Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Mokona_    01/04/2014    5 recensioni
Buonsalve!
Mokona è qui con una nuova jerza (probabilmente con accenni alle altre coppie, qua e là, che non fa male).
Come potete capire dal titolo, questa sarà una raccolta di tutte le "prime volte" vissute da Jellal e Erza; perchè sono quei piccoli ma importanti momenti che rendono un rapporto speciale, no?
Quindi, tanta jerza e tanto fluff tutto per voi!
Enjoy your read!
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Erza Scarlet, Gerard, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Ok, prima di leggere, vi prego di non giudicarmi troppo male…non sono impazzita, non più del solito.
C’è una ragione per la cosa che state per leggere. Sì, spaventatevi, non sarà una cosa piacevole. Per niente, mi dispiace.
Arrivate alla fine, e tutto vi sarà chiaro. Capirete leggendo.
Oh, e scusatemi in anticipo, a volte sono davvero stronza. Non odiatemi, ricordatevi che sono carina e coccolosa per il 77% del tempo. Il numero è buttato l’ ad cazzum canis solo per tirare fuori il sette.
 




The first time....
               Erza and Jellal have read a fanfiction






 
 
Perfect by nature.
Icons of self-indulgence.
Just what we all need,
More lies about a world that...

...never was and never will be.
Have you no shame? Don't you see me?
You know you've got everybody fooled.



Cammino lungo la strada deserta come il Sahara, i miei rossi capelli fluttuanti al vento primaverile, illuminata solo dalla luce tenue dei lampioni. Cammino a passo veloce, non volevo che  qualcuno mi vedesse, non vestita in questo modo: lavoro in un Maid cafè, e oggi c’era un evento in cui tutte le cameriere si sono vestite da gattine, me compresa ovviamente, solo che quando mi stavo cambiando per andarmene una ragazza mi era andata addosso versando tutto il tè che stava bevendo sui miei vestiti, così  io, ho dovuto tenere quello da gatta, che scopre troppo, ma fortunamente ho anche il giubbotto addosso, e non si vede troppo.
Ero quasi arrivata a casa, quando, vidi una figura incappucciata ferma vicino a un palo mentre smessaggiava sull’I-phone 5.
Cercando di ignorarlo, non gli rivoglo lo sguardo, ma continuo a camminare dritta, per non attirare la sua attenzione: mi ero fermata a lavorare fino a tardi, e non volevo attirare attenzioni indesiderate.
Fortunatamente non sembrava che quel cupo individuo era interessato, quindi ho continuato a camminare più tranquilla, facendo finta di nulla.
 
POV esterno
L’individuo incappucciato trasali riconoscendo la figura che camminava a testa bassa verso di lui. Tiro fuori il cellulare per fingersi impegnato, ma in realtà osservava attentamente ogni suo movimento, e soprattutto la sua figura, che trovava infinitamente attraente. Senza farsi notare, scivolò nell’ombra e inizio a seguirla da lontano, aspettando il momento giusto per attaccare la sua preda.
 
POV Erza
Sono quasi arrivata a casa, per questo sono sollevata, perché non è successo nulla di male.
O almeno così mi sembrava.
Proprio quando penso che ormai ero al sicuro, una mano mi afferra rudemente il polso, mi sento trascinare vers un buio vicolo vicino, provo a urlare, ma il mio aggressore mi tiene una mano sulla bocca, così non posso farlo. Mi sento sbattere violentemente contro il muro, e sento il corpo dell’uomo premere contro il mio.
“Salve, dolcezza” Mi dice.
Riconosco questa voce.
Sento che l’uomo allenta la presa, lascia che io gli scopra il cappuccio: vedo due occhi dorati come il miele che mi fissano con intensità e desiderio, semi-coperti da ciocche bluastre; sotto l’occhio sinistro (n.d.a. o era il destro?) c’è uno strano tatuaggio scarlatto, proprio come i miei capelli.
Jellal.
 
