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Autore: willow11    05/04/2014    6 recensioni
Dopo una tragica perdita, Santana ritorna ad Hogwarts per il suo ultimo anno.
La storia è ambientata durante il quinto libro della saga di Harry Potter e saranno presenti i personaggi principali della saga.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Dave Karofsky, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Obliviate'
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cap8
piccolo avviso, in questo capitolo succedono tante cose
ma sono quasi tutte collegate alle scene del film
spero che riusciate a visualizzarle tutte
buona lettura



Santana passò davanti la sala grande e si fermò ad osservare tutti i quadretti appesi che ritraevano gli incarichi della Umbridge.
Proprio in quel momento Gazza stava affiggendo quello che forse sarebbe stato il più pericoloso di tutti:
-Dolores Umbridge ha sostituito Albus Silente come preside di Hogwarts-

La Serpeverde si fermò sulla scritta “Albus Silente” è si sentì mancare, quell’uomo senza saperlo aveva fatto davvero tanto per lei.
Si guardò intorno, anche gli altri studenti stavano guardando il nuovo incarico.
Tra questi anche Harry, Ron e ovviamente Hermione.

Dal “quasi bacio” del giorno prima le due non si erano più incrociate.
E a dirla tutta, la faccenda era abbastanza imbarazzante per entrambe.

L’ispanica decise di fare la prima mossa aprendosi a lei con un leggero sorriso.
Hermione ricambiò quasi stupita.

Ma come se ci fosse un magico muro invisibile a separarle nessuna delle due si avvicinò all’altra o disse nulla.
Evidentemente nessuna delle due era ancora pronta.



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-Silenzio ragazzi… E’ una punizione… Risparmiate le energie per scrivere…- ridacchiò la donna seduta su una cosa che somigliava molto più ad un trono che ad una sedia.

Santana passò in rassegna tra i vari banchi distribuendo le penne magiche della Umbridge.
I ragazzi dell’Esercito di Silente evitavano di guardarla, e anche lei evitava i loro sguardi.
Si sentiva una merda.
Avrebbe preferito di gran lunga star seduta accanto a loro invece di distribuire quegli aggeggi infernali, ma Hermione ed Harry avevano deciso che non era ancora il suo momento.



Dopo circa dieci minuti i ragazzi cominciavano a mostrare i primi sintomi.

Santana si muoveva tra i banchi come ordinato dalla sua superiore: doveva ispezionare che tutti scrivessero senza fermarsi.

Ma era tutto troppo straziante: i volti dei ragazzi erano tirati per il dolore e, sulle loro mani, cominciavano a spuntare le prime cicatrici.

Senza farsi notare dalla Umbridge, Santana, focalizzò il suo sguardo su Hermione.

Poteva percepire il suo dolore.

Hermione sudava e si sforzava di resistere a quella tortura.

La mora si concentrò sempre di più sulla Grifondoro.
Non sapeva esattamente cosa stesse facendo.
Ma qualcosa stava accadendo.

Ad un certo punto, Hermione cominciò a rilassarsi e a scrivere con maggiore fluidità come se quella piuma avesse smesso di intingersi nel suo sangue.
Come se già sapesse cosa fosse accaduto, Hermione alzò lo sguardo cercando quello di Santana.
La Serpeverde ricambiò lo sguardo sforzandosi di sorridere.
Adesso era lei che provava dolore alla mano sinistra.

Abbassò lo sguardo come per verificare che tutto quello fosse reale e, ovviamente, la vide marchiata.



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Santana era distesa sull’erba a pancia in giù, le braccia conserte e la testa appoggiata ad esse.
Lo sguardo fisso sulla bacchetta di Brittany che fluttuava all’altezza del suo naso.

Sentì un profumo familiare e dopo una manciata di secondi, Hermione era distesa accanto a lei.
Hermione guardò la bacchetta di Vite fluttuare e sorrise.
Santana fece scendere piano la bacchetta fino a quando questa non si adagiò sull’erba.

Allungò la mano per afferrarla rivelando ad Hermione quello che sapeva già.

La Grifondoro guardò la cicatrice con la propria scrittura incisa sulla mano della Serpeverde.

-Ti fa ancora male?- Chiese con un filo di voce.

