Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: alberto carella    01/04/2014    0 recensioni
un uomo, sconosciuto anche a se stesso, è pronto per iniziare una vita nuova. il suo risveglio è promettente e nei suoi occhi si vede speranza, ma sarà il suo io a raccontarci la sua storia, sarà il suo io, colui che lo conosce meglio, a descrivere le sue azioni.
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La luce, spiegata dalle foglie, diventa un'ombra umida che accarezza la pelle del forestiero. Il prato, accordato dal vento, suona una fine melodia che alle sue orecchie giunge come brezza mattutina: è ora di alzarsi. Ora , deciso, quest'uomo, sconosciuto anche a se stesso, prende le sue cose e si incammina. Gli occhi vedono un'alba rosata. Sul suo volto si legge speranza. O almeno questo è quello che vi leggerebbe un passante, ma io so cosa lo turba, so cosa lo spaventa. È già scappato una volta perché aveva fatto andare tutto male. Ora il suo futuro è sua responsabilità, e Io, il suo Io, sono ancora qua, non può scappare da me.

Le prime decisioni che prende sono subito abbastanza avventate ed infatti al secondo pullman che tenta di prendere senza biglietto viene buttato giù e con lui anche la voglia di lottare, così si concede un pianto che dopo tanto tempo bagna i suoi occhi verdi. Si è reso conto della sua solitudine, ora anche lui sa cosa lo turbava prima, quello che gli altri non riuscivano a vedere nel suo volto ora esce dai suoi occhi: la paura del futuro.

Ma si alza fa il cammino che sa di dover fare, ora è convinto, è al culmine della sua forza, splende fisso nel cielo il sole di mezzogiorno e lui è lì, immobile. Lo conosco ha fame e sta escogitando il suo piano. Si avvicina una coppia in quel momento di liete attesa e vistolo a terra, piangente, forse ubriaco se ne vogliono passare alla larga per proteggere soprattutto il ventre della donna.

  • Vi prego, vi prego- sento uscirgli dalla sua bocca – non sono sempre stato come mi vedete, fino a ieri ero proprio come voi: nell'attesa di un po' di luce nella mia vita- spiega tirando su con il naso.

  • E ora che la sua attesa è finita non siete più felice?

  • Lo sarei se la mia amata, con il mio amato non fossero morti... Quindi vi chiedo, e riconosco che la mia richiesta può sembrare assurda, vi chiedo di poter toccare quel ventre rigonfio così da poter far tornare alla memoria momenti assai felici.

L'uomo, stupito, accorda il permesso, ma al primo sfiorare l'ombelico un urlo parte dalla bocca dell'affamato: - Che sciocchezza, che sciocchezza ho fatto.

  • Mi scusi buon uomo, ma non si deve preoccupare. Data la sua condizione non mi vergogno mica a farmi toccare...

  • Lei non può capire, questo mio sfiorarla ha messo in pericolo lei e suo figlio!

  • Che sta dicendo?

  • Ma come, non sapete? Un uomo che rimane vedovo perdendo un figlio porta moltissima sfortuna... ahi, ahi, ahi... purtroppo solo ora me lo sono ricordato. Non vorrei che pensaste che c'è stata della malizia... ora che ci penso però, delle signore del mio paese mi hanno insegnato una ricetta un po' strana che devono consumare la malcapitata, e forse anche suo marito, e l'afflitto dalla maledizione.

  • Ma ne è proprio sicuro?

  • Certo e non c'è tempo da perdere!

E così il trio corre verso la casa della coppia malcapitata che condivide con questo sconosciuto una minestra insegnatali da sua madre accompagnata da del buon pane offerto da loro. Mentre gusta questa falsa pozione pensa a ciò che c'è di vero in ciò che ha detto, pensa al vero motivo per cui è lì. Ma un altro, più misterioso mistero, lo sveglia da questa strana storia: dopo cosa farà? Quali saranno le prossime mosse? Non può certo iniziare una vita precaria sempre incerta sul suo futuro: deve trovare stabilità, deve ritrovare se stesso..

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: alberto carella