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Autore: Marra Superwholocked    04/04/2014    1 recensioni
[Ispirato ad una storia vera]
Valery è una dolce ragazza dai capelli biondi che deve proteggere a tutti i costi il suo segreto. Solo il suo migliore amico sa tutto su di lei: Jack Harkness. Insieme, partono per Lione, ritrovandosi al centro di una grande avventura stile Dottore che prevede pericolo, corse e.. bachi da seta.
-Purtroppo, per leggere questa storia, dovreste leggere per lo meno Diario di un Dottore, nel quale viene introdotto il personaggio stesso di Valery-
Buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Harkness, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The White Panther'
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Associazione in Favore della Comunicazione Interplanetaria


Sparito. Jack era sparito nel momento stesso in cui quello stolto di un bruco assassino era fiondato sul suo amico, amante e compagno di viaggio.. Paralizzata dal dolore, Valery non riusciva a pensare a niente che non avesse a che fare con la vendetta. Lì per lì non poteva fare nulla, però: l'unica arma che funzionava ancora l'aveva smontata e data in pasto al suo nemico, mentre quelle di Jack erano sparite insieme a lui.
Il mostro la guardava con i mille occhi neri e piccoli come briciole.. La scrutavano, la studiavano per prevederne ogni mossa, ogni pensiero, ogni..
Valery decise che la sua missione poteva anche finire lì. D'altronde, aveva viaggiato per anni, secoli ormai, e aveva fallito. Lione era una bella città, mai quanto una non terrestre – come Lumidor, della galassia di Widegold, con tre satelliti e i prati dorati che donavano una sensazione di serenità e riscaldava i cuori dei suoi abitanti – ma comunque rispettosa e incantevole. L'arte non mancava, così come la storia, individuabili senza troppi sforzi in ogni angolo della cittadella. Be', pensò Valery, senza Jack non me ne vado. Così, dopo aver inseguito il Dottore senza aver destato alcun sospetto, andò verso l'alieno a testa alta, determinata. I cuori le galoppavano furiosamente e le sembrò che volessero uscirle dal petto come attratti dal mondo esteriore.
Ma che ne sarà di queste persone? La vocina dentro la sua testa la stava incitando a non arrendersi perché quel sentimento non era amore, ma solo qualcosa di futile e confuso. Smettila di provocare quel poveretto e abbi fiducia in lui, Valery.
Ma è tutto finito, pensò la pantera albina che oramai si sentiva più in pericolo di un piccolo topo in trappola. È tutto finito, il Destino mi ha tradita! Lui era il suo uomo impossibile, salvato dal Lupo Cattivo quando Rose non ne aveva pienamente il controllo. Le passarono dinnanzi agli occhi, come scene di un film, tutte le volte che le aveva salvato la vita, tutte le volte che era caduta in tentazione e che non rimpiangerebbe mai. Tutte le volte che si era ritrovata ad un passo dal Dottore e doveva aspettare: si avvicinava, lo studiava e poi andava in ritirata per cercarne uno più maturo che potesse accoglierla senza problemi.
Ok, combatterò. Fino alla fine. La lampadina del suo ingegno si accese e le mani le andarono automaticamente sul marsupio. Aprì la zip e ci frugò dentro. « Fatti sotto, verme » disse furibonda con un'ascia in mano. Com'è possibile? Be': navi spaziali, tasche, borse e tutto ciò che è dei Signori del Tempo è più grande all'interno. E, nonostante, i suoi genitori fossero totalmente umani, Valery conservava in sé un DNA speciale; ma, di questo, ne parleremo più avanti.
Era pronta a decapitarlo davanti a centinaia di persone pur di mettere fine a quell'incubo; stava camminando decisa, a passo svelto, verso il suo nemico alto quanto un palazzo di tre piani, quando quest'ultimo spalancò gli occhi e le mille bocche, con in volto un'espressione che non lasciava spazio né al dubbio né alla speranza: gli era rimasto Jack sullo stomaco. Nel disperato tentativo di disarmare il suo pranzo, il povero agglomerato di viscidi bachi da seta aliena cominciò a contorcersi in modo poco naturale, poi si arrestò subito dopo fissando Valery – rimasta immobile di fronte all'ennesimo spettacolino messo in piedi da Jack – con più panico di una vecchietta sulle montagne russe. Dall'interno del corpo informe del mega bruco, si udì uno strano urlo che sapeva di sforzo estremo; poi, come tutto era iniziato, finì. Il mostro cadde a terra a peso morto e, come uno scolapasta, risultò essere bucherellato e fumante. I fori sul suo corpo erano microscopici, ma abbastanza larghi da poterci infilare una mano e rompere la membrana spugnosa.