Santana scosse la testa –e a te?-

La ragazzetta le mostrò la propria mano con la stessa identica cicatrice.
-non più- rispose serena.
Poi, come se qualcosa le stesse frullando in testa da parecchi giorni, si girò su un lato e guardò l’ispanica per farle quella domanda.
-Non lo so Granger… Ti giuro che stavolta non so come ci sono riuscita- rispose Santana.

La Grifondoro non si stupì per la risposta data senza domanda, ormai era abituata.

-Non so neanche che tipo di incantesimo fosse… Stavo li a sorvegliarvi, e tu stavi sudando… Ho iniziato a fissarti e a pensare…- Santana si fermò un attimo, forse le stava rivelando un po’ troppo -… e poi ha cominciato a farmi male la mano…- concluse semplicemente.

Hermione avrebbe voluto sapere di più, ma con quelle parole non dette, Santana, le aveva aperto un mondo di pensieri, così decise di seguire il suo istinto.
Afferrò la mano dell’ispanica cominciando ad accarezzarle la cicatrice.
A quel contatto, Santana, si sentì mancare.
Era passato troppo tempo da quando…
Posò lo sguardo sulle dita di Hermione, ma sentendosi osservata, alzò lo sguardo scontrandosi con i suoi occhi.
Hermione sostenne lo sguardo per una manciata di secondi.
Poi entrambe interruppero il contatto.

-E’ strano…- cominciò la latina guardando dall’altra parte -Brittany mi ha insegnato a fare gli incantesimi senza pronunciarli… Ma mai, mai, senza bacchetta…-
Santana precisò le ultime parole con particolare enfasi.

Senza aspettare risposta le mostrò come col pensiero riusciva a far fluttuare la bacchetta di Brittany.
-Non saresti la prima…- disse Hermione guardando la bacchetta e smettendo di accarezzarle il dorso –Insomma, ho letto di maghi famosi che…-

Santana lasciò cadere la bacchetta sull’erba.

-Herm, mi stai facendo la lezione di storia? Ho una mia biblioteca privata ricordi!- La fermò guardandola negli occhi.

La Grifondoro perse un battito, l’aveva chiamata Herm?

Poi si fermò sui suoi occhi, così neri così profondi, così belli.
Dio se era bella.

Santana sembrò leggerle ancora nella mente e decise di interrompere il contatto visivo.
Si tirò su puntando i gomiti sull’erba, per poi sedersi più comoda appoggiandosi alla grossa quercia.


-Come mai sei qui a parlare con me? Non dovresti studiare per i GUFO di domani?- le chiese sarcastica.

-Se mi sorveglierai tu sono sicura che riuscirò a copiare tutto!-

Santana la guardò sbalordita.

-Lopez mi stupisci… Credi davvero che io abbia bisogno di copiare…?-

Santana scosse la testa divertita per nascondere lo stupore, l’aveva veramente chiamata Lopez?

-In realtà non studio mai il giorno prima, dico a tutti che studio perché non crederebbero al fatto che ho finito il programma in anticipo…-

-Quindi non t’interessa sapere le domande…- la punzecchiò Santana.
Hermione sbarrò gli occhi –ce le hai davvero?-
A quel punto la Serpeverde scoppiò a ridere –oddio dovevo fotografarti, ma hai visto che faccia hai fatto?-

-Questo non è divertente signorina Lopez- rispose imbronciata la Grifondoro.
-Oh… invece è molto divertente signorina “so tutto io”-

Hermione sbatté le palpebre e prese la propria bacchetta dal mantello della divisa e gliela puntò addosso guardandola divertita.

Santana fece finta di spaventarti –non dovresti sfidarmi Granger, posso batterti solo con la forza del pensiero, ricordi?- rispose a tono ridacchiando.

Intanto Hermione non aveva ancora abbassato la propria bacchetta, anzi sembrava parecchio divertita da quel gioco.
Santana se ne era accorta da come arricciava le labbra.
-Beh in questo caso… Ti lascerò l’onore di essere battuta ad armi pari-

Santana allungò la mano per afferrare la bacchetta di Brittany, ma questa era sparita.

-Dov’è?- Chiese impanicata.
Hermione abbassò la propria bacchetta –non lo so- rispose con filo di preoccupazione.

Santana si guardò intorno senza successo, poi si alzò da terra e continuò a cercarla.
-Hermione l’appello-

La Grifondoro agitò la bacchetta -Accio bacchetta Brittany-

Niente.

A quel punto la latina prese la propria bacchetta ripetendo l'incanto d'appello un paio di volte.

Niente.

