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Autore: NorthStar    02/04/2014    19 recensioni
"Dunque... Oltre ovviamente al ritiro della patente, stavo per rifilarti la solita, classica multa del caso... Ma raramente mi capita di dover giudicare una persona per lo stesso reato, per la seconda volta e per di più nel giro di sei mesi..." sorrise l'uomo "Perchè sai, quando si tratta di questi piccoli reati la base è la stessa che si usa con i bambini..."
Santana lo guardo confuso, corrugando le sopracciglia.
"Se scrivi ancora sul muro papà si arrabbia..." disse l'uomo divertito "Ma con te questa strategia sembra non funzionare... Quindi..."
"Fa che non sia servizio pubblico, fa che non sia servizio pubblico... ti prego..." sussurrò Santana chiudendo gli occhi.
"Credo che sessanta ore di servizio pubblico faranno al caso nostro..." sorrise l'uomo.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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boh PSSST!
In questo capitolo troverete in corsivo le parti in cui Britt usa la lingua dei segni! Al contrario di ogni altro capitolo! Ricordate!


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Santana prese un lungo respiro per poi guardare Brittany e sorridere.

"Sono Santana Lopez." cominciò lentamente Santana guardando Brittany sorridere "Sono qui per il servizio pubblico.".
Brittany rimase in silenzio, con la bocca spalancata, per qualche istante.
"E' la prima cosa che ti ho detto... Abbiamo un po' da recuperare..."
Brittany annuì velocemente per poi scoppiare in lacrime, troppo emozionata.



