Premetto che
questa e’ la mia prima fan fiction quindi
sicuramente posso fare di meglio.
Spero non vi
annoiera’,e se cosi’ fosse,credetemi se vi dico che
non lo si è fatto volutamente.
Avverto tutti
i lettori che,per chi non avesse letto il terzo
volume della saga di Maximum Ride:Salvare il mondo e altri sport
estremi,sconsiglio la lettura,data la presenza di alcune informazioni
contenute.
Buona lettura.
Sogno
o realta?
-Com’e’
stato?- Fang era insopportabile quando faceva così.
-Com’e’
stato cosa?-avevo capito benissimo a cosa si riferiva.
-Oh
Iggy non farti pregare…raccontaci com’e’
stato!- Gazzy era alle mie spalle e se
non fosse stato per i suoi continui”problemi di
stomaco” non mi sarei neanche
accorto della sua presenza.
-Sei
troppo piccolo per sapere certe cose!Vai a giocare con il cane!-
Total
alla mia destra sbuffò,
-Tsé,il
cane….io ho un nome!-cercai di ignorarlo.
-Ma
io…-Gazzy provò a protestare.
-Vai!-gli
intimò Fang,con un tono che non ammetteva repliche.
Sentii
i suoi passi allontanarsi,seguiti da quelli di Total.
-Bene,ora
che se n’e’ andato torniamo a
te…com’è andata?Pretendo di sapere ogni
minimo
particolare!- Fang era su di giri,forse più di me.
-D’accordo,d’accordo,ma
guai a te se ne fai parola con Max!-cercai di essere più
minaccioso possibile.
-Parola
di ragazzo uccello,quel che mi dirai rimarra’ con me fino
alla tomba!-scoppiammo
a ridere,sapevamo entrambi che Max avrebbe scoperto il segreto prima o
poi,che
lui avesse parlato oppure no.
-Allora?Com’e’
stato?-era impaziente.
-E’
stato,come dire,fantastico!-un sorriso beffardo si
disegnò sulle sue labbra,sapeva che di li a poco sarebbero
intervenute le sue
prese in giro.
6 ore prima
Eravamo
in cielo da ormai un’ora ,l’aria era calda
poiché non
volavamo ad alta quota ed era maggio
inoltrato.
Eravamo
in otto:io,Max,Fang,Nudge,Angel,Total ed Ella,la sorellastra di Max.
Total,nel
mio zaino,si era lamentato per quasi tutto il viaggio,per via del caldo
e
perché’ voleva volare a tutti i costi con
Angel,cosa che Max non approvava.
In
quel momento tutto taceva dietro di me,quindi quella palla di pelo
doveva
essersi addormentata.
Quando
avevamo annunciato alla dottoressa Martinez ,mamma per Max,la nostra
gita alla
spiaggia,Ella si era subito aggregata a noi e ora, a più di
duecento metri da
terra,implorava di scendere,per la troppa paura.
Per
una buona mezz’ora è stata Max a portarla sulle
spalle,avrei potuto farlo io,ma
lei ha insistito,e quando Max si intestardisce niente le fa cambiare
idea.
Poi
a metà strada Fang l’ha costretta a lasciargli
portare Ella,e stranamente,non
ha opposto resistenza.
In
quel momento Ella volava stretta alle spalle di Fang e ad ogni minimo
sussulto
o soffio d’aria,si stringeva di più a lui,invece
che a me.
Che
ingiustizia!
Se
non altro Fang sembrava indifferente alla situazione,il suo pensiero
era
rivolto altrove,piu’ precisamente a Max.
Mi
aveva raccontato che si erano baciati,poco prima che i tipi volanti ci
avevano
catturati e che Max aveva momentaneamente perso l’uso della
mano.
Una
mano,quella di Angel date le dimensioni ridotte,aveva preso al mia per
farmi
strada verso la spiaggia.
Quando
fummo sulla sabbia Angel mi lasciò la mano per andare a
giocare con Gazzy che
l’aveva chiamata.
Max
ci guidò in ava scoperta di un rifugio nel caso avesse
iniziato a piovere o
peggio,qualche scienziato pazzi ci avesse scagliato contro uno dei suoi
nuovi
prototipi di robot per distruggerci.
Ci
accontentammo di quella che,dall’eco prodotto dalle nostre
voci,mi sembrò una
grotta.
Vi
poggiammo gli zaini e ci dirigemmo verso la riva per fare il bagno.
Ero
intento nel riconoscere il tipo di conchiglia che Angel mi aveva
regalato poco
prima quando lo scoppio ,a pochi metri da me,mi fece alzare di scatto,i
sensi
in allerta,pronto a prendere a calci in culo qualche dannato pezzo di
ferraglia.
Poi
delle risate giunsero dalla mia sinistra.
Riconobbi
subito a chi appartenesse quella soffice risata: Ella.
Probabilmente
era stato Gazzy a provocare l’esplosione,non ci avevo neanche
pensato.
-Perché
stai ridendo?>- le chiesi,voltandomi verso di lei.
-Per
come ti sei comportato.-cercava di trattenere le risate,lo sentivo.
- E
come mi sono comportato?-non capivo ancora cosa potesse averle
scatenato la
voglia di ridere.
