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Autore: Horse_    01/04/2014    9 recensioni
Elena Gilbert e Damon Salvatore: lei follemente innamorata di lui, lui follemente innamorato di lei.
Due vite perfette: Elena ha Damon, Damon ha Elena.
Progetti, matrimonio, famiglia, ma lui manda tutto all’aria.
Damon lascia Elena con una lettera per il suo bene, per salvarla, e fugge lontano, lontano da lei.
Dalla storia:
“Eravamo circondati dall’acqua.
Mi caricai Elena sulle spalle per evitare di farle bere dell’acqua.
In lontananza vidi una piccola isola, quella era la nostra unica ancora di salvezza.
Dovevo farcela, per lei, per me.
Con le ultime forze che avevo in corpo incominciai a nuotare e riuscii ad arrivare a riva, dove svenni, privo di forze”.
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"Damon, –parlò fissandosi le scarpe– sono incinta."
Lei non poteva essere incinta. No, avevo sentito male. Lei non poteva essere incinta di un altro.
"Che cosa?"domandai tremando.
"Hai sentito…" mormorò abbassando lo sguardo.
"Di chi è il bambino?" gli domandai urlando, portandomi di fronte a lei.
Mi guardò spaesata allontanandosi di qualche passo, sembrò non capire la mia domanda.
"E’ tuo Damon, aspetto tuo figlio!" sussurrò con le lacrime agli occhi.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo.


                                                  


Una bambina dai lunghi capelli color cioccolato e dagli occhi color del mare entrò come una furia all’interno della stanza, facendo sobbalzare la madre e le sue migliori amiche.
La bambina si piegò sulle ginocchia tentando di prendere fiato e di ritornare pressoché normale. Il suo piccolo petto si stava alzando e abbassando molto velocemente, mentre il suo piccolo cuore sembrava voler uscirle dal petto.
 

Caroline si voltò verso la bambina lanciandole uno sguardo di ammonimento e imprecò in tutte le lingue che conosceva vedendo la bambina completamente disastrata di fronte a lei.
Aveva impiegato mezz’ora a sistemarle i lunghi capelli –ereditati dalla madre– e a farle indossare quel vestitino color panna –che fino a poco prima doveva essere rosa, ma per il volere della piccola il colore era stato cambiato– tra le sue mille lamentele.
 

Caroline scosse la testa e alla fine le sorrise. Rivedeva troppo la sua migliore amica in quella bambina ed ora la sua Lena si stava per sposare.
La bambina si avvicinò curiosa alla madre e quest’ultima la prese in braccio posandole felice un delicato bacio sulla guancia rosea, quasi arrossata dovuta alla terribile corsa.
 

“Cos’è successo piccola?” le domandò Elena.
“Zio Stef mi ha ricorsa fino a qui e… -la bambina ci pensò su, mentre la madre le correggeva la frase precisando che si diceva rincorsa, non ricorsa- oleva magiarmi tutta…”
 

Elena sistemò meglio la figlia nelle sue gambe, mentre Bonnie finiva di sistemarle i capelli sotto gli ordini di Caroline.
Charlotte si sistemò meglio fra le gambe della madre ripensando a suo fratello e al suo adorato zio.
 

“Perché amore?” le domandò Elena imprecando sottovoce contro Caroline che le aveva allacciato troppo stretto il corsetto dell’abito da sposa.
“Pecchè… -la piccola parve pensarci su- Pecchè volevo vedele il mio papà e lolo hanno detto che non potevo pecchè nettuna ragatta può vedele il mio papà…”
 

Charlotte si mise le mani sulle guance sbuffando, mentre Elena scoppiò a ridere notando la piccola arrabbiatura della figlia e per quante volte avesse sottolineato il suo papà.
Charlotte aveva sempre adorato la madre, ma stravedeva per il padre. Damon e la bambina avevano creato un rapporto indissolubile e in soli due anni e mezzo. Edward invece era decisamente adorante verso la madre.
 

Il maschio alla mamma, la femmina al papà.
 

“Ma io voio vedele il mio papà!” sbottò infine la piccola.
“Piccola, papà si sta preparando. –Elena accarezzò i capelli scompigliati della bambina– Lo vedrai tra poco.”
“E’ molto tempo tla poco?” domandò innocentemente la bambina.
 

Elena scosse la testa e posò un bacio fra i capelli della sua piccola peste.
Non appena Elena sentì anche l’ultimo boccolo ricaderle sulla spalla si voltò verso Caroline e Bonnie che le sorridevano orgogliose –sia per il giorno e sia per il loro operato.
 

“Sei bellissima…” mormorarono entrambe all’unisono singhiozzando.
“Hey… -Elena si alzò tenendo tra le braccia la figlia- Non sto mica andando ad un funerale…”
“No, ma fa un certo effetto vedere voi due sposate…” mormorò Caroline passandosi una mano tra gli occhi per fermare le lacrime. “Stupidi ormoni!”
 