"Brittbritt..." sospirò Santana a sua volta commossa stringendo forte la mano della ragazza che continuava a piangere.
Brittany continuò a singhiozzare, cercando di prendere lunghi respiri per calmarsi.
"Britt..." riprese lentamente la mora cercando di attirare l'attenzione della ragazza "E' tutto ok, è normale piangere, sei- anzi, siamo- emozionatissime!".
"Vi lascio da sole." sorrise il dottore alzandosi dalla sua sedia, per poi lasciare lo studio.
"
Guardami, Britt... ".
La bionda obbedì alzando lentamente lo sguardo per incrociarlo con quello di Santana che, continuando a guardarla negli occhi, si limitò a dirle con un gran sorriso "Ciao." facendo scoppiare Brittany in una risata mista ad un singhiozzo.
"San! Non la finirò mai se continui cos-" esclamò Brittany, fermandosi di colpo.
La bionda si portò scioccata una mano sulla bocca, spalancando gli occhi incredula.
"Si." annuì Santana continuando a sorridere "Questa è la tua voce. La tua bellissima, piccola, delicata, voce. Avanti-" insistette la latina "Parla, Britt!".
Brittany si portò lentamente una mano sulla gola, quasi a volersi provare che, al cento per cento, stava parlando.
"Io-" cominciò la bionda sorridendo alle vibrazioni che sentiva sulle sue dita "Io ti amo.".
Santana scoppiò in una fragorosa risata avvicinandosi ancora di più alla bionda.
Solo qualche secondo dopo Brittany prese di nuovo un lungo respiro per riprendere "Ti amo. Ti amo! Ti amo, San, ti amo! Ti amo!"
"Ti amo anch'io, Britt..." replicò la mora avvicinandosi a stringere e baciare la sua fidanzata.
"Continua a parlare..." sorrise Brittany guardando negli occhi la latina "Voglio sentirti, San."
"Britt, ho talmente tante cose da dirti che ti stancherai prima di quel che immagini, credimi."
"Oh no... Non potrei mai stancarmi... 
La tua voce è proprio come la immaginavo..." sorrise Brittany continuando a guardare la mora dritta negli occhi.
"Ah si?" rispose Santana, non cercando nemmeno di nascondere il suo compiacimento.
"Si. E' perfetta. E' la voce che sentivo nei miei sogni... Dolce, vellutata... e così- così sexy, San-"
"Ok! Ok!" esclamò Santana portandosi le mani davanti al viso, per poi sventolarsi violentemente con un foglio afferrato lì vicino, e cominciare "Britt-"
"Si?"
"Meglio fermarci prima che il dottor Conrad entri nello studio e ci ritrovi in una posizione compromettente e arrotolate fra tutti questi fili, ok?"
"Ok..." rispose Brittany con un sorriso divertito "Ma non vedo l'ora di arrivare a casa per-".
"Dottor Conrad?" esclamò Santana continuando a sventolarsi "DOTTOR CONRAD?!"
"Si?" rispose l'uomo affacciandosi
"Ora cosa si fa?"
"In che senso?"
"Abbiamo ancora molto da fare?" rispose Santana cercando di nascondere il suo spazientimento.
"Beh, dobbiamo fare le prove senza cuffie e poi vi aspetta un breve incontro con un'infermiera che si occuperà di controllare che tutto sia a posto a livello tecnico."
"Ok, facciamo la prova senza cuffie?" sorrise Santana.
"Prego, Brittany, togli pure le cuffie."
Brittany obbedì prontamente, lasciando le cuffie sulla scrivania.
"Prego." sussurrò il dottore.
"Non vedo l'ora di andare a casa Britt..." provò Santana con un sorriso.
"Ho letto il labiale ma ti ho appena sentito..." spiegò Brittany scuotendo la testa.
"Prova ad alzare leggermente la voce, Santana." ordinò il dottore.
"Non vedo l'ora di andare a casa... e cominciare il nuovo capitolo della nostra vita." riprovò la mora.
"Ora ti ho sentito..." sorrise la bionda continuando a guardare dritta negli occhi la latina.
"Vorrei ancora una volta che fosse chiara una cosa Brittany." cominciò lentamente il dottore assicurandosi che Brittany riuscisse a sentirlo "I rumori che sentirai non saranno assolutamente quelli che ricordavi. Sarà una nuova forma di essi. Come ti ho detto ci vorrà pazienza, e anche se vai già piuttosto bene, voglio che tu sappia che ci sarà da lavorare molto... Dovrai imparare a distinguere quello che sentirai, ad esempio. La prima impressione sarà quella di una serie di suoni confusi e sovrapposti: starà a te imparare a selezionarli e riconoscerli. "
Brittany si limitò ad annuire.
"Ti sembra facile ora ascoltare la mia voce o quella di Santana perché non ci sono altri rumori. Ma quando uscirai da qui, cambierà tutto. Non aver paura di spegnere l'impianto, ne avrai bisogno. Sarà un lungo percorso Brittany.  L'impianto cocleare non fa miracoli, non guarisce dalla sordità. Si limita a riportare nella tua testa dei suoni, ma non sarà comunque come prima.".
"Lo so." annuì Brittany "Ed è già molto più di quel che avrei mai pensato."
Il dottor Conrad si limitò a sorridere per poi avvicinare una mano e stringerla a quella della bionda.
"Come ti sembra la tua voce? Riesci a sentirti bene?"
"Si."
"E che te ne pare?"
"Devo ancora capirlo, credo."
"Cerca di parlare, il più possibile. Prenditi il tuo tempo, certo, ma più ti sforzerai di parlare, più sarà facile tornare a farlo con naturalezza." sorrise ancora il dottore.
"Possiamo andare ora?" provò Santana praticamente supplicando il dottor Conrad.
"Prima dobbiamo andare dall'infermiera, San."
le ricordò la bionda. "Vado a vedere se la dottoressa è disponibile." replicò l'uomo scusandosi dalla stanza.
"Concentrati." sorrise la bionda.
"Fosse facile... con tutte le idee che mi hai ficcato in testa..." bofonchiò la mora.
"Ti ho sentito, lo sai?" sorrise Brittany
"Cosa?"
"Fosse facile..."
"Cavolo! Da oggi in poi dovrò stare attenta ai miei commenti alle tue spalle!" sorrise Santana fingendosi preoccupata.
"Sarà meglio per te che non senta mai quei commenti..."
"Britt..." cominciò seducente la latina approfittando del momento di assenza del dottor Conrad "La stragrande maggioranza di quei commenti sono apprezzamenti sul tuo conto o beh, generalmente cose che vorrei fare. A te. Quindi, credimi: li vorrai sentire tutti..."
"Quando cominciamo con queste prove?" chiese spazientita Brittany.
"Spero il prima possibile o veramente il dottor Conrad dovrà disincagliarci da tutti questi cavi..."

