certamente un uomo bellissimo».

Rin arrossì ancor di più. «Dici?».

«Beh… si, uno di quegli uomini con il fascino misterioso e altezzoso…» mormorò, pensosa.

«…Ma?» la anticipò Rin.

La diciottenne la fissò negli occhi. «Ma con il rovescio della medaglia».

«Mh?» domandò, confusa.

Kagome si incamminò per fare ritorno alla villa. «Mah si… è un modo di dire. Vuol dire che ha… qualcosa da nascondere».

Rin aggrottò le sopracciglia, seguendola. «È così che ti è sembrato?».

«Si, in effetti. Mi sembrava nascondesse qualcosa» mormorò, distratta. Non sapeva neanche cosa, sinceramente.

«Ah» biascicò solo, pensosa. Non le era sembrato nascondesse qualcosa… era più che altro… scostante. E strano… Come i continui sguardi che le lanciava. Erano… brucianti. Ma non fastidiosi… non sembravano… non lo sapeva neanche lei.

Questa volta fu il turno di Kagome a porre domande. «Invece cosa ne pensi di Kaede?» chiese, gentile.

Rin aggrottò le sopracciglia. «Kaede?» domandò, confusa «io la trovo una persona gentilissima e molto buona». Era l’unica di cui si fidava ciecamente, a parte Kaggy. «Perché me lo chiedi?».

La ragazza dai capelli color ebano scosse il capo. «Uh… no, così» rispose, vaga.

Rin la fissò, perspicace. Quella domanda aveva un fine preciso. Kagome non parlava a vanvera – quella era lei. Che non si fidasse di quella deliziosa signora? Non le era parsa strana. Anzi, molto affettuosa con Sesshoumaru e gentilissima con loro. La seguì senza fiatare e ritornarono velocemente nella villa.

 

 

 

«Padre…» sussurrò Sesshoumaru.

Fra le mani stringeva la fotografia di Inu No Taisho, suo padre, il suo pilastro. La sua guida.

 

“ Era solo un demone ossessionato dall’umanità! ”

 

Quella frase lo stava lacerando. Come poteva Inuyasha aver solo osato insultare in quella maniera suo padre? Il demone che lo aveva dato alla luce, contro i pregiudizi e contro qualsiasi regola!

Quella foto ritraeva loro tre insieme. Senza sua madre, senza la madre di Inuyasha. Solo loro tre…

 

“ Come osi insultare nostro padre? ”

 

Strinse la foto fra le dita, piegandola. Rovinandola. Distruggendola.

Inuyasha non aveva la minima concezione del sacrificio che aveva compiuto Inu No Taisho per darlo alla vita. Era solo un ingrato. Un capriccioso hanyou.

 

“ Io non lo sto insultando. Sto dicendo la verità. ”

 

Una vena rosso vermiglio spuntò fra i suoi occhi dorati. «Padre…»

 

 

 

Il sole stava lentamente calando ad est, e una soffice brezza fresca smuoveva le fronde degli alberi. Il buio richiamava velocemente le stelle a sé, ma una in particolare mancava, quella sera: la Luna.

«Inuyasha, stai fermo» esclamò Kaede, stizzita.

Il mezzodemone voltò il capo, sbuffando. «Stupida vecchiaccia, non mi servono queste bende!» sbottò, infastidito. I lunghi capelli color argento si erano trasformati in crini neri come la notte, e gli occhi dorati come il miele ora erano di un cangiante marrone scuro tinto di riflessi violacei.

La donna borbottò qualcosa, a bassa voce, conscia che lui non l’avrebbe sentita. Le sue orecchie canine, bianche e rosa, erano diventate semplici orecchie umane, con tutte le conseguenze del caso.

Lui si infuriò ancora di più, scattando in avanti nel tentativo di colpirla. Invece lanciò un urlo di dolore e ritornò nella posizione di prima, tastandosi debolmente il petto. Dolorante, trafisse la donna con uno sguardo. «Brutta vecchia antipatica… la pagherai per questo!».

Lei rise debolmente, tornando da lui con una pezza bagnata. «Lascia che ti tamponi le ferite» mormorò, gentile. Sesshoumaru lo aveva colpito ripetutamente sul braccio e sul petto, e la notte di Novilunio aveva contribuito ad interrompere il suo processo di guaritura. «Ora stai fermo» intimò, seria.

Inuyasha la fissò, glaciale, pronto a stringere i denti per non urlare. Non poteva mostrarsi debole. Nessuno aveva il diritto di vederlo in quello stato.

