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Autore: VeroDowney    31/03/2014    3 recensioni
Vicky, si trasferisce in America con la sua amica Darma. Il suo unico obiettivo è andare via di casa e costruirsi una nuova vita dopo litigi e violenze, dedicandosi al suo nuovo lavoro. Non si aspetta che tutto quello che ha programmato prenderà una via diversa e riaffioreranno vecchi e nuovi amori, ma soprattutto non si aspetta di incontrare un uomo tanto speciale da fargli cambiare completamente le sue convizoni e far cadere "l'armatura" che si è costruita intorno a sè durante gli anni.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 16 – Bad and good news

Los Angeles

“Pronto? Chi parla”
“Robert, sono Alex! Indio ha avuto un incidente, eravamo ad una festa e io non l'ho perso di vista quando l'ho ritrovato non stava per nulla bene, ha perso i sensi e..e..Robert vieni prima che puoi siamo Prsbytrian Hospital, Indio è in sala operatoria! Chiamami non appena atterri!”

Robert chiuse la chiamata, senza rispondere, era scioccato, gli occhi gli si riempirono di lacrime
-Indio..- riuscì a dire e poi scoppiò in lacrime.



-Robert chi era? Cos'è successo a Indio- chiese Vicky spaventata, non lo aveva mai visto così spaventato, un minuto prima rideva e scherzava e adesso si stringeva a lei senza dire neanche una parola, i singhiozzi erano così forti che gli mancava l'aria e non riusciva a respirare.
Cullato dall'abbraccio di Vicky riuscì a riprendersi e il respiro iniziò a farsi più regolare.
-Era Alex, sono andati ad una festa ha perso di vista Indio e quando si sono rivisti mio figlio non stava bene e..- si fermò per prendere fiato, non gli sembrava possibile quello che stava per pronunciare -Ha avuto un incidente, non mi ha spiegato cos'è successo, mi ha solo detto che adesso Indio è in sala operatoria- concluse con le lacrime che tornava a rigargli il volto prepotentemente.
Vicky era sconvolta, non aveva parole, se lo sentiva che c'era qualcosa che non stava andando per il verso giusto, se lo sentiva che Indio stava nascondendo qualcosa. Decise di non rivelare quello che stava pensando Robert, era già abbastanza scosso e adesso per la prima volta da quando si erano conosciuti era lui ad avere bisogno di lei.
-Stai tranquillo adesso. Vedrai che andrà tutto bene. Ti ha detto in che ospedale sono? Puoi anticipare il volo?-
-Si, chiamo e parto il prima possibile, adesso devo avvisare anche Deborah, la madre di Indio. Lei abita a New York se sarà in ospedale prima che io arrivi magari riuscirà a capire qualcosa sulle sue condizioni e mi farà sapere. Ad Alex non posso dire nulla non è un familiare.-
-Va bene vuoi che mi occupi di qualcosa? Le tue valigie sono pronte, ti posso accompagnare io all'aeroporto- disse non pensava che con la presenza della sua ex moglie, fosse una buona idea presentarsi con lui in ospedale.
-Piccola, voglio che tu venga con me. Se Indio si sveglia dopo l'operazione vedrai che gli farà piacere vederti ne sono sicuro-
-Robert non mi sembra un buona idea, in questi giorni non mi ha mai risposto alle chiamate né ai messaggi, io ho paura che sappia qualcosa, non si spiegherebbe il suo comportamento, e se fosse come penso credo che la mia presenza lo agiterebbe ancora di più- disse tutto d'un fiato, le avrebbe fatto molto piacere vedere Indio, era davvero preoccupata per lui e proprio per questo non voleva sembrare egoista presentandosi lì dopo giorni che lui non le rispondeva, era chiaro che c'era qualcosa di cui parlare, ma adesso l'incidente aveva fatto cambiare tutto, non sapendo ancora di cosa si trattasse, era meglio che andasse solo suo padre e poi lei se Indio fosse stato d'accordo gli avrebbe raggiunti.
Si accorse che stava ragionando come se l'incidente di Indio fosse stata una cosa lieve, in realtà non sapevano bene di cosa si trattasse e era presto per fare programmi.
Le si spezzava il cuore a dire quello che pensava a Robert ma le sembrava giusto farlo per tutti.
Spiegò a Robert il suo punto di vista e dopo un primo momento di smarrimento ritrovò la lucidità e convenne anch'egli che quella fosse la soluzione migliore per tutti, senza dimenticarsi del fatto che sarebbe stato anche strano se fossero arrivati insieme all'ospedale dato che né Indio né Deborah sapevano di loro e quello non era certo un bel modo per uscire allo scoperto.
-Piccola hai ragione, appena atterro ti chiamo e lo farò non appena mi dicono qualcosa di Indio spero tanto che non sia nulla di grave o io..-
-Non ti preoccupare- lo interruppe Vicky si vedeva che era sull'orlo di tracollo emotivo e non era certo il caso e riprese -Devi essere forte adesso, per Indio, fammi sapere come sta. Appena ti sembra il momento giusto, prendo il primo aereo e vengo da te, ci sono per te lo sai vero?-
-Lo so, grazie-
Le prese il viso e la baciò dolcemente, senza di lei in quel momento sarebbe di sicuro andato nel panico, era sempre stato forte ma quando si trattava della sua famiglia e soprattutto del bene di Indio perdeva ogni sicurezza.

