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Autore: FireboltGlow29013    05/04/2014    5 recensioni
Fanfiction 1^classificata al contest "Citazioni contest" indetto da Danza Nel Fuoco sul forum di EFP.
"Harry, prendi nota; non sappiamo quali giorni cambieranno la nostra vita. Forse è meglio così, almeno avremo sempre la possibilità di sorprenderci di fronte ad una Perfetta Prefetta in vestaglia e con i capelli arruffati!" concluse il Weasley, allargando un grosso sorriso sotto alle lentiggini, che suscitò in Hermione l'isterica necessità di doversi sistemare a tutti i costi le ciocche più ribelli.
"Sei Fred o George?" chiese, portando dietro l'orecchio l'ultimo capello imbizzarrito "Che colpo basso, Granger, devo aspettarmi una reazione diversa in base alla mia risposta? Mi chiedo chi di noi due sia il tuo preferito... in tal caso, ti lascio con il beneficio del dubbio!" affermò, tornando ad occuparsi della sua miscela ambrata.

[Fred/Hermione]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Questa fanfiction si è classificata I -con un punteggio di 44,50/45- al contest  "Citazioni contest" indetto da Danza Nel Fuoco sul forum di EFP.
Pagina del contest


Pacchetto scelto: Stephen King - Hermione Granger, Harry Potter - prompt: spinta - divieto: no generi "azione", "introspettivo" e "triste". 
cit. n°1 S.K. "Non sappiamo quali saranno i giorni che cambieranno la nostra vita. Probabilmente è meglio così"; 
cit. n°3 S.K. "Se fare il ragazzo significa imparare a vivere allora fare l'adulto significa imparare a morire".

Cit. prese dal altri pacchetti:
-"Confusione è parola inventata per indicare un ordine che non si capisce";
-"Il successo in amore non riguarda l’aspetto esteriore; riguarda l’atteggiamento";
-"Talvolta, quando si è nei guai, per uscirne bisogna fare qualcosa di folle, qualcosa di così inaspettato che il nemico resta paralizzato dalla sorpresa";
-"Ma è comunque una vera fortuna avere qualcosa ancora da desiderare. Se tutto fosse perfetto dovrei aspettarmi sicuramente qualche delusione".

Personaggi: Hermione Granger, Harry Potter, Fred Weasley
Pairing: Fred/Hermione
Note e avvertimenti: Slice of life, one-shot, what if?
Rating: verde
Note dell’autore: Amo le citazioni. è da molto che annoto le migliori, a tempo perso le rileggo e mi perdo nei miei pensieri. Pardon, era una doverosa premessa da fare. La storia è ambientata nelle vacanze natalizie del 5°libro della saga (i fatti narrati, quindi, seguono principalmente i libri e non i film). Non ho molto da aggiungere, ho volutamente tenuto per le ultime righe la vera identità del gemello, Fred, per creare una specie di suspance... L'avvertimento what if? è chiaramente stato inserito per giustificare la coppia Fred/Hermione e, a modo suo, la Burrobirra dei pensieri felici, bevanda inventata, o meglio, modificata esclusivamente per questa fic (nonrmalmente la Burrobirra è una bevanda analcolica, viene servita anche ai ragazzi, ma esiste la sua versione alcolica e, visto che quella della storia è preparata da Fred, ho pensato che la versione alcolica fosse più appropriata).
Sono emozionata, è la prima fic che pubblico qui su EFP e si è classificata prima a un contest!
Tutti i personaggi inseriti e le citazioni sopraelencate non mi appartengono, ma sono il frutto della brillante mente dei rispettivi creatori a cui vanno tutti i diritti d'autore. Buona lettura~


                                                              Butterbeer of happy thoughts
                                                                       [Fred/Hermione]


