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Autore: CHOU    07/07/2008    2 recensioni
“Oh smettila! Sarà tuo! È costato tanto quindi vedi di farlo sfruttare. Così ho deciso” lo interruppe brusco per poi voltarsi e ritirarsi nelle proprie stanze. “Signore a lei.” I nerboruti uomini che avevano scortato il padre stavano tendendo la corda col quale era legato lo schiavo a Nicias. -. I personaggi sono inseriti in un contesto di una Roma antica immaginaria, per questo troverete alcune discordanze con la Roma che si legge nei documenti storici!-
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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>Appena finito di pregare insieme al padre Nicias si diresse nella sua camera dove i due schiavi lo aspettavano.

“Ecco, signore è pronto”disse Raicus indicando Ajakan. Il biondino indossava un corto gonnellino e i capelli erano legati in una bassa coda il patrizio osservò compiaciuto lo schiavo per poi prendere la corda che Raicus gli stava porgendo.

Ringraziò i due schiavi e uscì dalla stanza tirandosi Ajakan dietro.

Il biondo si sentì trascinare giù per le strette scale che portavano al piano sottostante. Le gambe gli dolevano per il lungo periodo di riposo forzato a cui erano state sottoposte. Nicias procedeva a passo sicuro fermandosi davanti all’oecus tricliniare ma quando nello sguardo azzurro dello schiavo passò un lampo di paura al ricordo dell’incontro con il padre, si affretto a cambiare stanza.

 Nicias , dopo un rapido giro della domus, condusse Ajakan nel piccolo giardino secondario, un lembo di terra ricoperta di sabbia bianca dove solitamente si recava sempre il giovane patrizio per riuscire a stare un po’ in pace.

Il patrizio si sedette sulla sabbia intimando al biondo di imitarlo.

Ajakan si acconsentì con circospezione osservando curioso lo strano posto dove l’aveva portato.

Si sdraiò supino sulla sabbia calda chiudendo gli occhi per godersi meglio il tepore del sole.

Chissà se questa è l’ultima volta che potrò riscaldarmi al sole.

Nicias spostò lo sguardo sul biondo. I capelli chiari, complice il vento, era suggiti dalla coda e ricadevano scomposti sul viso.

Nicias allungò la mano candida fino a intrappolare tra le dita una manciata di sabbia bianca per poi farla cadere delicatamente sull’addome abbronzato dello schiavo. Ajakan aprì di scatto gli occhi puntandoli sul viso del patrizio che pareva assorto nel guardare la sabbia posarsi su di lui.

Con un lungo sospiro il biondo richiuse gli occhi.

Non posso fare niente…cosa servirebbe ribellarsi?

Nicias era profondamente concentrato nell’osservare il contrasto che si era venuto a creare tra la bianca sabbia e la carnagione ambrata del ragazzo, non sapeva perché ma…quella visione era…era eccitante.

Il moro smise di giocare con la sabbia per concentrarsi sul volto giovane dello schiavo.

Che diavolo mi prende? Perché non riesco a distogliere lo sguardo…

Ajakan avvertendo lo sguardo del moro su di lui riaprì gli occhi per incatenarli in quelli verdi del patrizio. Un brivido percorse il biondo.

Cosa vuol far-

Nicias si fiondò sulle labbra semiaperte di Ajakan  mandando a quel paese tutti i suoi sani principi. Non era riuscito a resistere…ma infondo, non aveva neanche tentato veramente di farlo.

Il giovane patrizio fece scendere la mano destra sul torace del biondo delineando i muscoli lievemente accennati del ragazzo mentre con la sinistra era occupato a disfargli definitivamente la coda. Ajakan era caduto in una specie di trans, sentiva le mani del patrizio accarezzarlo e la sua lingua catturarlo in un bacio sempre più profondo. Oppose una minima resistenza che ben presto cadde sotto le labbra del moro.

Si era quasi abituato all’ attenzioni del patrizio, aveva quasi accettato quella bocca e quelle mani quando Nicias portò una mano oltre il gonnellino. Ajakan uscì dal limbo d calore e stordimento nel quale, involontariamente, era caduto irrigidendosi sapendo che non avrebbe potuto fermarlo.

Non può farlo! Non…non adesso. Non quando…

Quando cosa? Quando ti iniziava a piacere? Era questo che volevi dire?

Ajakan strinse gli occhi girando la tesa di lato in un patetico tentativo di sottrarsi, di estraniarsi della situazione.

