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Autore: _Almach_    31/03/2014    1 recensioni
[Long fic cross-over con D'artagnan e i moschettieri del re] [Ambientata in Giappone durante l'era Sengoku]
[...]Rumore metallico di spade, pesanti ansimi, piccole gocce di sudore che cadono sul verde prato già imperlato di piccole gocce di rugiada che rendono più magico il paesaggio mattutino, è questo quello che risuona nel piccolo villaggio ai piedi del monte Sajikigatake.
Come ogni mattina il giovane ragazzo Endou Mamoru e suo padre si recavano fuori dal villaggio per i consueti allenamenti mattutini, il sogno del castano era quello di diventare un samurai e visto che il padre lo era stato un tempo lo aveva coinvolto nei suoi allenamenti.[...]
Genere: Avventura, Generale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Jordan/Ryuuji, Mark/Mamoru, Nathan/Ichirouta, Un po' tutti, Xavier/Hiroto
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Gender Bender
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Il Sakura è da sempre considerato il simbolo della classe dei samurai, i guerrieri, coloro che davano la vita per proteggere la vita del loro Daimyo anche a costo di mettere in pericolo la propia.
E’ questo il significato del ciliegio che insieme, rappresenta la bellezza e la precarietà della vita. Lo splendore di questo fiore è dato durante la sua fioritura che dona al samurai uno spettacolo incantevolo nel quale si vede riflesso egli stesso avvolto nella propria armatura, ma basta un temporale e i petali di ciliegio cadono a terra senza vita proprio come il samurai può cadere per un colpo di spada inferto dal nemico.
Questo insegnamento illuminò da sempre il cuore di un giovane ragazzo deciso a unirsi ai samurai di uno dei clan più importanti di Kyoto, il clan della Gru.
 
Rumore metallico di spade, pesanti ansimi, piccole gocce di sudore che cadono sul verde prato già imperlato di piccole gocce di rugiada che rendono più magico il paesaggio mattutino, è questo quello che risuona nel piccolo villaggio ai piedi del monte Sajikigatake.
Come ogni mattina il giovane ragazzo Endou Mamoru e suo padre si recavano fuori dal villaggio per i consueti allenamenti mattutini, il sogno del castano era quello di diventare un samurai e visto che il padre lo era stato un tempo lo aveva coinvolto nei suoi allenamenti.
Da quando avevano iniziato Mamoru era migliorato molto, anche se rimaneva ancora una piccola pietra grezza che doveva farne di strada prima di trasformarmi in diamante, ma nonostante questo riuscì a disarmare il padre che lo guardò in modo soddisfatto.
“Devi migliorare ancora Mamoru, ma penso che tu sia pronto per lasciare questo villaggio per dirigerti alla tua meta, Kyoto!”
“Pensi che io sia pronto davvero per quella città così importante?”
“Solamente con l’esperienza si può migliorare, e tu da me hai imparato ormai tutto quello che c’era da sapere.”
“Va bene papà, cercherò di non mettermi nei guai!”
“Sbagliato, finchè non entri in un clan mettiti nei guai, rischia… anche io ho fatto così… comunque voglio farti un regalo, tua madre e io abbiamo deciso di regalarti Raiden per il viaggio, ti sarà di grande compagnia.”
“Io… non so che dire!”
“Mamoru sai che odio gli addìì, quindi vai a casa prendi Raiden e vai via e torna quando sarai diventato samurai!”
Endou annuì e corse immediatamente a casa, andò nella stalla e li trovò Raiden già imbrigliato e con sopra cose utili per la partenza, già sua madre sapeva che oggi sarebbe stato il giorno della partenza?
Salì quindi sul cavallo e uscì fuori dalla stalla e dopo aver guardato per l’ultima volta la casa che lo aveva accolto per sedici lunghi anni Mamoru cominciò a guardare verso un nuovo orizzonte e una nuova via..
“Yaa Raiden al galoppo!” Disse lui picchiettando con i talloni i fianchi del destiero che cominciò a volare fuori dal villaggio, direzione Kyoto.
 
Kyoto in quel periodo era circondata tutt’intorno di mura che erano sempre sorvegliate dagli appartenti di uno dei clan minori della città, per evitare l’insorgere di attacchi da parte delle città vicine.
Ma se nelle mure c’era una calma glaciale, dentro popolava di vita.
Nelle locande era un continuo entrare, uscire di gente che si dirigevano la per i loro incontri e bevute quotidiane; La via commerciale era un tripudio di bancarelle varie degli artigiani che di prima mattina erano già in postazione per esporre e vendere la propria roba.
“Forza, date un’occhiata a queste bambole di legno, le trovate solo qui… guardare non costa niente!” Disse un timido ragazzino dai corti capelli castani e grandi occhi azzurri… ma nonostante la sua determinazione, da quando aveva aperto, non aveva ancora attirato nessuno, ma questa forse sarebbe stata la sua giornata fortunata, infatti vicino al suo bancone si era avvicinata una ragazza dai lunghi capelli viola e un kimono del medesimo colore…
“Oh come sono carine!”
“Ehh!
“Che c’è? Ho per caso qualcosa sul viso?” Chiese lei imbarazzata.
“Nono… il fatto è che somigli molto alla mia mamma…”
“Ehh? Come osi io ho solamente quindici anni!”
“Hai ragione, tu non somigli per niente alla mia mamma lei è molto gentile!”
“Vedi che anche io sono molto gentile!” Affermò lei mettendosi entrambe le mani sui fianchi.
“Allora compra una delle mie bambole!”
“Va bene… allora prendo quella li!” Disse lei indicando la penultima bambolina della seconda fila.
“Oh allora sei veramente gentile!”
 