Il 12 di Grimmauld Place si era svegliato presto quella fredda mattina di dicembre, molti dei suoi ospiti erano usciti di soppiatto, per svolgere doverosi compiti pre-natalizi, lasciando solo un leggero profumo di porridge.
Il dolce odore era salito ai piani alti, volteggiando tra gli sbuffi di polvere e facendosi largo nell'aria stantia dei corridoi della vecchia dimora dei Black, per dirigersi alle narici di chi era solito svegliarsi inebriandosi della sua essenza. Hermione, pronta e ubbidiente, si lasciò stuzzicare anche quella mattina, si avvolse nella calda vestaglia e diresse i suoi passi in cucina per riempirsi una scodella di odorosi fiocchi d'avena. Impiegò diversi minuti prima di accorgersi dell'assenza della signora Weasley ai fornelli o di Tonks alle prese con qualche buffa trasformazione.
Al tavolo, constatò portandosi alla bocca un cucchiaio stracolmo di porridge, erano già seduti Harry, con la testa immersa tra alcuni articoli di giornale, e uno dei gemelli, alle prese con un grosso calderone emanante un odore familiare, ma allo stesso tempo vagamente nauseante. "Mattiniera come sempre eh, Granger? Dimmi, hai fatto a botte con il cuscino?" emerse la voce del rosso dai vapori dello strano intruglio. Hermione si voltò verso Harry, sperando di trovare conforto -forse pietà- per la sua chioma da leone; di solito era la prima dei ragazzi a lasciare il tepore delle coperte, per questo non si preoccupava di domare i suoi folti ricci. Il tentativo fallì miseramente, visto che sorprese l'amico a sopprimere le risate dentro alla sua tazza di latte.
"Harry, prendi nota; non sappiamo quali giorni cambieranno la nostra vita. Forse è meglio così, almeno avremo sempre la possibilità di sorprenderci di fronte ad una Perfetta Prefetta in vestaglia e con i capelli arruffati!" concluse il Weasley, allargando un grosso sorriso sotto alle lentiggini, che suscitò in Hermione l'isterica necessità di doversi sistemare a tutti i costi le ciocche più ribelli.
"Sei Fred o George?" chiese, portando dietro l'orecchio l'ultimo capello imbizzarrito "Che colpo basso, Granger, devo aspettarmi una reazione diversa in base alla mia risposta? Mi chiedo chi di noi due sia il tuo preferito... in tal caso, ti lascio con il beneficio del dubbio!" affermò, tornando ad occuparsi della sua miscela ambrata.
Era dall'inizio dell'anno (forse dall'inizio degli incontri dell'ES) che, in presenza dei gemelli, del continuo, ravvicinato contatto con loro, si sentiva in soggezione e, per la prima volta nella sua vita, Hermione decise di non ribattere; non fece altro che sistemarsi meglio sulla sua sedia e finire -come una bambina avrebbe mangiato le ultime odiate verdure- la sua colazione.
Non si sarebbe esposta tanto.
La scena divertì molto Harry che iniziò ad osservare Hermione da sopra le pagine del quotidiano che, fino a quel momento, aveva catturato la sua attenzione. "Cosa c'è, Harry? Perché continui a fissarmi?" bisbigliò Hermione all'amico, le sue guance avevano preso una bella sfumatura di rosso. "Niente niente..." convenne il moro abbandonando il giornale sul tavolo per incrociare le mani sotto al mento "Allora smettila di ghignare sotto ai baffi e finisci il tuo latte." rispose infastidita. "Sai, Hermione, il successo in amore non riguarda l'aspetto esteriore; riguarda l'atteggiamento e tu sei un po'... frenata." sussurrò, portandosi vicino all'orecchio dell'amica "Avresti bisogno di una spinta, una bella... spinta!" finì la frase schioccando un occhiolino al ragazzo alle prese con il calderone. "Cosa vorresti insinuare con questo, Harry? Il bacio di Cho deve averti fatto perdere la ragione!" incalzò Hermione portandosi nervosamente le mani sulle ginocchia. "Mettiamola così..." riprese alzandosi dal suo posto "Ho capito che, se fare l'adulto significa imparare a morire, allora, fare il ragazzo significa imparare a vivere. In questo momento è quello di cui abbiamo più bisogno..." prima di lasciare la stanza, Harry si portò alle spalle dell'amica e cingendole aggiunse "Sì, il bacio di Cho mi ha decisamente fatto perdere la testa e, credimi, fa dannatamente bene!".
Hermione seguì solo con lo sguardo la figura di Harry lasciare la stanza; stava incitando l'amica con le mani a farsi vicina al Weasley.
La bocca le era rimasta spalancata, nelle orecchie non sentiva altro che un fischio. Era sbigottita; davvero Harry l'aveva spronata ad un contatto con il ragazzo dai capelli rossi? Davvero credeva che lei avesse bisogno di una spinta? Di una cosa era certa: a lei non piaceva cadere, non le piaceva farsi male.
I suoi pensieri furono distratti solo dal ribollente calderone che aveva iniziato a schiumare sul legno del tavolo e su tutti gli ingredienti sparpagliati su di esso.
