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Autore: Voglioungufo    30/03/2014    1 recensioni
Piccola storiella in cui parlo di una ragazza, Cecilia appunto, e dei sogni.
Dal testo:
Cecilia era una bambina che giocava sull'altalena, i capelli neri lunghi raccolti in due treccine ordinata.
Cecilia aveva gli occhi verdi e innocenti e dolci come quelli dei cerbiatti, con le guance un po' paffute e qualche lentiggine sparsa qua e là.
Cecilia si dondolava sull'altalena, sempre più in alto fino a toccare con le ballerine consumate il cielo limpido e azzurro di una giornata di primavera e felicità.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cecilia


Cecilia era una bambina che giocava sull'altalena, i capelli neri lunghi raccolti in due treccine ordinata.

Cecilia aveva gli occhi verdi e innocenti e dolci come quelli dei cerbiatti, con le guance un po' paffute e qualche lentiggine sparsa qua e là.

Cecilia si dondolava sull'altalena, sempre più in alto fino a toccare con le ballerine consumate il cielo limpido e azzurro di una giornata di primavera e felicità.

Cecilia era una bambina fatta un po' così, piccola e forse un po' magra, uno scricciolo, qualcuno la paragonava a una rondine, altri a un pettirosso. Fatto sta che lei quando giocava dondolandosi nell'altalena sembrava davvero un uccellino, con il vestito che si gonfiava e le treccine al vento come piccole ali. Lei volava verso mete che gli adulti non conoscevano, luoghi sconosciuti che raggiungevi solo chiudendo gli occhi, dando una spinta più veloce a quella vecchia altalena cigolante e toccando con le ballerine consumate il cielo, nelle labbra aveva quel sorriso che la rendeva la bambina più speciale di tutte. Lei ci credeva in quei sogni, lei li raggiungeva volando.

 

Cecilia era cresciuta, Cecilia era una ragazza di sedici anni o poco più, poco meno. I capelli neri come ali di un corvo lasciati liberi mossi da un vento incessante. Cecilia non giocava più nell'altalena.

Cecilia aveva gli occhi verdi, tristi e velati dalle lacrime come una ragazza che ha visto tutti i suoi sogni frantumarsi, scomparire. Aveva le guance magre, scavate e pallide, era troppo magra, troppo esile. Come faceva a reggersi in piedi?

Cecilia restava seduta vicino all'altalena ferma a fissare il prato, nessuno sguardo al cielo. Niente di niente. L'altalena non cigolava più, non perché qualcuno l'olio lo avesse messo, ma perché nessuno la usava più per raggiungere la volta celeste. Dicono che i nostri sogni sono nel cielo, alcuni affermano che essi siano le stelle.

Ma a Cecilia non interessava più.

Le voci circolavano, parlavano di lei di nascosto, si sentiva il suo nome sussurrato tra le vie della città, dietro porte e finestre.

...Era caduta dall'altalena...

...aveva rischiato di morie....

...un salto troppo alto....

...quel sogno....

...che stava raggiungendo....

...l'ha distrutta....

Nei suoi occhi non si leggeva più nessuna voglia di scoprire il mondo, solo una sconfitta, la rassegnazione di restare a terra.

Ricorda tanto un uccellino chiuso in una gabbia, rinchiuso in uno spazio troppo piccolo per la sua anima, dentro una prigione.

Lei non scoprirà mai se quello che dicono sulle stelle sia vero.

Cecilia è caduta mentre volava e ora resta a terra.

 

Cecilia ha vent'anni. Cecilia ha i capelli corti, neri come piume di corvo tagliati a caschetto. I ciuffi davanti le solleticano il volto e spesso soffia via il ciuffo da davanti gli occhi. Dicono che diventa veramente carina quando lo fa.

Cecilia ha gli occhi verdi con uno sguardo strano, un po' malinconico a tratti ma con una fiducia e una determinazione sorprendente scritta in quelle iridi luminose.

Cecilia ha ripreso a giocare sull'altalena e per la cronaca cigola ancora, ma lei non ci fa caso, lei si dondola e raggiunge il cielo. E lo guarda, apertamente, a viso scoperto con quella determinazione che ti mette brividi su per la schiena, guarda quel cielo e sembra che voglia urlare «io ce la farò. Io ce la voglio fare»

A dondolare non è più una solo altalena, adesso anche quella vicino a lei si protende verso il cielo. La occupa sempre un ragazzo con i capelli castani corti ma spettinati, gli occhi di una forma veramente particolare e bella.

Dicono che lei e quel ragazzo si sposeranno.

Lei dice che nelle iridi marroni di quel ragazzo ha visto il mare.

Lui dici che nelle iridi verdi della nostra ragazza ha visto un mondo da scoprire.

Dicono che quel ragazzo aveva la chiava per aprire la gabbia che racchiudeva Cecilia.

Ha aperto quella gabbia.
E il pettirosso o la rondine, a dir si voglia, ha ripreso il cammino verso il cielo.
Così Cecilia ha ripreso a seguire i suoi sogni con la certezza che quel ragazzo che tutti dicono sposerà le darà la forza necessaria per credere. 

   
 
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