Vicky lo accompagnò all'aeroporto, entrò con la macchina sulla pista, le era stato consentito perché Robert volava con un jet privato e così riuscirono a ritardare anche se di qualche minuto il loro doloroso saluto.
Si abbracciarono a lungo e Vicky non riuscì a trattenere le lacrime questa volta, quella situazione, quel non sapere stava diventando snervante, voleva che tornasse tutto com'era qualche ora prima.
Robert la salutò, e non la perse di vista finché non la sua macchina non fu più visibile sulla strada. Aveva il cuore a pezzi, sperava che non fosse nulla di grave, voleva solo che suo figlio stesse bene e fosse felice.


New York

Non era riuscito a chiudere occhio, appena atterrato accese il cellulare, aveva numeroso chiamate di Deborah che doveva aver saputo qualcosa non appena era arrivata in ospedale.
Non voleva sapere nulla per telefono di lì a pochi minuti sarebbe stato in ospedale da suo figlio e non si sarebbe mosso di lì finché suo figlio non fosse uscito da lì sulle sue gambe.

“Piccola sono atterrato, fa freddissimo, portati qualcosa di pesante quando vieni qui! Non appena so qualcosa ti chiamo”

Non appena varcata la soglia del pronto soccorso fu investito dall'abbraccio di Deborah in lacrime.
-Indio è appena uscito dalla sala operatorio, è in come farmacologico-
Robert sentì la terra mancare sotto i suoi piedi.
-Cos'è successo?- riuscì a mala pena chiederle
-Dicono che abbia ingerito un mix di alcol, farmaci e..-
-E?- la incalzò
-Sostanze stupefacenti-
A quell'ultima frase gli crollò letteralmente il mondo addosso, suo figlio non poteva ripetere gli errori che aveva compiuto lui in passato, non doveva rovinarsi la vita come aveva fatto lui, non c'era nulla di così grave da non poter risolvere, ci sarebbe stato lui ad aiutarlo non lo avrebbe lasciato da solo.
-Robert e poi ha dovuto subire una delicata operazione, è caduto a quanto pare su delle bottiglie e il vetro ha lacerato la pelle fino ad arrivare ad un rene, i dottori dicono che hanno fatto tutto il possibile, adesso possiamo solo aspettare, sperando che il corpo risponda bene all'operazione-

