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Autore: gnappels    05/04/2014    1 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction sui Bastille, quindi...boh spero vi piaccia!
A volte incontri decisamente poco casuali al British Museum, possono portare a delle conseguenze davvero inaspettate. Emma di certo non si aspettava che quell'incontro l'avrebbe portata in un tourbus a fare il giro del mondo.
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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#8. MR. BRIGHTSIDE

I just can't look, it's killing me
and taking control
Jealousy turning saints into the sea”

 

Il mattino dopo erano tutti parecchio rincoglioniti, Ralph si svegliò sul divano del tourbus dei Bastille convinto che fosse il suo e soprattutto con un orribile cappello in testa. I suoi amici erano spariti, probabilmente nel loro tourbus e dalle cuccette non fiatava un'anima segno che dormivano ancora tutti.
Decise di fargli uno scherzo tipo cominciare a sbattere le pentole giusto per il gusto di infastidirli ma quando entrò nello scompartimento delle cuccette e notò che non c'era un'anima, la cosa lo lasciò perplesso. Notò soltanto Will e Alison che stavano dormendo nella stessa cuccetta.
Ralph si diresse allora verso la sala comune e come sospettava, erano tutti lì addormentati sui divani, una marea di cartacce del kebab sul tavolinetto e birre sparse un po' ovunque. Kyle e Woody dormivano uno ammassato all'altro mentre Emma era raggomilata e abbracciava il bracciolo del divano, Dan era appoggiato con la testa sul suo fianco completamente svaccato, occupando metà del divano. Sorrise serafico nel vedere tutto ciò e dopo di che, cominciò a sbattere le padelle come un pazzo. Inutile dire che i ragazzi si svegliarono di soprassalto spaventati a morte, Kyle cadde dal divano mentre Woody e Dan cominciarono a sparare insulti a destra e manca. Ralph scoppiò a ridere e corse via spaventato da cosa gli sarebbe accaduto se fosse rimasto lì.

-Oddio...la testa...- Commentò Kyle alzandosi da terra massaggiandosi le tempie. Emma strizzò gli occhi cercando di capire dove si trovasse e perché, sentiva i postumi della sera prima come tutti gli altri che avevano una faccia così rincoglionita che era da Oscar. 
I ragazzi si guardarono intorno e videro tutto il casino che era sopra il tavolo, i residui di kebab e patatine fritte, bottiglie di birra e poi si scambiarono diverse occhiate.

-Colazione?- Domandò Woody trovando il consenso di tutti e uscirono dal tourbus. Emma si rese conto che stava ancora indossando la felpa grigia di Dan ma le fece comodo quando uscì di fuori, l'aria fresca del mattino la fece rabbrividire e si strinse nella felpa calda.
Dan stava camminando più avanti parlando e ridendo con Woody per chissà cosa e si ricordò improvvisamente della sera prima, di come l'aveva rassicurata e accarezzato i capelli mentre stava per addormentarsi. La cosa la fece arrossire e abbassò la testa per non farsi vedere da nessuno e soprattutto per nascondere il sorriso da ebete che le era spuntato.
Arrivarono nel tendone dove c'erano stand che servivano del cibo, non era molto affollato forse perché era ancora dannatamente presto.
Emma notò dove si erano andati a sedere i ragazzi e si avvicinò a uno stand per ordinare del caffè e qualcosa di dolce da mangiare, la fame da post-canna si faceva ancora sentire.

-Ehi ciao!- Una voce completamente sconosciuta alle sue spalle, la fece voltare. Si trovò davanti un ragazzo dai capelli castano chiaro e gli occhi scuri che le stava sorridendo contento.

-Ciao!- Rispose perplessa, aveva conosciuto qualcuno la sera prima che non si ricordava?

-Sono Evan, piacere- Emma gli strinse la mano.

-Emma- Lui annuiva e si mise le mani in tasca.

-Lo so, ti ho vista ieri con i ragazzi dei Bastille...volevo parlarti ma non ti ho mai beccata un secondo da sola- La cosa si stava facendo sempre più strana, da dove era spuntato fuori quel ragazzo? Non si ricordava proprio di averlo conosciuto quando era arrivata il giorno prima.

-Ah...okay, dimmi- Emma si strinse nella felpa di Dan come se la facesse sentire più protetta ma da che cosa poi? Quel ragazzo non sembrava affatto un serial killer, insomma era un po' strano tutto qui ma in quei giorni, ne aveva conosciuta di gente strana.