Nel frattempo, dopo un lungo viaggio, Mamoru era appena giunto in città e venne portato da Raiden all’interno della zona commerciale, a quel punto ignorante degli sguardi che potevano giungere dalle persone del posto si mise in piedi sulla sella e cominciò a scrutare ogni angolo in modo molto meticoloso.
“Quanta gente, non sarà facile trovare un appartente alla classe dei samurai!” Borbottò il giovane per poi scendere finalmente a cavallo per camminare accanto a lui come fanno di solito le persone normali.
“Sumimasae mi saprebbe dire dove posso trovare qualche samurai?” Chiese poi a una signora che stava passeggiando nella direzione opposta alla sua.
“I samurai?... vediamo di solito ce ne sono alcuni che stanno in piazza… devi farti tutta la via commerciale e non appena vedi una ramificazione procedi a destra, poi vai sempre dritto e te la trovi davanti!”
“Arigatou gozaimasu!” Affermò il castano sorridente, poi salì nuovamente in groppa a Raiden e partì seguendo le indicazioni della signora.
Cominciò ad andare al galoppo e non si rese conto, inizialmente, di andare veloce tanto che alla fine non si rese conto di stare per andare addosso a una ragazza, quindi tirò le redini passano molto vicina a lei col risultato di falle cadere la bambola di legno che aveva in mano.
“Ti sei fatta male?” Chiese Mamoru scendendo nuovamente da cavallo.
“Male? Molto male, si è rotta la mano?” Disse lei in modo furioso
“Come? Ma se stai bene.”
“Non io… guarda qua!” Rispose aprendo la mano per mostrare la bambolina senza metà braccio, in quanto si era rotto quando era caduta per terra.
“Ma è solamente la mano di una bambola”
“E allora? Io l’ho comprata solamente un attimo fa.” Rispose per poi andarsene via senza lasciare a Mamoru il tempo di dire qualcosa in sua difesa.
Il castano a quel punto guardò Raiden e decise di riprendere il suo cammino senza dare molto peso alla scena di prima, quindi salì’ in groppa e ripartì nuovamente verso la piazza sperando di non incammare nuovamente in qualche imprevisto.
 
Arrivato finalmente in piazza cominciò a guardarsi intorno e purtroppo non c’era nessuno che corrispondeva alla classe dei samurai, aveva fatto nuovamente una cavalcata a vuoto?
Scese ancora una volta da cavallo e si avvicinò ad un ragazzo, quelle delle bambole, che era entrato in quel momento in piazza.
“Sumimasae mi sapresti dire dove posso trovare dei samurai?”
“Dei samurai? Mi dispiace non te lo so dire… non conosco molto bene i vari clan da saperti dire chi sono esattamente.”
“Cavolo eppure mi hanno detto che li avrei trovati qui…”
“Mi dispiace… ma perché li stai cercando così disperatamente?” Chiese lui con fare curioso.
“Perché voglio seguire le orme di mio padre e diventare anche io un samurai.”
“Bel sogno… e mi sembri anche un ragazzo simpatico, io sono Yuuki Tachimukai piacere di conoscerti.”
“Io sono Mamoru Endou invece lui è il mio cavallo Raiden.”
“Endou-san mi sembri un ragazzo molto simpatico… hai già un posto dove stare?”
“Ehm… no, sono arrivato solo oggi.”
“Allora vieni a stare da me, così mi parli meglio del tuo sogno.” Affermo Yuuki sorridente.
Mamoru, visibilmente colpito da questa richiesta accettò, e si diressero verso il lago Matsu dove era alloggiata una barca, era li che il più piccolo abitava, con un lavoro da artigiano non poteva permettersi una casa come si deve.
Fu così che il primo giorno di Mamoru ebbe fine… non aveva concluso niente, ma almeno aveva incontrato colui che sarebbe stato il suo primo migliore amico e per quello si può dire che oggi ha avuto proprio fortuna.



Angolo autrice: Eccomi qui con una nuova fic, era da tantissimo che volevo scrivere una long di questo tipo ed ecco qui il primo capitolo ^^
Allora per chi ha seguito l'anime di D'Artagnan, avrete già capito i personaggi a chi sono riferiti. Mamoru quindi è D'artagnan, Tachimukai è Jean, mentre la parte di Costance è.... questo lo direte voi, sperando che la descrizione che ho fatto vi abbia aiutato a capire.
E qui faccio partire un giochino, secondo voi chi sono i tre Samurai? e sopratutto che ruolo interpretano? ad esempio chi ho messo al posto di Athos ecc.
Comunque un piccolo avviso, io non so quando aggiornerò, perchè ancora il secondo capitolo non l'ho nemmeno scritto, ho messo solo il titolo... in questo momento sono in fissa con Reborn un'altra volta quindi la mia voglia di scrivere è scesa di nuovo, quindi non scrivete "spero che aggiornerai presto" perchè evito di rispondervi... sono dura? No semplicemente dopo la mia precedente long questa frase ha cominciato a darmi fastidio.
Comunque spero che il primo capitolo vi sia piaciuto e a presto ^^
 
   
 
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