POV Jellal
Quando l’ho vista, non sono riuscito a trattenermi: avevo riconosciuto il vestito da gatta, e anche solo immaginarmi il sotto mi ha spinto ad avvicinarla: non è colpa mia, se va in giro così poco coperta, no?
Comunque l’ho presa, e l’ho spinta nel vicolo, sai, per aver un po’ di privacy…Non volevo farle del male, volevo solo divertirmi un po’ con lei, come facevamo spesso, in passato, ed ero convinto che lei non avrebbe avuto niente da obiettare.
“Ciao, dolcezza” le sussurro quindi in un orecchio, e lascio che mi cali il cappuccio. Quando mi riconosce, però, non è contenta, come mi aspettavo. Che strano.
“Jellal”…Dio, quanto mi piace quando dice il mio nome.
“Jellal, lasciami!” No, aspetta, che?
“Perché? Non vuoi divertirti un po’ con me?” Chiedo
“Cosa cazzo stai dicendo? Smettila di scherzare, lasciami andare!” continua ad urlare lei, al punto che sono costretto a metterle di nuovo una mano sulla bocca.
“Ssh, non vorrai che gli altri ci sentano, no? Fai la brava bambina, ed andrà tutto bene.”
POV Erza
Non mi aspettavo che fosse Jellal, non sapevo come comportarmi.
Jellal.
“Perché lo stai facendo, Jellal?” Chiedo, anche se so già la risposta.
“Cosa stai dicendo? Non è neanche la nostra prima volta, no?”  No, è vero, non lo sarà. Ma non posso farlo, era già abbastanza difficile dimenticarlo senza che lui spuntasse all’improvviso cercando di avvicinarsi a me.
“Ti ho lasciato, tu sai perché, e ora non dovresti neanche essere qui” Provo a dire allora, ma lui si fa più vicino, e riesco a vedere meglio i suoi perfetti occhi, che incatenano con una forza misteriosa i miei ai suoi
“Ma se non ho neanche iniziato?” Sussurra languidamente lui, che finalmente poggia le sue labbra alle mie…Mi fa schiudere le labbra, così inizia una battaglia per la dominanza fra le nostre lingue, e io non posso fare altro che soccombere davanti al suo potere.
Quando l’aria ci costringe a separarci, riesco a dire:”Jellal, non posso, non voglio, tu sei fidanzato, hai Lucy, e anche io…”
Lui mi impedisce di parlare chiudendo la mia bocca con la sua, poi si stacca e con un sorriso maligno dichiara:”Chi se ne frega di quella puttana? Volevo solo vedere com’era a letto, Laxus mi aveva parlato molto bene di lei.”
A quelle parole non ci vedo più, la rabbia monta dentro di me con la forza di mille soli: alzo la mano per dargli uno schiaffo, non può parlare male così della mia amica, non è un oggetto, né tantomeno io sono un suo giocattolo che può usare quando vuole solo per soddisfare i suoi bisogni, ma lui la blocca, poi prende anche l’altra, e con l’altra inizia a percorrere le forme del mio corpo.
Sento le lacrime formarsi agli angoli degli occhi, ma non risco a dire nulla, perché lui mi stava ancora tappando la bocca.
Chiudo gli occhi, ripensando a come le cose tra noi erano crollate
 
 
**_-flasback-_**
Eravamo ancora alle superiori, io e Jellal, amici d’infanzia, eravamo felicemente fidanzati da molti anni; un giorno però ero andata a casa sua per fargli una sorpresa, perché lui era malato e non era venuto a scuola, allora volevo andare a vedere come stava, anche se non l’avevo avvisato, ma quando sono entrata….o scoperto che era con Lucy! Li avevo visti chiaramente, erano sul divano, allora avevo urlato a Jellal che mi aveva tradito, ma lui non sembrava nemmeno sentirisi in colpa per quello che aveva fatto, anzi mi aveva biasimato perché li avevo interrotti.
Da quel giorno l’avevo lasciato, ma lui non aveva mai smesso di girarmi intorno, e io in verità non l’avevo mai dimenticato, quindi mi era difficile stargli lontano. Quando aveva detto che sarebbe partito per andare in un’altra scuola lontana da qui, un anno fa, in qualche modo ero stata sollevata, e poi ero riuscita a farmi una nuova vita: mi ero fidanzata con Gray, e tutto andava bene, avevo anche fatto pace con lucy, e avevo capito che non era colpa sua, ma di Jellal. Nonostante tutto, però, non riuscivo a dimenticarlo, ma non l’avevo più chiamato, fino ad oggi.
 
