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Autore: Light Clary    31/03/2014    3 recensioni
Violetta si è appena trasferita a Buenos Aires e quando comincia a frequentare i ragazzi del luogo, la sua vita cambia. Scopre di essere destinata a salvare la luce e per farlo dovrà ricorrere ai poteri che non sapeva di possedere.
Riuscirà Violetta a sfuggire al potere dell'oscurità che vuole impossessarsi di lei ad ascoltare il suo cuore che le indicherà la strada da percorrere per capire chi amare?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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VIOLETTA POV
Oh, grazie al cielo è suonata la campanella. Ho consegnato il mio tema e mi sono rimessa seduta piegando la faccia all’indietro. Il professor Beto, prende la sua borsa, dopo averla fatta cadere tre volte con tutto il contenuto ed esce dall’aula augurandoci una buona giornata. Mentre aspettiamo il prossimo insegnante, i miei nuovi compagni mi si avvicinano, o almeno solo tre di loro e fanno le presentazioni.
Una è una ragazza dai capelli ricci e il mento alzato. Non vincerebbe mai un concorso di bellezza, ma non arriverebbe ultima. Ha gli occhi neri e l’abbigliamento di una che è appena stata alla fiera della moda passata da dieci anni.
-Ei ciao!- si presenta tendendomi la mano completamente avvolta in bracciali fino al gomito – Io sono Camilla – prendo il suo palmo e lo stringo sventolandolo.
-Io sono Francesca - dice l’altra ragazza. Una tipa mora con gli occhi nocciolati e il viso incipriato. Se fossi in lei rimetterei meglio quel mascara verdognolo. Per non parlare della sua maglietta a scacchi o dei suoi collant amaranto.
-E io Maxi- termina l’ultimo membro del terzetto che ho di fronte. È un ragazzo col berretto yankees che gli copre i riccioli castani, un naso lungo,  una felpa Givova e gli auricolari nelle orecchie – Benvenuta nella nostra classe.
-Piacere- sorrido presentandomi – io sono Violetta.
-Sarai molto soddisfatta di aver scelto questa classe Violetta- dice Camilla facendomi alzare – anche se ci conosciamo da soli due giorni, abbiamo scoperto di essere speciali. Vieni. Ti presento gli altri- e ci avviamo verso il primo banco.
Un ragazzo dal ciuffo con la camicia rossa e la collottola bianca, sta disegnando sul quaderno un buffo gattino.
-Lui è Andres – dice Maxi dando delle manate sul collo del ragazzo, che all’improvviso alza lo sguardo e quando mi vede agita la mano. Ritorna sul suo disegno pochi istanti dopo.
-Loro sono Ludmilla e Nata- spiega Francesca indicando le altre, uniche ragazze presenti nella classe. Sono vicino la finestra. Una, dalla lunga chioma bionda, e il vestito di cachemire sta sistemando il suo lucidalabbra Rimmel, un po’ sfocato. L’altra, una bruna riccioluta col gilè bianco, le tiene uno specchietto di fronte la bocca – Non farci caso- continua Francesca mentre cambiamo direzione – sono un po’ strane- e passiamo al banco successivo. Un ragazzo con i capelli un tantino lunghi, è impegnato a imbottire il suo panino al burro con qualche goccia di olio verde – Lui è Marco- esclama Francesca. Nel suo tono noto una linea di eccitazione. Come se trovarsi di fronte quel banco fosse l’impresa più grande della sua vita portata a termine.
Marco ci guarda e mi sorride: -Lieto di conoscerti Violetta.
-Piacere è mio- quando scorgo un ragazzo appena tornato dal bagno, avverto una fitta allo stomaco – E lui?- chiedo indicandolo. Camilla lo guarda e sorride.
- Diego!- grida. Il ragazzo si volta.
