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Autore: Gaia_Zouistatoo    01/04/2014    1 recensioni
Perché io ci tengo ancora alla mia vita e non mi dispiacerebbe prolungarla oltre il giorno del mio compleanno. Che, per inciso, non ho intenzione di festeggiare nel bosco, nello specifico a casa Malik, con i due psicopatici omonimi!» sbotta Liam sedendosi al tavolo vuoto con il vassoio pieno di roba fritta.
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INCOMPLETA
Genere: Commedia, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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“Di cuccioli invadenti, compleanni nel bosco e riunioni a sorpresa”
 

«Sei impazzito, Harry? Forse la tua testolina mannara ha preso una botta di troppo all’ultimo allenamento con quello svitato di Zayn. Perché io ci tengo ancora alla mia vita e non mi dispiacerebbe prolungarla oltre il giorno del mio compleanno. Che, per inciso, non ho intenzione di festeggiare nel bosco, nello specifico a casa Malik, con i due psicopatici omonimi!» sbotta Liam sedendosi al tavolo vuoto con il vassoio pieno di roba fritta. L’amico lo guarda con aria implorante «non ci provare. Con me lo sguardo da cucciolo non attacca! Non sono Alice. A proposito…». Proprio mentre stava per rivelare quello che gli era appena balenato in mente il tavolo si riempie del resto del branco, con in aggiunta Elisabeth e Alice. Quindi le conclusioni di Liam furono udite da tutti i presenti prima che riuscisse a frenare la lingua, cosa che non sarebbe avvenuta in ogni caso. «È per lei che vuoi organizzarla nel bosco! Oh, sei proprio un subdolo… mannaro! Ti odio!» esclama aprendo la bottiglia con espressione stizzita. «Oh, chi festeggia il compleanno nel bosco?» domanda Charlotte, la bionda licantropa, mentre sul viso di Harry si disegna un sorrisino di vittoria. «Cosa? Compleanno? Di nessuno! Hai sentito male!» tenta di salvarsi Liam riuscendo solo a far ridere tutti i presenti. «Fra una settimana è il compleanno di Liam, ma Zayn non vuole farci saltare neanche un giorno di allenamenti per festeggiare.» spiega Harry mentre l’amico sbuffa seccato, alzando gli occhi al soffitto. «E, strano a dirsi, per una volta sono d’accordo con quello scontroso del vostro Alpha. E questa è una cosa che non mi sentirete mai più ripetere».
«Io, invece, la trovo una buona idea. L’anno prossimo potresti essere morto.» interviene Louis, sempre d’aiuto. «Beh, grazie! Ed è proprio per evitarlo che voglio avere a che fare il meno possibile con il vostro capo, grazie tante.» continua serio Liam, incrociando le braccia al petto. «Ma lo convinciamo noi, non preoccuparti. Fra una settimana nel bosco, allora.» conclude Charlotte alzandosi seguita da tutti. «Non posso crederci! Non hanno ascoltato una parola!» si lagna il futuro festeggiato gesticolando indignato.


