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Autore: LuxKatoUlisse    05/04/2014    1 recensioni
Nel 21° secolo sono passati 8 mesi da quando Lux Black, l'eroe che ha salvato il futuro, è ritornato a casa per ricominciare da zero una nuova vita.
Il ragazzo, cresciuto e maturato grazie alle esperienze ricevute, dirige uno stile di vita equilibrato insieme ai suoi nuovi amici, fino a quando un giorno viene richiamato dal futuro per affrontare una nuova terribile minaccia universale insieme ai suoi amici di sempre: Michelle, John e Alex.
Kim Arthur, il famigerato criminale della storia umana, sta formando un tremendo esercito di serial killer, intenti a distruggere su larga scala universale Human Nation e l'intera galassia; la posta in gioco è altissima stavolta.
Al gruppo di Lux si uniranno altre persone e altre alleanze militari, e insieme affronteranno nuove insidie, nuovi misteri e tanti colpi di scena.
Lo spazio e la tecnologia ritorneranno ad essere al centro della scena e questa sarà anche la volta buona in cui Lux conoscerà finalmente l'amore.
Il passato del ragazzo tornerà a farsi vedere, mostrando altri particolari nascosti e scomode verità che completerebbero il suo più grande puzzle della sua vita.
Un'altra grande battaglia (più terribile della precedente) sta per avere inizio.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il ragazzo del futuro (LA TRILOGIA)'
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Capitolo 9

Il primo appuntamento nel futuro di Lux 


 

Orlando, gonfiandosi la massa muscolare per contrazione, si diresse verso John con l’intenzione di menarlo, ma Lux, intenzionato a proteggere il suo compagno di battaglia, si mise in mezzo alla sua strada, dicendogli:

- Se vuoi far fuori John, devi prima passare sul mio cadavere!!! -

Sentendosi sfidato, Orlando sferrò un fortissimo pugno allo stomaco di Lux, spingendolo per 20,00 m contro un albero e lasciandogli cosi un segno sull'addome.

- LUX!!! - urlò con disperazione Michelle.

Il ragazzo muscoloso strozzò con la mano destra la gola di John (forse con l’intenzione di ucciderlo), ma Lux, facendo aumentare il suo maleficio oculare di 2500 Sfiga volt, si trasformò:
da 1,80 m passò a 2,00 m con le sue unghie nere e affilate che crebbero un po’ di più, i suoi lineamenti che divennero sempre più maturi ma freddi e sinistri, i suoi capelli a caschetto che crebbero velocemente arrivando fino alle spalle e con il volume dei suoi muscoli che aumentò divenendo sempre più duro e contenendo una fortissima pressione.
Le sue ali demoniache e stratificate infine crebbero pure loro, divenendo sempre più efficienti in volo.


Un lampo di luce accecante poi diede fine alla procedura di trasformazione del giovane, mostrandosi poi ai presenti.
Lux, oltre dall’aspetto appena descritto, indossava una lunga giacca di pelle nera che gli arrivava fino ai piedi, il petto muscoloso era scoperto, indossava un pantalone nero (stracciati sulle punte in basso in stile Gothic Dark) e delle scarpe di cuoio nero e lucide come uno specchio.
Il ragazzo portava anche degli orecchini d’argento sul bulbo delle orecchie, una grossa collana con dei tasselli rettangolari d’oro intorno al collo, estendendosi anche sul petto superiore, con al centro un simbolo scolpito di uno scorpione.

Nonostante la trasformazione estrema, egli riuscì lo stesso a conservare la sua identità e a non farsi plagiare dal potere oscuro di Darkus.
Orlando, stupito quanto i presenti per la trasformazione del suo avversario, gli disse facendo un sorriso maligno:

- Complimenti per la trasformazione, moccioso! -
- Presto te ne pentirai di avermi chiamato così! - gridò furioso Lux.


Lux VS Orlando

La battaglia ebbe inizio:
I due avversari si scontrarono violentemente corpo a corpo, provocando violente ripercussioni acustiche per tutto l’ambiente circostante.
I due sembravano essere ad armi pari:
continuarono a darsi spintoni, pugni, calci e a compiere acrobazie estreme, sfidando di conseguenza le leggi fisiche.
Si scontrarono ripetutamente corpo a corpo, stringendosi le mani tra loro per poter spingere l'avversario indietro.

