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Autore: lloydslips    31/03/2014    2 recensioni
"Il cervello le urlava di scappare via, il più lontano possibile da quei quattro, ma le gambe, paralizzate dalla paura, rimanevano ferme."
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"E fu allora che Luke decise che non l'avrebbe soltanto distrutta, ma l'avrebbe umiliata a tal punto che si sarebbe vergognata della sua stessa esistenza."
Genere: Drammatico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lost Souls.
IV-Foto


Isabelle era la donna più comprensiva che Ronnie avesse mai visto. La ragazza non voleva sembrare scortese ma, quel giorno, tornata da scuola, non ce la faceva proprio a mangiare allo stesso tavolo di Luke, che continuava a lanciarle occhiate cariche di disprezzo, agendo come se quel pomeriggio non fosse mai esistito.
Così Ronnie quella sera la passò chiusa nella sua camera a piangere come se non ci fosse stato un domani. Adesso non aveva neanche più il controllo di se stessa, adesso era Luke a comandare ogni suo gesto. Si ritrovava sempre più intrappolata in una vita che non gli apparteneva.
Quando ormai stava per addormentarsi, il cellulare le vibrò sul comodino, illuminando l'intera stanza.
Un messaggio.
Nessuno aveva il suo nuovo numero, che aveva cambiato per evitare che la madre potesse ricontattarla. Nessuno tranne Ashton, almeno, al quale lo aveva dato quella mattina, poco prima dell'entrata in classe.
L'aveva pregata per far in modo che lei glielo concedesse e alla fine, cedendo alle richieste del biondo, glielo aveva dato.

Scusa per stamattina, Luke è un coglione.”

Le aveva chiesto scusa per una cosa che non aveva potuto impedire. Ronnie ne rimase scioccata: non glie aveva chiesto scusa Luke, per tutto quanto, e adesso lo faceva Ashton che non aveva fatto nulla di male.
Ma Ashton era diverso, lo aveva capito dal primo momento che l'aveva visto. Ashton era buono, era felice; Luke invece era scontroso e sembrava che stesse sempre combattendo contro qualcosa.

Non preoccuparti:)”

 

Digitò velocemente Ronnie sulle schermo.
L'orologio digitale indicava le 2:45 p.m. , ma Ronnie sorrise cosciente che il giorno dopo, essendo sabato, non ci sarebbe stata scuola. Almeno, quella giornata, aveva un lato positivo.

Cos'è successo in bagno quando me ne sono andato?”
 

Il cuore le accellerò nel petto. Un misto di rabbia, tristezza e imbarazzo le invase lo stomaco. Si vergognava terribilmente di quello che Luke l'aveva obbligata a fare. Non voleva che Ashton pensasse che lei fosse una troia o una poco di buono. Anzi, non voleva peggiorare la brutta opinione di lei che lui doveva essersi già fatto dopo aver visto le cicatrici sulle sue braccia.

Preferisco non parlarne.”

Col cellulare ancora in mano si alzò dal letto, sentendo dei sussurri provenire dal corridoio. Si affacciò, scostando silenziosamente la porta e vide un fascio di luce provenire dalla stanza di Luke. Incuriosita si fece strada nel buio.
La porta della camera era socchiusa quel tanto che permise a Ronnie di sorridere, convinta che quello che stava vedendo avrebbe potuto rimettere al suo posto Luke.
Il biondo e Michael erano seduti a terra, totalmente sballati. Michael stava sniffando una polvere bianca, Luke invece si fumava una canna.
Prima ancora che potesse pensarci, scattò una foto ai due, tagliando però buona parte del viso di Michael. Lui non c'entrava niente, l'unico che avrebbe dovuto pagarla era Luke.
Ronnie ritornò in stanza col sorriso sul volto: adesso anche lei avrebbe potuto ricattarlo.