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Durante il tragitto dalla clinica all'appartamento Brittany sembrava una bambina impazzita sulla via per Disneyland e Santana- Beh, Santana cominciava ad avere le guance doloranti per tutto quel sorridere.
"Suona il clacson San."
Santana sorrise obbedendo alla richiesta.
"Lo hai sentito?"
"Come?"
"Lo hai sentito?" ripetè la mora alzando la voce.
Brittany fece cenno di no con la testa, ma senza perdere il sorriso "Sento tante cose, ma non le capisco. Dovrò lavorarci su...".
"Britt, non avrei mai pensato riuscissi a sentire TUTTO questo! Voglio dire, il dottor Conrad aveva paura non riuscissi a sentire tramite il microfono e invece senti- beh senti tutto! Non è incredibile?"
"Beh, senza il microfono solo rumori forti e molto vicini... E se c'è silenzio attorno altrimenti sento solo una gran confusione..."
"Britt, sta comunque andando tutto un milione di volte meglio della migliore delle nostre mille ipotesi! Due ore fa non potevi sentire la mia voce... Guarda ora..."
"Anche se devi un po' urlare..."
"Chi se ne frega se devo urlare! Sono disposta a restare senza voce per farmi sentire da te..."
"Lo so, spero solo di abituarmi presto a questa storia del distinguere i suoni..."
"Come sono i suoni? Come li senti?"
"Un po'... Artificiali? Non saprei... Ma riesco a sentire!"
"Ed è tutto quel che conta..." sorrise la mora "Immagina tutte le cose che pian piano riuscirai a sentire di nuovo! Ci vorrà tempo e allenamento e tanta pazienza, ma immagini?"
"Già... Faccio fatica a credere che- voglio dire, io ti sento! Riesco a sentire la tua voce!" esclamò Brittany quasi saltellando sul sedile "Posso sentire la tua voce, San!"
"Devi ancora sentire la voce della tua mamma e del tuo papà! Di tua sorella e- beh, dei miei amici! E te lo dico subito, la voce di Lady Hummel è veramente così come la sentirai non si tratta di un problema dell'impianto... Oh e se mai sentissi il bisogno di spegnere l'impianto mentre Rachel parla, a nome di tutti noi che non possiamo farlo, ti prego, fallo!"
"San!"
"E' così!"
"E comunque, per ora, mi basta sentire la tua bellissima voce..."
"Ma è solo la prima di tante altre cose, tienilo a mente tesoro."
"Mmm... Dillo di nuovo..."
"Cosa?"
"Tesoro."
"Tesoro..." ripetè Santana con un sorriso.
"Ancora?"
Santana sorrise prima di ripetere "Tesoro" con un'ottava di voce più grave.
"Quanto manca a casa, San?"
"Poco, Britt. Poco..."

