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Autore: disintegretion    02/04/2014    1 recensioni
{SOSPESA}
«Papà tienimi, non farmi cadere, papà non lasciarmi andare, e dimmi che mi vuoi bene. Lo so che mi senti, quindi dimmi, ti prego papà, dimmi che non sei arrabbiato con me, che mi capisci, e che non dirai a nessuno che mi vedi piangere»
Rey è una ragazza logorata dalle disattenzioni. Se solo... se solo la madre si fosse accorta che la stava perdendo, che stava scappando da kei, accecata dal dolore che provava per la perdita del padre. Se solo.
«Sai, volte vorrei che il tempo scorresse così velocemente come sfreccia un'auto sulla strada, per sentire il vento che mi accarezza il collo o come scorre una penna sul foglio. Quelle volte mi accorgo che in realtà il tempo è passato così piano che le lancette dell'orologio ad ogni minuto passato, siano tornate indietro di ore.» [...]
Mika si alzò senza preavviso, l'abbracciò e le sussurrò all'orecchio: "Ci sono io con te. Non devi preoccuparti di nulla finché sarai al mio fianco.»
Rey scappa. Via. Lontano! Ma in quel “lontano„ trova qualcuno che le sta molto vicino. Qualcuno che conosciamo benissimo. Michael sarà il suo unico, migliore amico.
Genere: Avventura, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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"Ti amerò sempre figlia mia, ora va, prima che mi rimetta a piangere"

Rey sfoggiò un grandissimo sorriso e diede un grosso bacio alla mamma, uno alla sorella e uno al piccolo Nick.

"Ciao mamma, ciao Anne e ciao Nick" 

"Ciao piccola mia!" salutò la mamma cercando di trattenere le lacrime.

"Ciao sorellina, torna presto, mi raccomando" disse la sorella passandole di nascosto, da dietro la schiena, una foto della famiglia da portare con lei. "Ehi Anne, lasciami qualcosa di te. Scambiamoci i braccialetti così ogni volta che ci guarderemo la mano penseremo a noi" propose Rey sorridendo.

"Ok Rey. Tieni. Sappi che questo bracciale è il mio preferito, quindi trattalo bene" ridacchiò la sorella e si scambiarono i loro braccialetti colorati.

"Nick, quando ci rivedremo può darsi che saremo cresciuti, che saremo cambiati. Voglio che tenga questa foto dove ci siamo io e te stesi sul prato. E' una bella foto, anche se non sorrido. Non lo facevo mai in quel periodo"

"Ok Rey, ci vediamo presto" disse tra un singhiozzo e un altro.

"Ehi Nick non ti preoccupare. Questo non è un addio, tornerò presto, lo prometto" 

Un grosso sorriso si stampò sulla bocca di entrambi.

"E' ora che vada" sentenziò Rey con aria cupa. Voleva che quel momento si fermasse, che il tempo le lasciasse vivere altre mille e mille volte quell'attimo di felicità e serenità, misto alla tristezza della sua partenza, che la rendeva felice. 

"Hai ragione, meglio che tu vada o si farà tardi, e poi anche il tuo accompagnatore si sarà scocciato di rimanere a sentire i nostri lunghi adii e le nostre smancerie" disse Abby accennando un briciolo di ironia nella sua frase apparentemente malinconica. 

Mika sembrava risvegliatosi da un lungo sonno. Non si era annoiato. No. Si era incantato, contemplava ciò che stava accadendo davanti ai suoi occhi. Quanto desiderava vivere quel momento anche lui, creare una famiglia con l'uomo che gli aveva rubato il cuore, dare gioia per riceverne altrettanta... eppure a quei pensieri felici si abbattè una nuvola mesta che gli incupì i pensieri. Comunque sforzandosi un po' rise in risposta alla battuta della madre di Rey.

Rey prese per la mano Michael e i due salutarono con la mano la famiglia dove erano andati a chiarire le cose e che li aveva accolti, capiti e accettati. La porta si ritrasse dietro di loro appena la loro figura scomparve nella notte.

"Credi che adesso staranno piangendo?"

"Si. Ma non ci pensare adesso" rispose Michael senza peli sulla lingua. In effetti, non aveva tutti i torti... 

Seguì il silenzio. Un silenzio tranquillo, spontaneo. Non c'erano parole da dire, nè da pensare. Silenzio nell'aria, nella mente. Il respiro era silenzioso, il panorama era silenzioso. Mika accostò la macchina nel primo hotel che trovò, si mise gli occhiali da sole, nonostante fosse buio, per non farsi scoprire e mise un lungo cappotto nero, che gli ingrossava le forme, sempre per evitare di essere riconosciuto e di conseguenza essere assalito dalle fan.