**_-fine flaschnack-_**
 
“Jellal, lasciami!” Ripeto, ma lui al contrario si avvicina di più. Pensavo che negli ultimi anni sarebbe cambiato, ma non in pegio, e invece eccolo qui, che mi bacia con forza, contro la mia volontà, e a un certo punto mi toglie il giubbotto, e inizia a guardarmi con occhi pieni di lussuria, e…….-
 
 
 
“Mira, che cosa stai leggendo?”
Mira chiuse all’improvviso la rivista in cui si era persa completamente, guardandosi spaventata intorno.
Vide con orrore che era stata Erza a porle la domanda, e cercò di nascondere il giornaletto dietro la schiena, iniziando a sudare freddo: ”N-non stavo leggendo niente.” Disse, cercando tirare fuori il migliore dei suoi sorrisi; la maga però aveva dovuto aver capito che stava effettivamente nascondendo qualcosa, perché corrugò le sopracciglia. Ad un suo sguardo, Jellal, ormai membro di Fairy Tail da anni, e da pochi mesi marito della famosa Titania, andò dietro l’albina: intuendo che avrebbe cercato di sfilarle la rivista, Mira si voltò verso di lui, rendendosi conto troppo tardi che in questo modo sarebbe stata Erza ad avere libero accesso al giornale. Sfilatoglielo di mano, quindi, la maga dell’ex-quip ne osservò la copertina, sotto lo sguardo pietrificato dell’amica, che era stata nel frattempo bloccata da Jellal, e quindi impossibilitata dal raggiungerla.
”Jellal, vieni qui, in copertina ci siamo noi!”.
L’ex-fuggitivo, corrugando le sopracciglia, confuso, si diresse verso la moglie, senza lasciare però libere le mani di Mira; lessero insieme, a grandi testate sulla copertina:
Numero speciale per celebrare la jerza week!
Si festeggia con il pieno di fanfiction sulla vostra regina di spade e re di cuori preferiti!
Con le fronti sempre più corrugate, Erza e Jellal si rivolsero uno sguardo confuso, prima di guardare l’albina: “Mira…-le chiese Erza- questi dovrebbero essere…?”
Con un sospiro, sconfitta, l’albina iniziò a spiegare: ”Jerza è il nome con cui le vostre fans indicano la vostra coppia; allo stesso modo, qualcuno vi ha affibbiato i soprannomi di Regina di spade e Re di cuori”.
Erza e Jellal spalancarono la bocca.
Sapevano di avere delle fans, ogni membro di Fairy Tail ne aveva, ma…Jerza?
“E’ un fenomeno diffuso anche con altri membri, Mira?” Chiese Jellal, la faccia di uno che aveva paura di sapere la risposta.
“Oh, sì –rispose prontamente Mira- E voi in verità non siete neanche la ship più famosa, anche se fate parte dei big four –NaLu, Gruvia, Gale e Jerza, appunto-, se però vi può consolare le fan che vi hanno come OTP sono sicuramente le più devote, oltre ad essere quelle che naturalmente hanno sofferto e soffrono di più, perché tutto il fandom sembra ignorarvi, e nessuno scrive fanfiction o pubblica fanart su di voi, e quando ci sono, raramente sono decenti.”.
A quel punto Erza e Jellal erano rimasti veramente senza parole.
Ship?
Big Four?
Fandom?
Non riuscivano sinceramente ad avere la minima idea di cosa Mira stesse dicendo, ma avevano paura di chiedere ulteriori delucidazioni. Video Mira nascondere il volto diventato improvvisamente rosso fra le mani (Jellal era stato così pietrificato da dimenticarsi di impedirle di muoversi), e davvero non ebbero coraggio di chiedere altro.
