06/04/2014
3 recensioniLa storia la scrivono i vincitori
E' nato nu criaturo, è nato niro
24 dicembre 1943
Fuori il vento ulula, geme. Dentro una ragazza piange. Fuori il freddo artiglia le strade. Dentro il dolore artiglia la giovane. E
lei piange ancora, singhiozza sommessamente, con le labbra bagnate e le guance rigate mentre le lacrime scendono, salate, con un ricordo amaro e doloroso che si impiglia nelle ciglia.
Il suo nome è Maria, è Assunta, è Nunziata, è Calpurnia. I suoi capelli sono biondi e sono mori, sono ricci e non lo sono. Il suo dolore è quello delle sue amiche e delle loro madri, dei loro padri e i loro nonni. Il suo dolore è stato il divertimento di un paio di soldati. Le sue lacrime sono il ghigno di uno di loro, quando la trova nascosta sotto il letto. Il sapore salato sulle sue labbra sono quelle del vino rubato, nella gola dell’altro. L’odore di paura e disperazione della madre mentre cerca di salvarla sono le risa di quel manipolo di goumier che ha invaso il suo paese, la sua vita, la sua casa. La sua verginità solo la ricompensa per uno di loro. Il suo pianto, i suoi singhiozzi sommessi, le labbra bagnate e le guance rigate mentre le lacrime scendono, salate, solo un ricordo amaro e doloroso che si impiglia nelle ciglia e che il mondo non deve conoscere.lei piange ancora, singhiozza sommessamente, con le labbra bagnate e le guance rigate mentre le lacrime scendono, salate, con un ricordo amaro e doloroso che si impiglia nelle ciglia.
Mentre stringe le dita, aggrappandosi alle lenzuola sudate, e si morde il labbro per non urlare, mischiando le lacrime al sangue, si rende conto che è quasi finita. Mentre il sudore le cola sulla schiena e la vista le se appanna, un altro gemito si unisce al suo e, prima di chiudere gli occhi, vede sua zia prendere la piccola creaturina fra le mani.
È nata una creatura. È nata nera.