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Brittany aveva fatto le scale che la separavano dal portone dell'appartamento a quattro a quattro, praticamente saltando da un pianerottolo all'altro, sfuggendo a Santana che tentava inutilmente di starle dietro.
"Non correre così Brittany! Sei ancora convalescente!" gridò a pieni polmoni la latina, sinceramente preoccupata.
Brittany proseguì nel suo passo facendo finta di niente.
"Lo so che mi senti, Britt! Forse non distingui chiaramente quel che dico, ma ora lo so che mi senti!"
"A quanto pare però la settimana scorsa non ero convalescente, ed abbiamo fatto decisamente più attività fisica di un paio di rampe di scale in corsa..." sorrise la bionda aspettando la ragazza davanti alla porta del loro appartamento.
"Maledizione, Britt..." sospirò Santana al ricordo di quella notte combattendo l'istinto di saltare addosso alla bionda, per poi quasi ringhiare "Avanti, apri questa porta, cosa aspetti?"
"Io? Aprila tu..."
"Cosa?" domandò perplessa la latina.
"San, io non ho le chiavi..." replicò la bionda.
"Ma- Ma sei stata tu l'ultima ad uscire!"
"Si, ma sei tu che sfili sempre le chiavi di casa quando usciamo! Sei tu che chiudi sempre la porta!"
"Ma l'hai chiusa tu!"
"Merda!"
realizzò Santana realizzando.
Santana si mise in ginocchio a cercare di guardare dalla toppa della porta, almeno per capire se le chiavi erano appese lì.
"Le chiavi sono qui..." sbuffò Santana poggiando la fronte sulla porta in disperazione "Devo chiamare l'agenzia e farci mandare qualcuno con un altro paio di chiavi..."
"
Non è possibile!"
"Puoi dirlo di nuovo." sbuffò Santana accasciandosi sull'ultimo gradino del pianerottolo.
"
Tutto quel che voglio e entrare in casa e-"
"Britt, ti prego!" provò disperata Santana cercando di fermare la bionda.
"
... E... scoprire altri benefici di questo impianto..."
"Sarà meglio che chiami l'agenzia, o che Quinn lo faccia per me. Non ho voglia di spiegare mille cose..." continuò Santana trafficando sul suo telefono, inviando chiaramente un messaggio alla migliore amica.
"Cosa facciamo ora?" domandò Brittany raggiungendo la fidanzata.
"Non lo so... Possiamo approfittarne e fare qualche esercizio col tuo impianto... Se non sei troppo stanca..."
"Oh, ok..."
"Bene, tu siedi sul secondo gradino, io mi siedo alle tue spalle. Ora quando parlerò dovrai indovinare da quale direzione arriva il suono... Vuoi provare?"
"Vai."
"Brittany S. Pierce è la donna più straordinaria del pianeta terra.".
"Devi alzare la voce San, ti sento appena così. Oppure devi avvicinarti."
"Ora mi senti?" domandò la mora.
"Si."
"Allora riprovo, tu guarda avanti."
"Va bene."
"Brittany S. Pierce è la donna più straordinaria dell'universo."
"Sei alla mia destra."
"Vai alla grande Britt!"
"Vedo la tua ombra, San..." sorrise Britt voltandosi.
"Disonesta..."
"Errore tuo..."
"Britt... Hai già realizzato cosa sta succedendo?"
"Che se alzi abbastanza il volume della voce riesco a sentirti?" sorrise euforica la bionda.
"No, parlo di un'altra cosa."
"Cosa?"
"Ti sei resa conto del fatto che- Beh, stai parlando?"
Brittany rimase un istante in silenzio.
"Voglio dire... Stai parlando davvero, da quando siamo usciti dallo studio tu- Non hai smesso mai di parlare..."
"Parlo sempre con te" rispose confusa la bionda.
"No, no, non usare la lingua dei segni..."
"Io parlo sempre con te..." ripetè Brittany.
"Si, ma- Sempre qualche piccola frase e spesso quando non potevo guardarti... sai, mentre guidavo o mentre ero presa con i miei documenti... Ma- Britt stai parlando
ininterrottamente da più di un'ora..." sospirò Santana eccitata "Te ne rendi conto?"
