We’re the Lazy Generation!
Ieri sera ho visto “L’altra metà dell’amore”
per l’ennesima volta e….mi è venuto il lampo di genio!
Sono quindi partita con l’idea di un collegio…Poi ho
ascoltato la canzone Lazy generation e SBOM…illuminazione divina! E ho
scritto ciò….^^
-Prologo-
Il 27 dicembre del
Hinata aveva solo 4 anni
quando sua madre mancò e ciò segnò terribilmente la sua
infanzia che non fu delle migliori.
Dovendo subire gli ordini e
le lamentele di un padre egoista e scontroso, il cui obiettivo nella vita era
semplicemente portare avanti il prestigio del nome che possedeva, Hinata si
chiuse in sé stessa, risultando soltanto una fallita agli occhi del
padre e della sorella maggiore, Hanabi.
Quando anche suo padre
morì di infarto, la ragazza rimase completamente da sola, poiché la
sorella maggiorenne non ci pensò due volte ad andarsene di casa col suo
ragazzo e ad abbandonare la sorellina di 10 dal nonno.
Hinata trascorse 5 anni con
suo nonno e suo cugino, Neji, di due anni più grande, col quale aveva
creato il suo primo vero rapporto di amicizia, se così si poteva
chiamare.
Purtroppo suo nonno era
già molto anziano e dal momento che l’eredità del clan
sarebbe passata in mano o a Neji o ad Hanabi, decise di spedire Hinata in collegio
così che potesse continuare gli studi ed ottenere l’adeguata
educazione.
Venne iscritta al collegio
Ichikaru, uno dei migliori della zona.
La ragazza non s’
oppose alla decisione del nonno, dal momento che anche lei sapeva di essere
soltanto un inutile peso per tutti, e accettò di partire per Konoha,
dove risiedeva la scuola.
***
- Hinata, sei pronta? –
domandò Neji, tentennando di fronte alla prota chiuse della camera della
cugina.
- S-sì, arrivo…-
disse debolmente, uscendo dalla stanza con in mano un borsone.
- Dammi, ti aiuto a portarla
in macchina…-
- G-grazie…-
Scesero le scale in silenzio
e dopo aver salutato e ringraziato il nonno, i due salirono in auto.
Neji si mise alla guida,
mentre Hinata si era seduta al suo fianco, imbarazzata.
- Hai paura? –
domandò il ragazzo una volta avviato il motore.
- Un pochino…-
balbettò.
- Stai tranquilla, vedrai
che tempo una settimana e ti sentirai a tuo agio…-
- S-speriamo…-
- …-
-…-
- Hinata, se mai avrai
bisogno di qualcosa, puoi sempre scrivermi, lo sai? – disse imbarazzato
Neji, sorridendo alla cugina.
- G-grazie Neji…- le
sorrise impacciata la ragazza.
- Oltre quel laghetto c’è
Konoha, dovremmo arrivarci tra poco più di venti minuti…-
- Uhm…sì…-
Hinata cominciava a torturarsi le mani,intrecciando le dita nervosamente,
Non voleva andarsene. Non
voleva lasciare il suo unico amico-cugino, l’unica persona che l’abbia
mai trattata con gentilezza nella sua famiglia.
- Ehi, stai piangendo? -
- N-no…è solo
che…- ma Hinata non ce la fece e scoppiò in un pianto represso.
Neji accostò la macchina
e la spense, avvicinandosi alla cugina ed abbracciandola dolcemente.
- Cuginetta, lo sai che ti
voglio bene, non avere paura…Vedrai che troverai tanti amici che terranno
a te forse anche più di me. Coraggio, sii forte! Dopo tutto quello che
hai passato, ti fai abbattere al primo giorno di scuola come una mocciosa? –
cercò di sdrammatizzare Neji, tenendo la cugina ancora stretta a sé.
Hinata cercò di
reprimere i singhiozzi.
- Io …non voglio
rimanere sola! -
- Ma non sei sola, Hinata! Ci
sono io! Te l’ho detto…potrai scrivermi quando vorrai e io ti
rispondere. Se vuoi tornerò a trovarti ogni week-end! –
- Davvero? –
domandò tirando su col naso. Si sentiva già molto meglio dopo le
parole del cugino.
- Te lo prometto…- le
sorrise.
- Grazie! – disse Hinata,
rafforzando la presa dell’abbraccio.
- Ok, ok…adesso,
però, in marcia! –
- Sì…- disse
Hinata più sorridente di prima, tornano a sedere composta, mentre la
macchina ripartiva verso la meta.
Dopo circa 15 minuti,
arrivarono di fronte all’enorme edificio che avrebbe ospitato Hinata per
almeno 2 anni.
- Cavolo, guarda che roba!
Quasi ti invidio….Sai quanta nuova gente conoscerai? -
- Neji…e se io non
piacessi a nessuno? – domandò scoraggiata la ragazza mentre
saltava giù dalla vettura e recuperava la sua valigia. Neji scese dalla macchina
per aiutarla e le si avvicinò.
- Hinata, sei una ragazza
dolcissima e sempre gentile con tutti…non puoi non piacere! Sei
semplicemente perfetta! Quindi basta con le paranoie e fatti valere là
dentro…Ricordati che sei pur sempre una Hyuga! –
- Mmm, già…-
- Coraggio, vai…- la
incitò, spingendola verso l’entrata.
- S-Sì…-
- Hinata…ci sentiamo
presto! Fai la brava! – disse abbracciandola nuovamente, prima di
voltarsi a raggiungere la macchina parcheggiata di fronte al portone.
Hinata lo salutò di
rimando con la mano, tentando almeno di sorridere.
Una volta rimasta sola sul
primo scalino che portava alla porta principale, sospirò pesantemente,
si fece coraggio e bussò all’incirca 5 volte, prima che qualcuno
si segnasse di rispondere.