E ancora niente.

La latina cominciò a guardarsi intorno sempre più nel panico portandosi una mano sul viso –no, no, no, NO CAZZO!-

-Santana calmati, deve essere qui da..-
-NO- la interruppe con un urlo prima di sbattere forte un pugno contro un albero e di allontanarsi velocemente.

Hermione la vide sparire tra la folla di studenti.
Non l’aveva mai vista così e l’aveva spaventata da morire.

Si guardò intorno sperando di trovare la bacchetta di Brittany.

Poi qualcosa attirò la sua attenzione: non lontano da lei, Draco Malfoy la stava osservando con un ghigno diabolico.
Quando il ragazzo si accorse di essere osservato, cambiò subito espressione e si allontanò mimetizzandosi tra la folla.



------------------



I GUFO erano andati a meraviglia.
Quando i gemelli Weasley avevano fatto la loro trionfale entrata in scena, Santana ne aveva approfittato per sgattaiolare via.
Non aveva voglia di sorbirsi i lamenti della Umbridge per quella bravata dei gemelli.
Troppi pensieri affollavano la sua mente.
Aveva perso la bacchetta di Brittany.
Come era potuto accadere?
Che si fosse smaterializzata?
Ma poi perché in quel momento? Perché si stava aprendo con Hermione?
Perché dopo quasi un anno aveva permesso a qualcuno di avvicinarsi a lei?

Non era possibile.


Hermione cercò la latina tra l’euforia dei ragazzi, ma era ovvio che era sparita.
Si guardò intorno confusa.
Tutti i ragazzi si erano radunati nel cortile interno mentre i Weasley ultimavano la loro performance con un’uscita di scena da manuale.
Si girò per cercare Harry ma appena lo vide era piegato in due con lo sguardo terrorizzato.



--------------



-Harry sei sicuro?-
-L’ho vista, è proprio come per il signor Weasley… E’ la stessa porta che sogno da mesi ma non ricordavo dove l’avevo già vista… Sirius ha detto che Voldemort da la caccia a qualcosa un qualcosa che non aveva l’ultima volta… Ed è nell’ufficio misteri- disse il ragazzo salendo le scale che stavano cambiando posto.

-Harry ti prego stammi a sentire… E se Voldemort volesse che tu vedessi questo… e se stesse torturando Sirius perché cerca di arrivare a te- Chiese la Grifondoro preoccupata.
-e allora cosa dovrei fare? Lasciarlo morire? Hermione lui è tutto quello che mi resta della mia famiglia-

-Che facciamo?- Chiese Ron
-Dobbiamo usare la metro polvere- Rispose sicuro Harry

-Ma la Umbridge ha messo sotto sorveglianza i camini- replicò la ragazza

-Non tutti-



--------------



-Sannie?-
L’ispanica, ferma davanti alla stanza delle necessità, si girò verso la voce più familiare che avrebbe potuto udire tra le mura di quel castello.

Quinn si avvicinò a lei –pensavo che dopo il mio inconsapevole sputtanamento vi fosse proibito entrare nella stanza per allenarvi-

Sul muro comparve una porticina, una porticina che Quinn conosceva bene.

-No San!- la bloccò interponendosi tra lei e la stanza che lei stessa aveva soprannominato “brittana”.

-Lasciami passare-
-No!-
Santana alzò lo sguardo rivelando all’amica i suoi occhi lucidi.
-Ho perso la sua bacchetta…-

Quinn non era sicura di aver capito bene.

-Ero sotto la grande quercia con Hermione e puf…-
-Che stavi facendo sotto la grande quercia con Hermione?-Chiese la bionda con malizia (volutamente senza dare peso al resto).

-Non ha importanza, Ho perso la bacchetta di Brittany!- ripetè la latina.

-Invece si che ce l’ha… Quella ragazzina è… è una Grifondoro è vero… Ma ci tiene a te, se continui a chiuderti qua dentro come farà ad entrare in contatto con te…-
Santana abbassò lo sguardo senza rispondere.

Quinn allora l’afferrò per le braccia –Santana, devi lasciarla andare… Non hai bisogno di una stupida bacchetta per sapere che è qui- le disse toccandole il petto con la mano.

Le parole di Quinn la fecero tremare, tuttavia non era intenzionata a rispondere.

Un rumore molesto attirò la loro attenzione.

