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Autore: Shine     08/07/2008    2 recensioni
La nostra migliore amica ha dovuto annullare la sua festa di compleanno? Niente paura, basta organizzarne una a sorpresa. Sembra impegnativo, però! Bisogna prenotare il locale, fare in modo che lei non sappia niente... Ma siamo sicuri che sia questa la cosa più complicata? Be', Elena non la pensa così. Per lei, è molto più difficile radunare gli invitati! Spero vi piaccia! Buona lettura!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The party

 

Elena passeggiava tranquillamente per la strada, sorseggiando piano una granita. Il sole stava sparendo dietro i palazzi e lei lo osservava con un sorriso sulle labbra. Quella settimana tutto andava per il verso giusto. Interrogazioni, compiti scampati, compagni di classe invadenti evitati, ma soprattutto… mancavano 3 giorni, 7 ore e 37 minuti al grande giorno. No, non quello in cui si sarebbe sposata. La festa!!! La festa della sua migliore amica, Gin. (poiché lei non desidera essere chiamata così, vi preghiamo caldamente di non dirglielo!) Non vedeva l’ora che arrivasse. Avrebbero truzzeggiato (termine di cui  non si conosce il significato) tutta la sera, avrebbero mangiato, bevuto, ballato…

“Dicono che senza mare non si può comporre una canzone….”

Ecco, la sua suoneria. Chi osava interrompere i suoi idilliaci sogni?? Era pronto a morire?

“Pronto”, rispose.

“Ciao Elena, sono Ginevra.”, disse lei, con aria funerea.

“Ciao Gin”, asserì allegra l’amica.

Lei assunse un espressione contrariata e guardò il telefono con odio.

“Prova di nuovo a chiamarmi così e ti presento la pistola di mio fratello!”, esclamò.

Elena allontanò le orecchie dal telefono. L’aveva stordita.

“Non ci tengo a conoscerla.”, affermò lei con convinzione.

Scoppiarono a ridere.

“Senti, dovrei parlarti di una cosa importante.”, disse Ginevra.

Sentendo il suo tono serio, l’amica smise immediatamente di ridere.

“Parla o taci per sempre”, intimò lei.

“La mia festa non si fa più.”, dichiarò.

COSA!!!!!! Non poteva essere vero! Ma perché? E tutte le sue speranze? I suoi progetti? Ginevra io ti uccido!

“Come mai?”, chiese in tono calmo, nascondendo la sua delusione.

“Devo partire…”, le rispose.

Ma cosa ti salta in mente di partire ?! Non puoi aspettare dopo la festa?!

“Ma perché, scusa? Non puoi partire il giorno dopo?”, domandò in un ultimo anelito di speranza.

“No, ci sono stati un po’ di problemi…”, rispose evasiva.

Una pistola, un coltello, una ghigliottina!! (Per i problemi naturalmente!!!)

“Oh, ok… sarà per la prossima volta”, disse mogia.

“Si,  va bene”

“Ciao”

“Ciao”

Chiuse il telefono. No, non andava affatto tutto bene!!!!!!!

***

Elena inspirò profondamente. Ma cosa le era saltato in testa? Doveva essere proprio fuori di senno. Quale ragazza, con un po’ di intelligenza, sarebbe andata a casa del ragazzo, che ama segretamente da 6 mesi? Nessuna. La sua intelligenza era andata a farsi un viaggio, chissà dove. Magari a Parigi. Come sarebbe andato bene andare in quella città, con lui… Basta!!. Doveva essere ridicola a fissare la porta, con quell’aria sognante. Si decise a suonare.

“Chi è?”, rispose subito una voce.

La sua voce… Mi sta venendo un infarto.

“Sono Elena, ciao Davide”, rispose lei.

“Elena”, disse stupito.

Sei stupito di vedermi? O contrariato?

“Sali”, disse aprendole il portone.

Lei si avventurò per le scale, con il cuore a mille. Decisamente aveva avuto una pessima idea.

Lui le aprì la porta e sorrise.

“Ciao”

Se mi dici ciao così, mi fai scogliere come un gelato!

“Ciao”

Lui la invitò ad entrare.

“Scusa se mi presento qui all’improvviso… e senza essere invitata.”, cominciò lei.

“Ma che dici! Puoi venire quando vuoi! Non preoccuparti”, ribatté subito Davide.

Quanto sei dolce!!

“Grazie”, rispose.

“Accomodati”, disse, indicando il divano.

Lei si sedette con un sorriso.

“Hai saputo che Ginevra annullato la festa, vero?”, domandò lei.

