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Autore: MC_Gramma    05/04/2014    1 recensioni
Rivedere un pacioccoso Nolan Gerard Funk in X-Men 2 è stato deleterio, ecco tutto. u.u
C’è stato un tempo, talmente lontano che a ripensarci gli sembra addirittura un’altra vita, in cui lo conoscevano come Il Salvatore. [...] Il giorno in cui Jean e Tempesta vennero a prenderlo provò un immenso sollievo. Non era un santo. Non era Il Salvatore. Era solo un giovane mutante e finalmente gli fu offerta una vita ‘normale’.
-.-.-
Ho ripreso gli aggiornamenti. Stay tuned!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Hunter Clarington, Marley Rose, Sebastian Smythe
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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A/N: se non avete visto l'ultimo film di Riddick, non capirete.. u.u


“Ciao, Luna!”
S’irrigidì a sentirsi chiamare col suo vero nome.
Non lo sentiva da tanto, a maggior ragione perché lo conoscevano in pochi: Tempesta l’aveva trovato molto poetico e Logan s’era irrigidito senza commentare, solo il professor Xavier sapeva il motivo che l’aveva spinto a sceglierlo.. ma, a giudicare dallo sguardo che gli lanciava il distinto signore seduto di fronte a sé, sospettava che l’avesse quantomeno intuito.
“Non ci siamo mai incontrati” continuò, togliendosi il cappello “Per un soffio in realtà, e me ne rammarico.. riconosci il tuo vecchio compagno di scuola?”
Indicò un suo coetaneo, rimasto in piedi alle sue spalle, con una pessima tinta bionda e un inconfondibile sorriso strafottente. John Allerdyce.  Quasi gli sembrò di sentire Rouge ‘Dov’è John?!’ chiese e Jean con assoluta calma rispose “È con Magneto”.
Un brivido gli attraversò la schiena rendendosi conto di chi aveva davanti. Avrebbe dovuto provare paura, quantomeno timore, invece scoprì che nel suo petto si animava tutt’altro, come se avesse sempre saputo che presto o tardi quel momento sarebbe arrivato; e adesso che c’era Hunter provava – oh, questa sì che è bella!, si disse – un certo sollievo.
Pyro mi ha parlato molto di te” riprese, tornando a guardarlo coi penetranti occhi azzurri “e di cosa sai fare, ma entrambi sappiamo che sotto la superficie si nasconde molto di più.”
“Non intendo entrare nella confraternita”
Magneto accolse questa sua affermazione con una breve composta risata.
“Non stiamo parlando di universitari ubriachi che danno festini..” gli fece presente, mantenendo un lieve sorriso pur tornando serio “Tu hai un potenziale che neanche immagini, ragazzo!”
Hunter fece uno sbuffo divertito. Era perfettamente consapevole di quello che poteva fare, solo che non voleva.
La sua mutazione era un’arma a doppio taglio: da un lato poteva passare per il salvatore del mondo, guarendo malati e passando per santo, ma dall’altro lato poteva diventare la peggior piaga che l’umanità avesse mai dovuto fronteggiare.
Normalmente quando una persona contrae un virus il sistema immunitario lo combatte e genera degli anticorpi, in modo da riconoscere la minaccia nel caso si ripresentasse. Per Hunter anche questo era amplificato. Quando il suo corpo veniva contagiato guariva in fretta e nel contempo ne conservava memoria, ed in qualsiasi momento era in grado di ricreare le medesime condizioni in qualcun altro: con un tocco poteva salvare o condannare, ed a giudicare dallo sguardo di Magneto era chiaro cosa voleva da lui.
“State solo perdendo tempo!” disse, molto semplicemente “Per troppi anni mi hanno liberamente costretto a farmi carico di cose molto più grandi di me e, ora che ho la possibilità di scegliere, non intendo schierarmi né contro né in difesa dell’umanità.”
“Ti credevo uno con le palle, invece sei solo un vigliacco cacasotto!”
“Che mi dici dei mutanti?” l’interrogò, ignorando l’intervento del proprio sottoposto “Dovrebbe interessarti il destino dei tuoi simili, specie nel clima di questi giorni..”
Hunter rispose con un’alzata di spalle, prendendo altro sorso di caffè finché era caldo.
“Questa tua totale indifferenza non durerà a lungo.”
Quelle parole gli suonavano come una semplice considerazione, non una velata minaccia, e vedendolo alzarsi indossando nuovamente il cappello considerò conclusa la questione, invece l’uomo fece il giro del tavolo e gli pose una mano sulla spalla.
“La guerra ci sarà e non potrai ignorarla, anche se all’inizio loro la presenteranno con un altro nome” disse, stringendo la presa “ma ne riparleremo a tempo debito!” ridacchiò, dandogli una leggera pacca “Per ora, arrivederci.. Luna.”
Gli si accostò all’orecchio per quell’ultima parte, marcando nuovamente quel nome, poi si diresse verso l’uscita. John si trattenne ancora qualche istante prima di seguirlo.
“Avrei dovuto farti scherzi peggiori”
“Come quando hai incollato ai capezzoli di Colosso le sue stesse dita?”
“Io glielo dicevo che non fa bene dormire senza canottiera!”
Dopo una breve risata, mentre Hunter cercava qualcosa da dire, John uscì dal suo campo visivo ma dopo qualche passo dovette fermarsi.
“Spero che starai dalla parte giusta quando sarà il momento.” sentì dire alle proprie spalle, con voce pacata e disarmante “Ucciderti sarebbe difficile, da un punto di vista meramente pratico, ma so che alla fine troverei il modo!”
Quando si volse, l’altro aveva già raggiunto Magneto che intercettando il suo sguardo gli rivolse un ultimo sorriso sghembo e per la prima volta agghiacciante.
 
A un paio di mesi da quell’incontro annunciarono in diretta nazionale la cura e Hunter iniziò a comprendere le parole di Magneto, ma ci arriveremo.. senza fretta.
 
  
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