DIEGO POV
Perché mi sono fermato? Ho dato un’aggiustatina al mio ciuffo ribelle grazie al gel Nivea e mi sento a posto. Potrei tornarmene a sedere, accendere il mio iphone e rispondere ai messaggi delle mie ammiratrici prima che inizi la prossima lezione. Eppure, mentre Camilla, Maxi, Francesca e la ragazza nuova si avvicinano, non posso fare a meno di rimanere immobile come una statua.
- Diego - mi dice Camilla – sto facendo conoscere alla nostra nuova compagna- sorride alla ragazza appena arrivata – i suoi nuovi compagni- si rivolge a lei – Violetta, ti presento Diego! È il rappresentante di classe, quindi per qualsiasi cosa rivolgiti a lui- la ragazza mi guarda.
Poi mi tende la mano che io afferro piacevolmente.
-Ciao- mi saluta – sono Violetta.
-Benvenuta Violetta- le dico ghignando.
Stranamente, desidero non lasciarla andare, ma quando Francesca la trascina via, diretta verso Federico, non ho scelta e me ne vado anche io.
Odo un rumore tamburellante.
È la testa? È il petto? È … il cuore?
PETER POV
-No, Liliana, te l’ho già detto! Venerdì sera sono impegnato. Facciamolo un’altra volta … fammi pensare … MAI- e le sbatto il telefono in faccia.
Accidenti! Quando Liliana vuole qualcosa fa di tutto per averla. Ma ci vuole ben altro per convincere il sottoscritto a uscire con una sottospecie di raganella come lei. Elimino tutti i cuori e le faccine sorridenti che mi manda e chiudo il cellulare. Possibile che tutte le volte che lo accendo, vengo bombardato dai messaggi del Fans Club? So di essere famoso per essere stato il primo sedicenne ad aver sperimentato una prova di deltaplano dal tetto della vecchia scuola, ma non per questo non posso avere un minuto di privacy. E poi stasera mi tocca anche andare alla riunione della Lega Mannara per decidere a chi toccherà quest’anno iniziare la caccia al tesoro. Tutto quello che voglio è solo un po’ di pace. Magari sdraiarmi sul baldacchino della mia villa, giocare a GTA e non pensare alle cazzate che devo subire tutti i giorni. Prendo un’altra pizza snack dal mio sacchetto e me la infilo in bocca dove la trituro in poco tempo.
Faccio scorrere lo sguardo in classe. I miei compagni sono tutti dei rincitrulliti senza cervello. Camilla, con quel suo fare istruivo e troppo brioso, ora sta presentando Federico alla ragazza nuova. Lei sembra ancora spaesata, ma sorride come se facesse parte della scuola da anni ormai. Fra poco toccherà a me presentarmi alla nuova ragazza. Tanto vale che le spieghi con chi ha a che fare. Nel caso iniziasse a tormentarmi e a chiedermi di uscire come fa Liliana.
La vedo salutare Federico dopo avergli stretto la mano e avvicinarsi. Sono pronto.
-Ciao- dico – io sono Lanzani, Peter Lanzani. È un vero piacere averti qui con noi, felicitazioni alla famiglia che si è trasferita in questa splendida città e bla bla bla bla - torno a sedermi poggiando la faccia sulla mano.
Ma non appena alzo lo sguardo per vedere la sua reazione … rimango sconvolto.
I tre che l’accompagnano hanno lo sguardo seccato, come chiunque quando mi parla. Ma lei … sorride. Mi guarda e mostra i trentadue denti bianchi e perfetti. Il suo viso è sereno e brilla ai raggi del sole che le illuminano gli occhi.
-Non ti preoccupare- mi dice – non ne avremo per molto- e passa al banco dov’è seduto Broadway.
La guardo stringergli la mano. È sempre sorridente. Strano! Non lo sembrava quando è entrata per la prima volta. Mi accorgo di avere una leggera sudata al cervello, che non vuole saperne di cacciarsi dalla testa quella risata. Quel viso.
  
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