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Autore: _Yozora_    04/04/2014    2 recensioni
Rukia lo guardava in silenzio, osservandolo. Era l’Ichigo di sempre, il suo aspetto, il suo preoccuparsi sempre per gli altri ma non permettere agli altri di preoccuparsi per lui, non era cambiato affatto…apparte il suo sguardo. Il suo sguardo era più adulto, più consapevole…come se, a soli 16 anni, avesse visto quanto un uomo adulto, il suo sguardo era, in tutto e per tutto, molto simile a quello di uno shinigami vero e proprio. Anche se, in effetti, Ichigo era quasi da considerarsi tale dal momento che il padre lo era per natura. Mentre pensava a tutto questo vide l’oggetto dei suoi pensieri alzarsi, andare verso la finestra e fissare il cielo immerso nei suoi pensieri. Gli altri tre uscirono borbottando qualcosa come che sarebbero andati a prendere un po’ d’aria.
Rukia si alzò a sua volta e si avvicinò al ragazzo dai capelli arancioni e anche lei prese a fissare il cielo
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chado Yasutora, Inoue Orihime, Ishida Uryuu, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I due ragazzi, che avevano ripreso posto nei loro gigai, stavano in piedi davanti a quella porta chiusa, fissandola.

Entrambi timorosi di entrare, di affrontare ciò che avrebbero visto dentro quella stanza, ma allo stesso tempo sicuri.

Sicuri di varcare quella soglia, prendere posto accanto alla persona che vi giaceva dentro e non lasciare il suo fianco per un bel po' di tempo.

Renji abbassò lo sguardo sulla ragazza accanto a lui.

- Credo sia meglio che entri tu per prima – disse.

La sua voce era completamente diversa da quando gli aveva urlato nel parco solo qualche ora prima.

Era più profonda e calda.

Una voce che difficilmente riusciva ad associare a Renji.

Era la sua voce, ma al tempo stesso non lo era.

Il risultato di un lungo pianto liberatorio e del dolore che, in ogni caso, continuava ad albergare dentro di lui.

Rukia alzò lo sguardo su di lui.

- Grazie – sussurrò.

Quel ringraziamento non si riferiva solo al fatto di concederle un po' di tempo da sola con Ichigo, ma a tutto quello che aveva fatto per lei.

Non solo quel giorno.

Fin dal giorno in cui si erano conosciuti nel Rukongai, al giorno in cui i loro compagni di giochi erano morti, al momento in cui avevano deciso di entrare all'accademia, fino a quel lì.

Per tutto il tempo lui le era rimasto accanto, anche quando neanche lei sapeva che ci fosse.

Era colui che l'aveva fatta tornare sui suoi passi.

Nonostante non si avvicinasse nemmeno a ciò che provava per lo Shinigami dai capelli arancioni, ciò che provava per Renji era insostituibile e non sarebbe cambiato.

Lui le sorrise appena e annuì.

- Vai. Ci vediamo più tardi – disse per poi allontanarsi.

Rukia rimase a guardarlo andar via finchè non sparì dalla sua vista, poi si voltò nuovamente verso la porta, prese un respiro profondo e la aprì.

 

 

Rukia se ne stava seduta al fianco di Ichigo.

Guardava il suo volto come se fossero passati anni dall'ultima volta che l'aveva visto.

Nonostante la sofferenza che vederlo inerme le procurava, non riusciva a distogliere lo sguardo.

Aveva la sensazione che, se lo avesse fatto, sarebbe svanito.

Gli afferrò una mano e la strinse piano.

Non sapeva da dove cominciare, ma sentiva il bisogno di parlargli.

Scrutò ogni singolo angolo del corpo del ragazzo, prima di tornare al suo viso.

Si decise a parlare.

Da qualche parte doveva pur iniziare.

- Mi dispiace – sussurrò

- Sono in ritardo, non è vero? Solo che non sapevo come affrontarti. Non sapevo come affrontare la situazione. Sai, è così strano vederti così calmo. Tu sei uno stolto dalla testa calda, che agisce prima di pensare. Lo sei sempre stato. Sopratutto quando si tratta di qualcuno a cui tieni. Non ti importa delle conseguenze, non riesci a startene semplicemente con le mani in mano a riflettere. Pianificare non ti si addice, preferisci lasciarlo fare agli altri. - sorrise.

Mentre parlava la sua mente era invasa dai ricordi.

- Nonostante questo non sei un irresponsabile e ti preoccupi per tutti. Cerchi sempre di ripulire i tuoi casini e affronti tutto quanto da solo. Non ti piace dipendere dagli altri, quindi, se c'è qualcosa che ti turba, lo tieni per te e soffri da solo. Quella è la parte di te che non sopporto. Pensi che sia meglio star male per conto tuo piuttosto che far preoccupare gli altri, senza renderti conto che in realtà, a causa di questo, noi ci preoccupiamo di più. Vederti così, adesso...- lasciò la frase a metà non sapendo bene cosa dire.