-Mi
ha fatto ridere il modo in cui hai reagito allo scoppio,mi è
sembrato
divertente…sei offeso?-la sua voce era leggermente
preoccupata.
-No,non
preoccuparti-sorrisi,per rassicurarla.
Lei
prese la mia mano,portandola sul suo viso,per farmi sentire che stava
sorridendo.
Solo
in quel momento mi accorsi che gli altri se l’erano
svignata,begli amici a
lasciarmi qui da solo,o meglio,con lei.
-Dove
sono finiti gli altri?-Ella sembrava preoccupata.
-Non
lo so,non li ho visti!-ironia da mutante cieco.
-Max!
MAX!-.
La
presi per mano,non sapevo cosa dirle per tranquillizzarla,non
c’era niente da
preoccuparsi,Max e gli altri sarebbero tornati a prenderci in breve
tempo.
-Calmati,Max
tornerà presto-.
-Ne
sei sicuro?-
-Certo
che lo sono-.
Il
silenzio cadde tra di noi per un breve momento,che però mi
sembro un’ eternità,colmata
soltanto dal contatto delle nostre mani.
-Ti
va di em…fare due passi?-in quel momento sentii il sangue
affluire alle
guance,speravo di non essere arrossito.
-Si,certamente-.
Mi
guidò verso il bagnasciuga ,le onde ci solleticavano i piedi
che a loro volta
sprofondavano nella sabbia morbida e fredda.
-Attento
al ra….-non feci in tempo ad ascoltare il suo avvertimento
che inciampai contro
qualcosa,un ramo o una pietra.
Ella
mi tenne per il braccio,per evitare di farmi cadere e ci
riuscì’.
-Tutto
apposto?- sentivo il suo sguardo su di me,nel tentativo di trovare
delle
anomalie.
-Si
tutto ben,non mi sono fatto niente-.
-Oddio
stai sanguinando!-
-Davvero?-
Non
mi ero accorto di essermi fatto male,ma più ci pensavo
più sentivo un piccolo
bruciore alla fine della gamba.
-Si
davvero,devi esserti graffiato quando sei inciampato contro il ramo-.
Non
era una pietra,ma uno stupido ramo.
-Siediti
qui,così riesco a medicarti il graffio- mi condusse verso
una pietra,dove mi
sedetti.
Avvertii
il suo tocco leggero sulla caviglia,così delicato ,tremante
ed esitante.
Quando
si allontanò da me provai un senso di vuoto incolmabile.
Il
vuoto iniziò a riempirsi quando lei tornò a
medicarmi,tamponando con qualcosa
di bagnato,forse acqua del mare.
-Sai,sono
felice di aver trovato una sorella come Max,e di aver conosciuto
voi,soprattutto tu…-
-E
perché?-ero incuriosito,avevo sentito le stesse parole tempo
prima da un’altra
ragazza.
-Bé
perché…perché sei un bravo ragazzo,sei
simpatico,gentile…-.
Perfetto!Cosa
chiedere di meglio?Niente di più bello dell’essere
il bravo ragazzo,quello
preferito dai genitori…avrei dovuto chiedere delle lezioni
su come sembrare un
ribelle da Fang prima o poi.
-Uh-uh-
ormai non ero più interessato dalla conversazione come prima.
-E
poi perché mi
piaci-.
Avevo
forse capito male?Forse stavo sognando?Fatto sta che per qualche minuto
non
parlai,immerso nei miei pensieri finche la voce di Ella non mi
ridestò.
-Iggy,ho
detto qualcosa che non
va?mi dispiace
sono desolata,scusami ,scusami tanto…-
Perché
si stava scusando?cos’aveva detto di così
offensivo o terribile da doversi
scusare?
-Scusami
ti prego….-.
-Fammi
un favore-
-Tutto
quello che vuoi-
-Non
scusarti-.
Le
accarezzai i capelli,glieli portai dietro l’orecchio,le presi
il mento fra
l’indice e il pollice,alzando delicatamente il suo volto
verso il mio,ci
avvicinammo pericolosamente l’uno all’altra,sentivo
il suo odore
dolce,delicato.
Il
cuore mi scoppiava ,le palpitazioni erano sempre piu’ veloci.
E fu
un attimo.
Appoggiai
le mie labbra alle sue,morbide,delicate,le tenni dolcemente il viso con
una
mano mentre l’altra era poggiata sulla sua schiena.
Giocai
con le sue labbra,e lei con le mie,un intreccio impossibile da
sciogliere e un
brivido mi trapassò la schiena.
In
quel momento non esisteva piu’ niente,solo noi,io e lei,per
sempre.
Avrei
voluto non staccarmi mai da quel caldo e accogliente abbraccio,da quel
bacio
appassionato,che mi faceva impazzire,anzi era lei che mi faceva
impazzire.
Non
ci dividemmo neanche per riprendere fiato.
Quando
,a malincuore,dovetti lasciare la sua bella bocca,così calda
e soffice,mi
accorsi che il respiro era affannato.
Le
sorrisi ,poi l’abbracciai dolcemente,stringendola al mio
petto,accarezzandole e
baciandole i capelli.
Restammo
così per non so quanto tempo,dimenticandoci
completamente del resto del mondo.
Speravo non
fosse un sogno,ma se dovesse esserlo
stato,avrei voluto non svegliarmi mai.