"Spero tu non faccia la stessa confusione durante le lezioni di Piton, già mi immagino il suo giudizio per questo tuo intruglio." disse la ragazza stizzita mentre riponeva la sua scodella nel lavabo "Confusione è una parola inventata per indicare un ordine che non si capisce, Granger. Scommetto che non hai la più pallida idea di cosa ci sia qui dentro!" l'ammonì Fred, agitano trionfante il mestolo di legno. Effettivamente Hermione non era riuscita a decifrare il nome della pozione dagli ingredienti sparsi sul tavolo, ma non l'avrebbe data vinta al ragazzo. "Vediamo, fammi provare... dal cattivo odore che emana e dal colore tutto fuorché invitante, potrebbe essere un distillato di morte vivente." disse compiacendosi del suo giudizio "Brava, Granger, sei riuscita a dare la risposta sbagliata! Questa non è una pozione, ma la Burrobirra dei pensieri felici, una vera chicca per chi sorride poco, ecco, provane un bicchiere." la ragazza strinse tra le mani un boccale colmo di una densa e maleodorante imitazione di Burrobirra e venne copiata subito dopo dal rosso. "Non ti aspetterai che io beva questa... cosa!" disse Hermione allontanando dal suo naso la sgradevole brodaglia -forse un po' offesa per essere stata accusata di sorridere poco- "Per favore, Granger, ti chiedo solo un assaggio! Giuro, aggiungerò un marchio di garanzia con il tuo nome se ne approverai il sapore." trillò il Weasley riporgendole il bicchiere "Non mi succederà nulla di malvagio, vero?" proferì Hermione, aggrottando le sopracciglia "Al contrario, dovrebbe farti venire una gran voglia di ridere. Parola mia!" le sorrise facendosi una croce sul cuore.
Dopo una buona dose di scetticismo, Hermione si tappò il naso e con coraggio cacciò giù a forza un piccolo sorso dell'alcolico miscuglio. Non le fu facile trovare subito un verdetto; quella miscela era talmente ripugnante da non farle trovare un solo commento buono di su lei. Alzò lo sguardo, scoprendo il ragazzo con il capo chino e le dita incrociate, alte sopra alla testa "Spara, Granger. Com'è?" la ragazza esitò un attimo prima di rispondere, tutti i suoi pensieri si erano concentrati su un'unica parola "è terribile..." sospirò.
Gli occhi speranzosi del Weasley cessarono per un attimo di brillare e un piccolo broncio si impadronì delle sue labbra.
Fu strano; quella scena pregna di silenzio non durò molto, dopo qualche istante dalla bocca di Hermione si liberò una risata intensa, piena, talmente ricca di gusto che fece guizzare la testa del ragazzo all'insù. Il rosso si scatenò in una danza della vittoria, la sua Burrobirra, finalmente, aveva funzionato ed aveva funzionato talmente bene che gli fu difficile far cessare l'ilarità nella ragazza.
Quando fu tornata seria, Hermione si portò al calderone, aggiunse un pizzico di dolcezza per rimediare al saporaccio e pregò affinché il ragazzo non aggiungesse il suo nome, il nome di una prefetta, ad un oggetto che avrebbe smerciato illegalmente tra i banchi di scuola -e che lei avrebbe dovuto intercettare e sequestrare.
Era strano, per Hermione, condividere uno spazio tanto piccolo solamente con uno dei fratelli di Ron, uno dei gemelli; era strano, perché normalmente si sarebbe seduta ben lontana da lui, magari con un libro in mano, mentre in quella fredda mattina di fine dicembre -con la giusta spinta ed un sorso di rancida Burrobirra- era riuscita addirittura a condividere lo stesso mezzo metro del ragazzo e solo con quel ragazzo.
Fu in quel momento che iniziò ad osservarlo, a notare dettagli su cui credeva di non essersi mai soffermata e che, invece, le sembrarono così familiari, come le piccole rughe del sorriso che aveva ai lati della bocca, le scottature che si era provocato maneggiando maldestramente il suo calderone in peltro o il livido sulla nocca delle mano, che si era procurato tirando un pugno alla porta, il giorno della squalifica dal Quidditch. Fu proprio in quel momento di raccoglimento, di contemplazione di quei dettagli -di quei piccoli e bellissimi dettagli- che sentì cessare l'effetto della Burrobirra. La vergogna e la tensione di dover stare tanto vicino ad un ragazzo -a quel ragazzo- erano tornate a bussare al suo stomaco e così come talvolta succede quando si è nei guai, per uscirne bisogna fare qualcosa di folle, qualcosa di così inaspettato che il nemico (il panico) resta paralizzato dalla sorpresa.
Hermione fece qualcosa di strano, provò a seguire la spinta. "Credo che tu sia Fred" disse, mordendosi la lingua subito dopo essersi accorta della sua esclamazione. Il ragazzo non sembrò subito prestarci troppa attenzione, ma pesando bene a quelle parole, si accorse che -per tutto quel tempo- non si era degnato di chiarire le idee ad Hermione e lei, dal canto suo, non aveva fatto che interrogarsi -per tutto quel tempo- sull'identità del rosso.
Il Weasley scivolò accanto alla ragazza, intenta a fissare le ultime morenti bollicine di schiuma sulla superficie della loro mistura, e abbattendo del tutto il muro del panico di Hermione continuò "Allora, visto che sono Fred, ti andrebbe di passare un'altra mattina con me? Insomma, anche se sono riuscito a comprarmi la complicità di Harry -e a caro prezzo- non credo che questo valga come appuntamento." le parole sembrarono scomparire per diversi minuti, l'aria vibrava solo di intensi respiri; la faccia di Hermione era visibilmente calda. "Accidenti, avrei dovuto farti bere un altro bicchiere di Burrobirra prima di farti questa domanda..." le labbra della ragazza si incresparono, da sole, in un piccolo sorriso. Hermione volteggiò attorno al ragazzo un paio di volte "Vedremo, Fred." disse con ancora il riso stampato sul viso, lasciando la stanza; ad accompagnare la sua uscita, quando raggiunse la soglia, fu la voce di Fred "Beh, è comunque una vera fortuna avere qualcosa ancora da desiderare. Se tutto fosse perfetto dovrei aspettarmi sicuramente qualche delusione, Hermione." la ragazza riempì i polmoni e, allargando il sorriso, lasciò che la sua mente si riempisse di quella parola, del suo nome, Hermione, pronunciato da Fred.