- Mi dispiace di aver aspettato tanto prima di trovare il coraggio di venirti a trovare. Sai, sono stata sgridata da Renji oggi. Mi ha fatto una vera e propria lavata di capo. - sorrise ancora una volta mentre lo raccontava.

- Era davvero furioso. È stata la prima volta in cui mi ha urlato contro in quel modo. Neanche quando è venuto a riportarmi con la forza nella Soul Society era così arrabbiato. Vi somigliate molto. Più di quanto entrambi riconoscereste. Penso sia per questo che all'inizio non vi sopportavate, e sono convinta sia per questo che adesso andate così d'accordo. Tiene molto a te, lo sai? Molto più di quanto sarebbe disposto ad ammettere. Non l'avevo mai visto così distrutto da quando lo conosco. E non sono io il motivo. Sei tu. Ci avresti mai creduto? Io no. Non finchè non l'ho visto con i miei occhi. Sapevo che teneva a te, lo vedevo, ma non credevo a tal punto. - la sua voce si spezzò.

Strinse ancora di più la mano di Ichigo con la sua, che aveva iniziato a tremare.

Quel monologo era una tortura.

Sopratutto perchè si immaginava le risposte del ragazzo che in quel momento rimaneva in silenzio e ad occhi chiusi, senza dare il minimo segno di ripresa.

Nonostante ciò, allo stesso tempo la faceva sentire meglio.

Parlargli smorzava un po' la stretta al petto che provava.

- Prenditi questo tempo per riposarti e recuperare le forze, ok? Sembra che si prepari qualcosa di grande di nuovo e dobbiamo essere preparati. Dobbiamo essere la squadra forte di sempre. Tutti insieme. Solo...non metterci troppo tempo. Ti prego -

Il tono con cui pronunciò le ultime due parole era di implorazione.

Senza che se ne accorgesse le lacrime avevano ripreso a scendere.

Ancora una volta, con la mano ancora stretta a quella di Ichigo, si lasciò andare.

 

 

Quando Renji aprì la porta Rukia alzò lo sguardo su di lui.

Aveva gli occhi rossi di pianto, ma la sua espressione non tradiva emozione.

Il rosso non disse niente al riguardo.

La ragazza si alzò e gli si avvicinò

- è il mio turno di lasciarvi soli – disse

Il ragazzo si limitò a guardarla.

Non c'era bisogno di dire niente.

Rukia gettò un'ultima occhiata al ragazzo sdraiato privo di sensi, poi uscì e si chiuse la porta alle spalle.

 

 

Renji si avvicinò al ragazzo disteso e gli si sedette accanto, esattamente di fronte a dove, fino ad un attimo primo, era seduta Rukia, dando le spalle alla porta.

Anche lui per qualche minuto si limitò a fissare il volto dell'amico.

Faceva davvero impressione vederlo in quel modo.

Sembrava dormisse, eppure la sua espressione era troppo tranquilla anche per una persona che stava solamente dormendo.

Guardarlo faceva aumentare l'ansia dentro lo Shinigami, ma non riusciva a distogliere lo sguardo.

Proprio come la ragazza, anche lui aveva paura di farlo.

- Ehy, Ichigo. Ovunque tu ti trovi adesso, devi davvero spassartela se non ti sei ancora deciso a tornare. - cominciò.

Aveva cominciato a parlare ancora prima di rendersene conto.

Sentiva di doverlo fare, forse lo avrebbe aiutato a tenere sotto controllo il dolore.

E poi cosa importava?

Qualsiasi cosa avesse detto non c'era nessuno ad ascoltarlo lì, a parte il ragazzo di fronte a lui, perciò poteva anche lasciarsi andare per qualche minuto.

- Sono stato a casa tua qualche giorno fa. Le ragazze stanno bene. È stata dura per Isshin-san tenere a bada Karin. Conosci tua sorella. Non smetteva più di fare domande, chiedeva dov'eri e perchè te ne sei andato all'improvviso. Cosa possa esserci di così importante da andare fuori città senza neanche salutare e perchè non sei tornato dopo il combattimento con gli Hollow quel giorno. Non c'era modo di convincerla a smettere di chiedere, ma in qualche modo ci è riuscito. Tuo padre sa essere davvero autoritario, quando vuole. - una vena di ironia gli percorse la voce.

