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Autore: Xenjas_translations    02/04/2014    7 recensioni
Duncan, 18 anni, incontra una giovane ragazzina, Courtney. I due formano una strana amicizia anche se Duncan inizia a mettere in discussione i suoi sentimenti per la giovane e inizia a chiedersi se ciò che lo lega a lei è solo amicizia o qualcosa di più...
~
La prima volta che la incontrai era un giorno di pioggia scrosciante…
TRADUZIONE ♪
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Courtney
Note: AU, Lime, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Remember
 
Le lacrime caddero una dopo l’altra senza più fermarsi. Non riusciva a capire… non si ricordava più di lei! Eppure lei era sempre la stessa, un po’ più invecchiata, ma sempre la stessa Principessa di una volta.
Strinse i pugni con tutta la forza che aveva in corpo e digrignò i denti fino farli scricchiolare mentre stentava a trattenere ulteriori lacrime che ben presto avrebbero ribagnato i suoi occhi. No, non era vero, non poteva essere vero… Duncan… Duncan… l’amava. Il suo cuore era in agonia, straziato dall’angoscia. Era tutto sbagliato, doveva succedere in modo diverso… Duncan si sarebbe dovuto ricordare di lei dato tutto quello che avevano passato da quando si erano conosciuti… lui doveva…
“Signorina Ashton, si sente bene?” la richiamò l’insegnate notando la sua frustrazione e le sue lacrime. Courtney alzò il suo sguardo di cioccolata su Duncan, che se ne stava in piedi, impassibile per il suo crollo emotivo. Questo la fece imbufalire. L’espressione menefreghista negli occhi un tempo amorevoli del ragazzo le diede alla testa.
“Tu! Brutto bastardo!” strillò a Duncan davanti a tutta la classe allibita, ma a lei non gliene fregava niente. Courtney si alzò di scatto e si diresse rapidamente verso Duncan che aveva dipinta sul volto un’espressione sorpresa e spiazzata.
Courtney lo tirò per la cravatta fino a portare il suo viso a livello del suo e lo fissò con un assoluto odio che copriva tutta la sua sofferenza.
Il tempo parve fermarsi e l’intera classe, insegnante compreso, si era come congelata alla vista di quella scena.
“Figlio di puttana, come hai potuto dimenticarmi?” strillò Courtney digrignando i denti, ma Duncan non ebbe nessuna reazione se non ignorarla e questo aumentò ancora di più l’odio e la sofferenza della ragazza.
“Come hai potuto dimenticare la tua piccola Principessa?” sussurrò lei con voce piena di dolore. Gli occhi di Duncan ebbero un sussulto e qualcosa balenò tra quei cristalli, ma prima che potesse dire qualcosa Courtney lo colpì con un potente pugno. Lasciò andare la cravatta e Duncan cadde a terra strofinandosi la guancia confuso.
Courtney corse fuori dalla stanza, in lacrime.
Come aveva potuto dimenticarla? Lui la amava… la amava così tanto… così tanto…
Non la amava più.
 
“Sta bene?” mi chiese l’insegnante, anch’esso confuso, offrendomi una mano per alzarmi.
“Sto bene” mormorai prima di drizzarmi sulla schiena e girarmi verso la porta da cui Courtney era uscita. Mi passai una mano sul viso, forse non era stata una buona idea tornare qui… mi aveva appena dato un pugno perché la ignoravo!
Maledetta bambina! Dovevo aspettarmelo un pugno da parte sua, di sicuro, ma me lo meritavo.
Ma che cosa dovevo fare? Quando l’ho vista seduta lì mi ha preso il panico e ho brillantemente pensato che facendo finta di non conoscerla mi sarei calmato.
Non mi sento bene…
Mi strinsi forte il petto dove il cuore batteva furiosamente. Vederla così, all’improvviso, dopo tutti questi anni, dopo tutti i tentativi per dimenticarla, ora, eccola qui. Sono scappato dalla mia città natale per evitarla, ma lei mi aveva in qualche modo ritrovato e in tutti questi anni era divenuta una giovane donna davvero bella… e questo non andava bene.
 
