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Autore: fleacartasi    09/07/2008    5 recensioni
“Non devi convincerle che vivranno per sempre felici e contente nel paese delle fate” La voce severa di Druella Rosier interruppe l'atmosfera pigra e rilassata di quel tardo pomeriggio estivo.
“Avanti, non devi aspettarti sempre il peggio dalla vita” Si oppose l'altra. “Sono solo delle bambine, hanno ancora il diritto di sognare ad occhi aperti...”
“Io voglio che le mie figlie non si facciano illusioni, lo sai. E soprattutto voglio che imparino a guardarsi dai loro desideri, perché potrebbero avverarsi”
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Sorelle Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTE I

Finalmente sono riuscita a scrivere qualcosa di più lungo di una flashfic! Bisogna festeggiare XD
Scherzi a parte, sono abbastanza soddisfatta. Come storia è piuttosto delirante, ma mi è venuta l'ispirazione mentre stavo guidando e ascoltando “Protect me from what I want” dei Placebo...E ho voluto pubblicare il risultato.
Spero vi piaccia! Buona lettura...
_ Flea _





Protect me from what I want



* * * * *

Protect me from what I want
Protect me from what I want
Protect me from what I want
Protect me, protect me


Protect me from what I want”
Placebo


* * * * *





Malfoy Manor, luglio 1996.


Ti piace la tua vita?”
Ti volti di scatto, ma non sembri molto sorpresa.
“Da quanto sei lì a fissarmi, Bella?” Mi chiedi, seccata.
Trattengo una risata, gettando sul letto il mio mantello ed incrociando le braccia. Entrare in camera tua e spiarti mentre ti vestivi per una festa o un'uscita di famiglia era uno dei miei passatempi preferiti. Non ti accorgevi mai della mia presenza, fino a che non alzavi gli occhi e incontravi il mio riflesso nello specchio. Ero silenziosa, e lo sono ancora. Non puoi sentirli, gli scricchiolii delle mie ossa indolenzite da anni di prigione. “Da cinque minuti” Ribatto, ignorando la tua espressione gelida. “E ora rispondi, Cissy. Ti piace la tua vita?”
Sollevi il braccio con un movimento improvviso, ed arrivo a pensare che tu voglia schiaffeggiarmi. Dopo un istante, però, ti passi le dita fra i capelli, sistemandoli dietro l'orecchio. Non avrai mai il coraggio di alzare un dito su di me, sorellina, non importa quanto possa provocarti. “Mio marito è in prigione, e Draco...Sai cosa sta succedendo a Draco. Non potrei desiderare una vita migliore, non c'è dubbio” La tua voce è roca, ma non perderà mai quella nota vellutata che la mia non ha mai avuto.
“Sai quello che voglio dire. Ti piaceva la tua vita, prima di tutto questo?”
Mi osservi attentamente, cercando di capire le mie intenzioni. Nei miei occhi puoi leggere la sfida che ti sto lanciando. Vuoi giocare, Cissy?
“Non capisco perché tu debba fare certe domande” Il tuo viso è una maschera. “Certo, è stata come l'ho sempre sognata”
Questa volta le mie labbra si increspano, e lascio che sorridano.



* * * * *



Dimora estiva dei Black, agosto 1962.