- Yuzu è stata più facile da trattare. Forse perchè non riesce a vedere gli spiriti e di conseguenza non conosce la tua natura né quella di tuo padre. Comunque le cose qui non sono cambiate molto. Ancora non abbiamo notizie dal Seireitei sul motivo dell'incremento degli hollow e ci ritroviamo ad affrontarli, ogni tanto. Non c'è molto altro da fare. I ragazzi continuano a frequentare le lezioni e poi vengono qui tutti i giorni, a trovarti. Ma scommetto che questo lo sai. -

Un momento di pausa.

La verità era che avrebbe avuto un sacco di cose da dirgli, ma non sapeva come fare.

Non poteva fargli sapere quanto dolore stavano provando tutti quanti, quanto lo stessero aspettando, perchè, se riusciva a sentirlo in qualche modo, si sarebbe solo preoccupato di più.

Ma non poteva neanche tenere tutto quel dolore per sé.

Non più.

- Sai, non credevo che lo avrei mai detto, ma la tua assenza sta iniziando a farsi pesante. Non c'è più nessuno che risponde alle mie provocazioni, o che mi faccia sentire in continua competizione. Né nessuno di cui possa prendermi gioco. Nessuno con il quale possa parlare di tutto. Rukia è un'ottima amica, lo sai anche tu, ma ci sono argomenti che un uomo deve affrontare con un altro uomo. Ci sono discorsi di cui posso parlare solo con il mio migliore amico – ammise imbarazzato.

- Iniziano a mancarmi tutte queste sensazioni sai. E non solo a me. Sono tutti a pezzi. Persino Urahara-san non sa più cosa fare per aiutarti. Siamo tutti preoccupati, quindi vedi di rimetterti in sesto alla svelta e svegliarti. Perchè tu DEVI svegliarti. Mi hai sentito? -

Il suo tono si stava facendo più serio e la sua voce si stava alzando.

- Non ti azzardare a morire, Kurosaki Ichigo. Altrimenti ti troverò, in qualsiasi angolo tu finisca, e ti ucciderò con le mie mani. Sono stato abbastanza chiaro? -

 

 

Ichigo, da dove si trovava, sentiva tutto ciò che gli veniva detto.

Aveva sentito una stretta dolorosissima al cuore ascoltando la sofferenza di Rukia.

E adesso sorrideva, ascoltando le parole di Renji.

- Cristallino,amico – rispose Ichigo alla sua ultima domanda, sapendo benissimo che quelle parole non potevano raggiungerlo.

Non gli importava.

- Aspetta solo un altro po'. Presto tornerò a darti fastidio come prima, vedrai.

 

A quanto pare hai preso la tua decisione “ disse Zanghetsu con un sorrisetto soddisfatto sulle labbra.

 

Ichigo lo guardò e annuì.

Negli occhi una nuova determinazione.

La zanpakuto fece un segno di assenso.

 

Bene “ disse, poi lo guardò serio.

Non dimenticare ciò che ti ho detto”

 

L'espressione dello Shinigami si fece seria.

 

Lo so. Non mi farò scoraggiare e cercherò di resistere meglio che posso. Te lo prometto “

 

Zanghetsu annuì.

Sapeva che l'avrebbe fatto.

Credeva in lui.

 

Ci vediamo, Ichigo “ salutò, poi scomparve.

 

Ichigo rivolse un ultimo sguardo alla maceria di fronte a lui.

Avrebbe ricostruito i palazzi che ricordava partendo da lì.

Aggrappandosi con tutto sé stesso a quella speranza, come aveva sempre fatto.

Chiuse gli occhi e prese un respiro profondo.

Era il momento di tornare sui propri passi.


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Angolo della scrittrice: Buonasera ^^ Stavolta ho fatto in fretta. Confessò che mi ero ripromessa che non avrei aggiornato prima di domani mattina, forse anche domenica, ma alla fine non ho resistito. Volevo sapere cosa pensavate di questo capitolo al più presto =) Lo so è kilometrico, ma doveva esserlo per venire come volevo io. Non avrebbe dato la stessa sensazione se lo avessi suddiviso. Perciò ecco qui il risultato. Spero vi piaccia =)
Ika19: Anch'io ogni volta prego perchè l'ispirazione non se ne vada, ma purtroppo il momento tanto temuto arriva sempre. Cercherò di tenermela stretta per quanto possibile ^^ Fidati non sei l'unica a minacciarmi perchè ogni tanto lascio in sospeso le mie storie XD Spero che potrai perdonarmi. Comunque sono felice che ti piaccia e spero di non deluderti in futuro.
Godetevi il capitolo. Alla prossima, che molto probabilmente sarà presto visto che ho già iniziato a scrivere il capitolo successivo.
Ciao ciao
_Yozora_
  
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