Era mezzanotte e il dipendente della reception dell'hotel Grace  li accolse con aria assonnata e stordita, dopotutto, era mezzanotte! I suoi occhi socchiusi a metà cercavano sul computer una stanza libera. Niente. Mika decise allora di prendere la suite, anche se aveva qualche stanza in più che non sarebbe stata sfruttata, ma era l'unica rimasta. Il prezzo era esorbitante anche solo per un'unica notte da trascorrere lì. Nonostante ciò, i soldi, per Michael non erano un problema e pagò tranquillamente la cifra determinata.

"Jack, ci può condurre, gentilmente, verso la nostra camera?" chiese cortesemente Mika leggendo il nome del lavoratore sull'apposito cartellino.

Jack si guardò intorno con aria stordita e contraria. Cercò attorno a se stesso altri impiegati, che avrebbero svolto il compito al suo posto, ma il suo sguardo vagò invano nella piccola stanza vuota per più di dieci secondi. Alla fine acconsentì con un cenno del capo.

"Ma questa suite è favolosa!" determinò con aria stupefatta Rey appena varcò la soglia della suite. Jack se andò via passo lento, dopo aver svolto il suo lavoro e  aver avuto la mancia. Rey aveva davanti a sè una camera immensa, arredata con gusto e dai colori caldi che davano un tocco di classe al tutto. Tre camere da letto, due bagni molto ampi con la vasca, un grande balcone con vista... l'unica pecca era proprio la vista: l'autostrada. Tanto ci avrebbero dovuto passare solo una notte, quello era solo un hotel di passaggio e la mattina dopo sarebbero partiti verso di Città del Messico. Il suo sguardo vagava curioso alla volta di tutto l'appartamento.

Mika la guardava con aria perplessa, nella sua vita aveva visto talmente tanti alberghi più favolosi di quello... 

"Sei mai stata in vacanza?"

"Prima che mio padre... morisse, io e la mia famiglia andavamo sempre per mare. Dormivamo, correvamo, giocavamo e prendevamo il sole nella nostra grande barca a vela... si stava bene lì" urlò dall'altra parte della camera Rey senza smettere di curiosare qua e là, sorrise.

La sua testa sbucò da dietro la porta, con i capelli rossi e scompigliati che le solleticavano il volto. Guardò Michael e quasi s'incantò nel fissare i suoi tratti perfetti. Lui la guardò con aria interrogativa e lei ritornò a esplorare la camera.

La notte, prima di andare a dormire fece un lungo bagno, si mise il pigiama che Mika le aveva raccomandato di portare prima del viaggio e si diresse nella camera di lui, mentre si stava mettendo la maglia per dormire. Arrossì. Lui arrossì e lei rise.

"Io in camera mia non ci dormo. Preferisco dormire con te" stabilì sorridendo Rey, buttandosi nel letto matrimoniale.

"Si ok, peste. Per stasera dormi con me"

"Tu e il tuo ragazzo dormite insieme?" 

"Si, ovvio... IL MIO FIDANZATO! Non lo sento da un bel po', o Dio non voglio che si preoccupi!"

"Ehi ehi, calmo. Tu ti fai troppi complessi! Chiamalo e spiegagli che sei stato molto impegnato. Quanto la fate difficile voi grandi!"

"Ma potrebbe stare dormendo..."

"Al Diavolo. Io ci rinuncio, fai come ti pare. E tira fuori il coraggio su!"

"Ok, ok. Calma però. Allora... 445876... Ehm... 042..." Mika si ripetè a mente il numero del suo fidanzato.

"Ehm... Andrew? Pronto. Ciao And, come stai? - Mika, amore, finalmente! Ma dove sei stato? Ho aspettato tanto questa chiamata! - Si, scusa, solo che ho dovuto accompagnare una mia amica a fare una cosa... - Si, ok. Stavolta sei perdonato, ma non farmi stare più così in pensiero per te - Ti amo Andrew Charleston - Anch'io ti amo Michael Penniman" bip bip bip... che modo dolce di finire una chiamata.
 
Rey era contenta che Mika avesse un così bell'amore da condividere. Lo guardava al contrario, mentre stava stesa sul lettone. Mika la guardò dolcemente. Era palese che sprizzava felicità da tutti i pori. Si vedeva dagli occhi. La abbracciò fortissimo. "Grazie" le sussurrò all'orecchio. Rey gli schioccò un bacio sulla guancia e si mise la mano tesa sulla fronte come per dire 'agli ordini' a mo' di soldato. Dopo di che si intrufolarono nel letto, ridendo e si addormentarono. Rey era accucciolata con la testa sul petto di Mika e si rannicchiò sulle gambe.
  
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