-Scusa non te l'ho detto, sono il tecnico del suono dei To Kill A King, ti ho vista ieri parlare con loro...volevo solo dirti che ho visto delle tue foto e sono davvero spettacolari- Oh ecco, ora si spiegava tutto, la cosa la tranquillizzò e si lasciò andare a un sorriso rilassato.

-Oh grazie mille! Davvero...sono normalissime foto- Disse cercando di sminuire il suo lavoro, come faceva spesso quando la gente le faceva i complimenti e non sapeva davvero come reagire.

-No sul serio, riesci a catturare l'essenza del momento...non so come fai ma trasmettono qualcosa- Quella era forse la cosa più bella che qualcuno le avesse mai detto delle sue foto e non sapeva nemmeno come rispondere; per fortuna, il ragazzo dello stand la chiamò per dirle che la sua colazione era pronta.

-Oh okay, grazie- Prese il bicchierone di caffè, una manciata di zucchero e la sua pasta al cioccolato. -Beh grazie Evan davvero, è stato un piacere conoscerti- Lui le sorrise prima e la guardò andarsene.
Emma sentiva il suo sguardo sulla schiena e la cosa la fece sentire un po' a disagio ma allo stesso tempo bene. Si sedette al tavolo con un sorrisetto soddisfatto che non sfuggì a nessuno.

-Che c'è?- Domandò ai ragazzi che avevano smesso di parlare non appena si sedette.

-Perché parlavi con Evan?- Kyle ovviamente era la pettegola del gruppo che doveva sapere di tutto e tutti. A quanto pare loro lo conoscevano...giustamente, come i To Kill A King conoscono Coop.

-Che c'è sei geloso Ky?- Lo prese in giro Emma lanciandogli un'occhiata maliziosa ridendo, Kyle mise su un'espressione da finto altezzoso.

-Ovvio! Allora?- Non c'era verso che potesse sfuggire quella conversazione.

-Mi ha solo detto che gli piacciono le mie foto, tranquillo, non è niente di che!- Kyle si scambiò un'occhiata con Dan che faceva finta di nulla ma la cosa non gli piaceva. Kyle lo sapeva bene, l'aveva notato dal suo sguardo, i suoi occhi blu erano diventati inespressivi e impassibili, segno che stava cercando di nascondere qualcosa, cercava di nascondere qualcosa che provava e che non voleva mostrare a nessuno. Una cosa che faceva impazzire Kyle era che Dan si teneva sempre tutto dentro quando c'era qualcosa che non andava, non cercava aiuto, non parlava con nessuno, semplicemente cercava di nascondere quel sentimento che lo faceva stare male e pretendeva che non esistesse come se facendo così, lo potesse eliminare. Magari adesso lo faceva involontariamente, magari non vedeva quello che vedeva lui quando era con Emma o forse non si rendeva conto, ma Kyle era sicuro che tra loro c'era qualcosa come era sicuro che Evan ci stesse provando spudoratamente con Emma e che avrebbe continuato.

-E' un tipo strano- Commentò Woody facendo spallucce. Emma aggrottò la fronte, era strano tutta quella preoccupazione da parte loro, insomma gli aveva solo fatto due complimenti, che problema c'era?

-Ehi guardate!- Esclamò Dan interrompendo tutti e allentando la tensione, aveva trovato nelle tasche dei suoi jeans un foglietto accartocciato.

Dan scommette con Ralph che deve indossare l'orribile cappello durante il concerto di stasera.

Lesse il cantante ad alta voce così che tutti capissero. Le loro espressioni si illuminarono quando si ricordarono tutti della scommessa della sera precedente.

-Vendetta!- Esclamò Kyle con entusiasmo e lo stesso gli altri.

Emma si lasciò andare a una risata ignorando le preoccupazioni dei ragazzi e lanciò un'occhiata a Dan che però non stava ridendo con loro, si era messo gli occhiali da sole neri che coprivano i suoi bellissimi occhi e stava guardando dalla parte opposta immerso nei suoi pensieri.