"Beh il dottor Conrad mi ha consigliato di parlare... E... Non lo so- Non me ne sono accorta, forse ora che riesco un po' a sentirmi sono più... sicura?"
Santana si limitò ad annuire, per poi domandare "Sii sincera.. Avevi motivo di preoccuparti prima?"
"Del modo in cui parlo?"
"Mhmh."
"La mia pronuncia non è perfetta."
"E' solo una questione di allenamento..."
"Sicuramente... Ma voglio comunque vedere un logopedista."
"Tutto quello che vuoi, tesoro, ma non smettere mai più di parlare... Adoro la tua voce..."
"Credimi, io adoro la tua di più..."
"Mio Dio, quand'è che siamo diventate così sdolcinate?" domandò Santana perplessa.
"Credo tra la notte nel planetario e il bacio sotto la pioggia e la serata che ne è seguita..."
"Piuttosto poetico, eh..."
"Già... "poetico"..." sorrise Brittany sollevando maliziosamente le sopracciglia.
"Quanto ci meteranno ancora a consegnarci la maledetta chiave di riserva?!" sbuffò Santana.
"Signora Lopez?" sentì poi la latina, voltandosi di colpo.
"Si!?"
"Uhm ha chiamato per un problema con le chiavi?"
"Oh si!" sorrise Brittany.
"Si! Abbiamo lasciato le chiavi dietro la porta e non possiamo entrare.".
"Non c'è problema." sorrise l'uomo avvicinandosi con le sue chiavi a spingere fuori quelle interne, per poi aprire la porta.
"Oh grazie, grazie, grazie mille!" sospirò Santana euforica.
"Non c'è di che. Buona giornata." rispose il tipo tornando a scendere le scale.
"Andiamo Britt! Esclamò Santana trascinando la bionda dentro la casa."
Quando Santana chiuse la porta la bionda si girò velocemente colpita dal rumore.
"Troppo forte?" domandò la mora confusa.
"No- No è solo che- Mi sembra strano sentire questi rumori- beh, stupidi..."
"Non li senti da vent'anni Brittbritt... Mi sembra più che normale..." sorrise Santana "Cos'altro vuoi sentire?"
La bionda rimase a pensare per qualche istante, prima di rispondere con un sorriso "Musica."
"Andiamo..." sorrise Santana allungando la mano verso la bionda per poi condurla nella camera da letto e piazzarsi davanti all'impianto stereo "Sei pronta?"
"Non mettere il volume troppo alto, ok?"
"No, lo alzerò piano piano. Va bene?"
"Va bene, sono pronta." annuì Brittany chiudendo gli occhi.
Santana collegò velocemente il telefono per poi premere play e lasciare partire la musica.
"Riesci a sentire?" domandò la mora, ricevendo un cenno negativo da Brittany.
"Ora?" ripeté Santana alzando ancora il volume fino a che Brittany scosse ancora la testa.
"Sento qualcosa ma è molto confuso..." spiegò la bionda, evidentemente delusa.
"Siediti, Britt." ordinò la latina per poi raggiungerla "Chiudi gli occhi e cerca di concentrarti."
"Ok."
"Riesci a distinguere qualcosa?"
"Sento chiaramente la tua voce, il resto è... un ronzio... una serie di rumori..."
"Prova a rilassarti, ok?" continuò la latina "Ricordi la sera della cena alla scuola?"
"Quella che hai tentato di finanziare sotto falso nome?"
"E' sorprendente che di quella serata tiri fuori sempre questa storia e non il fatto che hai fatto di tutto per farmi ingelosire..."
"E tu no, invece?" rispose Brittany spalancando gli occhi per guardare la mora che rispose con un secco "Assolutamente no!"
"Bugiarda..." replicò la bionda divertita.
"Ok ok, lo ammetto, ho provato- anzi, sono riuscita a farti ingelosire! Ora però chiudi gli occhi, avanti!".
Brittany sorrise soddisfatta per poi tornare a chiudere gli occhi.
"Torniamo a noi."
"Mhmh."
"Ricordi quando ti ho trovata nella terrazza? Ricordi come stavi ballando?"
"Si..." rispose la bionda aggrottando le sopracciglia, per poi realizzare e trattenere il respiro alla realizzazione.
"..Carry your own weight, these tears are goingo nowhere, baby..."
