Capitolo 9 – Fiore di Ibisco
C’era
assoluto silenzio. L’unico lieve rumore era il leggero scoppiettio del fuoco,
acceso al centro della capanna. Kaori medicava con cura le ferite riportate da
Ryo nel combattimento. Lui, disteso sulla schiena, gli occhi chiusi, sembrava
dormire, ma lei sapeva che non era così. Entrambi rimanevano in silenzio. Ma
c’era qualcosa che lei avrebbe voluto dire. Una domanda che le era frullata in
testa dal primo momento in cui Ryo e Tarim avevano iniziato a combattere.
Tuttavia, ancora non aveva trovato il coraggio di porla.
Smise
di medicare il torace di Ryo e rimase a guardarlo.
-Che
cosa c’è?- lui parlò senza aprire gli occhi
-Niente-
rispose lei esitante
-Kaori,
sono giorni che sento che qualcosa di turba. Dimmi cosa c’è-
Lei non
si stupì del fatto che Ryo sapesse leggerle così bene dentro. Era stato così sin
dal primo momento.
-Mi
dispiace per crearti sempre dei problemi…-
-Tu non
crei problemi, lo sai…Tu sei la mia forza, Kaori-
Quel
complimento le fece davvero piacere e un piccolo sorriso le nacque sulle labbra.
Tuttavia, si spense alle seguenti parole di Ryo:
-Ma non
è questo il vero problema. C’è dell’altro, vero?-
Kaori
sospirò. Lui capiva sempre quello che le passava per la testa.
-Ecco…c’è
una cosa che mi stavo chiedendo-
-Sarebbe?-
Lei
prese coraggio e chiese:
-Non
solo stasera, ma più di una volta mi hai dimostrato di essere disposto a
combattere per me…Allora, perché non vuoi fare l’amore con me?-
Ryo
aprì gli occhi di scatto e si alzò a sedere.
-Cosa…che
stai dicendo?-
Kaori
tenne lo sguardo basso.
-Beh,
stiamo insieme da un mese ormai, tu mi abbracci, mi baci, ma non ti sei mai
spinto oltre…E cosa dovrei pensare a parte il fatto che non mi desideri?-
Ryo
scosse la testa e un’espressione di tenerezza gli si dipinse in volto. Con una
mano, prese il mento di Kaori e le fece voltare delicatamente la testa verso di
lui, piantando lo sguardo nel suo.
-Kaori,
non sai quello che stai dicendo. Io ti desidero, come non ho mai desiderato
nessuna donna in vita mia-
Lei
arrossì leggendo la verità nel suo sguardo.
-Allora
perché…?-
-Piccola,
desidero fare l’amore con te dal primo momento in cui ti ho visto, ma ho anche
il massimo rispetto per te. Voglio che con te sia diverso, voglio fare le cose
per bene, senza metterti fretta. Voglio che quando arriverà il momento, tu sia
sicura-
Quelle
parole la tranquillizzarono e la commossero.
-Ma io
lo sono, Ryo. Anch’io ti desidero- sussurrò lei –E voglio fare l’amore con te.
Qui. Adesso-
Per un
secondo che le parve interminabile, lui la guardò senza dire nulla. Poi, chinò
la testa e la baciò. Un bacio passionale, esigente, che le fece percepire il
desiderio di lui in tutto il suo essere.
Senza
porre fine al contatto delle loro labbra, Ryo la fece stendere, coprendola con
il proprio corpo. Dal suo fianco, una delle mani iniziò a viaggiare lungo il suo
corpo fino ad arrivare al seno. Kaori gemette sotto quel tocco e si inarcò sotto
di lui. Ryo spostò la mano per raggiungere il nodo dietro la nuca che le
chiudeva la stoffa che le avvolgeva il corpo. Lo sciolse e ne separò i lembi.
-Dio,
sei bellissima- le sussurrò guardandola nuda sotto di lui
Kaori
non poté impedirsi di arrossire.
-Neanche
tu sei male- rispose poi, sorridendogli
Lui
sorrise, poi riprese a baciarla, prima sulle labbra e poi lungo la linea del
collo. Nel frattempo, riprese ad accarezzarle il seno, giocherellando con il
capezzolo. I gemiti di lei ricominciarono. Kaori si sentiva come trasportata su
una nuvola, una sensazione bellissima ed inebriante. Poi, quando la mano di Ryo
arrivò nel suo punto più intimo, sentì il fuoco crescerle dentro. Lui non le
lasciò respiro, finché, in preda all’estasi, non gridò il suo nome.
Allora,
Ryo si tolse i pantaloni e Kaori, riprendendo un po’ di lucidità, decise che era
rimasta troppo inerme per i suoi gusti. Prendendo confidenza con il corpo del
suo compagno, iniziò ad accarezzargli il torace e lo stomaco. Poi lo baciò,
sentendo la mancanza delle sue labbra sulle proprie. E, con baci e carezze, lui
riaccese quel fuoco in lei non del tutto spento, finché la fece sua, nel corpo e
nell’anima.