Il giorno dopo Liam viene intercettato da Louis che gli comunica che Zayn, dopo una lunga contrattazione, ha ceduto alle richieste del branco, a cui si sono aggiunte anche quelle di Simon, lo zio – di dubbia sanità mentale- di Zayn. Gemendo di disperazione, il ragazzo sbatte la testa sull’anta di metallo dell’armadietto, sotto lo sguardo divertito del lupo. Dopo quell’annuncio, la giornata scolastica è trascorsa relativamente tranquilla e in fretta. Mancano pochi minuti prima che la campana suoni e Liam sta rimuginando vendetta nei confronti del subdolo individuo traditore, che corrispondeva al nome di Harry Styles, il suo migliore amico. In realtà Liam aveva sperato che Zayn rifiutasse categoricamente le richieste dei suoi Beta, ma tant’è, ormai era andata così. Alla fin fine quanti adolescenti, anzi, quante persone in generale, potevano vantarsi di passare il giorno del loro compleanno in mezzo a un branco di lupi mannari? Magari, se non avesse tenuto conto della scorbutica presenza dell’Alpha e di quella inquietante dello zio di quest’ultimo, si sarebbe divertito. E magari, se nessuno perdeva il controllo, avrebbe anche potuto riportare a casa la sua brillante personcina tutta intera. Rimuginando tra sé e sé, cercando di dare un filo logico alla spropositata e delirante varietà di pensieri che gli affollano la mente, si dirige verso la sua fidata bambina: la sua Jeep. Alza lo sguardo su di essa e le chiavi che ha appena preso gli cadono di mano tintinnando, per finire ai piedi di Simon Malik, tranquillamente appoggiato alla portiera con uno dei suoi misteriosi, inquietanti sorrisi. Il licantropo gli porge il mazzo, continuando a sorridere. La sua mano si muove automaticamente, mentre la sua faccia sembra non avere intenzione di collaborare, dato che è rimasto pietrificato a bocca aperta. «Dovresti considerare di variare la tua mimica facciale quando mi vedi, Liam. Anche perché temo che avverrà abbastanza periodicamente, d’ora in poi.» gli fa notare l’uomo. «Cosa sta succedendo? Questo è un incubo vero? Non può succedere davvero. Insomma un conto è Zayn che, per qualche mistica congiunzione astrale, accetta le richieste dei suoi cuccioli, ma qui si va decisamente a finire nella fantascienza». «Per quanto il tuo discorso sia interessante, benché privo di senso, il mio impaziente nipote ci sta aspettando. Quindi sarebbe meglio partire» risponde l’uomo come se non avesse sentito nemmeno una parola. «Aspettando? Aspettando dove? Ehi!» esclama vendendolo prendere posto sul sedile del passeggero. Sbigottito, si accomoda al posto di guida e mette in moto, uscendo dal parcheggio.
«Quindi... » per la prima volta è senza parole. «Oh, non preoccuparti. Zayn non ha intenzione di ucciderti.» lo rassicura l'altro prima di indicargli la strada da prendere. «Non è lui che mi preoccupa, al momento» borbotta, seguendo le istruzioni che gli venivano date fino a raggiungere un pub.
Liam segue Simon, ancora scioccato dall’assurdità della situazione, fino al tavolo a cui era seduto Zayn. Il lupo non li ha persi di vista un secondo da quando sono entrati e, già dandogli un’occhiata veloce, Liam capisce quanto è nei guai. Nonostante l’immobilità del corpo, infatti, gli occhi scintillano a intervalli regolari, passando dall’ambra al rosso, le narici fremono di rabbia, la linea della bocca è più serrata del solito, ma questo non impedisce al ragazzo di cogliere un sommesso e continuo ringhio, le mani strette a pugno e poggiate sul tavolo. Deglutendo intimidito si avvicina, grato, non sapeva bene a quale dei due licantropi, per aver scelto un luogo pubblico. Visto che c’erano parecchie persone, o meglio possibili futuri testimoni, l’Alpha avrebbe evitato di staccargli la testa non appena si fosse seduto. Pochi silenziosi minuti dopo, con Liam che cercava di capacitarsi della sua capacità di finire nei guai anche quando non aveva fatto nulla, Zayn che lo fissava ringhiando e Simon che passava divertito lo sguardo dall’uno all’altro, fa la sua comparsa una cameriera per prendere le loro ordinazioni. «Tre hamburger con patatine, due birre e una coca» stabilisce il più grande, sorridendo amabile alla ragazza che si allontana imbarazzata.