La vecchia donna gli tamponò gli squarci superficiali che gli ricoprivano gli addominali scolpiti e i pettorali marmorei. «Ora aspetta, ti bendo». Si allontanò, andando nella stanza a fianco.

Inuyasha sbuffò, nascondendo la sofferenza dietro alla sfacciataggine. Guarda che cosa gli toccava fare.

 

 

 

Kagome gironzolava per il castello alla ricerca di Kaede. Aveva bisogno urgentemente di parlarle. Lei e Rin, dopo essere tornate dalla visita dal giardino, avevano raggirato il lato est della casa ed erano entrate dalle cucine.

E lei l’aveva visto. In un attimo. La porta finestra che era stata distrutta era integra, perfettamente a posto, come se non fosse mai stata distrutta.

Incredibile. Non avevano fatto alcun rumore. Chi aveva piazzato il nuovo vetro? E come avevano fatto a non accorgersene?

Svoltò per la seconda volta a destra, bussando a varie porte. Molte delle stanze dell’ultimo piano erano vuote, anche se arredate. Quando non riceveva risposta le apriva, lentamente, curiosando all’interno. I mobili erano sfarzosi e lussuosi, e tutte le stanze sembravano riprendere un colore particolare od un motivo decorativo.

Bussò anche questa volta.

 

 

 

Inuyasha si voltò di scatto, di malumore. Qualcuno aveva bussato.

Non voleva che suo fratello lo vedesse in versione umana, soprattutto con quelle insulse bende sul corpo o con le ferite in bella vista. Non vedeva l’ora di andare nella sua stanza e chiudercisi dentro.

Ritornò a guardare l’arcata che dava sulla stanza a fianco, riserva di medicinali appartenenti a Kaede. Proprio ora doveva sparire quella maledetta vecchiaccia? Magari era morta…

Si lasciò distrarre da quei pensieri fino a che non percepì chiaramente uno sguardo perforargli la schiena.

 

 

Kagome aveva aperto la porta, lentamente. Che male c’era, in fondo? Poteva benissimo sbirciare qua e là. Kaede non aveva detto nulla su parti della casa non visitabili.

Il suo sguardo cadde su muri bianchi come il marmo. Lo stesso marmo che ricopriva il pavimento e sembrava brillare come riflessi lunari. Spalancò leggermente di più la porta, rimanendo a bocca aperta.

Al centro della stanza vi era una lunga scrivania, color noce, ricoperta di vasi di fiori e centrini. E al centro di essa, sedeva un ragazzo.

Non seppe come ma le gambe le cedettero di colpo e si poggiò d’istinto alla maniglia della porta, tremando. Era come se le avessero lanciato addosso un secchio d’acqua bollente.

Era un ragazzo seduto di schiena. La pelle era color alabastro, lucida e lucente. I lunghi capelli neri come la notte gli solcavano i dorsali guizzanti, illuminando la stanza di riflessi violacei.

Strinse violentemente la maniglia, sormontata da un senso di angoscia e umiliazione, da una consapevolezza che la colse impreparata.

Lui si voltò verso di lei.

 

Aveva il volto ovale, perfettamente delineato. La luce illuminava la pelle perlacea del volto, facendo ombra sugli zigomi. I capelli ribelli gli ricadevano sulla fronte e sugli occhi scuri, creando frastagliati giochi di luce. Il naso era dritto e ben proporzionato, le labbra sottili ma affascinanti.

 Rimasero a fissarsi per un tempo indefinito. Kagome sentiva il bisogno di imprimersi quel volto nella mente, e lo fece. Si sentì incredibilmente meglio.

«…Ehm… ciao» biascicò, arrossendo vagamente sugli zigomi. Si sentiva… impacciata. Non si era mai sentita così.

Lui la fissò, poi un angolo delle labbra si sollevò, in un mezzo sorriso. «Ciao» le fece eco «ragazzina».

Kagome lo fissò, a metà fra un senso di rabbia ed uno di confusione. Il suo volto si arrossò ancora di più. «Come mi hai chiamato?!» esclamò, acuta.

Lui si voltò di spalle. «Mi hai sentito benissimo».

Lei aggrottò le sopracciglia, una vivida confusione ancora nella mente. Era la presenza di quel ragazzo a darle tanta incertezza? Si impose di non lasciarla condizionare. «Come hai osato?» sussurrò, offesa.

Lui rise debolmente. «L’ho semplicemente fatto» rispose, guardandola negli occhi color cioccolato. Il suo sguardo era caldo, incandescente, magnetico.