Nicias si accorse del cambiamento del biondo e automaticamente ritrasse la mano per appoggiarla sulla guancia di ajakan per coinvolgerlo in un altro bacio.

Scusami Ajakan mi sto odiando per quello che sto facendo… oh dei, vuoi che mi avete fatto questo dono, ora ve lo state riprendendo? Voi che mi avete fatto distinguere ,ora mi fate diventare come gli altri? Ora che io non voglio?

Nicias continuò a baciare lo schiavo portando, ora, anche l’altra mano  al viso del biondo…non voleva diventare come gli altri patrizi e usarlo come bambola…ma non era quello che stava già facendo? Si…ma allora perché non riusciva a smettere…

“Complimenti Nicias. E io che pensavo che non approvavi certe cose…la prossima volta che ci incontreremo a casa mia ci penso io a procurarti lo schiavo perfetto per te.” La voce un po’ roca di Sabrio raggiunse nicias come una bastonata in piena schiena.

“Vedo che inizi a seguire i consigli, amico mio” ricaricò una voce che sembrava terribilmente simile a quella di Kratos.

Ajakan assunse una curiosa tonalità di rosso mentre Nicias imprecò sotto voce e alzandosi rivolse la su attenzioni agli amici.

“Sabrio, Kratos, a cosa devo la vostra inaspettata visita?”chiese Nicias calcando sulla parola inaspettata.

Kratos scoppiò a ridere

“Sai, gli avevo parlato a Sabrio del tuo schiavo ed era curioso di vederlo…ma a questo punto penso che avremmo fatto meglio ad avvisare”

“Lo penso anch’io”

“Comunque Nicias, non male davvero! Sei davvero sicuro di non volerlo portare da me?”chiese Sabrio osservando gli occhi di Ajakan spalancarsi.

“Sabrio, amico mio, mi pare di aver già dato risposta a suo tempo a questa domanda.”

“Lo so, era così per chiedere”fece spallucce Sabrio.

Kratos era rimasto ad osservare Nicias.

“Bene, lo schiavo l’hai visto. Andiamo da me Sabrio? Lasciamoli un po’ da soli…”

“Kratos, Sabrio, mi sembra inutile che vi mostri la porta visto che siete riusciti ad arrivare sino a qui senza alcun aiuto, giusto?”

“Comprendo! Ci vediamo Nicias.”si congedò Sabrio incamminandosi verso la domus.

“Ah Nicias, attento col biondino.”disse Kratos

“Perché?”chiese Nicias aggrottando le sopraciglia.

“E’ un novellino, ti conviene andarci piano”concluse l’amico con un ampio sorriso sul volto e l’espressione scanzonata di sempre.

Il volto di Nicias si tinse leggermente di rosso mentre Ajakan si strozzo con la sua stessa saliva.

“Apprezzo il tuo prezioso consiglio ma  - Nicias avvicinò la bocca all’orecchio dell’amico – non ce n’è bisogno”

“Già già…mi ero dimenticato i tuoi principi”rispose sempre sussurrando Kratos.

Nicias annuì.

“Ma penso che tra pochi giorni tutti i tuoi buoni principi finiranno in nulla. Ci vediamo amico mio”

Nicias sbuffò spazientito per poi guardare Ajakan. Lo schiavo teneva lo sguardo basso con le gote ancora arrossate.

Il patrizio si sedette a fianco del biondo chiudendo gli occhi.

Perchè Kratos doveva avere sempre ragione?!

Ajakan, dal canto suo, voleva sprofondare. Perché? …dannazione!

Perché gli era piaciuto così tanto?

 

 

 

 

HO AGGIORNATO!!!non so ancora come ho fatto ma ho aggiornato!! Ero partita per due settimane e non avevo il computer …sono tornata sabato e…sono subito ripartita per il lago!!!...ovviamente non c’è il computer =__=! Meno male che oggi sono riuscita a venire a milano per mezza giornata e sono riuscita ad aggiornare! Vi ringrazio tantissimo per le recensioni, purtroppo non ho tempo per ringraziarvi una ad una ;__;!

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e…non so a quando il prossimo aggiornamento! Spero di riuscire per la fine del mese! Mi dispiace per il disguido!

Un bacio e ancora grazie 1000000 a tutti quelli che leggono, recensiscono la storia un bacio vegi^^

  
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