Orlando diede una fortissima testata a Lux ma quest’ultimo, una volta ripreso dal colpo, partì al contrattacco, sferrando all’avversario un fortissimo calcio alle vertebre.
Dopo qualche minuto i due avversari decisero di passare alle maniere forti:
Lux si concentrò al massimo per poter creare intorno al suo corpo uno strano alone incandescente che poi, a sua volta, dopo qualche secondo più tardi, iniziò ad espandersi nell’ambiente circostante come un'esplosione di una bomba atomica, creando così dei violentissimi e giganteschi vortici di fuoco;
Questi vortici viaggiavano ad una velocità di 6 Km/s e avevano una temperatura di 5000° C, ma nonostante la loro elevatissima intensità, non fondevano l’ambiente circostante, poiché erano controllati proprio da Lux.
Lux, con questi vortici, si creò intorno a se una barriera apparentemente infrangibile, ma Orlando non rimase intimidito da ciò, anzi: rise a squarcia gola.
Il ragazzo gli domandò con sospetto:

- Perché ridi? -
- Credi veramente di fermarmi con una barriera fatta da enormi vortici di fuoco? Si vede che non mi conosci affatto, moccioso!!! - gli rispose Orlando.

Detto ciò Orlando si illuminò come una lampadina, emanando anche intorno a se un'aurora che gli avvolse la sagoma del suo corpo.
Egli poi, correndo ad alta velocità come un tir senza controllo, si scontrò con tanta violenza nella barriera di fuoco creata da Lux.
Inizialmente Orlando ebbe qualche difficoltà nell’infrangerla, ma poi riuscì ad entrarci all’interno con la sua forza bruta e a colpire l'avversario con un pugno in faccia.
Lux cadde a terra, perdendo momentaneamente i suoi poteri:
il suo corpo ritornò nel suo stadio normale, con capelli neri e un po’ lunghi fino alle spalle, il viso ben definito nella sua maturazione da diciottenne e un fisico snello e robusto, alto 1,75 m
 

Fine della lotta

Il ragazzo perse cosi l’incontro:
egli fu battuto da Orlando il quale, porgendogli la mano, gli disse sorridendo:


- Sei in gamba, ragazzo, lo devo ammettere. Qual è il tuo nome? -
- Sono Lux Black. - rispose Lux - Io e i miei amici lavoriamo per Lady Earth all’accademia del cigno fedele. Siamo venuti qui per recuperare la pietra del coraggio. -
- Capisco. - disse Orlando
- Hey, aspetta un attimo... - disse confuso John - ... Orlando, non dimmi che tutto ciò era solo una messa in scena? -
- Più o meno si! - rispose Orlando - Vi ho messi alla prova e se ho organizzato tutto ciò non l’ho fatto solo per questo motivo: 
volevo anche metterti paura, John. -

- Che cosa? - gridò stupito John
- John… - disse Orlando - … Tre anni fa avevi commesso un terribile errore nei miei confronti; poi mi sono detto: “Hey, il mio amico mi stava restituendo il mio libro; se non fosse stata per quella rapina lui me lo avrebbe riportato sicuramente”. Volevo solo sfogarmi, tutto qui. -
- Ah, ora ho capito! - disse John con aria tranquillizzata.
- Cambiando discorso… - disse Lux a Orlando - … toglimi una curiosità:
Io so che tu sei lo Space Master di Urano. Tu e i tuoi colleghi (gli Space Master di Marte, Venere, Plutone, Mercurio, Nettuno, Saturno, ecc) vi siete mai incontrati? -

- No! - rispose Orlando - E sinceramente non li conosco, però uno di loro si:
ho saputo che Ulisse, un mio amico d’infanzia, è riuscito a diventare lo Space Master di Marte. -

- Ah, bene. - disse Lux - Perché non lo contatti? -
- Uhm… per il momento non ne ho voglia. - 
- Capisco. - disse rammaricato Lux.