-Presto portiamoli alla Umbridge, li aggiungerà allo sfregiato e alla mezzosangue-

Santana udì quelle parole in lontananza provenire da Draco Malfoy e si girò verso Quinn preoccupata.



--------------



-Bene, non mi lascia alternative, la maledizione Cruciatus le scioglierà la lingua-
-Ma è illegale-
Santana ferma con Quinn a pochi passi dall’ufficio della Umbridge si sentì sollevata a sentire la voce di Hermione.
Quinn guardò l’amica aspettando il momento esatto per intervenire.
Estrassero le bacchette dai propri mantelli e si prepararono.

-Diglielo Harry!- urlò la Grifondoro.
-Dirmi cosa- Chiese accigliata la Umbridge.

Quinn guardò Santana chiedendole a cosa si riferisse.
Santana scrollò le spalle, Hermione aveva colto impreparata pure lei.

-Beh se non glielo dici tu dov’è glielo dico io…-
-Dov’è che cosa?- chiese la Umbridge infastidita.
-L’arma segreta di Albus Silente- rispose Hermione

Le due ragazze fuori dall’ufficio si guardarono confuse, qual'era l'arma segreta di Albus Silente?



------------



Erano nella foresta proibita.

Hermione ed Harry davanti e la Umbridge dietro con la bacchetta puntata verso di loro.

-Allora? Dov’è quest’arma?- Chiese la donna agitata -Non esiste dico bene?-
Hermione non sapeva più che cosa inventarsi.

-Cercavate d’imbrogliarmi?- Chiese l’insegnane sempre più agitata
-Sapete? Io li detesto i bambini…-

Hermione ed Harry completamente disarmati indietreggiarono spaventati.
-Bene, lo faremo passare per un tragico incidente- continuò alzando la bacchetta.
-Avada…- la Umbridge non riuscì a finire la frase che la bacchetta le schizzò via.


-Due contro uno professoressa… Non le sembra un tantino sleale? Eppure era lei ad inizio anno che parlava di lealtà, o sbaglio- Chiese Santana spuntando da dietro un albero.

Hermione si ridestò incredula vedendo la Serpeverde.

-Signorina Lopez, abbassi subito la bacchetta o se ne pentirà-

-Non mi sembra sia nelle condizioni di dettare ordini professoressa Umbridge- rispose a tono Santana interponendosi tra la Umbridge e i ragazzi a mo di scudo.


-Forse questo potrebbe farle cambiare idea- disse la donna tirando fuori dal taschino una piccola clessidra.

Hermione la riconobbe subito –No!-
Santana si girò verso la Grifondoro senza capire.

-Quel Giratempo è di Silente- Urlò Harry.
-Era di Silente…- precisò la donna.


-Santana non l'ascoltare ti prego!- Urlò Hermione.
-Non può ricattarla con quello… E’ instabile- urlò il ragazzo.

-Che cosa è instabile… E che diavolo è il giratempo?- Chiese sempre più confusa la latina.

La Umbridge sorrise diabolica avvicinandosi di più a Santana.

-Questo… Signorina Lopez è l’unico modo esistente per andare indietro nel tempo e cambiare le cose…-

Santana non era sicura di aver capito bene.

Hermione era con le lacrime agli occhi.

-Credo che venti giri dovrebbero riportarla all’entrata del labirinto…- Disse sadica la Umbridge con la mano tesa verso la latina.

–non può farle questo! E’ ingiusto!- Urlò Hermione sempre più disperata.

Santana guardò la piccola clessidra luccicante.
Era tutto vero?
Avrebbe riportato Brittany in vita? Lo stava per fare veramente?
La Serpevere continuò a fissare il giratempo...



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Eccoci qua!!!
Premettendo che ho fatto una cosa bruttissima, ho appena tagliato il finale del capitolo per metterlo nel prossimo... perchè sì, sono sadica.
Che ne pensate?
Questo capitolo è decisamente il mio preferito,
ha un ritmo serrato come nel film e succedono un sacco di cose...
mi metterei a commentare ogni singolo momento ma preferisco leggere i vostri di commenti!!
però vi posso dire che....
La bacchetta di Brittany avrà una grande parte sul finale
e se credete di sapere tutto su Santana, preparatevi ad essere stupiti!
si avvicina il gran finale!!!

grazie a chi mi segue e commenta e preferisce etc.... mi fate venir voglia di scrivere il seguito...

ci aggiorniamo presto
un abbraccio
Chiara


  
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