Solo in seguito si sarebbero resi conto che cedere alla curiosità e addentrarsi in quel mondo a loro totalmente estraneo e assurdamente pazzo era stato un grave errore: mano a mano che sfogliavano, le loro facce assumevano coloriti che andavano da un rosso intenso al blu al verde, mentre Mira li osservava impotente imprecare “Io non farei mai qualcosa del genere!”, “Ma come diavolo gli è venuto in mente!”, “Sono tutti pazzi!” o addirittura “Come facevano a saperlo?”.
La loro faccia sembrava essere tornata di un colore normale, quando entrambi si pietrificarono davanti a una pagina; sporgendosi verso di loro, Mira si rese conto che si trattava proprio della storia che stava leggendo fino a quando non l’avevano interrotta.
No.
Non potevano leggere quell’aborto della natura.
Si gettò su di loro, ma era troppo tardi: purtroppo, avevano già letto e si erano già traumatizzati abbastanza, lo capiva dalle loro facce.
E dal fatto che, all’improvviso, Erza lanciò la rivista in aria sotto gli sguardi basiti dei presenti, per poi ex-quipparsi e ridurre il tutto in mille brandelli; Jellal, invece, la faccia di uno che aveva visto un fantasma, si premurò di far esplodere tutti i frammenti rimasti, dal primo all’ultimo, come fossero appartenuti alla cosa più disgustosa che avesse mai visto, e avesse quindi voluto farli sparire dalla faccia della terra.
Il tutto sotto le facce basite del resto della gilda, stupita per il loro strano comportamento, e quella disperata di Mira, la quale non fece in tempo a riprendersi, che fu assalita da Erza: ”Mira, dimmi immediatamente il nome di chi ha osato infangare in quel modo il nome di Jellal e il mio, devo ucciderla. Subito.”
I deboli tentativi dell’albina di spiegarle che era tutto anonimo non sembrarono calmare Titania, che stava accumulando attorno a sé un’aura sempre più preoccupante.
Jellal, al contrario, era in ginocchio davanti al mucchietto di polvere, che stava iniziando a dispendersi a causa del vento causato dalla moglie, apparentemente in profonda contemplazione. Quando Mira lo chiamò per essere aiutata si alzò, e con sguardo tanto arrabbiato quanto addolorato si avvicinò a Erza, la fece voltare verso di lui, e le afferrò le spalle: ”Erza –iniziò a dire, lo sguardo più serio che mai- So che in passato ho sbagliato, ma non farei mai e poi mai-”.
“Jellal –lo interruppe la moglie- Davvero pensi, anche lontanamente, che potrei mai credere che faresti qualcosa del genere?”.
Il mago deglutì: conosceva bene lo sguardo che gli rivolse Erza, e fu solo grazie ai pronti riflessi che riuscì ad evitare il fendente della spada appena evocato dalla maga che, afferratolo per il colletto, lo guardava con uno strano intento omicida, più arrabbiata di prima: “Non paragonarti a quel…quell’essere schifoso! -urlò-tu non sei così! Prima il Consiglio, ora quel coso che ti descrive in quel modo! Tutti ti dipingono come uno stronzo, quando la verità è che sei un galantuomo, sicuramente più gentile di scimmie maleducate senza un minimo di cervello o sensibilità come Natsu e Gajeel!”
Si sentì un “Ehi!” di sottofondo, che però venne completamente ignorato.
Mira la vide abbassare lo sguardo, e pensava si stesse mettendo a piangere; non riusciva a capire perché Jellal, ripresosi dallo shock iniziale, sembrava trattenersi dal ridere. Capì quando Erza sollevò la testa: non stava piangendo, semmai era più arrabbiata di prima.