Kagome rimase a fissarlo, inebetita. Che risposta era, quella? «Non puoi farlo» gli intimò, cercando di sfoderare tutta la sua sicurezza.

«Si che posso» esordì, voltandosi di nuovo «io sono il Signore di questa villa» disse, con una nota arrogante nella voce.

Kagome spalancò gli occhi sbigottita. «Stai mentendo» borbottò. «Il signore è Sesshoumaru e suo fratello Inuyasha». Ed avevano entrambi i capelli argentati – voleva aggiungere, ma si trattenne.

Kaede rispuntò proprio in quel momento. In mano aveva un paio di bende. Fissò Kagome un poco sorpresa, poi sorrise. «Oh… ciao Kagome» mormorò «vedo che hai fatto la conoscenza di Inuyasha».

Il ragazzo si voltò verso di lei lanciandole un sorriso vittorioso, scrutando i suoi occhi color cioccolato.

La diciottenne spalancò gli occhi e le labbra piene, confusa. Quel ragazzo era Inuyasha? Sentiva quegli occhi scuri scrutarle il volto e represse l’idea di dimostrarsi accondiscendente. Lanciò una piccola occhiata acida al ragazzo. «Già» mormorò, all’indirizzo dell’anziana signora.

Kaede si avvicinò al ragazzo e cominciò a bendargli il petto.

Kagome la fissò, riconoscendo che effettivamente Inuyasha doveva essersi ferito durante il combattimento con Sesshoumaru. I suoi dubbi si attenuarono un po’.

La donna concluse il suo lavoro con un sorriso.

«Feh! Ora me ne vado» borbottò il ragazzo, scontroso.

Il sorriso della donna aumentò. «Prego».

Inuyasha si diede una spinta con le braccia forti e scese dalla scrivania, afferrando con la mano destra un indumento stropicciato. Probabilmente la maglia.

Kagome sentì il suo cuore tamburellare troppo velocemente per i suoi gusti e si impose di non guardare il petto muscoloso di Inuyasha. Scostò il capo insistentemente, fino a che non sentì la porta chiudersi alle sue spalle.

Quando riportò gli occhi sulla stanza, notò che Kaede la fissava profondamente. «Tutto bene, Kagome?» domandò la donna anziana, con un piccolo sorriso.

«Tutto a posto» rispose, mascherando il suo stato d’animo. Si sentiva un po’ confusa. Quando lui le era passato al fianco, l’aveva sentito. Eccome. Le era sembrato che il cuore volesse rimbalzare fuori dal petto. Che diamine le stava succedendo? Non conosceva quel ragazzo se non da pochi minuti.

«Sicura?» domandò la donna, atona.

«Si si» rispose frettolosa «ora… vado a dormire» biascicò, allontanandosi.

«Buona notte, Kagome».

Rialzò lo sguardo un’ultima volta. «Buona notte a te, Kaede».

 

 

 

 

 

Continua nel prossimo capitolo...

 

 

Allora, ciao a tutti! Come state?? Io benissimo, anche se sono un po’ dubbiosa su questo capitolo… anzi, molto dubbiosa! Effettivamente era pronto per sabato, ma quando l’ho riletto non mi era piaciuto per niente – soprattutto l’incontro fra inu e kaggy, e così l’ho riscritto. Ma non mi convince neanche questo. *sbuffo*

 

Cominciamo col dire alcune cose. Molte di voi cominciano ad avanzare ipotesi molto interessanti, e sono molto contenta di ciò. Vuol dire che la mia storia vi stimola la fantasia e quindi ho raggiunto il mio obiettivo.

 

L’incontro fra Inu e Kaggy: ve lo aspettavate così? Una cosa più entusiasmante? Mi dispiace avvisarvi che sarà molto più importanti il secondo incontro. Perché… beh, che senso ci sarebbe se ve lo direi? Diciamo che questo non era proprio il loro “primo” incontro. A buon intenditor…

 

Rin e Sesshy: si si, scusate! Non sono comparsi praticamente mai in questo capitolo… ma vi confido che nella seconda parte di “Notte di Novilunio”, darò spazio solo a loro. Come vi aspettate che sia? Ditemelo!

 

E su Miroku? Che idee avete? Comunicatemele. Sarei davvero curiosa di saperlo. Magari utilizzerò un vostro suggerimento per scrivere! =)

 

Per il resto vi RINGRAZIO come al solito, perché mi sostenete molto affettuosamente e con tanta pazienza… non so come fare se non ci foste, miei amati lettori! Probabilmente non andrei più avanti. =_=’’

 

Lascio lo spazio alle recensioni singole… e, bye bye! Al prossimo capitolo!