 

 

 

Ashton arrivò al bar mezz'ora dopo che Ronnie gli aveva chiesto se quella mattina si sarebbero potuti vedere. Non era sicura se volesse raccontargli della foto, ma presto si sarebbe convinta.
-Come mai hai voluto vedermi?-le chiese il biondo dopo averla salutata.
Ronnie giocò con la tovaglietta rossa del tavolo.
-Non volevo stare a casa con Luke.-mormorò, cercando di nascondere la paura. Le mani di Ashton si chiusero, formando un pugno. Poi sospirò, come se stesse combattendo contro lo stesso problema da anni, senza però riuscire a vincere.
-Qualunque cosa sia successa ieri mattina... parlerò io con lui per quanto riguarda le tue cicatrici perchè, non voglio mentirti, lo potrebbe dire a tutti.- asserì, rassegnato. Eppure, mentre parlava di Luke, Ronnie non potè fare a meno di vedere una scintilla d'amore brillare nei suoi occhi verdi.
La bionda scosse la testa, sorridendo.
-Non ce n'è bisogno. Posso rivelarti una cosa?-gli disse. Ashton annuì, incuriosito. Allora Ronnie gli mostrò la foto che aveva scattato la sera precedente.
Il biondo davanti a lei non parve scioccato. Annuì, sospirando ancora una volta. Aveva già capito quello che frullava nella mente della bionda e non gli piaceva la piega che stava prendendo quella situazione.
-In cosa ti stai cacciando, Cristo santo.-imprecò Ashton, passandosi una mano tra i capelli già scompigliati. Sembrava non volesse capire quello che lei stava cercando di dirgli.
-Sappiamo entrambi che lui non ti ascolterà se proverai a parlargi. Devo potermi difendere.- disse. La voce gli uscì molto più alta di come se l'era immaginata, ma non ce la faceva proprio a parlare di Luke senza inalterarsi.
L'altro allora annuì e-Se pensi che potrai risolvere le cose, provaci.-acconsentì, sconfitto.
In seguito ordinarono il pranzo: Ashton prese un fritto misto, Ronnie ordinò una coca. Con tutte le cose che erano capitate nell'ultima settimana il cibo era il suo ultimo pensiero.
Dopo un'ora uscirono insieme dal locale, sorridenti. Ronnie aveva scperto molte altre cose su Ashton e lui gli era piaciuto sempre di più: era divertente, socievole e sapeva quando era giunto il momento di cambiare argomento.
Lui e Isabelle erano le due persone più gentili e cordiali che avesse mai conosciuto e Ashton, ormai, era dentro a quella battaglia che stavano combattendo Luke e Ronnie. Andarono a casa sua e, su richiesta di Ronnie, stamparono la foto incrimminante, per poterla così cancellare dal suo cellulare.
Stavano ritornando a casa passando davanti il parco quando videro Michael osservarli. La cresta bianca risaltava contro il muro nero sul quale era appoggiato e i suoi occhi limpidi adesso sembravano vivaci, al contrario dell'ultima volta che la ragazza l'aveva visto.
Sorrise e alzò la mano in segno di saluto, verso Ashton, ma nel suo sorriso non c'era nulla di amichevole.
Il biondo ricambiò e accellerò il passo, trascinandosi dietro Ronnie.
-Cazzo.-esclamò quando girarono l'angolo. La bionda si fermò, e Ashton cominciò a passarsi le mani nei capelli. -Cazzo.-continuò, battendo un pugno sul muro. Era nervoso, troppo nervoso, come se avesse avuto paura. Ma Michael era suo amico, perchè si comportava così?
-Ehi, ehi, che succede?- gli chiese, ma il biondo era troppo impegnato a disperarsi.-Ashton!-alzò la voce e l'altro parve ricordarsi improvvisamente che lei era proprio li, accanto a lui.
-Se Mike è in quel posto, c'è anche Luke.-affermò. Gli occhi verdi saettavano in tutte le direzioni, alla ricerca della cresta bionda di Luke.
