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Autore: caskett_merder    31/03/2014    2 recensioni
"Ho anch'io una teoria, la mia riguarda i momenti. I momenti d'impatto. La mia teoria dice che i momenti d'impatto, lampi di elevata intensità che cambiano la nostra vita completamente, finiscono con il definire chi siamo. Ognuno di noi è la somma di tutti i momenti che abbiamo vissuto, con le persone che abbiamo conosciuto, e questi momenti diventano la nostra storia. Come i migliori momenti che ripercorriamo e ripercorriamo ancora e ancora…" – La memoria del cuore-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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"Finalmente a casa"


Finalmente erano tornati a casa, quei tre giorni in ospedale erano stati pesantissimi, sia per Rick che per Kate.
Molti neurochirurghi gli avevano detto che c’era la possibilità che i ricordi tornassero, gli avevano consigliato, come precedentemente aveva fatto anche Martha, di provare ad aiutarla a ricordare, mostrandole alcune loro fotografie o facendole rivivere alcuni loro momenti, ma senza esagerare.
Doveva essere comprensivo perché adesso Kate non era più la donna con cui era sposato.

Per Rick quei due giorni erano stati un inferno. Non poteva vederla così! Ogni volta che le parlava lei era come in imbarazzo. Non era più in grado di leggerla, capirla come faceva fino a qualche tempo prima. Era come se la sua Kate fosse sparita. Tutto quello che erano diventati ormai era stato sepolto. Si sentiva soffocare in quell’ospedale dove lei era sparita, perché oramai lei non c’era più.


Rick mise le mani nelle sue tasche per prendere le chiavi ma non riusciva a trovarle... dopo aver esaminato attentamente le tasche della giacca e dei pantaloni si girò verso Kate che era immersa dei suoi pensieri.
"Amore forse le hai tu, nella borsa"
Lei arrossì e gli diede la borsa.
"Si AMORE" rispse rimarcando con voce scherzosa l’ultima parola.
"Oh scusa Kate, è l’abitudine" sorrise ma i suoi occhi gli diventarono lucidi. Gli mancava chiamarla così.
Frugando nella borsa trovò le chiavi e aprì la porta.
"Ecco casa nostra!"
"Wow" esclamò a gran voce girandosi e ammirando la grandezza di quella casa "sembra la bathcaverna!"
A quella frase Rick si bloccò ed ebbe come un deja vu. Aveva usato la stessa frase la prima volta che era venuta a casa sua. I suoi pensieri vennerò interrotti da Kate.
"Dov'è la mia camera, intendo ehm.. camera nostra"
Kate non ci credeva. Non credeva di essere a casa di Richard Castle. Non riusciva a credere di averlo sposato. Questa vita non se la sarebbe mai immaginata.
"Di qua" disse Rick facendo segno di seguirla.
Mentre si avviavano Kate prese il suo Iphone "Ehm.. sai per caso il mio pin? Io non lo ricordo..."
"Ah giustamente!" le sorrise Rick "4747"
"Grazie Castle"
"Per così poco" si fermò. Si guardarono per qualche secondo, Rick avrebbe voluto leggerle nel pensiero, sapere se almeno una parte di lei lo amava ancora.
"Andiamo?" domandò Kate imbarazzata distruggendo ancora una volta quel momento.

Entrarono in camera. Vestiti sparsi sul letto e cassetti aperti apparirono alla loro vista. Castle si grattò la testa "Ah! Ehm.. si! È piuttosto disordinata..."
"avevamo una cena e non sapevamo cosa metterci..." si guardarono imbarazzati.
"Vuoi dormire nella stessa stanza con me o te ne preparo un'altra?"
"Forse… è meglio se dormo in un'altra stanza"
"Giustamente"
Stava da solo con Kate da meno di due ore ed veva già fatto due figuracce uniche.
"Ok... allora ti vado a preparare la stanza, tu intanto puoi prenderti qualche vestito da portare in stanza"
Kate fece segno di sì con il capo, Rick si girò ed uscì dalla stanza.

Kate si ritrovò in una stanza che non ricordava affatto, nella casa dell suo scrittore preferito. Era terrorizzata. Lei era una normale detective della omicidi ed adesso si ritrovava sposata. Non avrebbe mai creduto di riuscire ad amare un uomo dopo quello accaduto a sua madre.
Iniziò a prendere i suoi vestiti, che non riconosceva affatto, da terra, quando Castle tornò.
"Ti ho preparato la stanza, ti aiuto a prendere i tuoi vestiti.."
"Grazie"
Sorrise e le prese qualche vestito dall’armadio. Salirono insieme al piano superiore dove la stanza degli ospiti era pronta per lei. La lasciò sola ed uscì.

Rick si mise ai fornelli. Voleva cucinarle qualcosa che le facesse ricordare, qualcosa di familiare. Così decise di prepararle la sua famosa pasta alla carbonara. Aveva programmato tutta la loro serata. Dopo la cena le avrebbe fatto vedere alcuni loro video e foto. Sperava davvero che pian piano avrebbe ricordato.

