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Autore: tylersanchor    04/04/2014    5 recensioni
"Una vocina però, una soave e dolce vocina che, se Stiles fosse stato più sobrio avrebbe capito appartenere alla vodka, gli disse:“Perché non le racconti tutto? Sei ubriaco, penserà che tu sia fuori di testa e basta. Almeno ti toglierai un peso dalla coscienza. Tanto non la rivedrai mai più.” E le diede retta.
- Allora, da dove cominciare, cara mia …
- Bethany.
- Bethany! Allora, tutto è cominciato quando mio padre …
E le disse davvero tutto. Di Scott, dei lupi mannari, di Allison e la sua famiglia, di Lydia, Isaac, Erica, Boyd e, soprattutto, di quanto fosse irrimediabilmente e assolutamente cotto di Derek Hale."
[Sterek, maddai?] [Non tiene conto della terza stagione]
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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FLW


Correre quando si è inseguiti da un alpha non è mai una buona idea. Eppure era l’unica che Stiles era riuscito ad avere e quindi corse più veloce che poteva. Per circa un secondo, poi il lupo lo acchiappò.
E Stiles si dimenticò di respirare.
Il lupo lo squadrò, come se cercasse di capire chi aveva davanti, poi ringhiò.
Stiles cercava una soluzione, cercava persino di pensare più velocemente, perché quella volta sembrava davvero spacciato. Era sdraiato a terra, con quel coso ringhiante che lo bloccava. Se solo fosse riuscito a prendere il cellulare dalla tasca dei jeans avrebbe potuto abbagliarlo con la luce di iTorcia, magari. Qualche secondo di vantaggio  gli sarebbe bastato per pensare a qualcosa d’altro e soprattutto controllare che Beth fosse al sicuro. Era già morta troppa gente per colpa dei lupi mannari.
Fece scattare il braccio in direzione tasca, ma un attimo dopo si ritrovò a urlare di dolore, stringendoselo al petto sanguinante.
L’alpha ghignò e gli mostrò le zanne. E poi fu soltanto dolore.
Stiles sentiva la pelle lacerarsi, il sangue bagnargli i brandelli di vestiti e così tanta sofferenza che pensava gli sarebbe esplosa la testa. Voleva solo che smettesse, in qualche modo. Qualunque cosa, qualunque, purché smettesse di fare così male. Gli artigli affondavano nella sua carne e ad ogni nuovo graffio, Stiles urlava più forte. Tutto iniziò a farsi confuso, i rumori ovattati, il viso dell’alpha sfocato.
L’ultima cosa che Stiles ricordò di aver pensato era che fosse profondamente ingiusto che tutto finisse quando nemmeno era iniziato. La scuola, la sua amicizia con Beth, i tentativi che Beth avrebbe sicuramente fatto per farlo cadere fra le braccia di Derek e per riuscire ad uscire con Scott. Avrebbe voluto fare tantissime cose, non essere fatto a pezzi da un alpha.
E poi ebbe paura. No, non poteva finire, no, no, no, non adesso. No, doveva stare sveglio e se faceva male pazienza, non doveva, non voleva. Cercò addirittura di lottare ma ormai non aveva quasi più forze.
L’alpha ringhiò ancora e in qualche modo Stiles capì che era tutto inutile. Lo vide avvicinare le mani al suo collo.
Poi il lupo fiutò qualcosa. Si fermò per un attimo ed esattamente in quell’attimo qualcosa lo strappò di dosso a Stiles.
Rimase lì, immobile, a sentire lottare i due lupi, ad ascoltare colpi e ringhi, a lottare per non addormentarsi per quello che gli parve un tempo infinito.
Poi rumore di ossa che si rompevano e pochi secondi dopo qualcuno lo prese fra le braccia.
- Stiles …
Derek.
Anche se sentiva la sua voce come un eco lontano, anche se lo vedeva sfocato, la sua presenza lo fece sentire meglio, per quanto fosse possibile in quella situazione.
- Stiles …
Anche se sembrava lontanissima, la voce sembrava così disperata, o almeno tale suonava alle orecchie di Stiles. Si sforzò di tenere gli occhi aperti, di lottare contro il torpore che gli avvolgeva la mente a discapito del dolore fisico che provava.
- Derek, - mormorò, flebile
Sentì Derek farsi più vicino, dargli dei colpetti sulle guance ripetendo il suo nome.
Non seppe esattamente perché lo fece, perché impiegò le sue ultime forze a fare quello anziché qualcosa di più utile, come assicurarsi che Beth stesse bene, spiegare che era successo o semplicemente non svenire.
Sollevò leggermente la testa, quel tanto che bastava e sfiorò le labbra di Derek con le sue.
Poi tutto divenne buio.
 
