Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Ninjaistinct    02/04/2014    3 recensioni
Il passato ritorna sempre, anche quando si pensa che non potrebbe mai farlo.
Un pistolero con un passato oscuro, pronto ad esplodere come una mina che travolge tutto ciò che incontra, perfino un sentimento appena sbocciato che cerca di andare aldilà delle apparenze.
Genere: Romantico, Slice of life, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jigen Daisuke, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Clouds




Qualcosa non stava andando nella direzione giusta.
Percepiva che le cose erano cambiate.
Lo sentiva quando facevano l'amore; lui era assente, distratto.
Come se il corpo di lui fosse lì, ma la mente altrove.
Oltre a quello, anche quando erano insieme, lui le rispondeva a mezze sillabe.
Sapeva che non si era messa con uno dalla parlantina sciolta ma era troppo perfino anche per lui.
Per non parlare del fatto che lui le aveva proibito di uscire fuori casa oppure insisteva che lui l'accompagnasse in qualunque posto.
Karen avvertiva un campanello d'allarme, come se qualcosa stesse per  capovolgersi da un momento all'altro.
L'atmosfera eroticamente romantica era via via sfumata fino a far scendere un muro invisibile fra loro due.
“Karen, non è che lui si stia stancando di te?”
La sua vocina interiore la stava tormentando di continuo, non lasciandole nemmeno il tempo  di elaborare i complessi calcoli che doveva consegnare fra meno di due giorni ad una Convention a Parigi.
Tra l'altro era quasi l'ora di cena e lui non si era fatto ancora vivo; oramai tutte le sere tornava a casa tardi e lei aveva cercato di comprendere cosa non andasse, ma quella sera decise di affrontare il discorso.
Era da più di quattro giorni che lui era cambiato, ritornando al suo stato di impenetrabilità dei giorni in cui lo aveva incontrato, l'anno prima, sulla Shot Shell.
Non era nemmeno più il parente dell'uomo sarcastico, giocoso, passionale ed estremamente dolce di pochi giorni prima.
Sentì il rumore delle chiavi girare nella toppa della serratura e decise di farsi coraggio ed affrontarlo.
Appena lo vide affacciarsi alla porta col viso stravolto e stanco, ebbe un sussulto, ma cercò di fare appello a tutta la sua calma, selezionando accuratamente le parole da dirgli:
“Jigen, ma cosa sta succedendo? Ti stai per caso pentendo di tutto ciò?
C'entra qualche altra persona,vero?Se fosse così, ti pregherei di dirmelo, perché non si può andare avanti così, con tu che fuggi ed io che non comprendo.”
Vide lui che si schernì, scoppiando in una fragorosa risata, che  era solo uno sfogo
dai fardelli che lui si stava portando dietro.
“Pistolero mi basta e avanza, la parte del playboy da quattro soldi bucati, la fa già Lupin e non ci tengo ad usurpare il suo blasonato trofeo.”
Lo vide ritornare serio.
“Non c'entra un altra donna nel presente, ma nel mio passato. Ho ricevuto un messaggio di minaccia ed una pistola. Non volevo dirtelo, ma ora è giusto che tu lo sappia.
Il mio passato è ritornato e noi due siamo in  pericolo. Grosso.”

Questa volta fu lei a farsi una risata liberatoria.
“Ed io che pensavo chissà cosa, se è solo per il pericolo, se non m'intrigava,non mi sarei messa in questa situazione...eccitante!”
Lui le bloccò con dolce fermezza la mano che tentava di allentargli la cravatta, obbligandola ad ascoltarlo.

“Ho paura che qui ci sia una spia e quindi giro in cerca di colui che mi ha recapitato quel messaggio, per questo non ti lascio uscire da sola. Fra qualche giorno andremo via ed ho preso delle contromisure.”

Le porse un sacchetto in raso piuttosto pesante.
“Qui Karen, non è uno scherzo.
Dovrai imparare a sparare ancora meglio di quello che non sai già fare. Dovremmo anche imparare a coordinarci quando spariamo.
Certo, tutto il nostro, diciamo, esercizio fisico, può aver favorito la nostra ehm, coordinazione,ma dovremmo esercitarci sparando e lavorando insieme. Questo è un regalo per te.”

Karen  aprì il sacchetto di raso e vi trovò una bellissima copia della pistola Smith e Wesson, la stessa identica arma di Jigen,con inciso sopra le sue iniziali: K.K.I,
Karen Kowalsky Ivanova.
“Ma è davvero per me?”

“Me la sono fatta costruire da un mio amico armaiolo, che aveva un debito con me.
Dovremmo esercitarci molto, perché sono la tua guardia del corpo e io tengo alla tua vita,forse più di quel che tu pensi, e di quel che pensavo io.”

Quel regalo le parve una dichiarazione di un sentimento che lui non riusciva ad esprimere a parole,ma che si concretizzava in tutta la protettività che lui le stava mostrando.

“Jigen,sai una cosa? Nemmeno mi avessi regalato dieci anelli sarei stata così felice”

“Allora ti regalerò un'armeria intera.”

Gli mise le braccia intorno al collo.

“Ora baciami.”

Ecco qua il quarto, sudatissimo capitolo di questa storia.
Aggiorno a rilento, perché lavorando non posso far altro che sfruttare i giorni di pausa a mia disposizione.
Ringrazio tutti quelli che mi seguono ed hanno la pazienza di leggere.
Buona serata a tutti! :)

 
   
 
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