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Autore: thatsdaworld    01/04/2014    0 recensioni
Il giorno in cui la vide per la prima volta, Filippo non poteva immaginare che l’avrebbe sognata per dieci anni.
Questa è una straordinaria storia fatta di attesa, dolore e del potere assoluto dell’amore.
“16 marzo 2005. Il giorno in cui sentii per la prima volta il mio cuore stringersi e poi sprofondare. Il mio cuore aveva smesso di battere come prima. Avevo diciasette anni quando il mio cuore si spezzò per la prima volta.”
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Verona, 26 agosto 2005
 
“First, you think the worst is a broken heart
What's gonna kill you is the second part
       
                                                            And the third, Is when your world splits down the middle
                                                                       And fourth, you're gonna think that you fixed yourself
                                                                                         Fifth, you see them out with someone else
                                                        And the sixth, is when you admit you may have fucked up a little.
The Script, Six Degrees Of Separation.
 



Non ho mai raccontato questa storia a qualcuno, non sono neanche riuscito a raccontarla a Sadie.
Io, il ragazzo che ha sempre avuto qualcosa da dire, di colpo mi ero ammutolito.
 
La vedevo sorridere ogni mattina quando portavo a spasso Sadie, la vedevo ridere, arrabbiata, ansiosa, delusa, sorpresa, disgustata, silenziosa e felice. Oh felice, quanto era bella quando sorrideva a chiunque e le appariva una fossettina al lato sinistro della bocca. 

Pensandoci bene una volta mi aveva sorriso e Dio solo sa come ho fatto ad andare avanti senza inciampare dopo aver visto quegli occhi scrutarmi.  
Pensavo di aver ormai visto quasi tutto di quella ragazzina e credevo di essere riuscito a capirla, finché non scomparve per un mese.
Era sparita ed ero sparito anche io. Mi sentii perso quanto un marinaio senza la sua bussola, quando tornavo a casa da scuola facevo il giro del mio palazzo due volte con la speranza di vederla.
     La rividi una mattina in cui già si sentiva nell’aria la primavera. La luce dell’alba le illuminava il viso, che alla mia vista abbassò di scatto, ero felice che non fosse scomparsa dalla mia vita, o almeno dalla mia vista.
La vidi anche il giorno dopo e solo allora mi accorsi dell’assenza del suo amico.  
     Sadie cominciava a sentirsi sempre più debole ed io avevo ogni giorno più paura di perderla.
     La ragazza non se ne andava dalla mia testa, e l’assenza dell’amico mi preoccupava, in più senza Sadie non potevo più scendere giù a quell’ora.  
     Un giorno presi coraggio e decisi di aspettarla, non sapevo se le avrei detto qualcosa, sicuramente non le avrei detto qualcosa. Volevo solo vederla come prima. Aveva la testa bassa e perciò non si accorse della mia presenza davanti a lei tanto che mi venne addosso, solo allora alzò gli occhi, si scusò di fretta e continuò il suo cammino solitario.
     16 marzo 2005. Il giorno in cui sentii per la prima volta il mio cuore stringersi e poi sprofondare. Il mio cuore aveva smesso di battere come prima. Avevo diciasette anni quando il mio cuore si spezzò per la prima volta.
Credevo di avere il mondo ai miei piedi, di sapere chi fossi, cosa volessi dalla vita e come si vivesse, ma da quel momento avevo scordato tutto: il mio mondo era crollato in pezzi e io con lui.
 
Io non so esattamente cosa succede al proprio cuore, non so perché batte più velocemente davanti alla paura o perché sembra fermarsi quando ti trovi davanti a determinate persone, e sinceramente non mi interessa.
     Per esperienza posso dire quando il cuore può spezzarsi e cosa si prova: il cuore si spezza a contatto con la musica, con i film, con degli occhi o con delle parole. Sempre a contatto con gesti e mai con persone.
Si sbagliano a dire che il cuore si spezza una volta sola, posso dire con certezza che si spezza molteplici volte. Senti una voragine in mezzo al petto come se tutto venisse risucchiato da un buco nero, senti caldo, ma solo nella parte alta del corpo, la gola sembra mandi fumo e ti viene il mal di testa.
     In questi casi l’unica soluzione è allontanarsi da ciò che provoca questa sensazione, io lo provo molto spesso, certe volte sono io che voglio sentirlo spezzato per vedere che so ancora provare qualcosa, che il mio cuore non batte soltanto, come mi dicono molti.
Potresti chiamarmi masochista per questo, ma per me la musica è puro piacere e mi spezza il cuore ogni santa volta.
 
     Sadie morì. Ho pianto tanto: non pensavo che una persona potesse versare così tante lacrime. Piansi per Sadie, ma piansi anche per lei.
     Continuavo a pensare a quegli occhi marroni vivaci che avevo visto il secondo giorno di scuola e li confrontavo con quelli visti qualche giorno fa: due occhi tristi, vuoti e stanchi.
Come fa una persona così giovane a sentirsi in quel modo? Come si fa a perdere la voglia di vivere a quindici anni?  
Ricordo di essere stato pieno di domande di cui non potevo parlare con nessuno. Mia madre mi avrebbe preso per pazzo e i miei amici avrebbero riso di me.
Ero solo.
     Da quel fatidico giorno vederla per me era ogni volta uno strazio nuovo, ogni singola volta era un battito in meno ed un’ansia in più.
Quella ragazza circondata dal colore grigio era per me come il sole: lo aspetto sempre in inverno, ma poi quando arriva preferisco starne al riparo.
Io odio il colore grigio, è pieno di tristezza e freddo, preferisco il bianco. Il bianco è l’unione di tutti i colori: esso racchiude le emozioni e non le distrugge come fa il grigio o, ancora peggio, il nero.
     Per la fortuna dei miei genitori non sono caduto in una vera e propria crisi, mi sentivo, e mi sento ancora, spaesato, scombussolato e distrutto. Ho perso molti dei miei amici a causa di questo mio smarrimento e ho paura di perderne altri. 

 

Penso che pubblicherò un capitolo ogni due settimane, spero. 
Spero vi sia piaciuto e alla prossima!



 
  
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