Alison si svegliò quando sentì la porta del tourbus sbattere, segno che qualcuno era appena uscito. Sentiva la testa scoppiare e le faceva male tutto, una braccio le circondava il fianco e riconobbe il tatuaggio del ragno sul polso. Will. Per fortuna stavolta era vestita e non avevano combinato niente, si ricordò che effettivamente aveva vomitato nel salotto del tourbus; si maledì da sola per aver bevuto così tanto, ogni volta che usciva con i ragazzi era sempre la stessa storia.
Si alzò lentamente facendo attenzione a non svegliare Will e si chiuse in bagno. Aveva bisogno di una doccia fresca e del tempo da sola per pensare.
Perché diavolo finiva sempre con Will? Non sapeva proprio darsi una risposta, il suo subconscio la portava sempre verso lui, forse ne era attratta? Anche fosse, non poteva proprio prendersi quella libertà. Will faceva parte del suo lavoro e lei era il suo tour manager, voleva essere professionale.
Non poteva mischiare vita privata e lavoro, non poteva. Eppure Will era proprio un bel ragazzo e aveva un qualcosa che gli ultimi ragazzi con cui era uscita non avevano, c'era qualcosa di intrigante in Will. Uscì dalla doccia più confusa di prima, decise che una boccata d'aria poteva fare al caso suo. Si vestì e sperò che Will stesse ancora dormendo, non poteva affrontarlo ora.
Per una volta la fortuna era dalla sua parte, uscì dal tourbus senza problemi e vide che gli stand si stavano affollando segno che si stavano svegliando tutti così decise di avviarsi verso il parco della sera prima. Sapeva che lì poteva starsene per i fatti suoi e soprattutto c'era un lago.
Adorava i laghi, erano così pacifici e la facevano sentire tranquilla e senza pensieri, non c'era niente di meglio. Si distese sul prato alle rive del lago, s'infilò le cuffiette e accese il suo Ipod, chiuse gli occhi e si godé la musica nelle orecchie.

-Un penny per i tuoi pensieri- Una voce la fece sobbalzare, non sapeva quanto era rimasta lì con gli occhi chiusi, probabilmente si era anche addormentata visto che la playlist che stava ascoltando era finita. Kyle era lì in piedi che la guardava dall'alto con sguardo divertito, si tolse le cuffie e si mise a sedere non appena Kyle si sedette a sua volta.

-Credo di essermi addormentata- Commentò togliendosi le cuffie.

-Già, eri sparita, Will ti sta cercando- Le annunciò il ragazzo con un tono dolce, quasi apprensivo; Alison sospirò, non sapeva che fare. -Problemi con Will?- Domandò allora voltandosi a guardarla.

-Non lo so...non so che fare- Confessò Alison spostando lo sguardo sul lago di fronte a lei e Kyle la imitò.

-Perché? Non ti piace?- Chiese ancora, Kyle voleva sapere tutto, era curioso come un gatto e il fatto che adorasse i gatti non la sorprese nemmeno un po'.

-Non lo so, continuo a finire con lui ma non so che cosa provo e soprattutto non voglio mischiare il lavoro con la vita privata- Kyle sembrava perplesso alle sue parole anche se nella testa di Alison, aveva tutto perfettamente senso.

-Beh se ti piace, non dovresti farti troppi problemi, no? Fai quello che ti senti...fanculo il lavoro, non siamo mica robot, non possiamo decidere la persona che ci piace o di cui ci innamoriamo- Kyle era tornato a guardarla molto intensamente ed Alison sentì che tra quelle parole c'era molto di più di quanto volesse intendere.

-E' sbagliato- Replicò semplicemente non sapendo bene come ribattere, il suo ragionamento effettivamente non faceva una piega.

-Credo che Will non ti piaccia abbastanza, altrimenti non staresti qui a pensarci- Bam, quella frase la colpì come uno schiaffo e la lasciò senza parole, come ribattere a un'affermazione del genere? Kyle le sorrise e si alzò.

-Ci vediamo dopo- Detto questo se ne andò di nuovo silenziosamente com'era arrivato.

Neanche a dirlo, Alison era più confusa di prima.

 

Emma se ne stava seduta fuori dal tourbus su una sdraio che qualcuno aveva lasciato lì fuori, probabilmente dalla sera prima e osservava le persone che andavano e venivano, si fermavano a chiacchierare tra di loro, si facevano gavettoni, bevevano birra o cantavano. Sembrava un acquario pieno di pesci colorati, tutte quelle persone che non facevano altro che muoversi, tutte diverse. Una in particolare colpì la sua attenzione, neanche a farci apposta, Dan era comparso nella sua visuale e notò che si era cambiato, stava indossando i suoi jeans skinny neri e una t-shrit nera con un'aquila e il giubbetto di jeans. I capelli sparati in aria ma ancora gli occhiali da sole neri che gli coprivano gli occhi. Stava smanettando con il suo cellulare e lo osservò mentre camminava verso il tourbus incurante di tutti quelli che gli passavano intorno, di tanto in tanto salutava qualcuno o scambiava due parole con qualche ragazzo che conosceva.