-Cosa c'è di strano in quel posto?E' un semplice parco, perchè dovrebbe esserci anche lui?E a te cosa importa?-mormorò Ronnie. Quei quattro non avevano tutte le rotelle nei posti giusti. Perchè poi aveva così tanta paura del suo amico? E poi si ricordò lo sguardo che Luke gli aveva gettato nel bagno e il tono con il quale gli aveva parlato. Doveva essere già incazzato con lui.
-Quel parco non lo frequentano tutti, ci si va solo per fumare o farsi di qualcosa.-rispose Ashton come se già lei avesse dovuto conoscere quel parco per la nomina e poi continuò:-Mi importa perchè nella sua mente contorta lui vuole schiacciarti e se un suo amico è dalla tua parte non gli sta bene. Cristo santo.-imprecò ancora una volta.
Ronnie rabbrividì, improvvisamente contaggiata dal nervosismo che stava invadendo il biondo. Se li avesse visti insieme li avrebbe uccisi.
Non voleva che i due litigassero a causa sua, ma come potevano cacciarsi da quel guaio ormai?
Vide gli occhi di Ashton rimpicciolirsi: Luke era all'orizzonte, incazzato. Irwin allora si mise davanti alla bionda, come per farle da scudo.
Quando Luke li raggiunse si accorse che accanto e lui c'erano Calum e Michael. La terna di ragazzi si portò dietro uno strano odore dolciastro, che fece storcere il naso alla ragazza.
-Cosa ci fate voi qui? Sta facendo un servizietto anche a te?-chiese ironicamente, umiliando Ronnie come non mai. Aveva spiattellato ai
quattro venti quanto era successo nei bagni della scuola, o almeno lo aveva fatto intuire. Le sue guancie si tinsero di un rosa acceso.
-Stavamo facendo una passeggiata.-ringhiò Ashton. Luke rise amaramente, ma nessuno poteva immaginarsi cosa ci fosse sotto quella risata.
-Ash, togliti di torno.-esclamò poi Luke, d'un tratta calmo. I suoi occhi azzurri però erano in tempesta.
-Luke, comportarti così non sistemerà le cose. Non riporterà tuo padre o tuo- ma Ashton non potè terminare la frase perchè Luke gli tirò un cazzotto in faccia.
O tuo...? Cosa? Mille domande urlavano all'interno della testa di Ronnie, ma furono zittite dal terrore che le scorreva nelle vene.
Senza pensarci troppo, volendo difendere Ashton, prese la foto dalla tasca e -Luke!-urlò. Il biondo, pronto a riattaccare Ashton, la osservò, seguito poi da Michael e Calum.
-Porca troia.-esclamò Michael, riconoscendo una ciocca dei suoi capelli nella foto. A vedersi in faccia, però, era Luke che si fumava una canna.
Il viso del biondo sbiancò, mentre Michael si passò una mano tra i capelli. Calum si avvicinò a quest'ultimo e gli sussurrò qualcosa all'orecchio che parve tranquillizzarlo.
Luke le si gettò addosso, ma Ronnie si scansò rapidamente.-Dammi quella maledetta foto!-esclamò sfogando tutta quella rabbia che in qui giorni aveva tentato di trattenere.
Ronnie scosse la testa.-Questa è la mia difesa. Se tu mi farai di nuovo qualcosa, io la faccio vedere a tua madre.- rispose con fin troppa calma, quella che non si aspettava di avere in una situazione simile.
Si avvicinò ad Ashton e lo aiutò ad alzarsi. Quando avevano quasi girato l'angolo, però, sentì Luke urlarle dietro:-Anch'io conosco il tuo segreto.- ed era vero.
Entrambi conoscevano i loro punti deboli e si sarebbero potuti distruggere. Era solo questione di tempo.

Erano una bomba ad orologeria.




























LOOK AT ME
Saaalve ragazze! Ecco il quarto capitolo con la vendetta di Ronnie. Questo è solo l'inizio di una serie di eventi, tranquille che Luke non si calmerà tanto facilemente ahah e poi doopo la morte di suo padre e di...oops, questo non potete saperlo. Si, oggi mi sento cattiva lol
Comunque grazie a tutte per le recensione, siete dolcissime <3

Ci vediamo al prossimo capitolo, baci <3

  
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