Dopo un po’ i ragazzi si avviarono verso la fermata del bus – space ma Orlando, fermandoli appena in tempo, chiese loro:

- Voi state lottando contro Dark Evon, giusto? -
- Si! - rispose Lux
- Stiamo anche indagando sul caso Kim Arthur. - intervenne Alex
- Kim Arthur, hai detto? - gli chiese pensieroso Orlando
- Sai per caso qualcos’altro su di lui? - gli chiese Lux
- So solo che lui sta organizzando un esercito di super criminali. - rispose lo Space Master.
- Quale esercito? - gli chiese stupita Michelle
- Kim… - spiegò il ragazzo - … è capo di tutte le organizzazioni criminali dell’universo; egli ha intenzione di sferrare un attacco apocalittico su
Human Nation con la sua flotta di super latitanti.

Da quando Human Nation ha vinto la terza guerra universale contro i rettiliani, le forze del male hanno deciso di puntare tutte le carte su Kim Arthur.
Il suo nascondiglio potrebbe essere su Saturno, su qualche colonia spaziale, ma non lo so con esattezza. -
- Grazie per l’informazione, Orlando. - disse contento Lux
- Mi raccomando ragazzi:
tenete sempre gli occhi aperti. - li avvertì lui.

- Lo faremo, tranquillo! - rispose Lux.

Dopo aver recepito questa informazione, i ragazzi tornarono indietro, salirono sul pullman spaziale e ritornarono all’accademia del cigno fedele per riconsegnare al sign. Pitt la pietra del coraggio;
la missione fu compiuta con successo.


New Whashington, appuntamento con Martina

Verso le 18:00 Lux si preparò per l’appuntamento con Martina, lavandosi per bene il corpo e vestendosi in maniera elegante con la tuta – smoking blu scura, dei pantaloni dello stesso colore della tuta e con le scarpe lucenti nere.
 

Dopo un po’ Lux era pronto per dirigersi all’appuntamento.

La settimana prima il ragazzo ordinò una formidabile space – macchine (comprata con i suoi soldi) e proprio la sera del 13 dicembre Lux la doveva ritirare dalle concessionarie Nakyto (concessionarie automobilistiche giapponesi del futuro).
La carrozzeria del veicolo era bianca, con le ruote posteriori più grandi rispetto a quelle anteriori, il motore a base di energia stellare (super energia speciale scoperta nel 28° secolo), un cyber navigatore satellitare (interattivo e dotato di una coscienza artificiale), un impianto airbag molto efficiente e poteva andare fino ai 20000 Km/h.
Inoltre la space – macchine aveva anche la funzione di volo, connessione ad Morpheus internet (attraverso il quale la space – macchine aveva la possibilità di smaterializzarsi per entrare nel mondo virtuale e viaggiarci sopra), il pilota automatico, la televisione portatile e tante altre cose.
Lux si diresse ad alta velocità con la sua nuova auto all’appartamento di Martina, situato a dieci isolati dalla Casa Bianca, attraversando strade, infilandosi nelle tubature extraurbane e facendo volare la sua auto per sentirsi poi al settimo cielo;
mai in quel momento il ragazzo provò una tale meravigliosa sensazione.

Finalmente il ragazzo arrivò all’appartamento di Martina:
un condominio situato accanto al fiume Potomac che bagnava New Washington.

Ella già era pronta e stava aspettando l'amico sul marciapiede, accanto al suo appartamento.

La ragazza indossava un bellissimo abito scollato celeste che le arrivava fino alle gambe, delle belle calze verdi, dei bellissimi tacchi a spillo bianche e aveva un rossetto sulle labbra, degli orecchini attaccati ai bulbi delle orecchie, trucco sulle palpebre degli occhi e si mise addosso il profumo di Chanel numero 2000.
Martina, notando con ammirazione l’auto di Lux, gli disse:

- Woh, complimenti per la tua auto. Devi essere alquanto ricco per provenire dal 21° secolo. -
- Dai, finiscila e sali in macchina, per favore. - rispose un po’ seccato Lux

la giovane entrò nell'auto senza alcun lamento, avvertendo poi subito il comfort del veicolo.
La ragazza si complimentò con Lux, dicendogli:

- La tua auto è d’avvero molto comoda, lo devo ammettere, tappo. -
- Scusami, perché continui sempre a chiamarmi “tappo”? - le chiese rammaricato Lux.
- Dai, non te la prendere.. Ti chiamo così solo per un modo affettivo. -

Dopo di che Martina sbuffò e disse ancora:

- Uffa, che palle però. Sei una persona troppo sensibile, sai? -
- È meglio che andiamo al ristorante. - disse Lux con aria un po’ offesa.
- Ecco, appunto che è meglio! - si associò lei.

