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Autore: Rio Kastle    04/04/2014    3 recensioni
Dal libro:
"Stranamente, quel giorno le lezioni finirono in fretta. Passai l’ora di grammatica a disegnare un paio di occhi come quelli di Kite. Non riuscii a trovare il colore adatto, quindi li lasciai bianchi. Erano molto inquietanti. Lasciavano un sacco di dubbi sulla persona. Era forte immaginare come solo un paio di occhi potessero dire tutto e niente su una persona. Io ormai conoscevo molto bene quelli di Kite. Erano per la maggior parte delle volte inespressivi. Le uniche emozioni che lasciavano trapelare erano la rabbia e il dolore. Eppure come quel disegno,mi lasciavano un sacco di dubbi. Mi sembrava impossibile che degli occhi non dimostrassero emozioni. Qualcosa doveva averle bloccate, o sostituite con quelle altre. I suoi occhi sembravano volerti raccontare una storia, ma allo stesso tempo, tenertela nascosta."
Questa storia l'ho scritta a quattro mani con una mia amica... io nei panni di Rio e lei nei panni di Kite.
Ho pubblicato due storie, questa è da Rio e una chiamata "Un nuovo amore" scritta da kite. Vi consiglio di leggerle tutte e due! E' la mia prima storia e quindi spero che vi piaccia! Baciii
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaito Tenjo/Kite Tenjo, Kotori /Tori, Rio, Yuma/Yuma
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 1: Primo giorno di scuola
 
 
 