●Giudizio: prima classificata - FireboltGlow29013
-Uso dell’italiano 15/15 
Solo un appunto a titolo informativo. In realtà non sarebbe “il Weasley”, ma “lo Weasley”. Il vero problema è che a me la forma corretta fa schifo e, preferendo la tua, non te lo segno errore. 
-Caratterizzazione dei personaggi 14,75/15 
Fantastici. Tutti e tre. 
Hermione é perfettamente Prefetta Perfetta con quel pizzico di ribellione che l'ha spinta a fondare l'ES e con una piccola parte di timidezza. 
Harry che si fa corrompere da Fred... sì ci sta, anche che dia una spintarella a Hermione. 
Fred é Fred, ma lo 0,25 in meno va a quel "Granger". La migliore amica di suo fratello, che a quasi ogni vacanza sta a casa sua, secondo me la chiamerebbe per nome. 
-Originalità 3,50/3,50 
Bene, devo dire che non ho letto moltissime Fremione e tutte quelle che ho letto erano post morte di Fred nel settimo libro, perciò a me sembra originale. 
-Punti pacchetto 3/3 
-Punti citazioni 3,25/3,50 
Hai usato una citazione (2 punti), una seconda citazione (0,75 punti) e una terza citazione di un autore diverso (0,50 punti). 
-Gradimento personale 5/5 
Di solito quando non devo lamentarmi di qualcosa, quindi quando mi é piaciuta la storia, sono laconica, infatti... La tua storia mi é piaciuta molto, sei stata davvero brava. 
+no bonus coppia 
-Totale 44,50/45 


  
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