Chi volete diventare nella vostra vita, bambine?” Walburga Black sorrise alle nipoti, distese sul tappeto ai suoi piedi ed intente a giocare.
Le due interruppero la loro lite, le piccole mani ancora saldamente strette attorno alla bambola che si stavano contendendo.
“Io voglio sposare un uomo bellissimo e ricco, come papà, vivere in un palazzo e avere tanti servi!” Esclamò Narcissa, sgranando gli occhi azzurri. “E voglio anche un cavallo” Aggiunse dopo qualche istante, con aria meditabonda.
“Anche io voglio sposarmi” Intervenne Andromeda, stando bene attenta a non lasciare il giocattolo. “Però mio marito non dovrà per forza essere ricco e bello come quello di Cissy...Voglio che sia simpatico”
“Simpatico?”
Andromeda annuì energicamente. “Sì, simpatico...Come zio Alphard, che ci racconta sempre le barzellette!”
“Secondo me zio Alphard è solo stupido, Meda” Affermò Narcissa, con una freddezza sorprendente. “Perché vuoi sposare uno stupido?”
Prima che le bambine iniziassero a litigare, Walburga le interruppe. “D'accordo, d'accordo, ho capito” Disse, afferrando un biscotto dal vassoio appoggiato sul basso tavolino di legno. “Un buon marito deve avere tutte queste qualità, sapete? Deve essere bello, ricco, simpatico, e deve sapersi prendere cura di voi”
“Lo zio è così, zia?”
A quella domanda, l'espressione della donna mutò quasi impercettibilmente. “Ma certo, Narcissa! Altrimenti non l'avrei mai sposato” Si affrettò a rassicurarla, in uno stridente tono allegro. “E tu, Bellatrix?” Indagò, rivolgendosi alla maggiore delle sorelle.
Bellatrix, che fino a quel momento era stata ostentatamente in silenzio ad osservare il the ormai freddo che fluttuava nella sua tazza, sollevò gli occhi. “Io voglio tutto” Si limitò a rispondere, senza lasciar trasparire il minimo interesse per quella conversazione. “Voglio diventare una strega potente, essere ricca, essere temuta da tutti, e non essere obbligata a vivere con un marito che non mi piace” Proferì, con tranquillità, accavallando le gambe con grazia.
“Se non ti avessi vista nascere giurerei che hai ben più di undici anni, Bella” Si complimentò Walburga, ammirando la velata, ed audace, allusione della nipote alla sua vita coniugale con suo cugino Orion. Dopo essersi servita dell'altro dolce, si abbandonò contro lo schienale del divano. “Sono sicura che i vostri desideri si avvereranno. Sarete delle splendide mogli e madri!”
“Non devi convincerle che vivranno per sempre felici e contente nel paese delle fate” La voce severa di Druella Rosier interruppe l'atmosfera pigra e rilassata di quel tardo pomeriggio estivo.
“Avanti, non devi aspettarti sempre il peggio dalla vita” Si oppose l'altra. “Sono solo delle bambine, hanno ancora il diritto di sognare ad occhi aperti...”
“Io voglio che le mie figlie non si facciano illusioni, lo sai. E soprattutto voglio che imparino a guardarsi dai loro desideri, perché potrebbero avverarsi”
Walburga la squadrò con aria scettica. “Perché devi essere sempre così melodrammatica? Parli come quei romanzi che leggono certe pezzenti mentre sono in sala d'attesa al St. Mungo”
“Sono semplicemente realista” Si limitò a ribattere la cognata. “E non smetterò mai di ripetere loro di fare attenzione”
“A volte proprio non ti capisco, Ella”
Nel frattempo, Narcissa ed Andromeda erano tornate ad occuparsi di Charlotte, l'unica bambola, fra quelle della loro vasta collezione, ad avere i capelli rossi.
Per quanto riguardava Bellatrix, aveva lasciato la stanza senza che nessuno se ne accorgesse.



* * * * *


Azkaban, gennaio 1989.


Fa freddo. Così freddo che mi sembra di non riuscire più a respirare. Sento il ghiaccio che mi penetra nei polmoni, e le grida degli altri prigionieri che mi flagellano la schiena.
Chissà come fa caldo a casa tua, Cissy. Chissà se sei felice...Chissà se ti sei resa conto.
Hai capito che non sei stata più fortunata di me?


Io voglio che le mie figlie non si facciano illusioni, lo sai. E soprattutto voglio che imparino a guardarsi dai loro desideri, perché potrebbero avverarsi.


Penso spesso a questa frase, sai?
Penso spesso a questa frase, e alla mamma. Ai suoi capelli, biondi come i tuoi, ai suoi occhi duri.
Anche lei è come noi...Anche lei è una vittima.
Aveva ragione, l'ha sempre avuta. Ora lo capisco.
Ora so.
Guardaci. Cosa siamo diventate?
Sono passati diciassette anni da quel pomeriggio.
Non siamo più le bambine di allora, non sogniamo più e non siamo perse fra le nostre illusioni.
O forse sì?