 
 
*
 
 
Il risveglio fu bianco e decisamente meno melodrammatico.
Sentiva delle voci attorno a lui, persone che parlavano di ferite, punti e cartelle. Distinse la voce di suo padre, quella di Scott, quella della madre di Scott che diceva a qualcuno di tornare immediatamente nella sua stanza.
Strinse gli occhi, poi con più sforzo di quello che credeva ci sarebbe voluto, li aprì.
- Stiles! È sveglio!
Gli sembrò che almeno un centinaio di persone gli si affollassero attorno, suo padre lo abbracciò così forte che gli fece male e qualcuno si mise a piangere.
Strinse ancora gli occhi, cercando di capire che fosse successo e perché tutti fossero così agitati. Lanciò uno sguardo intorno a sé e vide Scott, contro cui piangiucchiava Beth in pigiama, la madre di Scott, Isaac,  Lydia e Jackson.
- Che è successo? – domandò, non riuscendo a capacitarsi della folla, non appena suo padre lo lasciò andare.
- Non te lo ricordi? Oh, vieni qui!
Stavolta fu il turno di Scott per stritolarlo e subito dopo quello di Bethany, che gli sussurrò “essere stato sul punto di morire non varrà come scusa per aver messo le mani sul mio Scott”, Isaac, poi Lydia, persino Jackson e infine la madre di Scott.
Stiles li guardò interrogativo.
- Sei stato aggredito da un animale, - gli spiegò suo padre, cauto, - un leone di montagna. Per poco non ti ha ucciso.
Ah, già. L’alpha.
Stiles sì sentì male al solo ricordare e serrò gli occhi, nella speranza di cancellare il ricordo dalla mente.
- Eri con Bethany, stavate uscendo e questo animale ti è saltato addosso. Lei è riuscita a distrarlo ferendosi, così che, sentendo l’odore del suo sangue, l’animale si distraesse. Poi, subito dopo, è arrivato Derek Hale e  lo ha ucciso e vi ha portati qui, tutti e due svenuti.  Bethany sta bene, a parte la ferita al braccio, ma tu eri ridotto molto male. Ti hanno dovuto operare, dormivi da tre giorni.
Stiles sfiorò con le dita la fasciature che gli copriva il petto interamente e quella sulle braccia. Tremò al solo pensare le ferite che nascondevano.
- Curioso tipo, quell’Hale, - disse nel frattempo suo padre e Stiles si dimenticò per un secondo di avere metà del corpo coperto di bende e di aver rischiato di rimanerci pochi giorni prima.
Sperava tanto che quello che ricordava di ricordare non fosse effettivamente avvenuto, ma una fantasia, un sogno, un’esperienza extracorporea. Tutto, tutto era meglio che aver baciato Derek Hale.
Forse sarebbe stato meno doloroso far finire all’alpha il suo lavoro che affrontarne le conseguenze.
- Stiles, sei pallidissimo, ti senti bene? – gli domandò apprensivo suo padre.
Certo papà, avrebbe voluto rispondergli, una favola. Ho rischiato di morire perché un alpha voleva fare party hard con la mia cassa toracica e in preda a chissà quale delirio mentre agonizzavo ho baciato Derek. Una meraviglia, proprio.
 