“Lo sapevo che non avrei dovuto fidarmi di questo stupido GPS” Pensai mentre camminavo ormai sconsolata, alla ricerca della scuola nella città di Heartland. Era già più di mezz’ora che camminavo inutilmente in giro per le strade, fin quando non vidi due ragazzi che passeggiavano. Aumentai il passo e mi avvicinai a loro: « Scusate, per caso sapete dove posso trovare la scuola? » Il ragazzo si girò, il suo viso mostrava un espressione stranamente infastidita dalla mia domanda. Guardò la ragazza che gli camminava a fianco e le disse: « Tori, occupati tu di lei, io ho da fare » Detto questo se ne andò. Ero un po’ sorpresa dalla sua risposta. La ragazza, che da quanto avevo capito rispondeva al nome di Tori disse: « Scusalo, è fatto così, non è colpa tua. Volevi sapere dov’è la scuola? »
« Oh, sì grazie! »
« Se vuoi posso accompagnatrici, ti va? »
« No, non vorrei essere di disturbo… »
« Non preoccuparti, sto’ andando lì anche io! »
« Allora accetto molto volentieri! »
Tori mi fece strada, e in poco tempo raggiungemmo la scuola.
« Tori » Iniziai io « Chi era quel ragazzo che prima era con te? »
« Oh, lui è Kite, è un mio amico,  dopo durante l’ora di spacco ti presento tutti gli altri. Kite però non viene a scuola qui, non so se hai notato ma lui è più grande di noi… »
« Grazie, mi farebbe davvero molto piacere, io qui non conosco nessuno… »
« Senti ancora non ti ho chiesto: come ti chiami? »
« Scusa, è colpa mia non mi sono presentata: mi chiamo Rio, Rio Kastle »
« Kastle hai detto? Non è che per caso sei la sorella di Shark? »
« Reginald? »
« Sì scusa è colpa mia, noi di solito lo chiamiamo così… »
« Comunque sì, sono sua sorella »
Mi sarebbe piaciuto finire quella conversazione, ma arrivammo a scuola appena in tempo: appena entrammo nel grande atrio, la campanella suonò.
« Vieni Rio, seguimi, ti porto alla tua classe »
La seguii per tutta la scuola, avanti e indietro, per non so quante volte. Quella scuola era enorme, ero fortunata ad avere Tori, altrimenti mi sarei già persa ben più di una volta!
Finalmente arrivammo in classe. Trovai un posto accanto ad un ragazzino piuttosto strano. Aveva i capelli blu con ciuffi rosso-fucsia sul davanti. All’inizio pensavo che fosse solo un’impressione, ma quando guardai meglio scoprii che quel ragazzo stava, davvero, dormendo sul suo banco di scuola! Era pazzesco, non avevo mai visto niente del genere! Tori sedeva al banco dietro di me, e non appena vide il ragazzo accasciato sul banco, gli tirò una pallina di carta per svegliarlo. Lui si svegliò di soprassalto gridando: « Kari, no, per favore, oggi è festa non devo andare a scuola perché mi stai svegliando così presto…! »
Tutti si misero a ridere e il ragazzo diventò rosso come un peperone. Tori lo sgridò: « Ti sta bene brutto imbranato, ti ho già detto tante volte di non dormire in classe » Intanto lo aveva preso per un orecchio, poi continuò « almeno la prossima volta mi ascolterai! »
Ebbe davvero molta fortuna perché il professore non era ancora entrato in classe, altrimenti…una sospensione il primo giorno di scuola non sarebbe stato il massimo.
Le ore di lezione passarono lente e noiose (come al solito del resto, a chi di voi non capita tutti i giorni? YUMA: « A me no! A me no! Io dormo! » Io: « Yuma che ci fai tu qui?!?!?! » « Io? Niente, volevo vedere che facevi e salutare quella gente là! CIAO!!! E ricordate… ENERGIA AL MASSIMOOOOOO!!!!! » « Poveri noi, come faremo… »).
All’uscita dalla scuola Tori mi presentò i suoi amici.
« Allora Rio, questo è Yuma, credo che tu abbia già avuto modo di conoscerlo, vero Yuma??? »
« Certo… » Rispose lui con una strana vocina, come intimidita dallo sguardo severo di Tori.
Poi lei riprese: « Lui invece è Bronk »
« Piacere di conoscerti Rio »
« Il piacere è tutto mio… »
« Lui è Casswell »
« Ciao »
« Lei è Katy »
« Miaoooo… »
Sorrisi un poco evitando di scoppiare a ridere alla visione di quella ragazza con orecchie e coda da gatto che miagolava.
« Ed infine abbiamo Flip »
“Dov’è questo Flip” pensai, e proprio mentre stavo per dirlo una vocina proveniente dal basso mi salutò:
« Ciao » Disse con aria affabulatrice sistemandosi i grandi occhiali sugli occhi.
« C-ciao » risposi imbarazzata al pensiero della figuraccia che stavo per fare.
Tornai a casa fischiettando, quella giornata era iniziata male ma alla fine si era rivelata piuttosto simpatica.
 
 
Con affetto
La vostra Rio Kastle
 
YUMA: « Rio sei proprio antipatica, non mi sono addormentato sul banco il primo giorno di scuola! »
 TORI:« Come no! Sei sempre il solito immaturo che non vuole prendersi le sue responsabilità »
YUMA: « Non è vero! Tu e la tua amichetta esagerate sempre perché siete invidiose e volete mettermi in cattiva luce davanti ai nostri lettori! »
TORI: « Hai nostri hai detto?!?!?! Ma se siamo solo io e Rio a scrivere e tu te ne stai tutti il giorno sdraiato sul divano! »
IO (sempre che abbia ancora qualche voce in capitolo): « V-veramente s-se posso intromettermi sono solo io a scrivere… »
TORI e YUMA: « NO CHE NON PUOI INTROMETTERTI! NESSUNO TI HA CHIAMATO IN QUESTA CONVERSAZIONE!!!! »
*Mentre quei due litigano sgattaiolo fuori di casa*
Ecco, vi pare che per stare un attimo in pace devo scappare da casa mia! E ora per favore fatemi gli auguri, perché tenterò (e ripeto TENTERO’) di riprendere possesso della mia abitazione.
 
  
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