«Bene Zayn, direi che è meglio se cerchi di calmarti. Non so se l’hai notato, ma Liam è talmente terrorizzato da non aver ancora detto nulla» dice poi Simon indicando il più piccolo. «Un miracolo» ringhia beffardo il moro, senza distogliere lo sguardo dal viso del soggetto in questione che assume un’espressione indignata, superando la paura e attaccando con la sua solita sfilza interminabile di parole. «Dovrei chiedere alla cameriera di mettere un po’ di aconito nelle tue patatine. Pensi che io mi stia divertendo? Sai che mi è quasi venuto un infarto quando ho visto tuo zio appoggiato alla mia bambina?! Cioè, la mia Jeep…» s’interrompe un secondo, imbarazzato. Sta per ricominciare a parlare quando, per la sua salvezza fisica, e quella mentale di Zayn, arrivano i loro piatti. «Oh! Meno male! Ho una fame da lup… ehm… perché mi avete fatto venire qui, comunque? Non era meglio casa vostra se volevate uccidermi e nascondere le tracce?» ironizza il ragazzo. È Simon a rispondere precedendo il nipote «Siamo qui principalmente perché il cibo è ottimo ed è ora di pranzo. Secondariamente perché Zayn vuole mettere in chiaro alcune cose riguardo sabato. Al momento è un po’ irritato, ma ti assicuro che sarà un discorso civile, fra uh… persone civili. Dopodiché potrai tornare a casa tua, in tutta tranquillità. Non è così?» conclude dopo un piccolo tentennamento. «Se non si caccia nei guai.» commenta asciutto quello che lo fissava ancora, serio. «Ti rendo noto che è colpa vostra se finisco nei guai. Diamine, ogni svitato sovrannaturale che c’è in giro passa da qui e voi, grandi e forti eroi, dovete farvi coinvolgere e coinvolgere anche me nelle beghe che voi contribuite a creare. Quindi, non sono io che mi caccio nei guai. Sono i vostri guai che si attaccano a me, esattamente come i tuoi cuccioli!» ribatte piccato Liam azzannando poi con violenza l’ultima patatina rimasta, dopo averla sventolata sotto il naso del moro. Simon non si è potuto trattenere dallo sghignazzare divertito, dando implicitamente ragione all’umano. «Io non ho mai voluto coinvolgerti» ribatte secco Zayn, «Ah no? Ti devo ricordare quando ti sei presentato in camera mia, in camera mia per aiutarti a rintracciare il tuo amabile zio, qui presente? » inizia gesticolando, «O quando mi hai fatto gentilmente scortare da Charlotte fino alla piscina della scuola per avere informazioni su Ashton versione lucertolone? O prima ancora quando ti sei fatto quasi uccidere e io ti ho…». «Sta zitto.» ringhia l’Alpha, mutando il colore degli occhi in un rosso cupo, che non sortiscono però l’effetto sperato visto che il ragazzo continua «Ecco! E che dire di tutte le volte che mi hai malmenato e zittito quando io cercavo di aiutarti?». «Liam» sussurra, o meglio, ringhia Zayn stringendo i pugni. «Liam, penso davvero sia una buona idea che tu ti interrompa qui. Per quanto il vostro siparietto sia divertente, siamo qui per discutere di un’altra questione.» cerca di sedare gli animi il più grande, con il solito sorriso enigmatico a ornargli le labbra. I due interpellati si voltano verso l’uomo, prima di tornare seduti composti, neanche si sono accorti di essersi avvicinati per rimbeccarsi faccia a faccia. Nella sua mente Liam pensa che, davvero, Zayn non conosceva il concetto di “spazio vitale”, almeno per quanto concerneva la sua persona.
