Non appena distribuì le carte, la donna si disse che il suo
dono per il poker funzionava alla perfezione. Ryo e lei avevano in mano in
questo momento delle carte dello stesso punteggio... allora che cosa dovevano
fare, proseguire il gioco o decidere di agire?
Quando Ryo vide le carte che lei aveva in mano, si disse che
non avrebbe potuto sopportare di vederla ancora più nuda davanti a lui, a
giocare, senza poterla toccare. Il suo cuore non avrebbe retto il colpo visto che,
anche se rossa per l’imbarazzo, lei sembrava ben decisa e lui si chiese se, per
caso, Miki non l’avesse un po’ ipnotizzata per rendere la sua dolce e timida
socia più sicura di sé per questo gioco perverso che però a lui piaceva molto.
Al Diavolo, non ne poteva più! Posando le carte davanti a
lui, si alzò.
Sorpresa, Kaori alzò lo sguardo verso di lui e chiese:
-
Che...
che ti succede?
-
Ho
bisogno di parlarti... sono un idiota, peggio anche, un imbecille e se ti togli
ancora un indumento di più, rischio di saltarti addosso ma prima voglio che tu
sappia...
Perplessa, Kaori lo guardò sbalordita, cosa voleva dire?
Eppure le aveva appena rivelato di volerle saltare addosso. Trattenne un
sorriso e la voglia di mettersi a saltellare dalla gioia. Ryo aveva deciso di
fermare la sua tortura e di dichiararsi prima di perdere completamente il
controllo di sé.
Prendendo il suo coraggio a due mani, lo guardò dritto negli
occhi e vide il suo guardo febbrile. Anche lei era nel suo stesso stato e si
alzò mormorando con voce bassa:
-
Ti...
ti ascolto Ryo.
-
Mi
stai torturando... sei cosi bella... devi credermi
quando ti dico che mai ho desiderato un'altra donna come voglio te. Malgrado
tutte stupidaggini che ti dico, tu sei per me la donna più del mondo.
-
Ryo...
– mormorò, sul orlo delle lacrime.
Si avvicinò a lei per stringerla contro di lui e sentire il suo corpo caldo e tutto curve, fece reagire il suo mokkori già ben all’erta.
-
Credo...
credo che questa follia sia durata abbastanza, io ti voglio, più di quando
abbia mai voluto un'altra donna...
-
Ryo...
io non aspettavo che questo... io... anch’io ti voglio.
-
E’
per questo che mi hai fatto subire questa tortura? – mormorò con voce roca,
mordendole l’orecchio, sentendola tremare contro di lui.
-
Era...
una tortura...
Sembrava rimanere senza fiato mentre le mani di Ryo le
accarezzavano la schiena. Le mormorò:
-
Tu...
io ti amo... non ho mai detto queste parole a nessun’altra e non le dirò a
nessuna che non sia tu... credimi....
-
Anch’io...
anch’io ti amo Ryo.
Le labbra di Ryo si posarono sulle sue per un bacio al quale
lei si abbandonò totalmente e che consumò i loro corpi di passione. Sentiva
contro il ventre l’eccitazione di Ryo e questo la fece fremere ancora di più.
Le sue labbra le percorsero la gola, incoraggiato dai piccoli gemiti di
apprezzamento di Kaori, scese a cospargere di baci il suo petto dove quel
reggiseno in pizzo gli impediva di gustarlo con comodo. Quindi glielo tolse con
la sua destrezza leggendaria e lo fece scivolare al suolo.
Kaori sentì un brivido attraversarle il corpo quando le
labbra di Ryo si posarono avidamente sui suoi seni mentre si inarcava per
facilitargli il compito. Le mani della donna gli accarezzavano i capelli e
lasciò sfuggire un gemito quando lui si mise a giocare
con la lingua con al punta di un suo seno, torturandola deliziosamente.
Con le mani, Ryo le accarezzava i fianchi, le sue dita
scivolarono sulle sue mutandine di seta, trascinandole dolcemente verso il
basso mentre le mormorava giocherellando con il suo ombelico:
-
Sei
così bella...
Kaori che non voleva essere da meno, decise di mettersi
all’opera anche lei quando si ritrovò nuda davanti a lui che indossava ancora i
suoi boxer. Posando le mani sul suo petto, gli mormorò audace:
-
Tocca
a me.
Prima timidamente poi con più audacia, gli accarezzò il petto
muscoloso con le sue dita sottili e con le labbra percorse
ogni cicatrice, torturando il suo socio. Non lasciò nessuna parte del
suo busto inesplorata. E lui si lasciò scappare un gemito sotto la sua febrile e dolce tortura. Cercando di controllarsi, gli fece
scivolare i boxer lungo le gambe, spalancando gli occhi alla vista del suo
corpo nudo, e lui le mormorò:
-
Sei...
sei sicura...
-
Si... dai l’amore con me Ryo...
Era tutto quello che aveva voglia di sentire. La sollevò tra
le braccia, portandola in camera dove la fece distendere sulle lenzuola. Si
distese accanto a lei e le chiese con voce roca, lo sguardo offuscato dalla
passione sommerso in quello della sua bella:
-
Sei
veramente sicura...
Lei annuì ed accarezzando per renderla ancora più bruciante
di passione e diventare ancora più pazzo, scivolò in lei lentamente prima di
fermarsi davanti alla smorfia della donna allora, lei riaprì gli occhi.
Febbrile, mormorò:
-
Io...
non fermarti, ti prego...
-
Abbi
fiducia.
-
Si.
Incoraggiato ma con precauzione, si spinse ancora in lei e
attese un attimo sentendola gemere. Le dita della sua bella affondavano nella
sua schiena, e lui cominciò dolcemente a muoversi ed per entrambi, i loro corpi
erano in perfetta sintonia, fu l’estasi. La passione riempiva i loro sospiri.
Kaori, meravigliata, rispose con passione alla stretta, che aveva tanto
desiderato, del suo stallone. Ryo cercò di essere più dolce che poteva con il
suo angelo di cui possedeva finalmente il corpo e l’anima.
Presto si fermarono senza fiato. Kaori era rannicchiata
contro di Ryo, che la circondava con un braccio, i corpi sudati, ricoperti da
un lenzuolo. Lei mormorò:
-
Ti
amo.
-
Anch’io...
ormai siamo io e te per sempre...
-
Ryo...
– soffiò lei, sollevando uno sguardo commosso verso di lui che le baciò gli
occhi per asciugare le lacrime che erano comparse prima di mormorarle:
-
Non
permetterò più che tu pianga per colpa mia, se non di felicità.
Stretti uno contro l’altra, rifecero l’amore quella notte
prima di addormentarsi sfiniti.