 

Roro: ehi ciao! Spero davvero di non rovinare la storia… sono molto dubbiosa… te l’avevo detto che scrivo in base al mio stato d’animo, ed ora sono un po’ confusa <3 Spero di aver reso bene il loro incontro, soprattutto dalla parte di kaggy. Non dico altro. Kiss e GRAZIE.

 

Pretty: ciao! Una fan di miro e sango, giusto? Anche io lo sono. Devo ancora dedicarmi molto a loro due, ma sono sicura che non li lascerò da parte… mi piacciono troppo insieme. ^^ GRAZIE e bacioni!

 

Yuly: GRAZIE mille, sei molto gentile! Spero ti sia piaciuto il continuo, anche se a me non soddisfa molto… kiss!

 

Mikamey: ciao! Mi dispiace non aver aggiornato ogni giorno… ma come ho spiegato questo famoso incontro fra Inu e Kaggy mi ha fatto patire un po’! Probabilmente perché c’era molta aspettativa e lo volevo perfetto. Ribadisco: non è importante come il secondo incontro. XD Per Rin & Sesshy mi dispiace… perché in questo capitolo non hai visto molto. Prometto che il prossimo li riguarderà da vicino =) Baci e GRAZIE!

 

Kaggy_Inu91: ciao!! Oh… vedo che il mio Inu e il mio Sesshy te gustano!! XD Anche a me!! Tornando seri… voglio sapere complimenti, critiche e consigli (le tre famose C! ^_^) su questo incontro, visto che lo aspettavi ansiosamente! Baci e GRAZIE!

 

Onigiri: fai sempre delle recensioni molto lunghe… e di questo ti RINGRAZIO infinitamente, perché mi riempiono di gioia e mi fanno crescere dal punto di vista “letterario”. Ma parliamo un po’ di ADS (Alchimia dei sensi XD). Sono contenta che Sesshoumaru ti piaccia, la mia testa sta faticando molto per renderlo come lo voglio io. Anche su Inu sto lavorando molto, ma credo che la sua “vera essenza” sarà più visibile fra due capitoli. Uhm… su Inu e Kaede… il loro rapporto mi è uscito così, di getto. Non avevo deciso nulla su di loro, se non il fatto che Inuyasha avrebbe continuato a chiamarla “vecchiaccia”. Ecco dunque quello che è venuto fuori! =) Sango non vedo l’ora che arrivi… perché resta comunque la migliore amica di Kagome, nonostante lei abbia Rin, così vicina a lei. Io trovo che saranno tre personaggi straordinari messi assieme, così come lo sono anche da soli Inu e Sesshy. Miroku è – ovviamente – una sagoma, e sarà la figura che mi permetterà di rendere un po’ più divertenti le situazioni. Io lo vedo con un carattere pungente e sarcastico, ma sicuramente molto “adulto”: cioè in grado di prendere decisioni serie e importanti. Inuyasha, a dispetto suo, è un po’ più infantile, più… come dire… menefreghista, ecco. ^_^ GRAZIE dei complimenti e sono contenta di averti fatto leggere l’incontro fra inu a kaggy… anche se credo che ti abbia lasciato deluso. ^^ Baci!

 

Elita: ciao!!! Mmmmmmmmmh…. Sumiko ed izayoi? Beh, non posso dire niente… ho la bocca cucit… cioè, le mani legate XD Dimmi un po’ come ti è sembrato questo attesissimo incontro… ^^ Baci e GRAZIE!

 

Michiyochan:  oddeo, spero non distruggano tutta la casa… XD GRAZIE anche se non hai recensito il capitolo precedente, mi fa comunque molto piacere. Come ti è sembrato questo capitolo? Aspetto il tuo parere. Ciao!

 

Come sempre grazie a tutti i lettori che non commentano, ma che magari leggono anche solo una riga… ^^ Grazie anche a chi mi ha aggiunto fra i preferiti! Lo scorso capitolo erano sei, questa volta sono…nove! *__*

 

1 - ary22
2 - baby_dark
3 - dany chan
4 - eiby
5 - Lella92
6 - mikamey
7 - Onigiri
8 - roro
9 - Toru85

 

GRAZIE ancora, senza di voi probabilmente non ci sarebbe questo capitolo. E scusate per il tono cupo e triste che sto usando… colpa mia. ^^ In realtà sono felice di poter postare, anche se non del tutto convinta.

Baci, vi voglio bene. Meg.

 

 

 

 

 

 

 

  
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