Improvvisamente le cinture di sicurezza si allacciarono automaticamente su Martina.
La ragazza fece un balzo, ma Lux, per tranquillizzarla, le disse:

- Sono cinture di sicurezza automatiche. -
- Ah, buono a sapersi! - disse ironicamente lei.

Dopo che si chiusero automaticamente gli sportelli, la space – macchine partì a tutta velocità alla volta dello spazio, dato che il ristorante si trovava su una base orbitale intorno a New Gaia.
Il ristorante era situato all’interno di un hotel di lusso a 12 stelle, con un servizio a doc.
 

Ristorante di lusso

Dopo aver parcheggiato l’auto, Lux e Martina si diressero verso l’hotel, ma già in lontananza udirono un valzer di violini e violoncelli che diedero anche loro un cordiale benvenuto.
I maggiordomi erano dei robot gentili, ben educati e raffinati.
 

Uno di loro si avvicinò a Lux, chiedendogli con molta signoria:

- La sua giacca, milord. -
- Ecco a lei, signore. - gli rispose Lux, dandogli la giacca

Martina, prendendo per il braccio il ragazzo, gli disse:

- Prendimi per il braccio, o mio cavaliere. -
- Con molto piacere, Milady. - rispose lui, prendendola per il braccio.

Mentre camminavano il ragazzo disse a lei:

- Ottima scelta, Martina; adoro questo hotel di lusso. -
- Da piccola ci venivo sempre con i miei genitori e la mia sorellina. - rispose Martina.
- Hai una sorella? -
- Si! Ha 16 anni ma è un genio, sai? É riuscita a diventare la Space Master di Saturno. -
- CHE COSA? -
- Hehehe, non te l’aspettavi, è “tappo”? -
- Tua sorella è la Space Master di Saturno? -
- Si! Si chiama Margherita Lammadh ed è una ragazza in gamba per la sua età. Lo sai che lei insegna anche matematica applicata
all’accademia di Euclide, situata in una colonia spaziale di Saturno? -

- È d’avvero in gamba la tua sorellina. -
- Hey, tappo, ma non è che sei innamorato di mia sorella? -
- E… e… come faccio, scusami? Non so nemmeno come è fatta e non la conosco neanche. -
- Ah, ok! -
- Beh, anche se fosse non ci sarebbe niente di male. -
- Che Casanova che sei, tappo. -
- Attenta che prima o poi il "tappo" ti scapperà dalla bottiglia. - disse sottovoce Lux fra se e se, stanco di essere chiamato in quel modo dalla ragazza.
- Cosa hai detto? - gli chiese Martina con aria adirata.
- Ah… niente di che… - balbettò lui - Ho solo detto: “attenta che prima o poi i responsabili di questo hotel ci chiederanno l’invito della prenotazione – posti”. -
- Ah, ok!... mah... - rispose lei con un’aria sospetta.

La coppia prese un tavolo per due e i camerieri robotici subito intervennero per servirli.
In seguito poi i ragazzi ebbero il menù digitale:

Menù per gli ospiti: bon appétit.

Antipasto - Costo in Dollari

  • bresaola alla campagnola: 120,00 $;
  • spaghetti bolliti alla Cesaroni: 140,00 $;
  • merluzzo schiacciato alla Biscardi: 100,00 $;
  • delizie del mare del Giappone: 300,00 $.


Primi piatti - Costo in Dollari 

  • minestrone orientale: 200,00 $;
  • fusilli alla Mercuriana: 250,00 $;
  • minestrone ortodosso di Costanza: 170,00 $.