Elena e Bonnie scoppiarono a ridere, ma vennero fulminate da Caroline all’istante.
Le due si fermarono, ma poi ricominciarono di nuovo notando l’espressione della loro amica bionda.
Caroline aspettava un bambino dal suo amato Klaus da circa quattro mesi e alcune volte era davvero intrattabile tanto che Klaus ogni tanto la scaricava alle due amiche per fuggire da qualche parte con i suoi fratelli e tutti gli altri.
 

Klaus le chiamava ‘serate da donne’ ma a dire la verità alle volte scoppiava e aveva bisogno di una buona dose di bourbon.
Klaus amava Caroline più della sua stessa vita e suo figlio –era un maschietto– forse ancora di più, ma non era uno a cui piacevano troppe pressioni e Caroline ne sapeva mettere anche molte.
 

“Coda tono gli olmoni? Pecchè tia Caloline lo ice sempe?” domandò Charlotte alle donne presenti nella stanza, mentre anche Jenna e Rebekah facevano il suo ingresso.
“Cose da donne piccolina, -Rebekah prese per mano Charlotte- andiamo, la mamma deve finire di prepararsi.”
 

Rebekah tentò di accompagnare dolcemente fuori la bambina, ma questa oppose tutta la sua resistenze facendo sbuffare la bionda Mikaelson.
 

“Ma io volevo limanele con la mia mamma!” disse la piccola cercando l’appoggio della madre.
 

Rebekah si abbassò all’altezza della piccola e le accarezzò una guancia: “Piccolina, vuoi che porti Edward gli anelli alla mamma e al papà da solo? Se non ci muoviamo il lavoro spetterà tutto a lui!”
 

La bambina scosse energicamente la testa e trascinò letteralmente fuori dalla stanza la sorella di Klaus facendo sorridere divertite le altre donne presenti nella stanza.
Poco dopo arrivò anche Grayson che rimase estasiato vedendo la figlia in abito da sposa.
 

“Sei bellissima bambina mia!” le sussurrò commosso abbracciandola.
“Papà… Se continui così mi si toglierà tutto il trucco e Caroline mi fucilerà. Voglio arrivare viva all’altare…” mormorò Elena con gli occhi lucidi ancora stretta tra le braccia del padre.
“Scusami piccola!” le rispose il padre staccandosi.
 

Jenna sorrise a sua nipote –sua coetanea in pratica– e si spostò dalla porta di una delle stanze di Villa Salvatore per far passare la nipote con il padre.
 
 
 
***
 
 

Damon camminava nervoso avanti indietro, mentre Stefan tentava –inutilmente– di calmarlo. Non era mai rimasto per così troppo tempo senza la sua donna, togliendo gli anni della loro separazione, e gli sembrava di impazzire.
Quelle matte di Caroline e Bonnie, compresa Jenna, Rebekah, Emily –la nuova fiamma di Matt– ed Haely –la ragazza di Elijah–, gli avevano impedito di passare la notte con la sua futura moglie.
 

Cose da pazzi, quelle erano pazze e dovevano essere rinchiuse in manicomio a partire dalla biondina in preda alle crisi isteriche dovute agli ormoni.
Damon sorrise continuando a camminare pensando alla povera sorte del figlio di uno dei suoi migliori amici che avrebbe avuto come madre Caroline.
 

Infondo voleva bene alla bionda, ma nell’ultimo periodo era diventata insopportabile.
 

“Damon, calmati. Stai scavando una buca a forza di camminare!” lo riprese bonariamente Alaric vedendo il suo amico troppo impaziente.
“Povero, bisogna capirlo. –Si intromise Klaus– E’ rimasto in bianco per una notte intera, roba da non credere!”
 

Damon si voltò verso Klaus per ribattere, ma il respiro gli si mozzò completamente.
Finalmente fece il suo ingresso nel giardino Elena più bella che mai nel suo abito bianco.
Quell’abito le fasciava le curve e metteva in risalto tutto il suo corpo in ogni punto, non tralasciando nulla e facendo fare sogni di adorazione –e ben poco casti– a Damon.
 

I capelli le ricadevano morbidi sulle spalle, in un’acconciatura semplice, il velo a coprirle parzialmente il volto.
Elena continuò a camminare, ripetendo mentalmente ad ogni passo la mossa successiva per non cadere da quei trampoli che si ritrovava ai piedi –ovviamente per colpa di Caroline–, e non appena vide Damon che la stava osservando gli sorrise e sentì le sua guance tingersi di rosso.
 

Dopo tanto tempo si imbarazzava ancora in certi momenti o forse era l’agitazione per il grande passo.
Grayson condusse la figlia fino ad arrivare a Damon, poi la consegnò al suo rispettivo marito. Grayson sorrise a Damon, non c’erano bisogno di parole o quelle classiche frasi: “Trattala bene!” perché Damon aveva già fatto tanto per lei.
 

Damon le prese una mano e l’aiutò a salire il gradino, poi entrambi –dopo essersi sorrisi dolcemente– posarono il loro sguardo sul parroco.
 