 
 
*
 
 
 
Grazie al cielo, finito l’orario di visita, Stiles poté rimanere finalmente solo. Si sentiva ancora troppo debole per alzarsi, ma voleva comunque qualche chiarimento.
- Melissa, - domandò alla madre di Scott, - le mie ferite … come sono?
- Brutte, Stiles, - rispose lei e si affrettò ad uscire dalla stanza, evitando il suo sguardo.
Stiles non fece in tempo a pensare a che altro fare per scoprire in che stato era ridotto che qualcuno piombò nella sua stanza.
- Allora, Stilinski, ti sono mancata? – domandò Bethany, accoccolandosi ai piedi del suo letto.
Aveva un braccio coperto da una fasciatura ma per il resto sembrava in ottima forma.
- Da morire, guarda. Senti …? – incominciò, ma lei gli parlò sopra.
- Se te lo stai chiedendo, eri un colabrodo. Hai delle ferite grandi e profonde, ti resteranno le cicatrici. Un bel po’ e belle grosse. Sapevo avresti voluto saperlo.
Stiles prese un respiro, cercando di immaginare come sarebbe stato una volta guarito. Si sorprese nel vedersi le mani tremare.
E se fosse stato un mostro terribile? Come avrebbe potuto vivere ridotto in quel modo? Non gli era mai interessato molto dell’apparenza, indossava solo quello che gli piaceva senza farci troppo caso, non si era mai soffermato a pensare se fosse o meno bello, affascinante o altro. Era sempre e semplicemente stato Stiles. Ma ora, sfigurato, si sentiva un mostro.
- Ah, se vuoi chiedermelo, in faccia non hai niente, qualche livido e graffietto ma ti è andata bene. Non so esattamente i problemi che hai avuto, ma ti hanno dovuto operare, però è tutto a posto e stai bene, avrai solo qualche cicatrice.
Stiles rimase in silenzio.
- Eddai! – Beth gli saltò sul letto, - le cicatrici fanno un sacco macho.
Non gli andava niente di parlare, in quel momento, così le diede una spinta ma Beth non si mosse da dov’era.
- Senti, le cicatrici resteranno lì, deal with it. E io che volevo farti contento con una notiziola … ma se sei così maleducato col cavolo.
Stiles la fissò, per un attimo allontanato il pensiero del dover vivere in stile “ho abbracciato Edward mani di forbice”.
- Eeeeh, so che vuoi saperlo.
Bethany gli sorrise e gli scompigliò i capelli: - Devi sapere, - disse, - che un certo lupo mannaro, molto molto aitante, e non parlo di Scott, ha passato questi giorni ad aggirarsi nei pressi della tua stanza e a scomparire ogni volta che arrivava qualcuno. Io non l’ho notato, ma Scott sì.
Anche se Stiles avrebbe voluto pensare ancora a quanto il suo corpo avrebbe fatto schifo, quello non poté che risvegliare la sua attenzione e, per un attimo, renderlo felice. Poi si ricordò di aver baciato Derek e fu anche peggio.
- Oh, no … - borbottò.
Peggio di così non poteva andare. Già ridotto com’era Derek lo avrebbe guardato come qualcosa di estremamente degno di compassione e un po’ schifoso per il resto della sua esistenza, figurarsi che avrebbe fatto ora che lo aveva baciato. Beh, avrebbe potuto dirgli che si era confuso e aveva creduto che fosse Lydia, Bethany, Scott, Isaac, Chris Argent, il coach … ma aveva l’orrenda sensazione di ave mormorato il nome di Derek prima dell’irreparabile. Avrebbe fatto meglio a farsi fare a fettine dall’alpha.
- Cosa? E io che pensavo saresti stato contento! – esclamò Bethany, facendo una smorfia.
- Uhm … ma che è successo quella notte? – domandò Stiles, pregando che magari tutto quello fosse frutto della sua fantasia.
- Beh, l’alpha ce l’aveva chiaramente con te. Ti ha inseguito e ti ha preso e io ero disperata, non sapevo cosa fare perché ti stava facendo male e così ho pensato che magari l’odore del mio sangue lo avrebbe distratto, così ho raccolto un vetro da terra e mi sono ferita il braccio, - mostrò la fasciatura, - e sembrava che avesse funzionato, perché si è voltato e tipo un secondo dopo è arrivato Derek. Ed è l’ultima cosa che ho visto, perché sono svenuta, ho la fobia del sangue.  A quanto padre dopo Derek ha fatto polpette dell’alpha e ci ha portati in ospedale. Il grosso lupo cattivo è l’eroe, stavolta.
Bethany lo aveva raccontato tranquillamente, ma Stiles aveva notato che le tremavano le mani leggermente. Anche lei era ancora spaventata.  Cercò di abbracciarla nonostante la fasciatura e lei ricambiò con impeto.
- Non ti avrei mai perdonato se fossi morto senza sbombare pesantemente con Derek, - gli disse.
Stiles prese un respiro.
- Ecco, a questo proposito ..
Beth aggrottò le sopracciglia.
- Bethany, giura che non lo dirai a nessuno.
- Ho spiattellato forse qualcosa a Scott mentre vegliavamo su di te? – replicò lei, punta sul vivo.
- Lui vegliava, semmai, tu sarai stata lì a sbavare su di lui impunemente.
Bethany incrociò le braccia contro il petto: - Beh, scusa tanto, abbiamo parlato di te e bla bla bla, eravamo molto in ansia. Poi okay, magari possiamo esserci un tantino avvicinati, e potevamo anche avvicinarci di più se Isaac non fosse stato sempre fra le scatole, però non mi lamento.
Stiles era contento per lei, da una parte. Dall’altra, era geloso. Probabilmente lui per avvicinarsi a Derek, da allora in poi, avrebbe avuto bisogno di un elmetto. Ma che elmetto, armatura total-body e un bel bagno nello strozzalupo.
- Beth, ho baciato Derek.
- Tu coooooosa?