Secondi piatti - Costo in Dollari

  • focacce alla brace alla Nixon: 190,00 $;
  • mix di fette di mozzarella, patate verdi e melone: 110,00 $;
  • eschargò rinnovato: 130,00 $.

Dolci & buffet - Costo in Dollari
  • torta di nonna Margherita: 118,00 $;
  • carica di dolcetti ripieni al cioccolato: 150,00 $;
  • babà con ripieno di gelato all’arancio: 50,00 $.
     

Lux rimase senza parole per i prezzi che vide accanto ad ogni cibo.
Martina, abituata fin da piccola al lusso, subito prese una decisione e disse al cameriere robot:

- Come antipasto vorremmo “gli spaghetti bolliti alla Cesaroni” e “delizie del mare del Giappone”.
Come primo piatto vorremmo “I fusilli alla Mercuriana” e “il minestrone ortodosso di Costanza”. Per finire come dolci vorremmo la “torta di nonna Margherita”. -
- Martina… ecco… io… - balbettò stupito Lux
- Hey, tappo, rilassati. - lo tranquillizzò l'amica … Se è una questione di soldi pago io, non preoccuparti. -
- Ma perché? La regola numero uno è sempre la stessa: 
mai far pagare alla donna al primo appuntamento. -
- Siamo nel futuro, idiota. Qui a pagare lo decide un esponente della coppia. -
- Ma d'avvero? ... Allora è deciso:
pago io tutto perché, ovviamente, io sono l'uomo ed è lui che deve pagare sempre. - disse il ragazzo, facendole l'occhiolino. 
- L'ho deciso prima io, ma che? Sei sordo? Non trattarmi come una pezzente, caro! -
- WHAT??? -
- Da noi il galateo stabilisce che chi dice per primo "pago io", paga tutto! -
- Che cosa??? Ma... che razza di regola è mai questa? -
- É normale che un sempliciotto del 21° secolo come te non possa capire questa raffinata regola. -
- Ma ... ma .... ma non è giusto far pagare alla donna al suo primo appuntamento. -
- Sono una donna, è allora? Non trattarmi come se io non fossi una persona alla tua pari, carino. -
- Ma io volevo essere un cavaliere. -
- E io da piccola volevo diventare una veterinaria. -
- Ma... ma questo che centra? -
- Ok, che palle, hai vinto! Ti faccio pagare la cena, sei contento? -
- Beh, ora si, grazie. Mi hai tolto un peso, sai? -
- Ottimo e ti dico anche quanto ti verrà a costare in tutto:
928, 00 $. -

Lux ci pensò sopra, ma poi si trovò una scusa, dicendole:

- ... Ma sai che la tua nuova regola di galateo non è poi cosi tanto male? Perché no?!! Paga tu. -
- Oh, Signore... - disse amareggiata fra se e se Martina.


Il Cameriere, dopo aversi segnato le ordinazioni, se ne andò e Martina, ammirando curiosamente Lux, gli chiese:

- So cosa stai pensando, tappo: questi piatti sono troppo costosi, vero? -
- Il futuro è futuro. - si giustificò Lux - Ormai sto facendo l’abitudine a convivermi con queste strane formalità… -
- Da quale anno provieni? - gli chiese la ragazza.
- Dal 2002. - rispose lui.
- Dal 2002??? -
- Esatto!!! -
- Aspetta: quindi vieni proprio dagli inizi del 21° secolo, non è vero?... Ah, però, io pensavo che tu provenissi, tipo, dal 2027 o dal 2075. -
- Se venissi da quelle epoche non indosserei i vestiti che mi hai visto indossare la prima volta che ci siamo conosciuti alla Casa Bianca. -
- LO SO, TAPPO… Senti: i tuoi genitori che lavoro fanno? -

Lux, abbassando il capo, rispose alla ragazza con aria un po’ triste:

- … Mio padre… Mio padre faceva il finanziere internazionale nel 21° secolo e viaggiava per il mondo, mentre nel 30° secolo lui era un eccellente Dokenagen…
Mia madre, invece, nel 20° secolo insegnava italiano alle scuole elementari, mentre nel 30° secolo era una guerriera della Destination world. -
- Hey, perché parli al passato? - gli domandò Martina. 