Non rispose a quello che gli aveva appena detto Deborah, si allontanò aveva bisogno d'aria, gli sembrava tutto così irreale, non poteva essere vero, Indio non era un tipo da droghe era sempre stato un bravo ragazzo se si era spinto fino a quel punto forse doveva esserci davvero una motivazione grave. Non si era accorto che aveva iniziato a vagare senza meta per le strade del quartiere, immerso com'era in quei pensieri che tanto lo facevano soffrire. Si accorse di quello che stava facendo quando la vibrazione del suo cellulare lo riportò alla realtà era Deborah.
Era preoccupata perché non lo aveva visto più tornare ed erano passate due ore da quando se n'era andato. La rassicurò e si incamminò verso l'ospedale.
Digitò in fretta il numero di Vicky, doveva essere preoccupata le aveva promesso di chiamarla e non lo aveva fatto. Vicky rispose subito, aveva passato quelle due ore a fissare lo schermo del suo cellulare. Robert le raccontò cos'era successo a Indio e di come si sentisse dopo che gli avevano detto che aveva assunto delle droghe, non riuscì a trattenere le lacrime e infine le raccontò il suo passato e quanto quella storia stesse influendo su quella situazione in quel momento, non riusciva proprio ad essere positivo, riusciva a pensare solo al peggio.
Vicky lo rassicurò ancora una volta, non poteva fare altro, anche lei come Robert si sentiva impotente.

"Vorrei che fossi qui, la mia Pepper sa sempre come consolarmi"

"Non ti preoccupare, Robert ci sono per te, non appena si sveglia e riesci a parlare con lui, prendo il primo aereo"

Era ormai arrivato davanti all'ospedale e malincuore dovette chiudere la chiamata.
Entrò e nel corridoio che portava alla stanza di Indio incontrò Alex, che gli raccontò per filo e per segno quello che aveva visto e come si sentisse Indio in quei giorni, lo vedeva spento e non era di sicuro un comportamento da lui ma una cosa stupì particolarmente Robert, l'ultima frase che Indio, prima di perdere i sensi, aveva detto ad Alex

“Di a mio padre, che lo so! Ma non sono arrabbiato con lui, è colpa mia”

Per Alex non aveva avuto senso quella frase ma Robert era la spiegazione ad ogni cosa, si sentì stringere il cuore in una morsa e in quello stesso istante si avvicinò a lui un medico.
-Il signor Downey?- Robert annuì
-Mi dispiace ma suo figlio è entrato in coma pochi minuti fa, non possiamo far altro che aspettare, mi dispiace-
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Two weeks later
Robert non si era mai mosso dall'ospedale e dalla camera di Indio, faceva la doccia nella stanza, dormiva sulla poltrona accanto a lui e mangiava qualcosa solo quando Deborah lo obbligava.
Chiamava Vicky tutti i giorni, ma la lontananza e il dolore per quella situazione lo avevano reso più freddo, non era più lui. Quella mattina si trovava sul divano a guardare il soffitto, ormai quello era diventato il suo passatempo preferito. -Papà- sentì la voce di Indio
Si girò di scatto verso di lui ma era lì immobile sul suo letto, non poteva che esserselo immaginato.
-Papà-
Questa volta si alzò e gli strinse la mano tra le sue. Indio aprì gli occhi. Non appena incrociò il suo sguardo le lacrime iniziarono a rigargli il volto.
-Piccolo mio, mi dispiace tanto-
-Non è colpa tua, papà- gli disse accarezzandogli la testa e proseguì -Lei è qui?-
-Intendi Vicky?- chiese sorpreso Robert
-Si-
-No pensava che non la volessi vedere, ma è in ansia per te, mi chiama tutti i giorni e vorrebbe tanto essere qui, ti vuole bene Indio e ci sta tanto male per tutto questo- disse continuando a piangere, quelle lacrime erano un misto di tristezza e felicità, Indio si era svegliato, stava bene,questa era l'unica cosa importante.

-Papà non pensò che la vorrò rivedere presto, voglio riprendermi prima-

Quella frase fu come un fulmine a ciel sereno per Robert e il suo cuore gli si riempì di altra tristezza. Questo complicava tutto.




Note dell'autrice: Si lo so che è un capitolo tristissimo, ma prometto che presto ci saranno nuovi colpi di scena, spero che vi piaccia e che non vi faccia piangere davvero la foto di Robert (questo è l'effetto che ha fatto su di me:( ). Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate, siete davvero tantissimi a leggere putroppo in pochi recensite, quindi grazie a chi c'è sempre e segue con tanto entusiamo! Davvero grazie ragazze:)!
A presto:)
   
 
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