Courtney irruppe nella sua stanza del dormitorio chiudendosi la porta a chiave alle spalle e buttandosi afflitta sul letto. Tremava scossa dai singhiozzi mentre la sua faccia era affondata nel suo cuscino e piangeva come una bambina.
“Stronzo” soffocò Courtney “Avevi promesso che non mi avresti mai dimenticato…” il cuore le si strinse in una morsa dolorosa ripensando alla lettera che le aveva scritto anni fa.
Io non ti dimenticherò mai, mia piccola Principessa quelle parole riecheggiarono nella sua mente e tutto quello a cui riusciva a pensare in quel momento era che lui le aveva mentito. Tutte le volte che pensava di non avere bisogno di lui calde lacrime iniziavano a rigarle il viso. Eppure lei aveva provato e riprovato a reprimere i suoi sentimenti per Duncan, ma tutte quelle volte aveva fallito… aveva provato troppe volte…
Courtney fu sospesa per un’intera settimana per aver picchiato Duncan , confinata nella sua stanza a riflettere sulle sue azioni, fino a quando, entro il fine settimana, non sarebbe dovuta andare da Duncan per chiedergli scusa. Temeva che quel fine settimana si avvicinasse troppo velocemente, ma non perse l’occasione di aggiungerci un po’ di romanticismo, come nelle anime giapponesi. Era quello il suo modo di affrontare le situazioni difficile, si comportava come i personaggi delle anime giapponesi… perché le ricordavano che cosa aveva perso quel giorno.
Courtney si sedette sul letto, di fronte al suo computer portatile dato che era l’unica cosa che le era permesso usare. Il personale non si era reso conto che il computer era ancora lì, nonostante nei giorni di punizione tutti i dispositivi elettronici avrebbero dovuto essere confiscati fino alla fine della settimana.
Era Venerdì.
Dio, Courtney voleva che quel Venerdì non arrivasse mai e invece ora doveva andare da quello stupido idiota per scusarsi per aver colpito il suo splendido viso. Lanciò una nervosa occhiata all’orologio del suo portatile per sapere tra quanto tempo sarebbe dovuta andare ad affrontarlo.
Voleva dissolversi nel nulla…
 
Mi mossi nervosamente sulla sempre più scomoda sedia del mio ufficio posando le mani sul torace e cercando di pensare a qualcos’altro. Mi alzai di scatto e mi misi a sistemare la stanza, Dio, avevo bisogno di distrarmi! Pensai all’alcool che avevo nascosto per casa, ma i miei pensieri si rivolsero di nuovo verso Courtney. Insomma, non poteva provare più niente per me, sono passati troppi anni… Orami si erano dissolti tutti! E poi durante questi anni sono stato con un’altra donna.
Una sommesso bussare alla porta mi distolse dai miei pensieri e il petto mi si strinse di nuovo in una dolorosa morsa.
Mi schiarii la voce “Avanti” dissi senza alcuna emozione nella voce.
 