-Pssst- Lo chiamò non appena fu abbastanza vicino da sentirla, lui alzò la testa sorpreso e quando la vide accennò un sorriso.

-Ehi- Disse semplicemente, il che era strano.

-Beh? Quando mi fai vedere il campus della tua ex università?- Domandò entusiasta comportandosi normalmente.

-Scusa Em, ho da fare con il concerto di stasera- Disse sbrigativo e la cosa era ancora più strana, da quando le dava buca così?

-Che hai Dan?- Chiese allora cercando di fargli sputare il rospo, Dan che stava tentando di entrare nel bus, rinunciò e sospirò.

-Niente, sono solo stanco- Rispose cercando di sembrare convincente.

-Sembra la scusa che le donne rifilano per non fare sesso- A Dan scappò una risata, non riusciva a rimanere serio con lei vicino.

-Volevo dormire prima del concerto- Spiegò con un sorriso e sembrava quasi lo stesso Dan di prima ma Emma sentiva che le stava nascondendo qualcosa e il fatto che non potesse vedere i suoi occhi, la faceva impazzire, non riusciva a capire che cosa gli stesse passando per la testa.

-Scusa per ieri sera, ti ho tenuto sveglio tutta la notte...a farmi da balia- Dan sospirò, non era quello il suo problema, era successo un sacco di volte che aveva fatto nottata prima di un concerto e poteva sopravvivere benissimo. La storia di Evan però l'aveva infastidito parecchio tuttavia non l'avrebbe mai ammesso di fronte a qualcuno e parlare con Emma lo infastidiva a sua volta perché non voleva che lei avesse a che fare con Evan. Okay si stava comportando da schizzato e doveva smetterla, non se la poteva prendere con lei solo perché non sopportava Evan.

-Non è per quello davvero, tranquilla- Dan cedette e si sedette sull'altra estremità della sdraio con lo sguardo rivolto verso la strada.

-Ti ho spaventato a morte però...tranquillo, sto bene, non mi prenderà un altro attacco di panico- Emma cercò di sdrammatizzare e si avvicinò a lui, seduta anche lei e guardava nello stesso punto in cui guardava; riuscì nel suo intento perché Dan abbozzò un sorriso.

-Beh non è stato divertente- Commentò voltandosi verso di lei, stavolta stava ridendo e sembrava tornato lo stesso Dan di sempre.

-Guardiamo il lato positivo, l'erba non fa per me!- Risero entrambi, di certo quella era stata la prima e l'ultima volta che avrebbe provato l'erba.

-Direi...forza andiamo- Dan si alzò inaspettatamente e le prese una mano invitandola ad alzarsi con lui.

-Dove?-

-Non volevi vedere il campus?- Emma sorrise a trentadue denti e seguì Dan che stava camminando spedito verso la sua ex università.

Camminarono nel campus per quasi tutto il pomeriggio, Dan le aveva mostrato il suo vecchio dormitorio e le classi che frequentava, poi la mensa e le varie confraternite. L'auditorium dove aveva cantato davanti a tutti per la prima volta e poi si erano fermati nel grande cortile davanti l'entrata principale.

-Mi piace questo posto- Commentò Emma appoggiando la schiena allo schienale della panchina dov'erano seduti, Dan si guardava intorno, probabilmente ripassando nella testa tutti i ricordi che aveva di quel posto.

-Già, piaceva anche me...mi sentivo meno strano del solito qui- Confessò, lui non le aveva mai parlato del suo passato, di quando era giovane...era un argomento che nessuno dei due tirava fuori ma era chiaro che aveva avuto problemi al liceo, Will una volta le aveva detto che Dan al liceo veniva preso in giro per il suo essere nerd e sempre per conto suo, il tipico secchione insomma. Emma le venne l'istinto di abbracciarlo, non per compassione o cos'altro, più per solidarietà visto che le era capitato lo stesso al liceo che i ragazzi più grandi la prendevano in giro in continuazione perché era più bassa rispetto alla media e anche perché era l'unica occhialuta che leggeva i fumetti in classe.
Lo guardò e non sapendo che fare, semplicemente si aggrappò al suo braccio a mo di koala e appoggiò la testa sulla sua spalla; Dan era sorpreso dal canto suo ma non disse niente, si limitò ad accennare un sorriso e rimasero entrambi in silenzio. Non c'era molto da dire, si stavano semplicemente godendo quella giornata in quel posto che conteneva così tanti ricordi.

