Oggi piove.
Era un pomeriggio piovoso, il vento batteva forte contro la porta dell'ingresso della caffetteria che ospitava si e no, una decina di clienti quel giorno, inclusa la sottoscritta che sorseggiava un tè alla camomilla caldo cercando di domare il freddo che, minuti prima di entrare, mi aveva completamente avvolta nelle sue braccia congelate.
Un cappellino di lana in testa arancione pallido mi copriva la chioma indomabile di capelli castani, arruffati a causa dell'umidità della pioggia che mi aveva inzuppata completamente. Fortunatamente c'era un piccolo caminetto all'interno del negozio, e avevo ringraziato mentalmente la signora Jane per aver inserito un energia di calore lì dentro, grazie al quale mi stavo riscaldando quel giorno. Era sempre così gentile quella signora di quarant'anni, -vecchia non era quindi- e offriva a tutti un po del suo tè fatto appena, caldo e fumante, tirato dai fornelli, e ovviamente non rifiutai, mi ci voleva un po di tè in quel momento.Avvolsi accuratamente le mani attorno alla tazza, e con le labbra che ancora tremavano per il freddo, iniziai a sorseggiarla lentamente, scottandomi leggermente il palato, ma senza farci attenzione continuavo a berla, ignorando la gola che mi bruciava. Avevo le guance accaldate, o almeno riscaldate dal caldo della locandina e dal camino, e una sciarpa mi stringeva il collo, tenendomi al sicuro dal freddo pungente di quella giornata infernale.
Sorrisi leggermente vedendo una famigliola a parlare e ridere tra di loro, riscaldandomi il cuore quando il capofamiglia strinse sua moglie, portando un braccio sulle sue spalle per portarsela più vicina, lasciandogli un delicato bacio sul collo prima di riprendere a parlare con gli altri.
Diversi secondi dopo, il loro sguardo si posizionò su un ragazzo, verso l'entrata della locandina, zittendosi immediatamente quando questo, con uno sguardo infreddolito e minaccioso, attraversava il corridoio che separa i tavoli, e si precipitò affianco al camino, a pochi metri da me, seduta su uno sgabello rosso cuoio.
Lo fissavo mentre sfregava le mani, rivestite da dei guanti di lana neri, ci soffiava dentro, e nonostante il fuoco e il suo calore, una piccola nuvola bianca fuoriusciva dalle sue labbra ancora tremanti, riscaldandole con il suo respiro affannato per la corsa fatta per arrivare al negozio, riparandosi poi dalla pioggia gelata.
Le guance arrossate, le labbra perfettamente a forma di cuore, due occhi verdi scuri misteriosi, e a completare il tutto, una massa di capelli ricci decorava il suo volto, ricoperti da un cappellino verde chiaro sulla sua testa. Capì che aveva i capelli arruffati e ricci, visto che alcuni boccoli uscivano dalla lana, non perfettamente intrappolati dal tessuto che gli ricopriva la testa.
Dei jeans scuri gli fasciavano le gambe, e un enorme giacca di pelle nera gli ricopriva la parte superiore del corpo, ricoprendogli il petto e le braccia, e aveva degli stivaletti marroni che sfrega velocemente contro il tappeto della signora Jane, asciugando la suola sporca.
Continuavo a bere il mio tè, assicurandomi che non facesse attenzione ad una ragazza comune come me, troppo impotente davanti a quella figura che raffigurava un Dio greco. Ma quando mi rivolse un piccolo cenno del capo, capì che lo stavo guardando troppo a lungo per i miei gusti, e arrossendo -non per il calore all'interno della locanda- abbassai lo sguardo sulla mia tazza, già bevuta a metà. La poggiai sul bancone, facendo attenzione a non essere brusca, fin quando: «Portami un po di caffè.». Disse, con voce roca, senza intenzione di essere educato suppongo.
«Certo, Harry.» Rispose la signora Jane, sconvolgendomi.
Lo guardavo esterrefatta, e mentre lui si sfilava il cappello dalla testa, la signora Jane preparava con cura la sua ordinazione, restando in silenzio.
Glielo portò velocemente, asciugando con una pezza bagnata il caffè caduto sul bancone mentre lo preparava, e, maledicendomi, decisi di proferire parola, così: «Potresti essere più gentile con lei.». Dissi, e con mia grande sorpresa, la signora mi rivolse un piccolo sorriso rassicurante, mentre il ragazzo mi guardava sconvolto.
«Faccio quello che mi pare.» Mi parve di sentire. 'Che faccia tosta.' Pensai, guardandolo, e capì che stava pensando esattamente la stessa cosa per mio conto, data la sua espressione corrugata e attenta.
«Non mi sembra il caso di attaccare così una signora di quarant'anni. Scusi.» Dissi poi a Jane, scusandomi per aver comunicato la sua età di fronte ai clienti, ma scosse la testa, sorridendomi, ritornando poi a pulire i bicchieri per riporli nella credenza di legno perfettamente puliti.