Ad un tratto la ragazza, accorgendosi del motivo dell’uso dell’imperfetto nei verbi del ragazzo, imbarazzata si mise una mano davanti alla bocca e chiese a Lux con un'aria comprensiva e mortificata:

- … Non ci sono più, vero? -
- Si… - rispose seccamente Lux.

Martina così accarezzò leggermente le mani del giovane, lo fissò negli occhi e gli disse:

- Non lo sapevo, scusami... Quando ero piccolina persi mia madre a causa di una patologia incurabile… Non sai quanto mi dispiace in questo momento di averti toccato questo tasto. -
- Non ti preoccupare, tanto non è obbligatorio far sapere a tutti il decesso dei miei genitori. - disse lui.
- Mi sarebbe d’avvero piaciuto conoscerli, sai?... Anche se a volte ti prendo un po’ in giro, infondo so che sei un bravo ragazzo. -
- Lo dici solo ora che hai saputo che i miei non ci sono più? -
- NO! NO! NO!... Senti: è vero che io ti sto chiamando da un quarto d’ora “tappo” ma lo faccio solo per un valore affettivo, te l’ho detto anche prima. -
- Lo so! -
- Lux, scusami se qualche volta ti sembro un po’ dura, ma questo non è il mio vero carattere; non sto passando un buon periodo. -
- Se vuoi puoi sfogarti con me. Che cos’hai? -
- No, grazie, Lux... Di solito, per sfogarmi, uso l’ironia con le persone. -
- Capisco. -
- Tu sei fidanzato? -
- No, purtroppo. -
- Perché dici “purtroppo”? -
- Io ho sempre desiderato avere una ragazza, ma non per pavoneggiarmi… In realtà.. cerco amore nelle persone e cerco una persona che mi sappia amare e accettarmi per quello che sono, tutto qui.
Mi piacciono molto le donne, ma la donna non è un oggetto di piacere per me;
Se l’essere umano sapesse veramente amare allora ci sarebbe sempre qualcuno pronto a infondermi il suo amore. Se un giorno dovessi incontrare la mia anima gemella io sarei pronto non solo ad amarla ma anche a proteggerla e a condividere con lei tutti i miei sentimenti; farei qualsiasi cosa per il prossimo
Mia madre è stata tutto per me; la volevo un mondo di bene. Una brutta sera lei dovette uscire per andare al lavoro nel 31° secolo e purtroppo da allora non fece più ritorno.
Quando successe, all’epoca io avevo solo 2 anni.
Me la ricordo mia madre:
era bellissima, sia dentro e sia fuori.

Forse è da quando ero piccolo che cerco amore e affetto nelle persone. -

Martina rimase affascinata e stupita per la tanta generosità e amore da parte di Lux;
gli occhi della ragazza erano lucidi e brillanti come le stelle.
Ella, abbassando anche lei il capo, domandò al ragazzo:

- Lux… tu hai già trovato la tua anima gemella? -

Lui, fissando negli occhi Martina con profondità, vide una magnifica luce nel suo sguardo:
quella luce era così sensibile e cosi profonda che il ragazzo ne rimase affascinato.

Lux non rispose alla sua domanda, ma le accarezzò leggermente la mano destra;
la ragazza sorrise, provando anche una sensazione di affetto da parte del ragazzo.  


Ritorno verso casa

Dopo due ore i ragazzi tornarono a New Washington; Lux accompagnò Martina con la macchina a casa sua.
Una volta scesa dal veicolo, la ragazza si girò indietro e gli disse con aria contenta:

- È stata una bella cena stasera, mi è piaciuta. -
- Sono molto contento per te. - disse soddisfatto Lux
- Lux… -
- Si, Martina? -
- … Sei stato d'avvero gentile ad accompagnarmi fino a casa. Mi ero fatta un conto sbagliato prima su di te. -
- Non preoccuparti. Aspetta che ti accompagno alla porta. -
- No, non ti preoccupare, non ci sono problemi. -

Il ragazzo, però, uscì lo stesso fuori dal suo veicolo e accompagnò la giovane fino alla porta di casa sua.
Ad un tratto le chiavi magnetiche caddero dalle mani della ragazza e questa si chinò per raccoglierle;
Martina non si aspettava, però, che anche Lux si era chinato a raccogliere le sue chiavi.
Le loro mani si intrecciarono e si accarezzarono a vicenda e i loro cuori batterono molto forte dall’emozione. 
Martina provava un qualcosa di indescrivibile nei confronti di Lux e anche questo viceversa.