-Non mi dire! Daniel Smith!- Esclamò un ragazzo camminando verso di loro, aveva i capelli scuri con una riga in mezzo così che formassero due tendine sul volto, occhi scuri. Portava una camicia a scacchi verde infilata nei jeans. Dan sorrise nel vedere il ragazzo e quando fu abbastanza vicino si diedero il cinque e batterono i pugni chiusi, come fanno tutti i ragazzi per salutarsi, probabilmente era un vecchio amico.

-Ben Logan!- Il ragazzo sorrise a trentadue denti contento che Dan si ricordasse di lui.

-Che piacere rivederti! Che fai da queste parti? Non dovresti fare il giornalista in giro per il mondo?- Emma aggrottò la fronte, Dan voleva fare il giornalista? E da quando? Okay, magari era lecito non sapere certe cose, non è che avevano parlato molto della loro vita e i loro sogni e poi lui non aveva nessun diritto di dirle nulla di quelle cose.

-Oh...- Dan ridacchiò nervosamente. -No veramente sono finito in una band...stasera suoniamo al festival- Ben lo guardò a bocca aperta incredulo.

-Non è possibile...tu in una band? E che fai suoni il triangolo?- Ben scoppiò a ridere per la sua stessa battuta ed Emma lo guardò come se fosse un completo idiota. Lo era davvero, ne era certa; Dan non fece una piega anzi rise con lui ma dalla sua espressione non erano le sue solite risate che si faceva con i suoi amici, c'era qualcosa sotto.

-No, veramente canto e poi ci sono anche Kyle, Woody e Will...ricordi?- L'espressione di Ben s'irrigidì, non sembrava contento di ricevere quella notizia mentre Dan sembrava più soddisfatto che mai.

-Ah anche loro...sempre insieme voi eh...ma non siete famosi o meglio, non ho mai sentito parlare di voi- Che idiota, non sa nemmeno il nome della band. Pensò Emma sbuffando sonoramente.

-Veramente il loro album è in cima alle classifiche e si chiamano Bastille in caso ti dimenticassi- Sbottò prima ancora di rendersene conto ma ormai era troppo tardi, si ritrovò i due ragazzi a guardarla spiazzati. Cavolo, le era venuto un moto di rabbia che non riuscì nemmeno a trattenere quel ragazzo la stava innervosendo incredibilmente. Dan la guardò con la bocca leggermente aperta ma non sembrava arrabbiato anzi quasi divertito, il che era strano mentre Ben era assolutamente sconvolto.

-Oh...davvero...e tu saresti?- Dio, avrebbe voluto prenderlo a pugni in faccia e probabilmente Dan si accorse che stava fremendo di rabbia visto che pensò bene di passarle un braccio intorno ai fianchi per calmarla.

-Emma, la loro fotografa ufficiale- Rispose a mo di sfida. Dan dal canto suo si stava sbellicando dalle risate dentro di sé, Emma era incazzata nera e sembrava uno scontro tra titani.

-Piacerissimo, io sono un vecchio compagno di studi di Daniel...oh non ti ho detto che mi sono sposato!- Ben sventolò in faccia la sua fede nuziale ai due ragazzi.

-Ma dai, congratulazioni! Fammi indovinare...Shelley?- Dan non era per niente arrabbiato ed Emma non capiva perché, insomma quel deficiente stava facendo di tutto per sminuirlo e lui neanche lo insultava, se era stata al posto suo l'avrebbe preso a calci.

Ben però non sembrava più entusiasta come prima anzi quasi deluso, a quanto pare Dan c'aveva preso in pieno.

-Già...sai, stiamo benissimo insieme...e tu? Eternamente single?- Dan stava per replicare ma Emma fu più veloce, presa nuovamente dalla rabbia.

-No! E' fidanzato...con me!- Sbottò Emma stringendosi di più a Dan che a sua volta era sempre più spiazzato e divertito allo stesso tempo, per fortuna che indossava gli occhiali da sole o i suoi occhi completamente spalancati per la sorpresa l'avrebbero tradito.

-Ma davvero?- Domandò Ben sbalordito.

-Ah ehm già...esatto! Ci siamo conosciuti in tour e ...sai, la scintilla è scattata- Dan s'inventò le prime cazzate che gli vennero in mente ma gli veniva un sacco da ridere.