Courtney trasse un grosso respiro ed entrò nella stanza, sbattendo la porta, buttandosi sulla sedia e mettendo i piedi sul tavolo. Era stato tutto appositamente studiato da giorni. Ma, naturalmente, lei non si rendeva conto che, con quella posizione, dava una chiara visione a Duncan di ciò che si intravedeva sotto la gonna… Duncan si sedette rapidamente, fissando gli anfibi sporchi di Courtney posizionati comodamente sulla sua scrivania.
“La prego di togliere le sue scarpe dalla mia scrivania, miss Ashton” scattò Duncan nervoso, ma Courtney gli fece una linguaccia che dipinse un’espressione sorpresa sul volto del ragazzo.
“Che ne dici di togliere la tua stupida tenuta da scimmia? Allora forse potrei togliere le mie scarpe sporche dalla tua pregiata scrivania incontaminata” lo sfidò Courtney.
Duncan si prostrò in avanti con un piccolo sorriso sulle labbra “C’è un certo codice nell’abbigliamento, miss Ashton, in particolare un divieto per le gonne particolarmente… corte. Ma queste regole non sembrano essere seguite” dichiarò Duncan e Courtney arrossì lievemente togliendo i piedi dal tavolo “E ad ogni modo, per te sono Mr. Evans, ragazzina”
“Beh, Mr. Evans” Courtney sputò quel titolo con amarezza “Avete mai sentito parlare di violenza sessuale? Oh, ma certo che ne avete già sentito parlare…” Courtney sorrise furba sapendo che Duncan avrebbe capito a che cosa alludesse. Era stato un colpo basso, lo sapeva, ma lei era così incazzata che se ne fregava.
Duncan impallidì e batté le mani sulla scrivania alzandosi di scatto. Courtney ciondolava sulla sedia, divertita da quella reazione. Era ovvio che lui si ricordava di lei, stava solo fingendo… quel bastardo.
“Non ho idea di che cosa stia parlando, Miss Ashton” dichiarò Duncan a denti stretti. Courtney si alzò dalla sedia facendola cadere e si appoggiò alla scrivania puntando la sua faccia contro quella di Duncan.
“E invece penso proprio di sì, Mr. Delinquente” ringhiò lei maliziosa e la faccia di Duncan si contorse in un’espressione di rabbia.
“E’ stato davvero stupido pensare che uno studente che colpisce in faccia il suo insegnate, si sarebbe scusato” sospirò il ragazzo tirandosi indietro i capelli corvini con una mano.
“Puoi andare avanti a fingere quanto vuoi, ma so che ti ricordi di me. So che mi amavi e che mi stavi attaccato come una sanguisuga, io non sono più un’innocente bambinetta ingenua ed è meglio che sputi il rospo, ora!” ringhiò Courtney. Duncan la guardò come se non capisse le sue parole, era assorto nei suoi pensieri ricordando quando erano più giovani. Rimasero ostinatamente in silenzio per un po’, contemplando ogni loro singola mossa.
Fu Courtney la prima a parlare “Perché fingi di non conoscermi?” sussurrò più a sé stessa che a lui.
Duncan, per tutta risposta, sospirò profondamente.
Courtney si mise a giocherellare con il suo braccialetto che lui le aveva regalato.
Duncan la osservava distratto.
Courtney doveva scusarsi, ma Duncan non si meritava lei sue scuse, anzi era il contrario. Ma il ragazzo era sempre più tranquillo e lei sempre più infuriata ad ogni secondo che passava.
“Perché?! Perché, maledizione? Rispondimi!” gridò sfinita.
Duncan la fissò sbalordito.
Courtney sentì le lacrime appesantirle le palpebre. Chiuse gli occhi, ma li riaprì subito sentendo Duncan che la tirava a sé. Lei si divincolò, Dio, voleva tirargli un pugno! Si alzò, serrò le dite di una mano e colpì gridando “Perché?!”
Ma il suo pugno non trovò il volto del ragazzo, ma bensì le sue calde mani che la catturarono. Le lacrime scorrevano ancora lungo il suo viso, il suo sguardo vacillò e la sua rabbia si trasformò in disperazione.
“Perché mi hai fatto questo? Perché mi hai lasciata? Perché poi sei ritornato nella mia vita se poi non ti posso avere?” piagnucolò la giovane e Duncan la fissò intensamente, uno sguardo che nei suoi occhi non aveva mai visto prima.
“Perché sei diventata così maledettamente bella?” mormorò Duncan sottovoce.
Courtney si agitò “Che cosa sono diven…” ma non riuscì a finire la frase. Courtney spalancò gli occhi spaventata… e le sue labbra erano state catturate da quelle di Duncan, in un bacio appassionato.
Si stavano baciando…
 
~  Written by Silent Unheard Child
~ Translated by Xenja
 
Angolo della traduttrice
*Happy Birthday to you
Happy Birthday to you
Happy Birthday Gemellina
Happy Birthday toooo youuuuuuuuu*

No, tranquilli non sono impazzita… ho solo cantato una canzoncina di Buon compleanno alla mia gemellina Lana ♥
Auguri Gemellina Mia *-*
*Traduttrice, lettori e festeggiata mangiano tutti insieme una torta alle fragole e affogate al cioccolato*
GNAM ♥

Tornando nei Mondo delle persone “normali”
Allora… chi si offre volontario per strozzare quell’idiota??? Stava solo fingendo e ha fatto piangere Courtney con il suo orribile carattere menefreghista :’(
BASTARDO!
Però, oggi è un giorno importate e quindi… allegria  ♥.♥
Ultima cosa: come già detto, questa storia è un po’ erotica e dal prossimo capitolo inizierà a diventar lo. Non me la sento di mettere il rating rosso, è esagerato, le scene non sono descritte così a fondo e poi la maggior parte di voi non potrebbe leggere e mi dispiacerebbe ♥
Ora vado e… Silent vi abbraccia forte e vi ringrazia ♥
E fa gli auguri a Jwooww ♥
La traduttrice,
Xenja
  
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