"San..." sospirò Brittany per poi interrompersi quando sentì la voce della latina invaderle delicatamente la testa.
"You've got to get yourself together, you got stuck in a moment and now you can't get out of it... Don't say that later will be better, you got stuck in a moment and you can't get out of it... Riesci a sentirla ora?"
"Si..." annuì Brittany con un sorriso sul volto "Come hai fatto a ricordare?"
"Ricordo tutto quello che mi hai detto Britt. E' dal primissimo giorno che pendo dalle tue labbra..."
Brittany sorrise ancora, per poi voltarsi verso la fidanzata e sospirare "Canti come un angelo San... Rachel mi aveva detto che avevi una voce straordinaria ma non potevo immaginarla così..."
"Oh, per favore..." replicò Santana arrossendo visibilmente.
"E' per caso... Rossore, quello che vedo sulle tue guance?"
"No..."
"Si, che lo è..." sorrise la bionda lasciando un bacio sulla guancia della mora, poi uno sulla punta del naso ed infine sulle sue labbra.
"Grazie, San." sospirò Brittany.
"No, grazie a te..." sorrise la latina confusa.
"No, davvero. Grazie di tutto. Grazie per aver bevuto troppo e distrutto il parcheggio o la panchina o quello che era ed essere finita nella mia scuola. Grazie per aver cambiato la mia vita."
"Oh Britt..." sospirò Santana cercando di nascondere la commozione, per poi allargare le braccia ed invitare la bionda ad abbracciarla "Vieni qui, avanti...".
"Ti amo, San." mormorò Brittany stretta al collo di Santana che, a sua volta, rispose con un "Ti amo, Britt".
Santana si accorse immediatamente del brivido che aveva scosso la ragazza fra le sue braccia.
"Cosa c'è, Britt?" provò la mora tirandosi indietro così da poter guardare la bionda negli occhi
"No," protestò Brittany ritirando Santana a sé "Continua a parlare..."
"A parlare?"
"Si..."
"Cosa c'è... ti piace sentire la mia voce... così da vicino?"
"Si..." annuì Brittany con un'espressione meravigliata.
"Bene... E cosa devo dire?"
"Qualunque cosa!" replicò spazientita Brittany.
"Qualunque cosa eh? Uhm... dunque..." cominciò Santana "Vediamo. Mele, kiwi, pere, uva, banane, ciliegie-"
Brittany si staccò velocemente dall'abbraccio per cercare di seguire lo sguardo della mora.
"Stai davvero elencando il contenuto della fruttiera?"
"Hai detto qualunque cosa!" sorrise divertita Santana "Oh a proposito dobbiamo ricomprare le fragole-"
"Sta zitta." protestò Brittany trascinando la latina con sé, sul letto.
"Britt-britt- aspetta- dobbiamo ancora chiamare i tuoi-"
"I miei possono davvero aspettare, San!" protestò la bionda per poi ordinare "Ora torna a declamare la frutta, la lista della spesa, l'elenco telefonico o quello che vuoi, ma non smettere di parlare!"
"Aspetta- io pensavo che- pensavo che stavamo per darci- beh, ad altre attività..."
"No, San, voglio solo sentire la tua voce..." sorrise la bionda lasciando a bocca spalancata la latina.
"Sei... uhm... sei seria?"
"Ovvio che no! Avanti, sei ancora troppo vestita per i miei gusti!"
"Per un attimo ho avuto paura, giuro!" sorrise Santana cominciando velocemente a svestirsi.



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Dunque...
Beh... Posso dirvi che, per me, questa potrebbe benissimo essere la fine?
Cioè mi sembra una storia ormai completa...

Però, però, però, mi rendo anche conto che magari voi vorreste vedere  ancora qualcos'altro prima della parola fine.

Quindi ecco quel che propongo: fatemi sapere cosa vorreste ancora leggere.
Scrivete cosa vorreste ancora vedere e cercherò di accontentarvi in un ultimo capitolo dei vostri sogni.

Cos'altro dire?
Prego! Fatemi sapere!

Un abbraccio grandissimo!

Northstar

   
 
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