L'acido aveva arrossato appena le mani dell'uomo che, con movimenti secchi e duri, cercava di aprire uno squarcio sotto gli occhi atterriti di Valery. Il cadavere fumante sembrava un fantoccio caduto dal soffitto di un palco scenico, un dragone cinese fin troppo realistico.
«ROOOOOOAAAAAAAR!!» esclamò l'umano a denti stretti. SCRATCH! e il corpo inerme del bruco si ruppe in un buco largo circa due metri. Ne uscì un uomo alto e possente, forse un po' arrugginito dagli anni che portava – in un modo che il Dottore non seppe mai accettare – con estrema eleganza e nonchalance. Mise un piede fuori dalla creatura e i suoi stivali neri a punta mozzata fecero uno strano rumore appiccicaticcio a contatto con la pavimentazione nera e liscia a causa di quel gel celeste che non era altro che una specie di liquido corporeo che il bruco avrebbe trasformato in bava.
L'uomo sospirò e, mentre usciva del tutto dallo squarcio, una palla di metallo rotolò fino ai piedi di Valery. Lei la raccolse – passò i polpastrelli sui piccoli buchi sulla sua superficie – e poté avvertire una strana sensazione di disagio e pericolo, la stessa che sentiva nel tenere in mano una potente arma corrosiva. « Non. Ci. Credo. » Valery sollevò gli occhi sull'uomo e lo guardò per metà sorpresa, per metà arrabbiata – dopotutto, aveva disobbedito ai suoi ordini: aveva preso un'arma in più di quel che lei stessa gli aveva detto. « Pensavo fossi morto! » Gli corse incontro e, quando si trovò ad una spanna da lui, si bloccò con le braccia spalancate ed un sorriso amaro per l'odore che emanava: la bava di un cadavere di un bruco alieno in putrefazione non era proprio un buon odorino.
« Com'era? Bava di lepittero in metamorfosi? » Jack si scosse, buttando a terra qualche pezzo di gelatina.
« Lepidottero » lo corresse senza indugio.
« Perfetto! Sono ricoperto di bava di lepidottero in metamorfosi! Puzzo più di una Pozione Polisucco! »
« Come se avesse solo un brutto odore.. Comunque! Ora puoi certamente portare un campione di questa roba al Torchwood. » Valery gli sorrise e, dopo aver messo via l'ascia, tirò fuori dal suo marsupio una piccola provetta sterilizzata; l'aprì e la tenne sotto il mento di Jack. Una lunga goccia di mucosa azzurra scivolò sul fondo della provetta e Valery la richiuse col suo tappo ermetico.
Guardandosi intorno, videro le persone che avevano assistito allo scontro: erano chi spaventato, chi inorridito, chi incredulo dell'accaduto.
« Che..ne facciamo di questo minuscolo essere? » chiese Jack ironico.
« Penso che dovremmo fare un inchino. »
« Dimmi che non sei seria.. »
« Oh, eccome se lo sono. Alcuni non la prenderebbero bene » si spiegò lei. « Grazie, signore e signori. E bambini.. Grazie! » urlò. Valery si inchinò tre volte in tre direzioni diverse; la gente cominciava a tornare verso la fontana. « Questo spettacolo è stato offerto dall'A.Fa.C.I., l'Associazione in Favore della Comunicazione Interplanetaria, ed è unico nel suo genere » continuò.
« Ma non esiste nessuna associazione con questo nome! » le sussurrò all'orecchio Jack.
« Stai al gioco, per favore.. » gli rispose con lo stesso tono, poi continuò, diretta al loro pubblico: « Dunque, siate onorati di avervi assistito e partecipato! Speriamo in un non arrivederci.. Ah, dimenticavo! » Valery prese e posizionò sulla testa di Jack il suo cacciavite sonico che, con un lungo trillo, fece scivolare la bava dal suo corpo fino all'asfalto, per poi mandarla dritta nel tombino più vicino. Soddisfatti degli applausi, presero a correre fino all'hotel: lì, avrebbero recuperato le loro cose, ma soprattutto.. Jack doveva togliersi di dosso quel tanfo!

   
 
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