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Hola! Se vi state chiedendo "ma Vi ha una vita sociale pari a quella di Derek Hale o cosa?" la risposta è NO perché domani esco ahahaha. E sono davvero contenta di uscire, però di oggi devo ancora studiare 25 pagine di greco, per questo ho scritto questo capitolo, per non studiare le 25 pagine di greco ahahah. E okay, NON ODIATEMI. So che non so scrivere le scene drammatiche, ma davvero ho fatto del mio meglio qui, l'ho scritta tipo sei volte ahahah. So anche che non è la solita cosa demenziale, ma avevo bisogno di un avvenimento apocalittico che spingesse Stiles a fare il primo passo, altrimenti sarebbe ancora lì a fantasticare senza fare nulla. E magari okay, ho qualche problema mentale io. So che è un capitolo abbastanza poco divertente, ma sarà l'unico - dipende in realtà, se la storia continuerà o no lol - o comunque uno dei pochi, non vogliatemene male. Per il prossimo prometto tante scene con Stiles impanicato e Bethany sarcastica, per farmi perdonare. E per quello ancora dopo, se non entra nel prossimo, una cosetta fra Derek e Stiles ... (mi sento molto Jeff Davis dicendo così, ma sto cercando di evitare l'odio di massa che mi sommergerà per questo capitolo).
Per il resto, ringrazio le quattro (ommioddio, quattro fangirlo troppissimo, non ne avrò mai così tante di nuovo per me è un evento) fantastiche fanciulle che hanno recensito: Adelaide Bonfamille alixsoldier sweet cheeks e  xKittyx siete dolcissime e io vi adoro, i vostri commenti mi fanno sempre contentissima, non smetterò mai di ringraziarvi <3
Alla prossima e non odiatemi, vi prego çwç
  
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