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Autore: The_Lion    31/03/2014    5 recensioni
8.10. Domenica mattina.
Sedevo su una delle tantissime poltrone sparpagliate per la sala comune Serpeverde, completamente immersa in una delle mie tante letture di quella fredda mattinata di Marzo, quando..
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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§ 8.10. Domenica mattina.
Sedevo su una delle tantissime poltrone sparpagliate per la sala comune Serpeverde, completamente immersa in una delle mie tante letture di quella fredda mattinata di Marzo, quando.. §*

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Lunedì. Ore 10.15.
Mi ero alzata tardi e, quando finalmente ero arrivata in biblioteca, tutti i tomi e manoscritti di cui avevo bisogno per l'indomani erano già stati presi. 
Per mia fortuna, però, avevo una memoria fotografica. Tanto fotografica da ricordare ogni singola parola delle nozioni di cui necessitavo. Certo, avere il libro davanti era tutta un'altra cosa, ma potevo accontentarmi anche così.
Dopo aver finito tutti i compiti, per le lezioni dei due giorni avvenire, mi concessi una lunga pausa relax, che andai a trascorrere nel cortile del castello. Un tiepido sole scaldava timidamente la pelle nuda delle mie braccia mentre, la leggera brezza primaverile che soffiava, scompigliava imperterrita i miei lunghi capelli scarlatti. Si prospettava una giornata perfetta. 
Così, accompagnata dal mio inseparabile libro "Il buio oltre la Siepe", mi sedetti sotto la lunga ombra di una quercia, posta poco lontano dalle mura del castello, iniziando poco dopo con la lettura. 
Non passarono nemmeno dieci minuti da quando i miei occhi si erano posati sulla prima parola del libro che.. 
=Rose!= chiamò a gran voce una figura lontana.
Abbassai il tomo, poggiandomelo nelle gambe, e con fare incuriosito, iniziai a guardarmi intorno, alla ricerca del misterioso individuo che mi aveva chiamata. 
I secondi passavano lenti ma, della misteriosa voce, più nessuna traccia. Così, tornando a stringere le dita intorno al manoscritto, ripresi con la mia lettura.
«Rose!» urlò di nuovo; questa volta molto più vicino a me.
Serrai il libro, leggermente innervosita, e lo cacciai nella borsa per poi alzarmi in piedi rispondendo alla voce con un urlato «Chi diavolo sei?», nessuna risposta.
Alzai gli occhi al cielo e, dopo essermi spolverata la corta gonna nera con rifiniture in pizzo, da terra e ghiaino, iniziai a camminare verso le mura del castello.
«Rose! Non te ne andare! »urlò di nuovo.
Mi voltai di scatto notando, finalmente, la slanciata figura di mio cugino Albus che annaspava confusamente verso di me. Inarcai un sopracciglio alla sua corsa caotica ed attesi che mi fosse giunto di fronte per dirgli: «Che succede Al?»
Si piegò in due, poggiandosi le mani sulle ginocchia, intento a riprendere fiato prima di rispondermi. 
«Dobbiamo assolutamente parlare.» disse ancora ansimando per la corsa. 
Mi limitai ad annuire, nonostante non capissi il perché di tutta questa fretta, e ad attendere che avesse, finalmente, ripreso fiato prima di iniziare a camminare verso il lago nero.
Lui non obiettò la mia decisione e, in un religioso silenzio, mi seguì. 
Arrivammo al pontile della grande distesa d'acqua dopo una decina di minuti e, una volta li, ci sedemmo al bordo di esso come sempre facevamo quando uno dei due aveva bisogno di parlare all'altro.
⇝Io e mio cugino Al eravamo sempre stati accomunati da un'insolita affinità che, non pochi, c'invidiavano. Parlavo con lui di tutti gli argomenti possibili ed immaginabili: amore, studio, quidditch, famiglia. 
Ero un libro aperto, insomma. E, d'altro canto, anche lui lo era per me. Niente e nessuno era mai riuscito a dividerci in 6 anni di scuola, nemmeno il cappello parlante che, a seguito di un'attenta analisi, aveva smistato entrambi in Serpeverde. 
«Una Weasley Serpeverde» aveva detto mamma guardandomi con un sorrisetto divertito all'angolo delle labbra 
«Ora posso davvero dire di averle viste tutte» aveva concluso papà scompigliandomi affettuosamente i capelli con la mano.
No, niente e nessuno avrebbe mai potuto dividere me, la bella Serpe dai capelli scarlatti e le iridi di ghiaccio, dal fantastico ragazzo dai capelli corvini e le iridi smeraldo. Niente e nessuno.⇜
«Allora Al, di cosa volevi parlarmi?» gli domandai voltandomi a guardarlo, accompagnata da un lieve sorriso ad incresparmi le morbide labbra rosee. 
Lui abbassò il capo e iniziò a torturarsi nervosamente le mani con le unghie. 
Inarcai ancora una volta un sopracciglio, per l'ennesima, confusa e spaesata. Perché aspettava tanto per dirmelo?
Cosa poteva esserci di tanto brutto, per farmi attendere per così tanto tempo dopo che, lui stesso, mi aveva chiesto di parlarne? 
«Allora?» insistetti abbassandomi quel tanto che bastava per vederlo in viso.
«Andiamo Al! Cosa può esserci di tanto terribile per farmi stare così tanto sulle spine? Cosa c'è? Malfoy vuole invitarmi al ballo del ceppo forse?» chiesi retorica scoppiando, immediatamente dopo, in una sonora risata.
Mio cugino alzò lentamente il capo, volgendolo poi verso la mia figura. 
«Come diavolo fai a saperlo?» mi chiese chiaramente in preda al panico.
La mia risata andò lenta a sfumarsi, fino a cessare definitivamente. 
Sgranai gli occhi e li fissai su quelli fermi ed attenti di Albus, a mia volta colta da una sensazione acuta di panico, forse addirittura terrore. 
«S-stai scherzando, vero? Dimmi che stai scherzando.» lo implorai con con voce tremula.
Insomma, cosa poteva esserci di peggio di aver appena saputo che, Scorpius Hymperion Malfoy, ossia il mio nemico mortale, aveva improvvisamente deciso di invitarmi al ballo del Ceppo? Nulla! Non c'era assolutamente nulla di peggio! 
Albus scosse il capo.
«Quando?» domandai io deglutendo, poi, forzatamente.
«Domenica, in sala comune.» replicò lui con voce sommessa, per poi cingermi con un braccio la schiena, e tirandomi in seguito a se, con fare fraterno.
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*voleva essere una specie di prologo.
  
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