-E tu che fai ancora all'università Ben?- Domandò Emma con tono di sfida, lui mise su un'espressione altezzosa.

-Beh sono il responsabile delle matricole dell'università- Rispose fiero, Dan ed Emma inarcarono le sopracciglia non sapendo bene che cosa dire.

-Wow, dev'essere proprio divertente- Commentò Emma con finto entusiasmo e data l'espressione indignata di Ben, le cose stavano decisamente degenerando visto che avevano cominciato a guardarsi in cagnesco.

-Ookay!- Esclamò Dan interrompendoli. -Noi dobbiamo andare, eh tesoro?- Emma si riscosse e annuì convinta, soprattutto perché Dan l'aveva appena chiamata tesoro, il che era davvero strano ma la cosa non la infastidiva per niente come sarebbe successo normalmente.

-Giusto, devi fare il soundcheck per il concerto di stasera...sai ci saranno così tante persone e i ragazzi ti aspettano- Emma volle sottolineare ancora di più quanto famosa fosse la sua band e in tutto questo continuò a guardare male Ben che tentava di sostenere il suo sguardo.

-Sì...giusto...- Dan si voltò verso Ben con uno dei suoi migliori sorrisi. -E' stato un piacere rivederti Ben- Quest'ultimo abbozzò un sorriso convinto (ma non convinse nessuno...dopotutto Emma l'aveva demolito) e diede una pacca a Dan sulla spalla.

-Anche per me Smith, fatti vedere più spesso da queste parti!- Dan annuì e fece per andarsene ma si fermò e si voltò di nuovo verso Ben.

-Oh hey, per caso vuoi venire al concerto?- Domandò ben sapendo la risposta ma volle divertirsi un'ultima volta a rigirare il coltello nella piaga; Ben, nonostante l'irritazione, cercò di mettere su il suo sorriso migliore.

-Ehm...mi piacerebbe un sacco, ma sai le matricole...di notte...sai com'è- S'inventò la scusa più idiota del mondo ma Dan rise.

-Oh sì certo, beh allora alla prossima Ben!- Dan lo salutò con la mano e si allontanarono.

Non dissero nulla per un po' e si erano staccati dall'abbraccio visto che Ben non poteva più vederli.

-Scusa, scusa, scusa! Mi sono lasciata prendere dalla rabbia...ho esagerato lo so ma quel ragazzo è un cretino sul serio!- Emma alla fine esplose perché si sentiva davvero in colpa, non era riuscita proprio a trattenersi ma inaspettatamente Dan scoppiò a ridere.

-Ma scherzi? Sei stata fantastica! E' stato incredibilmente difficile rimanere serio...Dio, lo odio quel tizio- Emma tirò un sospiro di sollievo.

-Oh grazie al cielo...ma chi si crede di essere? Cazzo mi ricordava terribilmente Bobby Briggs!- Dan s'illuminò come una lampadina, ecco chi gli ricordava Ben! Il personaggio di Twin Peaks che sia lui che Emma odiavano a morte.

-Oddio è vero!- Esclamò con gli occhi spalancati. -Comunque per tutta l'università è stato sempre in competizione con me non so per quale motivo- Questo spiegava molte cose ma si capiva benissimo anche da quella piccola conversazione che avevano avuto.

-Già ho notato...che idiota!- Continuarono a prendere in giro Ben finché non arrivarono al quartier generale e notarono che era tutto in fermento.

Era l'ora del soundcheck visto che tra qualche ora si sarebbero esibiti quindi tornarono tutti al proprio lavoro e si prepararono per il concerto.

Angolo dell'autrice:
Canzone dei Killers. Ogni frase all'inizio del capitolo è ispirata a una persona in particolare in ciascun capitolo.
A parte questa premessa, scusate il ritardo nel postare! Ora le cose si fanno interessanti...chi è questo Evan? e la reazione di Dan...wow.
Ma soprattutto...mi sono divertita un sacco a scrivere la parte finale, ce li vedo benissimo Dan e Emma a fare queste cose; infine, vediamo anche Kyle sondare il terreno con Alison...we'll see! 
Che ne pensate? Aspetto recensioni e ovviamente ringrazio chi ha recensito, letto e quant'altro il capitolo precedente! Grazie di cuore e spero vi piaccia anche questo.
AHOOOY

ps. OMMIODDIO, non posso credere che tra due settimane li vedrò in concerto D: devo ancora realizzare...

  
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