«Di cosa dobbiamo parlare allora?» chiede appoggiandosi comodo allo schienale della sedia. «Del tuo compleanno. O meglio della tua festa. Per inciso, cosa vorresti per regalo?» domanda Simon, e quando Liam ironizza un «Uhm… tornare a casa vivo?» «Non è questo il punto. Il punto è…» inizia Zayn, ma viene interrotto dagli altri due «…che non vuoi che gli altri saltino gli allenamenti. Lo abbiamo capito, Zayn. Davvero. Abbiamo afferrato il concetto». «Quindi cos’hai intenzione di fare in proposito?» domanda schiettamente lo zio al nipote. «Non lo so… ancora.» sbotta infastidito, «Di solito in cosa consistono esattamente questi allenamenti? Non so, vi nascondete, cacciate qualche ignara e indifesa preda, vi malmenate finché non vince chi ha più ossa rotte?» chiede Liam. «A parte il “cacciare qualche ignara e indifesa preda”, all’incirca il resto di quello che hai elencato.» ammette Simon. «Gli insegno a sopravvivere» ringhia invece Zayn, lanciando un’occhiataccia prima al parente e poi al ragazzo che sbuffa scettico. «No, tu stai mostrando loro tutte le fratture multiple e scomposte che un corpo può provare!» ribatte gesticolando animatamente, «se continuano così non ci sarà bisogno che ti preoccupi oltre della loro sopravvivenza perché saranno morti! Tutto sommato li capisco».
«Hai qualche idea che possa essere accettata da tutti?» domanda il più grande. «Beh, mi sembra che quello che fate tutti i pomeriggi sia simile ai giochi che facevamo io e Harry da piccoli… sai… nascondino, guardia e ladri… il lupo mangia frutta» termina in un sussurro. Sussurro che viene comunque udito perfettamente, considerando con chi era seduto al tavolo, sebbene le reazioni furono diametralmente opposte. Zayn lo afferra per la maglietta trascinandolo per la lunghezza del tavolo fino al suo viso arrossato per ringhiargli contro che nessuno di loro vi avrebbe, nel modo più assoluto, giocato, Simon si limita a una sghignazzata divertita già pronto a ribattere che anche lui, da piccolo, ci giocava, ma viene inchiodato dall’occhiataccia del nipote, che lo sfida a rendere nota la cosa. Quando la rabbia è un po’ scemata si accorge degli occhi spalancati di Liam e, oltre al timore per la sua immotivata reazione, vi scorge, in fondo, la curiosità e l’inizio di una probabile spiegazione valida o di qualche rimprovero. Zayn si rese conto che doveva bloccare la cosa sul nascere, prima che quel ragazzino, a volte davvero troppo sveglio per i suoi gusti, scoprisse la verità, magari arrivando addirittura a chiedere a suo zio. Per questo motivo cerca di cambiare discorso, ma la sua mente non vuole collaborare.
«E se facessimo una combinazione di giochi? Ovviamente, se ci saranno anche Elizabeth e Alice oltre a Liam, non potremmo condurre un allenamento completo in quanto potrebbero ferirsi. E non è il caso di riaprire le ostilità con il padre di Liz per una cosa come una festa di compleanno» propone Simon grattandosi il mento con fare pensoso. «D’accordo. L’importante è che non saltino gli allenamenti. Per un giorno posso anche alleggerirglieli.» concede l’Alpha. «Bene. Grande. E… chi dovrebbe organizzarli, quindi?» domanda titubante Liam, già presagendo la risposta. «È la tua festa, o no?» risponde subito Zayn, «potrei pensarci io, magari?» s’intromette il più grande sorridendo. Quel sorriso, che a entrambi pareva avere una punta di sadismo e malizia, fa venire loro i sudori freddi per un momento, ma accettano comunque, dopo essersi scambiati un’occhiata.
 
 
 



 
*Me*
Buonsalve pipol!
Come ve la passate? Questo ‘spazio autrice’ non è uno spazio autrice, adesso mi spiego.
Questa storia non è mia ma l’ha scritta leyda, una ragazza a mio parere davvero brava. Lei l’ha scritta nel fandom di TeenWolf e io, lasciando la parte sovrannaturale ho cambiato i personaggi. 
Questo è il "permesso": “Sono davvero contenta che la storia ti sia piaciuta a tal punto! Fai pure quindi!^^”
Grazie leyda per la possibilità e la fiducia, un bacio.
-GaMalik
  
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