Lui annuì. “Me l’ha detto ieri”

“Avevo pensato di organizzarle una festa a sorpresa sabato prossimo…”, dichiarò lei, a quel punto, chiedendosi dove fosse finita la sua timidezza.

“Mi sembra un’ottima idea.”, esclamò subito lui.

“Quindi sarai del numero?”, chiese.

“Certamente”

“Bene”, rispose sorridendo.

Non potevi darmi notizia migliore. E poi, quanto sei carino quanto sorridi…

“Allora, pensavo che potremmo…”

***

Seduta sul suo banco, Elena sospirò. Com’era stato bello parlare con Davide. Stare insieme a lui tutto quel tempo. Avrebbe voluto baciarlo. Poi si riscosse. La professoressa la guardava, sicuramente per vedere se c’era o non c’era in classe, quindi doveva tornare alla realtà.

Quando finalmente la campanella suonò, Elena si diresse velocemente verso il punto d’incontro di tutti i suoi amici. Vide Luisa e la salutò.

“Posso parlarti due secondi?”, chiese gentilmente.

“Dimmi”, asserì lei.

“In privato”

“Ok”, disse e si lasciò guidare lontano dagli altri.

“Allora, saprai che Gin (Di nuovo vi consigliamo caldamente di non dirglielo) ha annullato la sua festa”, annunciò lei.

“Oh, si, me l’ha detto Davide”, esclamò con un sorriso.

Si, lo so che ti viene dietro!! Non c’è bisogno che me lo ricordi!

“Io avrei pensato di organizzarle una festa a sorpresa”, dichiarò Elena.

Ma se tu non vuoi venire e vuoi lasciarmi Davide, a me non dispiace.

“Vuoi partecipare?”, chiese.

Dimmi di no, ti prego.

“Non so, devo vedere se sono impegnata. Quand’è la festa?”, domandò tutta uno zucchero.

Ma si, sei impegnata, dai.

“Sabato prossimo”

“Oh, perfetto, sono libera”, disse subito lei.

Qualcuno mi chiami un Killer, vi prego!

“Bene, allora noi ci incontriamo….”

***

A chi toccava ora? Ah, giusto, ad Alice. Un respiro profondo. No, Elena non si sentiva pronta per sopportare una conversazione con lei. Ma in che guaio si era messa?

“Alice, senti…”

“Oh, Elena hai saputo?”, chiese. “Paolo ha deciso di lasciare Lucy. Si, mi dispiace per lei, ma lo capisco. Ora, però posso pensare di mettermi con lui, ma sai…”

“Alice”, la interruppe lei.

“Si, lo so. È un po’ egoista, ma vedi…”

“Alice”, disse arrabbiata.

Poi, cercando di controllarsi, “Volevo parlarti della festa di Ginevra”

“Ah, giusto, anch’io sono rimasta sconvolta quando mi ha detto che non la faceva più, ma comunque…”

Ma non la smetteva mai di parlare? No, a quanto pare.

“Senti”, disse in fretta, prima che ricominciasse il profluvio delle sue parole. “Ho organizzato una festa a sorpresa, per sabato”

“Sei dei nostri?”, domandò.

“Oh, si certamente… Allora, stavo dicendo…”

Povera me!!!

***

Aveva lasciato il meglio per ultimo. Grazie al cielo. Le rimaneva solo la sorella di Ginevra, Marica.

“Ciao Marica!”, disse lei, con un sorriso.

“Elena, ciao!”, rispose lei.

“Senti, volevo dirti che ho organizzato una festa a sorpresa per Gin (Terza raccomandazione: non diteglielo, vi prego!), sabato prossimo”, annunciò.

“Oh, ma che bello.”, disse. “Sono invitata?”

“Che domande!”, esclamò lei.

“Bene”, dichiarò.

“Potrei darti una mano ad organizzare le ultime cose, se vuoi…”, disse.

Oh, che angelica ragazza. Che amica meravigliosa. La voglio anch’io una sorella così.

“Accetto”, rispose con gratitudine.

“Bene, allora…”

***

“Posso sapere dove mi stai portando, Elena?”, chiese Ginevra, irritata.

“Assolutamente no!”, le rispose.

“Io protesterei…”, disse l’amica.

“Protesta respinta.”, dichiarò, assumendo un tono giudiziario.

“Ma come, dove, perché…”, provò ancora lei.

Elena la guardò male.

“La smetto”, disse.

“Ecco, brava!”, disse.

“Comunque siamo arrivati.”, affermò, spingendola dentro un locale.

“SORPRESA!!!”, dissero tutti all’unisono.

Ginevra sorrise raggiante.
Elena rise.

E dopo tante peripezie, la nostra eroina era riuscita nella sua impresa…

  
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