Non si
sarebbe mai stancato di guardarla dormire. Distesa su un fianco, rannicchiata
contro di lui, la bocca lievemente socchiusa…Era l’immagine della serenità.
Ancora non credeva di essere stato capace di fare il grande passo con lei…Del
resto, la sua piccola Sugar Boy non gli aveva lasciato molta scelta. Era stata
chiara e decisa la sera prima e lui non si era tirato indietro. Ed aveva
trascorso la notte più bella della sua vita.
Ryo le
accarezzò lievemente una guancia e Kaori sospirò e sorrise nel sonno. Non poté
fare a meno di fare altrettanto. Poi, stando attento a non svegliarla, si alzò e
indossò i pantaloni. Dopo averle lanciato un ultimo sguardo, uscì dalla capanna
per andare a cercare qualcosa da mangiare.
Quando
tornò, trovò Kaori ancora addormentata. Posò il vassoio che teneva in mano sul
pavimento e le si sedette accanto. Poi prese dal vassoio il fiore che aveva
raccolto e glielo passò dolcemente sulla guancia. Dopo qualche secondo, lei aprì
lentamente gli occhi e si stiracchiò.
-Buongiorno…-
mormorò con la voce impastata dal sonno
-Buongiorno,
piccola- le rispose Ryo, sorridendole –Ti ho portato la colazione…E un piccolo
regalo-
-Un
regalo? Cos’è?- si alzò a sedere, drappeggiandosi il tessuto che componeva il
suo abito intorno al corpo
Lui le
mostrò il fiore che teneva in mano. Un grande fiore dai grandi petali e dal
colore intenso, di un rosa che dava quasi sul rosso.
-È
bellissimo!- esclamò Kaori –Ma che fiore è?-
-Un
fiore di ibisco. Gli uomini di qui lo regalano alle donne come segno di
corteggiamento- le spiegò –Se loro accettano, lo mettono sull’orecchio destro,
per indicare che sono impegnate, altrimenti sull’orecchio sinistro, per indicare
che sono libere-
-Ho
capito. E quindi secondo te dovrei metterlo sull’orecchio destro…-
-Beh,
mi sembra ovvio. Sei mia adesso-
-Mmh…Non
so…Devo pensarci…- gli rispose Kaori maliziosa
-Ah
sì?- lo sguardo di Ryo divenne predatorio –Vediamo allora se posso aiutarti a
pensare…-
Detto
questo, le balzò addosso e la fece distendere, catturandole la bocca in un bacio
appassionato.
-Adesso
che mi dici?-
-Mmh…Non
sono ancora del tutto convinta…-
-Bene,
vuol dire che dovrò impegnarmi di più-
Questa
volta il bacio non fu solo appassionato, ma sensuale, lento, da lasciare
frementi e senza fiato.
-Ok…Ora
sì che sono convinta- sussurrò Kaori con voce roca
-Lo
immaginavo- replicò Ryo con un sorriso malizioso mettendole il fiore
all’orecchio destro
-Ma
questo non vuol dire che devi fermarti- aggiunse lei
-Non ci
penso nemmeno- le assicurò lui prima di chinarsi di nuovo su di lei
Ryo
assaporò ogni centimetro della sua pelle con le labbra, fino ad arrivare al
fulcro della sua femminilità. Lì là baciò, assaporò, accarezzò…Fino a farla
gridare di piacere. Poi la penetrò, spingendosi in lei fino in fondo, sentendo
il suo calore avvolgerlo. La portò di nuovo all’orgasmo con lente ma poderose
spinte, lasciandosi poi andare anche lui al piacere con un rauco grido.
-Ryo?-
lo chiamò Kaori dopo un po’
Lui
posava la testa sul suo petto e lei giocherellava con i suoi capelli.
-Mmh?-
-Ormai
sarà mattino inoltrato, non credi che qualcuno verrà a vedere che fine abbiamo
fatto?-
-No-
rispose lui sicuro
-Come
fai ad esserne certo?- si stupì lei
Ryo
alzò la testa e la guardò con quel suo sorriso sghembo che le mandava in tilt il
cervello.
-Perché
li ho avvisati che saremmo rimasti nella nostra capanna tutto il giorno e di non
disturbarci- disse
Kaori
diventò un peperone vivente.
-Ma sei
impazzito? Adesso tutti sapranno che stiamo qui dentro perché…perché…-
-Perché
siamo impegnati a fare l’amore- terminò lui per lei –Ed è proprio quello che ho
intenzione di fare per il resto della giornata- aggiunse poi, mentre già una
mano viaggiava verso il suo seno
-Ma…-
Kaori tentò una debole protesta
La mano
si spostò verso il basso, avventurandosi tra le sue umide pieghe
-Qualcosa
in contrario?-
Lei
chiuse gli occhi, in preda al piacere, mentre le deboli proteste che il suo
cervello aveva formato svanivano come neve al sole.
-Lo
immaginavo- sorrise Ryo prima di farla sua