Da quanto tempo non vedo Andromeda?
Lei mi assomigliava tanto, quei vecchi maghi amici di papà non riuscivano mai a distinguerci. Eppure era così diversa da me.
Stupida, stupida puttana...
Il suo desiderio si è avverato.
E' scappata con Ted Tonks, quell'insignificante babbano. Si è sposata, è stata diseredata. Cancellata dalla nostra famiglia, solo l'ennesima macchia sull'albero genealogico di zia Walburga.
Chi è Andromeda Black? La conosci, Cissy?
Io non riesco a ricordare. Non l'ho mai incontrata, ne sono sicura.


E tu? Cosa ne è stato di te, sorellina?
La tua chioma è ancora morbida e soffice? Le tue guance sono ancora immacolate?
Il tuo desiderio si è avverato.
Vivi nel tuo palazzo incantato, con tanti servitori ed un marito ricco e bello che si scopa ogni donna su cui riesce ad allungare le mani. E hai un figlio...Un figlio che sarà come lui, troppo codardo per riuscire a sopravvivere fuori dal suo scrigno dorato.
Chissà se hai anche un cavallo.
Ti manca il cavallo per completare la tua vita perfetta?


Poi ci sono io.
Bellatrix. La sorella maggiore, la più bella, la più forte.
Il mio desiderio si è avverato.
Ho ucciso persone per divertimento, con un semplice gesto della bacchetta. Ho offerto la mia anima a Lord Voldemort, e sono diventata una delle sue serve più fedeli. Ho avuto soldi, potere, gloria.
Ho avuto gli uomini che volevo, senza alcuno sforzo. Rodolphus, Sirius, persino Lucius.
Sono ancora la migliore, anche se sono rinchiusa in questo buco maleodorante.
Sono ancora Bellatrix...Anche se sono pazza, anche se sono sola.


Cosa siamo diventate?
Le sorelle Black, che non hanno più nulla da chiedere alla vita.
Le sorelle Black, che non hanno saputo proteggersi da se stesse.
Perché non abbiamo dato ascolto alla mamma?
Mamma....Sei morta, ma non abbastanza in fretta.
Ci hai viste mentre ci uccidevamo. Piano, lentamente, con le nostre stesse mani.


Siamo un pugno di cenere.



* * * * *


Malfoy Manor, luglio 1996.


Non sei mai stata capace a mentire”
Sbuffi leggermente, e torni a rovistare nell'armadio. “Sapevo che non mi avresti creduta”
“Allora potevi confessarmi subito la verità”
“E' quello che ho fatto” Estrai un lungo mantello scuro, con il cappuccio, e lo lasci cadere vicino al mio.
“Pensi mai alla mamma? A quanto ci ha detto di stare attente a nostri desideri” Mi siedo sul bordo del letto, le mani appoggiate sulle ginocchia. “Ricordi?”
Annuisci. “Sì, mi è capitato di pensarci”
“Questo dimostra che non mi hai detto la verità, Cissy” Il mio sorriso si allarga. “Ammetti che sei sempre stata infelice, e ti sentirai meglio. Ammettilo, avanti”
Questa volta la tua mano mi colpisce la guancia, con una forza inaspettata. “Vaffanculo, Bella” Sibili, prima di sparire in corridoio facendo sbattere la porta.



* * * * *


NOTE II
Nella scena con Druella e Walburga, Bellatrix ha undici anni, Narcissa ne ha sette e Andromeda nove (siccome non si conosce la sua data di nascita, ma si sa che è la sorella di mezzo, me la sono inventata io).
Tutta la fic è narrata dal punto di vista di Bella, quindi le considerazioni ed opinioni sono tutte sue. E nella parte ambientata ad Azkaban la mia amata Death Eater dà il meglio di sé, ed è al culmine della follia ^^'

  
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