“E poi non permetterei mai a nessuno di trattarmi in quel modo! Devo trovare chi ha scritto quell’orrore e ucciderlo!” Detto questo, armatasi di buona volontà, uscì, anche senza la minima idea di chi dovesse inseguire, trascinando Jellal dietro di sé, che sembrava indeciso se essere divertito dal comportamento di Erza o arrabbiato con l’autore di quell’atrocità.
Mira sorrise, sollevata: era andata meglio di quanto avrebbe potuto sperare.
“Anche loro hanno scoperto di quelle tue…fan…qualcosa?” L’albina ridacchiò, annuendo alla sorella.
“Non l’hanno presa malissimo –disse, osservando la gilda mezza distrutta dal passaggio dei due-, la prima reazione di Gajeel era stata andare in bagno a vomitare, Lucy invece la prima volta che ne aveva letta una era addirittura svenuta…L’unica che l’abbia presa veramente  bene era Juvia, era così felice di vedere che così tanta gente voleva vederla con Gray!” Esclamò, lo sguardo sognante.
Lisanna ridacchiò, per poi osservare: ”Solo Erza e Jellal, però, sono arrivati a distruggere la rivista in questo modo.”
“L’hanno completamente annientata, in effetti.” Concordò la sorella, guardando il punto in cui prima si trovava l’oggetto colpevole; sopra il legno bruciato dalla magia di Jellal, però, ormai non c’era più nulla.
“Non posso certo biasimarli: quella era di sicuro una delle storie più disgustose che io abbia mai letto, certa gente non sa davvero che farsene del proprio cervello.” Sputò Mira, lo sguardo diventato improvvisamente quello di una pazza assassina.
Lisanna, una goccia di sudore freddo che le colava lungo la schiena, abbozzando un sorriso stirato, le chiese, dopo che la sorella si era calmata: “Tu invece come fai ed essere così calma? Quando Natsu aveva cercato di bruciarlo, tu eri andata su tutte le furie.”.
Mira si esibì in un sorriso soddisfatto, voltandosi verso il bancone: “Proprio grazie a quell’incidente con Natsu, sono diventata più previdente.”.
Indicò quindi a Lisanna uno scomparto sotto il bancone, dove la ragazza trovò una copia identica e immacolata della rivista; Lisanna guardò stupita la sorella, per poi scuotere divertita la testa.
“Va bene che alcune storie fanno schifo, ma molte sono indiscutibili capolavori!” Esclamò Mira con fervore, convinta delle sue parole. La sorella non poté far e altro che continuare a ridacchiare; anche dopo che tutte le coppie si erano formate, proprio quelle che lei aveva deciso, e proprio come aveva sperato, non aveva smesso un solo momento di essere felice per loro, né di aiutarli nei loro momenti di difficoltà, o di preparare di continuo quei suoi piani malefici in grado di metterli in imbarazzo.
Non sapeva dire cosa la rendesse tanto felice, né lo sapevano gli altri.
Il sorriso che aveva sul volto, però, mentre leggeva quella rivista cui era così tanto affezionata, era sincero.
Lisanna scosse nuovamente la testa, mentre vedeva la sorella riporre con cura la rivista nel suo nascondiglio, e guardare con affetto i compagni; improvvisamente si illuminò, e le disse, entusiasta: “Ne, Lisanna…Si sta avvicinando l’anniversario di matrimonio di Levy e Gajeel! Dobbiamo assolutamente preparare qualcosa, non possiamo permettere che trascorreranno una serata tranquilla, non credi?”.
La maga annuì convinta, il sorriso sul volto, prima di mettersi a programmare con la sorella maggiore l’ennesimo piano malefico.
Non sarebbe mai cambiata.
 