“Sei bellissima…” mormorò Damon con gli occhi che gli brillavano.
“Anche tu.” rispose Elena con il cuore che le batteva a mille.
 
 
 
 


Dopo la classica messa, la solita –e noiosissima– messa, arrivò il momento delle promesse.
Fecero il loro ingresso Charlotte ed Edward ed entrambi, sorreggendo con una manina a testa il cuscinetto, stavano trasportando le fedi con tutta l’attenzione possibile, sotto lo sguardo dolce ed orgoglioso di tutti i presenti.
 

Non appena i due bambini arrivarono all’altare diedero il cuscinetto bianco al parroco che sorrise ad entrambi i piccoli.
 

“Vuoi tu, Damon Salvatore, prendere come tua legittima sposa la qui presente Elena Gilbert per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e povertà, finché morte non vi separi?” domandò il prete al giovane.
 

Damon si voltò verso il suo grande amore, l’amore di una vita, la donna che amava e avrebbe amato fino alla sua morte, la sua luce, il suo tutto, la madre dei suoi figli, la sua regina.
Si avvicinò leggermente a lei e sorridendo pronunciò la frase di rito.
 

“Si, lo voglio!” rispose sorridendo dolcemente ad Elena.
“Vuoi tu, Elena Gilbert, prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Damon Salvatore per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e povertà, finché morte non vi separi?” domandò il prete alla giovane.
 

Elena guardò intensamente Damon negli occhi e per un attimo le parve quasi di vedere tutta la loro vita, dal primo incontro –avvenuto in piscina– ad ora, il loro matrimonio.
Elena sorrise a Damon in modo dolce e finalmente si sentì in pace con se stessa, in tutti i sensi.
 

“Si, lo voglio!” rispose con la voce rotta dall’emozione.
“Vi dichiaro marito e moglie, può bac-” il prete tentò invano di terminare la frase, ma le labbra di Damon si posarono subito su quelle di Elena.
 

Damon sapeva bene quanto ci tenesse Elena al matrimonio, l’aveva fatto per lei, ma non poteva più aspettare.
Ora erano marito e moglie a tutti gli effetti, nulla li avrebbe più separati.
 

“…aciare la sposa…” terminò il prete sconsolato, mentre tutti si alzarono in piedi ad applaudire.
 

Elena e Damon si voltarono verso gli invitati –mentre Damon con una mano sosteneva Elena e con l’altra il suo piccolo campione; la sua piccola principessa invece era in braccio alla madre– e sorrisero entrambi nel vedere tutti i loro parenti.
Stefan guardava adorante Rebekah che stava andando verso di lui e Damon si sentì felice nei confronti del fratello che a breve avrebbe ricevuto una notizia che gli avrebbe sconvolto la vita: l’arrivo di un pargolo tutto ingellato.
 

Caroline era vicino a Klaus e questo la teneva stretta a se, come sa da un momento all’altro sarebbe potuta sparire. Jeremy e Bonnie guardavano i due sposi entusiasti e forse stavano ricordando il giorno del loro matrimonio.
Alaric teneva in braccio il piccolo Kevin –di un anno circa– e stava accarezzando sua moglie, Jenna.
E poi c’erano tutti gli altri e si poteva raccontare qualcosa di ognuno. Ognuno aveva avuto una parte importante in quella storia d’amore e l’avrebbe sempre avuta, per l’eternità.
 

Così terminò un capitolo della loro vita e ne cominciò uno di nuovo, dove finalmente non ci sarebbe stato più il male, ma solo bene e amore.



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Note dell'autrice:

Dopo chissà quanto tempo finalmente sono arrivata con l'epilogo.
Ho avuto un periodo un po' movimentato, tra la scuola e lo sport e mai un attimo per scrivere, o forse mi è mancata la forza di volontà.
Si, perchè per me è stato difficile cliccare su conclusa e scrivere questo epilogo. Questa storia mi ha dato tanto, tante emozioni e forse mi ha fatta crescere anche dentro, nel modo di scrivere e nel modo di pensare.
E' difficile per me abbandonare questi Damon ed Elena e tutta la loro storia d'amore; così travagliata, ma, alla fine, è giunta al termine nel migliore dei modi.

Diciamo che più di qualcuna non si immaginerebbe mai Damon ed Elena -soprattutto Damon all'altare- o genitori, ma io li adoro in questi panni e spero di buttare giù altre idee.
Per ultima cosa, ma la più importante, voglio ringraziare tutte voi lettrici, dalla prima all'ultima.
Si, perchè senza l'appoggio di molte di voi magari non sarei riuscita ad arrivare fino a qui, anche se le idee erano abbastanza chiare fin dall'inizio.


Come ultimissimissima (?) cosa voglio avvisarvi che ho già un'altra storia in corso, Un'amore da favola, e mi farebbe piacere risentirvi anche lì =)

Con questo ho terminato tutto ciò che dovevo dire e vi ringrazio ancora per questo merviglioso percorso <3
Alla prossima,
Horse_
  
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