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Autore: ElfaFelpata    05/04/2014    3 recensioni
Come nasce la storia d'amore tra Scorpius e Rose? Grazie ad una stella cadente.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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‘Jake colse lo sguardo di Sol e alzò la mano in un segno di saluto più amichevole del solito, a beneficio degli ospiti. Sol non ricambiò il gesto, ma annuì e girò la faccia. Talvolta ricordava con nostalgia...’ *

Toc Toc.

Un timido bussare mi distrae dalla lettura. Alzo gli occhi dalle righe e perlustro velocemente la stanza. Allie, Corine, Katelyn e Mandy dormono profondamente, ognuna nella sua abituale posizione. 

Mi sfilo le coperte dalle gambe e mi alzo dal letto, dirigendomi verso la porta. Mentre mi trascino in quella direzione un altro colpo si fa vivo.

Toc Toc.

É un rumore flebile, cauto. E lontano da me. Mi volto e mi rendo conto che la persona che mi sta cercando non è dietro la porta, ma dietro la finestra.
Mi avvicino curiosa e un po’ perplessa. Attraverso i vetri mi sorride una figura bionda a cavalcioni di una scopa.

“Che fai qui?” chiedo stupita, aprendo la finestra. Un vento fresco mi colpisce e mi sveglia.

“Sono venuto a prenderti, che domande! Ci sono delle stelle meravigliose stanotte” mi risponde il mio migliore amico, mostrando un sorriso smagliante e furbo.

“Ma che ore sono, Scorp? Qui dormono tutte”

“Ah non so precisamente... Saranno le 2.30” 

“2.30? Io sono rimasta sveglia fino a quest’ora? Domani sarò in coma” annuncio, totalmente disperata. Niente e nessuno dovrebbe privarmi delle mie 8 ore di sonno. Nè un libro e nè Scorpius.

“Dai Rosie puoi reggere un’altra mezz’oretta. Devo mostrarti un posto bellissimo”

Tanto ormai sono sveglia.

“D’accordo. Fammi prendere qualcosa da mettere su”

Veloce apro il baule e indosso la felpa con la gazza ladra dei Montrose Magpies. 

“Sono pronta” annuncio, andando alla finestra.
Mi arrampico sul davanzale e mi siedo, con le gambe a penzoloni nel vuoto. Per fortuna non ho paura dell’altezza.

Scorpius si gira con la scopa in modo tale che io riesca a salire. Cerco di socchiudere la finestra per non far entrare troppo freddo e mi siedo dietro di lui.

“Prego. Sono tutta tua. Portami dove vuoi”

Non ho nemmeno il tempo di finire la frase che è partito. Sorvoliamo le serre, la casa di Hagrid e il platano picchiatore e ci avviciniamo al lago nero. Di notte sembra ancora più lugubre e profondo. 

Contrariamente a quanto pensassi, ci lasciamo alle spalle anche la Grande Quercia dove ci mettiamo di solito a studiare.

Scorpius inizia a perdere quota proprio quando siamo sul lago.

“Perché scendi? C’è solo acqua sotto di noi!” urlo, per farmi sentire.

“Fidati” mi risponde solamente.

Poco dopo atterriamo su un pezzo di terra che non avevo mai notato. Esattamente al centro del lago nero c’è uno spiazzo di prato pieno di fiori rossi e gialli. Il loro profumo mi riempie le narici, mentre i miei occhi notano la luna e le stelle riflesse sulle acque profonde che ci circondano. Davanti a noi si scorge tutta Hogwarts illuminata, alla nostra destra la foresta proibita si espande senza fine e alle nostre spalle Hogsmeade dorme tranquilla tra le montagne.

“Ti piace?” mi chiede Scorpius, appoggiando la scopa sul prato.

“Si! Chissà di giorno che meraviglia”

“Meglio la notte. Guarda in alto”

Alzo lo sguardo e il cielo mi risponde mostrandomi tutte le sue costellazioni, la sua luce naturale. 

“Wow” mi esce un sospiro “Non ho mai visto così tante stelle”
“Sapevo che ti sarebbe piaciuto” mi sussurra Scorpius all’orecchio. É dannatamente vicino. 

Mi giro e gli sorrido “Grazie di avermici portata”

“É un piacere. Sarà il nostro nascondiglio”

“Comodo” rido.

“Vuoi sdraiarti?” chiede lui, facendo comparire una coperta di plaid scozzese.

“Accolgo volentieri questa proposta” rispondo, sedendomi.

Lui si siede al mio fianco e iniziamo a parlare di tutto. Della giornata appena trascorsa, dei programmi per i prossimi giorni, della gita a Hogsmeade di Pasqua, delle vacanze, dei compiti, degli esami e dei nostri amici. Ci aggiorniamo sui pettegolezzi, sulle nuove coppie, sui professori e sulle punizioni prese da Fred e James.

Senza accorgerci ci troviamo sdraiati sulla coperta, io appoggiata con la testa sul suo petto. Il suo braccio mi circonda le spalle e le sue dita sottili disegnano dei cerchi immaginari sulla mia pelle.

Siamo immersi nella quiete e ci facciamo trasportare dal silenzio e dalla perfezione del luogo e del momento. Mi fa stare bene parlare con lui. É tutto così naturale.

“Una stella cadente!! Scorp, ho visto una stella cadente!!” urlo, alzandomi a sedere e scuotendolo.

“Rosie quanta enfasi” ride lui, stringendomi la mano e chiedendomi “Hai espresso un desiderio?”

“Certamente! E tu?”

“Io non l’ho vista, non vale. Dai, dimmi il tuo”

“Non posso. Poi non si avvera” gli faccio una linguaccia. E poi lui è l’ultima persona alla quale lo direi.