 
 
 
Angolo Mokona_
….
....
....
PESCE D’APRILE!
-inizia a scappare-



…Anche se non dovrei scusarmi per gli scherzi che faccio (dovrei?) SCUSATEMI, SCUSATEMI TANTISSIMO. E’ stata una faticaccia assurda scrivere, nonché un dolore inimmaginabile, non avete idea di quanto mi stesse piangendo il cuore, mentre scrivevo.  So che molte di voi avevano già capito cosa avevo in mente dal titolo, ma leggere non dev'essere stato facile comunque. Però, scherzi a parte, dovevo farlo. Ho visto questa cosa, e non sono riuscita a trattenermi. Prima di dilungarmi nell’attacco alle violence jerza, vorrei dire che QUESTA FF NON E’ RIFERITA A NESSUNO IN PARTICOLARE, non avevo in mente nessuno, mentre scrivevo. Non pensate che sia rivolta a voi, in verità cose del genere si trovano più nel fandom inglese.
In verità, nel fandom inglese si trovavano (ora, fortunatamente, non se ne vedono più) valanghe di violence jerza. Senza alcun senso. NON SI FA. CAZZO, NON SI FA.  PER AMOR DI MAVIS, E’ COME ISTIGARE GLI STUPRI, E’ GIUSTIFICARLI, E’ RENDERE DUE PERSONAGGI MERAVIGLIOSI UN CRETINO PIU’ DELL’ALTRA. Perché diciamocelo, il nostro dolce Jelly diventa uno stronzo di prima categoria (quell’essere  non è jelly, al massimo potrebbe essere Jelly posseduto da Zeref o Sieg, ma sicuramente non il jelly gentile che tutte amiamo <3 Insomma, che è un po' pervertito e bastardo si sa, e sono convinta che quando si lascerà andare sarà anche capace di fare un po' lo stronzo, ma...no.) e Erza non sono così! Insomma, Erza sembra Bella di Twilight (senza offesa), nel senso che sembra non saper prendere decisioni coerenti davanti a quello che le piace, perchè bla bla bla, quando la nostra Erza  risolverebbe con qualche mossa di karate e via. Ma insomma.  Il fandom inglese, purtroppo, non ha regolamento (o così sembra, a giudicare dagli orrori che girano), il nostro fortunatamente sì. Quindi, spero di non vedere mai ff del genere, in cui viene usato uno stupro che cerca di essere esaltato e giustificato in tutti i modi possibili e immaginabili, qui. Se ne vedrò (e se ci sarà non mi scapperà, ho letto- e continuerò a leggere- tutte le fanfiction jerza del fandom. Tutte.), mi premurerò di segnalarle fino a quando non verranno cancellate, perché non si fa.  Cito testualmente dal regolamento “è vietato giustificare o esaltare in qualunque modo lo stupro.”. Vi prego, non fatelo. Mi fido di questo fandom, siete tutte estremamente dolci e simpatiche, ma non si sa mai, ecco.
Ho scritto davvero un poema, ma stavolta non mi sento in colpa, erano cose che dovevo dire.
Scusatemi ancora per il colpo, spero che non ce l’abbiate con me, e che passiate una bella giornata  ^^ Diciamo che per farmi perdonare ficco una drabble piena di fluff, che effettivamente nell’obbrobbrio qui sopra (non parlo solo della fanfiction nella fanfiction, il resto non mi è piaciuto come mi è venuto, soprattutto la fine, scusate) di jerza non ce n’era tanta, ok?
V1 Am0 TanT1Xx1M0 M1e_PaxX01di!!!111!!11
Ok, scherzo. Mammamia che fatica scrivere in quel modo.
Kiss
Mokona_

 






 
Erano lì, stesi l’una stretta all’altro, sull’erba fresca, godendo semplicemente della reciproca compagnia.
Nonostante Porlyusica avesse loro vietato severamente di allontanarsi troppo dall'infermeria, temendo che le loro ferite avrebbero potuto riaprirsi, avevano voluto raggiungere quella collina e stendersi all'ombra di quel grande albero, solo loro due, lontano da tutti.
“Mi sembra ancora che sia tutto un sogno.” Disse Jellal, baciando la fronte dell'altra. Le sorrise dolcemente, ricordando com’erano arrivati a quel punto: la lotta contro Tartaros, il loro Unison Raid, Lahar che perdonava ufficialmente sia lui che Meredy.
Era stato tutto un sogno, da allora: un meraviglioso, indimenticabile sogno, in cui aveva potuto unirsi a Fairy Tail. Ma, soprattutto, accettare e donare il proprio amore alla donna che aveva sempre amato.
Jellal sentì Erza ridacchiare, e farsi più vicina a lui, per poi dire: “Allora non lascerò che nessuno ci svegli.”

 



Sono solo 99 parole, ma non riuscivo a trovare la drabble e non so perché l’avevo scritta in inglese con una scrittura incomprensibile e ho faticato un sacco per capire la mia pessima scrittura e tradurla, quindi apprezzatela. Sospetto che sia la punizione per il mostro qui sopra.
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Mokona_