- Ah… ecco.. io vado. - disse Lux.

Martina però, fermandolo con un braccio, gli chiese:

- Aspetta!!! … Stai ancora un po’ qui, ti prego… -
- … Le tue mani sono così… così… calde… e morbide... - disse lui con un’aria persa nel vuoto.
- Sai? ... Mi sembra di conoscerti da una vita... -
- D'avvero? ... Al dir il vero, io provo la stessa cosa su di te, anzi... è come se tu fossi finalmente arrivata dopo tanto tempo... -
- "Finalmente arrivata"?... In che senso, scusami? -


Lei rimase sempre più confusa:
ella provava un qualcosa di emozionante dentro di se ma non riusciva a focalizzarlo bene.

Alla fine i due scoppiarono in una risata euforica.

- Oddio… - disse ridendo Martina - … Ma non è che ci siamo ubriacati stasera? -
- A chi lo dici… - rispose Lux - … Oh, mio Dio, la mia testa… -
- Tu Lunedì vieni alla Casa Bianca, Lux? -
- Ci puoi contare, cara… ops… volevo dire: si, si vengo alla Casa Bianca Lunedì. -

Martina, avvicinandosi a Lux, scivolò su di lui dopo che lo spillo del suo tacco destro si staccò da esso.
 

La ragazza stava sopra a lui, ambedue appoggiati a terra.
I due ragazzi si fissarono negli occhi intensamente e mai, fino in quel momento, provavano un’emozione così forte.
Lux avvertì una forte attrazione erotica nei confronti di Martina, provata attraverso il contatto fisico dei loro corpi e i loro cuori batterono all'unisono nel momento in cui la ragazza accarezzava dolcemente il viso del giovane con la mano destra mentre con la sinistra accarezzava tutto il suo corpo, dal pettorale all'addome, 
ma quando i loro visi si stavano incrociando, furono interrotti dall'abbagliare di un cane randagio in lontananza.

- Stupido cane! - si lamentò in mente sua Lux.


Martina fu la prima a rialzarsi immediatamente, si sistemò i vestiti, si tolse la scarpetta con il tacco rotto e disse:

- E ti pareva: questi tacchi a spillo sono fatti solo per durare poco. -
- Hai… un bellissimo piede, lo sai? - notò Lux, guardando in giù.
- … Grazie, sai?… indosso 39 di scarpe… -
- Ah, capisco. -
- Io ora devo andare, Lux. Mi ha fatto piacere passare una bella serata con te, ciao. -
- Ok, ciao Martina. -

Martina se ne tornò sopra a casa sua, mentre Lux se ne tornò nel suo veicolo e si diresse verso casa sua.
Lux non riusciva a togliersi dalla sua mente lei: egli provava in quel momento un qualcosa di attraente ed emozionante.
Nel frattempo anche la ragazza ebbe la stessa sensazione su Lux; ella non riuscì nemmeno a dormire pensando continuamente a lui.
Lux, dopo aver affrontato una bella rampa di scale, entrò nel suo appartamento molto accogliente, accese la luce, si spogliò, si mise il pigiama e spense le luci per riaddormentarsi, ma fu tutto inutile.
Egli continuò a pensare a Martina, chiedendosi anche il motivo di ciò. 
Ciò che un tempo il ragazzo provava per Michelle diminuì leggermente.

Innamorato? Forse.
La luna, fissa nel cielo notturno, illuminava le camere di Lux e di Martina, dando loro un'atmosfera di serenità, ma anche nostalgia.
Ciò che fu chiaro era che loro due avvertirono la loro mancanza reciproca. 



Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

   
 
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