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Autore: marscam    06/04/2014    1 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction che pubblico. Parla di Bellatrix, nei suoi anni ad Hogwarts, di come io me la sono immaginata e di come è entrata a far parte dei mangiamorte. La storia è raccontata da un personaggio inventato da me. Spero possa piacervi.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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Il cielo scuro minacciava di sfociare in una tempesta. Fulmini e saette avrebbero illuminato il cielo. Non ho mai amato molto i temporali, ma cambiai idea molti anni fa, 52 anni fa. Un fulmine era entrato nella mia vita e aveva lasciato una cicatrice indissolubile nel mio petto.
Mi allontanai da quella finestra e presi l’album di fotografie.
Presi l’unica foto che avevamo, i miei capelli rossicci erano scossi dal vento, il suo viso era illuminato da un sorriso mentre cercava di sistemarmeli. Le mie labbra si incresparono in un sorriso, rugoso molto probabilmente, all’idea di quel ricordo.
Voltai la testa e vidi il mio riflesso sullo specchio. I miei capelli rossi avevano lasciato posto a dei folti capelli bianchi, la mia pelle era tempestata di rughe, ma i miei occhi, quelli continuavano a combattere i miei 63 anni mantenendo accesa la luce della giovane età.
1 settembre 1962,
primo giorno di scuola. Io ero cresciuto in una famiglia di Babbani, mio padre era un dottore di fama nazionale, richiesto nei migliori ospedali della Gran Bretagna ma, lui preferiva essere un libero professionista. Mia madre invece, era sempre rimasta a casa a badare a me e alla mia sorellina Anita. 14 maggio del 1962 arrivò a casa nostra, il giorno stesso in cui compì 11 anni, una strana lettera portata da un gufo nero come la pece. C’era scritto che, ero un mago e che il primo settembre mi sarei dovuto recare al binario che mi avrebbe portato alla scuola di magie e stregoneria per maghi e streghe di Hogwarts. Ovviamente lo stupore e l’incredulità regnarono sovrani nella mia famiglia finchè, non arrivò quel fatidico giorno. Io non sapevo nulla di quella scuola, benché meno sulla magia. Ero ansioso e avevo paura, ma allo stesso tempo non vedevo l’ora di poter far parte di una vita così lontana da quella che ero abituato a vivere.
Il primo giorno da mago mi attendeva con entusiasmo.
Ricordo, come fosse ieri, che dovetti correre contro un muro per entrare nel binario, il binario 9¾. Con stupore sia mio che dei miei genitori, ci ritrovammo difronte ad una miriade di ragazzi e adulti, tutti maghi e un magnifico treno a vapore. Nero lucidissimo con ricami rossi. Non avevo mai visto mai nulla di così magnifico.
-Prendere posto nei vagoni, il treno partirà tra 1 minuto!
Urlò una voce dall’interno.
Salutai mia madre, che ovviamente piangeva e mio padre che, nonostante fossimo li, ancora non riusciva a crederci.
Entrai nel treno e mi misi alla ricerca di un vagone, il primo che trovai vuoto lo feci mio. Ero sempre stato un tipo socievole, ma ora, in quel contesto non me la sentivo di mettermi vicino ad un mago. Presi uno dei libri di testo, "Storia della Magia" e inizia a sfogliarlo per non presentarmi impreparato alle lezioni.
-Posso entrare?- una vocina sottile e limpida proveniva dalla porta del mio vagone. Mi voltai a guardarla e difronte a me c’era una bambina dai lunghissimi capelli neri e occhi azzurri come il mare. Sorrisi e le dissi un sottile si. -Grazie mille. Devo frequentare il primo anno io, e tu?
Si sedette di fronte a me -Si, anche io. 
Lei mi sorrise -Speriamo di essere nella stessa casa allora.
-Casa? 
Lei annuì decisa.
Io continuavo a non capire -Cos’è?
Lei mi guardò con i suoi occhi limpidi -Oh, capisco. Tu devi essere un figlio di Babbani.
-Babbani?
A ripensarci ora, rido della mia ingenuità ma, d’altronde come potevo sapere tutti qui significati magici?
Lei rise e io continuavo a non capire -Babbano significa che non sei mago. Tu sei un mago nato da Babbani.
-Tu no?
-Oh no, io sono straga nata da maghi. 
Disse sorridendomi dolcemente.
-Davvero? Non pensavo fosse possibile.
Lei scoppiò a ridere -Perchè non dovrebbe?
-Io, non lo so- dissi come uno sciocco -comunque, cosa sono le case?
Lei smise di ridere -Esistono 4 case ad Hogwarts, Grifondoro, Serpeverde, Corvonero e Tassorosso. Appena arriveremo a scuola ognuno di noi, del primo anno, verrà smistatio in una di queste case e per essa dovremmo batterci, per così dire, e far accrescere i punti per le case per poter vincere la coppa di fine anno. Veniamo smistati in base alle nostre capacità, alla nostra anima. La mia famiglia è una famiglia di quasi tutti Serpeverde. Probabilmente finirò li.-
Io ero affascinato, era tutto così fantastico e fuori dal comune,
-Per me, non c’è differenza se devo essere sincero. Non so la storia di nessuna di esse.-
Lei rise ancora di me, ma non era una risata maligna, anzi, era piacevole ascoltare quel suono così melodico.
-Qual’è il tuo nome?- mi chiese tornando seria
-Giusto, io sono John Smith.
-Io sono Bellatrix Black- e sorrise.
  
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