“Dai, magari si invece... Sono il tuo migliore amico”

“Questo non cambia nulla” dico, mentre invece penso ‘Proprio per questo non lo puoi sapere’

“É un desiderio che una persona può aiutarti ad avverare?”

“Si” rispondo cauta.

“Questa persona è qualcuno di mia conoscenza?” chiede, mettendosi a sedere al mio fianco.

Il mio cuore perde un battito, ma dalle mie labbra escono parole spavalde “Oh si. La conosci molto bene”

“Allora sicuramente ti aiuterà ad avverarlo” conclude, avvicinandosi pericolosamente.

Ora i battiti aumentano e tutte le vene del mio corpo iniziano a pulsare. L’adrenalina mi avvolge.

“Come fai ad esserne così sicuro?” riesco a rispondere, non so nemmeno io come. Sento l’odore del suo dentifricio alla menta e il profumo del dopobarba che mi inebriano i sensi.

Lui scrolla le spalle “Sensazioni”

“Sensazioni? Non mi sembrano molto affidabili” faccio una risatina isterica e nervosa.

“Ah no? A me invece lo sembrano”

“Da cosa?”

“Dalle tue reazioni”

Oddio. Mi sta torturando. E ora cosa rispondo? Faccio l’ingenua.

“Che reazioni?”

“Dai Rosie.. Lo sai. Sei imbarazzata”

Quanto è sexy in questo momento. Ma lo odio. Mi sta mettendo lui in imbarazzo.

“Non sono in imbarazzo” mento, spudorata.

Lui scoppia a ridere e scuote la testa. Che risata meravigliosa. Pura, cristallina e profonda. Non posso far altro che sorridere.

“Sei pazzesca. Se l’ammettessi mi renderesti le cose più facili”

“Cosa? Che sono imbarazzata?”

“No....” si avvicina ancora e posso distinguere delle piccole sfumature nere nei suoi occhi grigi. É decisamente troppo vicino per il mio autocontrollo.

“...Questo”

Le sue labbra morbide si poggiano sulle mie, sorprendentemente timide, come se dovessero chiedere il permesso. Ma certo che ce l’avete il permesso!

Le mie si schiudono spontaneamente e permettono alle nostre lingue di giocare e di cercarsi, di conoscersi. Lente, discrete ma decisamente sicure di proseguire.

Mamma mia se bacia bene. Le emozioni dentro il mio petto lo dimostrano. Le farfalle arrivano e volano spensierate nella mia pancia. Sento come se stessero giocando con delle spirali colorate che mi mandano completamente in subbuglio. 

Ad un certo punto si allontana da me. Vorrei urlargli di baciarmi ancora ma, fortunatamente, un minimo di controllo mi è rimasto. Un minimo. Questo mi permette di sorridere e chiedere “Cosa dovrei ammettere?”

Mi risponde con quel sorriso. Quello che evoca le farfalle.

“Mmm... Nulla. Ho già avuto la prova. Dimmi Rosie.. Il tuo desiderio si è avverato?”

Ok. Non so decisamente cosa rispondere.

“Questo silenzio mi basta” sogghigna lui.

“Sei pessimo, Malfoy. Mi hai tratto in inganno. Mi hai messo in difficoltà”

“Lo so, Weasley” ridacchia.

“Ora è il mio turno” replico. Non so da dove mi sia venuta questa spavalderia, ma mi lancio su di lui. Letteralmente.
Lo faccio cadere a terra e nei suoi capelli dorati si infilano alcuni fili d’erba. Una risata ci viene spontanea, ma cessa appena notiamo la posizione in cui siamo finiti. Sono sopra di lui. Le mie gambe e il mio petto sono attaccati ai suoi e i nostri nasi si sfiorano. 

“Pronto alla vendetta?” sussurro.

Lo vedo in difficoltà. Non è abituato a farsi cogliere di sorpresa. Sorrido e mi avvicino.

Gli do un veloce bacio a stampo e faccio finta di allontanarmi.

“Tutto qui?”

“Ti piacerebbe” rispondo io, questa volta baciandolo seriamente.

Le sue mani si appoggiano sui miei fianchi, mentre le mie cercano di trovare una collocazione. Con quella destra sposto i miei lunghi capelli rossi dalla faccia di Scorpius a dietro il mio orecchio e la sinistra è appoggiata sulla sua guancia. Sento la barba nascente che mi pizzica il palmo.

Gli do altri due baci veloci e poi mi allontano. Lui mugugna qualcosa e io sogghigno. A lui il minimo di controllo non è rimasto.

“Dai Sco, è ora di tornare nei dormitori”

“Di già?”

“Si, saranno ormai le 4”

Lui sbuffa e si alza accanto a me. 

“D’accordo donzella, come preferisce” dice, inchinandosi.

“Molto bene, mio cavaliere” rispondo, passandogli la sua Nimbus 2022.

Fa scomparire la coperta, si mette a cavalcioni e mi porge la mano. La afferro e mi posiziono dietro di lui. 

L’aria fredda della notte ci avvolge e prendiamo velocità. Per non cadere e per proteggermi dal vento mi allaccio a lui, appoggiando la testa sulla sua schiena e le mani sulla sua pancia. Lo sento ridere e dirmi qualcosa che non capisco.

Ma in questo momento non mi importa. Ho tutto quello che ho sempre desiderato. Sono abbracciata a Scorpius, il vento freddo fa volare i miei capelli rossi nel buio e finalmente ci siamo baciati. Non potrei essere più felice. So che stanotte non riuscirò a dormire. 

 

 

 

*Pezzo tratto dal libro “Il colore trasparente della notte” di Pam Jenoff.

  
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