Ad aprire fu una ragazza che
doveva avere all’incirca la sua età o forse l’età di
Neji. Teneva i capelli biondo cenere legati in 4 buffi codini, aveva gli occhi
di un verde acqua bellissimo e indossava, ad occhio e croce, la divisa del
collegio: gonna a balze nera, calze corte nere, camicia bianca, cravatta a
strisce bordeaux e ocra e giacca
bordeaux.
- Bè, hai intenzione
di restare fuori dalla porta tutta la giornata? – domandò scettica
la strana ragazza.
- N-no, no…-
- Allora entra…- disse
spicciamente, tenendole la porta aperta con un piedi per farla passare avanti.
- Sei nuova? –
domandò la bionda, facendole cenno di sedersi su uno dei divanetti che
stavano all’entrata della sala.
- Ehm…sono appena
arrivata, sì…-
- Come ti chiami? –
domandò ancora la ragazza con la divisa, sfilando una sigaretta dal
pacchetto che aveva tenuto nascosto dietro la schiena, infilato nella gonna.
- Hi-Hinata, Hinata Hyuga…-
fece lei tremendamente in imabrazzo.
- Hinata Hyuga, eh? Mmmm…Bè,
io sono Temari Sabaku No, benvenuta nella città dolente…- disse
sarcastica, accennando alla sala intorno un po’ buia.
- Come mai sei finita qui? –
domandò facendo un tiro dalla cicca.
- Ehm…s-sono stata
mandata qui d-da mio n-nonno…-
- Guarda che non ti mangio
mica! Smettila di tremare…- disse quasi dolcemente, appoggiandole una
mano sopra la sua tremante.
- Non faccio apposta, scusa…-
si rammaricò abbassando la testa.
- No problem…-
- Temariiiiiiii! Cosa
diavolo ci fai qui nella hall??? Non dovresti essere a lezione con la prof Konan?
–
- Sì dovrei…ma
quella vecchia arpia mi ha sbattuto fuori dalla classe di nuovo. Non mi va di
passare la mattina al secondo piano…- si lamentò sbuffando,
facendo un ultimo lunghissimo tiro prima di spegnere la sigaretta nel
posacenere.
- E tu chi sei? –
domandò la ragazza con le braccia congiunte al petto, fissando Hinata.
Temari prese la parola
vedendo la ragazza in seria difficoltà.
- E’ appena arrivata,
si chiama Hinata Hyuga…-
- Hyuga…Hyuga…Oh!
Ma certo! Non sai che onore averti qui , piccola! Vieni che ti mostro la tua
camera! – disse sorridendo la ragazza moretta.
Hinata si alzò per
seguirla, trascinandosi dietro la borsa pesante.
- Temari, se devi stare in
giro a cazzeggiare, almeno aiuta Hinata a portare la valigia al quarto piano! -
la rimproverò la ragazza, guidando Hinata per le scale.
- Si Shizune…Dammi qua,
Hinata,,,-
- M-ma non c’è
problema, davvero…- ma Temari le aveva già preso in mano la borsa.
- G-grazie…- sussurrò
rossa in viso.
- No problem…- le fece
l’occhiolino la biondina.
Salirono al quarto piano che
si apriva con un piccolo pianerottolo e un lungo corridoio sulla sinistra,
lungo al quale si scorgevano diverse porte, tutte camere, suppose Hinata.
- Eccola qua…- disse
Shizune fermandosi davanti alla porta con inciso il numero 26.
- Con Sakura ed Ino? –
domandò sbalordita Temari, lasciando cadere la valigia a terra.
- Già….Hinata,
avrai altre due compagne di stanza. Sono sicura che ti troverai benissimo con
loro…-
Hinata arrossì, accennando
un sì con la testa ed entrando.
Era una grande stanza ma con
dentro pochi mobili.
C’era un letto a
castello sulla prete sinistra e uno singolo posizionato orizzontalmente rispetto
all’entrata.
Nell’angolo destro c’era
una lunga scrivania con una sedia e sulla parete opposta un armadio, anche
questo abbastanza grande.
Vicino al letto singolo c’era
un comodino e al centro un largo tappeto rosa.
Era carina, se non fosse
stata per il disordine che c’era tutto intorno.
- Perdona il macello…Provvederò
a sgridare quelle due come si deve appena tornano dalla classe! Tu, intanto,
sistemati come vuoi e se hai bisogno, cerca di Shizune , vicepreside…-
disse sorridendo prima di uscire dalla stanza e scendere la scale.
- Vuoi una mano a sistemare
i bagagli? – domandò cortesemente Temari che aveva preso posto su
letto singolo, dondolandosi coi piedi.
- Ti ringrazio ma…credo
di potermela cavare…- si giustificò Hinata dal momento che era
già in tremendo imbarzzo per la situazione e non voleva in alcun modo peggiorarla.
- Ok, no problem…Ti
porterei a fare un giro del collegio, ma se mi becca in giro quest’ora la
vecchia Tsunade è la volta buona che mi espelle…Tzè, razza
di megera…Ci vediamo a pranzo, ciao…- e detto questo saltò
giù dal letto per allontanarsi dalla camera.
- Che ragazza strana…-
pensò quasi ad lata voce Hinata, mentre si stendeva sul letto per fare
un attimo il punto della situazione.
EEEEEEEEEEEEEE! ^^ Come vi sembra? Ditemi
che ne pensate fin qui ^^.
Dal momento che devo finire anche l’altra
fic, non potrò aggiornare veloce come ho aggiornato ieri, ma farò
del mio meglio perché devo ammettere che sto primo capitolo mi ha preso
bene! ^^. Bacio, Saju ^^