"È davvero buona" disse con la bocca piena di pasta.
Era così impacciata che per un momento le ricordò la sua Kate.
"Un voto da 1 a 10?"
"5!" esclamò una volta ingoiato il boccone.
"Crudele"
Rise "Così non ti monti la testa"

Finita la cena lo aiutò a sparecchiare, e una volta fatta partire la lavatrice si sedettero sul divano. Rick prese una scatola, ne tirò fuori alcuni album fotografici e glieli passò.

Mentre sfogliava gli album prese una foto e gliela sbattè in faccia.
"Ahh che carino che eri!"
Rick scoppiò a ridere. Kate gli si avvicinò così vicino da riuscire a sentire i proprio respiri diventare sempre più affannosi e sussurrò "racconta"
Castle sbuffò.
"Ma queste non sono cose importanti"
"Non hai scelta, ho una pistola"
"Ah se la metti così, ti racconto"

Lei si allontanò e incrociò le gambe
"Questi sono i costumi dell tashinving day"
"Voi.. cioè noi ci travestiamo per il tashing day??"
"Ehm.. lo so che è strano ma oramai è una tradizione della famiglia Castle"
"Strano, ma carino" sorrise.

Continuava a sfogliare le foto, osservando quanto fosse felice e quanto quell’uomo l'aveva cambiata, ma senza riuscire a provare gli stessi sentimenti di allora. Dannazione, voleva ricordare!
Si soffermò su una foto: erano in un bar, Esposito, Ryan, Castle, Roy e lei. Quasi accarezzò il viso di Roy e domandò:
"E come sta Roy?"
Rick si impietrì. Non sapeva se era pronto per quella domanda, non voleva farla soffrire di nuovo. Deglutì, "Roy..è morto."
Kate impallidì.
Chiuse gli occhi per il dolore e le uscì una lacrima che le rigò il viso liscio e bianco.
"Come è successo?"
Rick le raccontò ogni cosa, i dettagli del caso di sua madre senza omettere il più piccolo particolare.
Mentre parlava il viso di Kate diventava sempre più rosso e gli occhi sempre più lucidi. Per lui era come rivivere tutto ma per Kate era diverso. Queste cose non le ricordava e quelle parole erano secchi di acqua gelida in faccia.
“Bracken, è lui!” disse interrompendolo con voce quasi disgustata per aver pronunciato quel nome che suonava così male.
“Sì, è lui”
Kate prese un grande respiro e deglutì come ad ingoiare tutte quelle notizie che l’avevano Scossa. Adesso era a conoscenza di chi era il responsabile della morte di sua madre, e come poteva vivere sapendo? Come poteva a svegliarsi la mattina e pensare che quell’animale era ancora vivo? Come poteva?
“E come l’ho superato? Come facevo a svegliarmi la mattina sapendo che lui è ancora in circolazione ?” disse con voce interrogatoria.
“Per me … cioè per noi”
Kate lo guardo e fece come per non capire
“Tu lo hai deciso. Hai deciso che il passato non doveva influenzare il tuo futuro e hai lasciatoperdere, perché mi amavi e perché sapevi che avresti più dovuto lottare da sola perché c’ero anche io”
“Wow, sono cambiata”
“Ti sei innamorata Kate”
Lo scrittore le accarezzò il viso e gli sussurrò “Sei ancora innamorata Kate?”
A quella frase sussurrata gelò. Non riusciva a muovere muscolo. Non lo sapeva!
Si fece coraggio, si alzò di scatto con la grazia di un elefante si passò la mano tra i capelli. Ora voleva solo scappare da questa situazione.

“Per oggi basta, sono esausta! Ehm vado a dormire” balbettò “notte Castle”
E scappò, si girò senza voltarsi per non vedere la faccia delusa e distrutta dello scrittore, riuscì a sentire solo la voce lontana che pronunciò
“Notte Kate” con voce decisa ma con qualche sfumatura di amarezza.

Rick passò la serata nel salotto torturandosi nel vedere le loro vecchie fotografie. Erano così dannatamente felici.
I suoi precedenti matrimoni erano stati un disastro ma con Kate.. fu una benedizione.
Quella donna era tutto per lui e anche solo guardarla gli dava la forza per andare avanti.
Quella donna era la sua felicità. Quella donna era ossigeno puro.

Kate dopo essere scappata da quella situazione si chiuse in camera. Adesso aveva bisogno di tempo per lei. Tutte le scelte che aveva fatto non le capiva più, non si riconosceva più.
Si spogliò e rimase in intimo, si osservò, era dimagrita tantissimo dall’ultima volta che aveva memoria, le erano cresciuti i capelli rendendola più sexy e femminile ma.. si soffermò sulla cicatrice sul petto.
La sfiorò con le dita, quasi ad accarezzarla, era così strano vedersela perché lei non ricordava niente! Era una tortura, vedersi così cambiata e non sapere il perché la distruggeva.
E quell’uomo non lo meritava! Quell’uomo era straordinario, forse l’uomo più dolce e romantico che avesse mai incontrato. Ma lei non era pronta ad amare un uomo adesso.

Prese una sacca e ci mise l’indispensabile e poi si adagiò sul letto vendendo cullata dai suoi pensieri .

  
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