Lui fece spallucce, bevendo poi il suo caffè velocemente, e senza dire nient'altro, poggiò la tazza -con mia sorpresa- direttamente nel lavello,, sporgendosi oltre il bancone per raggiunerlo, delicatamente, facendo cura ad inserirla correttamente nel lavabo, senza procurare graffi o piccole crepe.
Nascosi un sorriso, quando rivolse lo sguardo a me, quasi come a dirmi 'ehi, ho poggiato la tazza piano nel lavello, ringraziami', ma non lo guardai nemmeno, o almeno così credeva, dato che ogni tanto uno sguardo basso alle sue mosse glielo davo. Probabilmente continuava a guardarmi con attenzione, mentre sorseggiavo il mio tè ancora tiepido, non facendo caso alle mie occhiate per le sue azioni veloci.
Lo sentì sbuffare, e con una mano scosse i suoi ricci, domandoli seccamente, spingendoli all'indietro dalla fronte, mentre continuavo a fissarlo di sott'occhio.
'E' così misterioso' pensai, mentre lui fissava l'enorme finestra di vetro con sopra attaccato il simbolo della caffetteria, e il nome. Continuava a sbuffare, borbottando parole a bassa voce.
«E ora come ci torno a casa?» Mi parve di sentire, e, finito il mio tè, poggiai la tazza bianca sul bancone, guardando il ragazzo riccio girato di spalle, con le braccia conserte, poi guardai Jane, che camminava velocemente davanti e dietro ai banconi. Le sorrisi, e lei ricambiò, prima di entrare in una piccola stanza ed uscirne con un ombrello nero e bianco in mano.
«Volete usare il mio ombrello per caso?». Chiese, riferendosi ad entrambi, dato che sapeva che neanche io avevo l'ombrello, e guardammo l'enorme oggetto che ci stava offrendo per ritornare a casa.
Non so come, ma accettammo, forse l'idea di stare con quel ragazzo mi allettava. In un certo senso mi attraeva, si, e quando attraversammo le strade, parlando del più e del meno tirando una conversazione a caso, scoprì che lui aveva un carattere palesemente diverso dal mio.
Ridemmo parecchie volte, quando a causa delle pozze d'acqua profonde e dalle auto, ci bagnavamo assieme, sorpresi dalla velocità che quel liquido trasparente e freddo ci metteva a raggiungerci, e le nostre risate, accompagnate dal fruscio dell'acqua, rimbombavano per le strade buie, illuminate solo dai lampioni accesi lungo i marciapiedi.
Quando finalmente raggiungemmo casa mia, inzuppati completamente, Harry mi diede il suo numero, con un sorriso splendido sul viso, incorniciato a sua volta da due adorabili fossette, che scoprì non appena entrata in casa, di voler toccare, e di farci sprofondare dentro l'indice.
Andò via, e insieme decidemmo di riportare, il giorno dopo, l'ombrello alla signora Jane, ringraziandola.
Bianco e nero. Erano due cose completamente diverse sei ancora ci penso.
Ma, ci siamo incontrati, forse era destino, chissà. Nessuno può dirlo, la cosa certa è che ora siamo qui, insieme.Non potrò mai ringraziare quella signora abbastanza, mi ha fatto conoscere il ragazzo che, adesso, mi sono accorta di amare.
Olè
Nuova OS.
Io non sapevo neanche che dovevo scriverla, mi è venuta l'ispirazione improvvisa ascoltando Bruno Mars. "It Will Rain". La conoscete? No?Allora ascoltatela, perché è meravigliosa.
Innanzitutto, Iole, so che stai leggendo.
AUGURI DI BUON COMPLEANNO, CARA!
Eee...poipoipoipoipoi...mmh....
Non ho niente da dire...
Oh, si.
Ringrazio tutte quelle persone che hanno recensito la mia prima Os.
Siete dolcissime, aw.
Ceh, 202 visite e 14 recensioni, ma io vi amo!
Come faccio senza di voi? Eh?
Non lo so. Okkay.
Faccio qui i ringraziamenti, dai.
Grazie a:
Simonetta99
Alena18
hislaugh
Chloe Tomlinson
birdybirdy
Books_
Dheja
Mapy_1D
Sissy_98
loved you first
You should let me love u
Valentina_1D_98
Jane_sfairytales
_Reds_
Ceh, dai, come faccio a non commuovermi con le vostre recensioni? Davvero, già a ricopiare i vostri nomi, e rileggere le recensioni mi fa sorridere come un ebete, ceh. Dai.
14 recensioni. Sembrano poche, ma per me è un gran traguardo, davvero. Grazie infinite!
Ringrazio poi quelle tre che l'hanno messa tra le preferite;
quelle due che l'hanno messa tra le ricordate;
e, quella che l'ha messa tra le seguite.
Ioviosservo, eh? ahahah
Grazie, davvero.
Beh, ora vado, prima di sclerare nel mio spazio autrice..
Baci!
Per info;
Facebook: Lù Efp
Twitter: Mrs.Directioner
Per qualunque cosa, i'm here!