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Autore: Axelle_    07/04/2014    4 recensioni
Hayley Scotts avrebbe dato qualsiasi cosa al mondo per essere un po' meno invisibile. Le sembrava di essere un fantasma vacante nella sua vecchia e grigia Amsterdam.
Harry Styles avrebbe dato qualsiasi cosa al mondo per liberarsi di tutta quella gente falsa che gli girava intorno.
Hayley e Harry erano completamente diversi, ma entrambi avrebbero dato qualsiasi cosa al mondo pur di avere l'opportunità di amarsi.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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(1.)
Picture perfect.
 
 
I'm just another one of your experimentation

You can turn me out, but I'm just another girl

I'm just another girl, looking for love.
Another girl – Wild Belle.
 
 
 
Hayley.
 
 
Click.
“Nathan”.
Click.
“Nathan!” sbuffo, coprendomi il volto con i capelli.
“Non è colpa mia se sei il soggetto perfetto per una fotografia” si atteggia. Gli lancio un’occhiataccia.
“Prima cosa: non sono un soggetto perfetto, tantomeno il tuo” ribatto infastidita.
“E seconda cosa: non fare tanto il sapientone, sappiamo tutti che entro il fine settimana questa ultracostosa macchina fotografica finirà in fondo alla scatola e ti dedicherai ad altro” Lo guardo di traverso, ma non sono più tanto infastidita.
La “scatola” è, per l’appunto, un piccolo box dove Nathan butta tutto ciò che si stanca di usare dopo una settimana. In questi giorni ha la passione per la fotografia. Probabilmente quando si stancherà, si darà al lacrosse.
Nathan alza semplicemente le spalle, lascia andare la macchina fotografica e si siede sull’erba accanto a me. Si cala gli occhiali da sole sugli occhi –nonostante oggi sia piuttosto nuvoloso- e rimane in silenzio.
“A che punto sei?” esordisce Hazel.
“Non metterle fretta. Il nostro piccolo genietto ha bisogno di ispirazione” si mette in mezzo Nathan.
“Tu stai zitto” s’infuoca Hazel, le guance rosse in tinta col colore dei suoi capelli.
“Sono sempre io quello che deve stare zitto” borbotta il mio amico tra se e se. Mi scappa un sorrisino.
Da fuori non diresti che questi due sono fratelli –e in effetti, sono fratellastri- : Hazel è bassina, petulante, ha gli occhi color nocciola e dei lunghi capelli rosso fuoco. Nathan, al contrario, è molto alto, ha una massa di riccioli scuri che gli cascano sulla fronte e occhi verde prato.
 
Ed entrambi sono i miei migliori amici.
Già, i miei migliori amici che stanno facendo fare il compito di letteratura tutto a me.
“Ma che ispirazione e ispirazione. Hayley è venuta qua solo per veder passare Colin” dice Hazel con tono malizioso, ficcandosi in bocca una cucchiaiata di gelato alla vaniglia dalla coppetta.
Tanto per la cronaca, sta parlando di Colin Mckenzie e io non ho una cotta per lui dalla seconda media, da quando mi ha aiutato a portare dei documenti nella classe della professoressa Coleman. Sia benedetta quella donna.
Arrossisco e la ignoro, come faccio sempre.
Nathan ghigna, Hazel continua a mangiare e io scrivo il compito.
Comunque Colin non è l’unico motivo per cui siamo venuti al parco. Anche se può sembrare strano, qui riesco a concentrarmi meglio.
Sarà il panorama, l’odore dell’erba fresca o il tintinnio del chiosco in lontananza, ma qui mi sento a mio agio.
Ormai è diventato il punto d’incontro dove io e i ragazzi ci troviamo sempre. Anche a loro va bene così. Siamo tutti in pace.
Anche se credo che durerà ancora per poco, con questi due alle calcagna.
“A che punto sei?” riprende Hazel. Alzo gli occhi al cielo e poi do una ricontrollata al compito. Sembra tutto in ordine. L’unico aspetto positivo nel fatto che il compito l’ho fatto interamente da me, è che sono sicura che prenderemo un bel voto.
Non che Hazel non sia brava, ma Letteratura e Geografia proprio non le digerisce. E poi c’è Nathan. Lui non digerisce la scuola in generale, quindi…
“Ho finito” mi concedo un sospiro soddisfatto e mi alzo in piedi, seguita a ruota da Hazel che batte un pugno sulla spalla del fratello per farlo riprendere.
“Ehi Lily –nonostante abbia ripetuto fino allo sfinimento che odio questo soprannome, Hazel non mi da’ pace – tizio carino a ore, beh” sul suo viso si dipinge un’espressione confusa. Ah, un’altra cosa da sapere su di lei è che è una grande patita di film e cinema. Una delle cose che le è rimasta ignota è come funziona questo giochetto delle ‘ore’.
“Oh beh sta venendo nella nostra direzione. E di corsa aggiungerei. ” alza le spalle e ammicca. “Qualcuno qui ha fatto colpo”. Non mi preoccupo nemmeno di alzare lo sguardo. Se non è Colin non mi interessa.
Raccolgo la borsa e me la infilo a tracolla.
“Ho sentito bene? Chi sta arrivando qui?” Nathan si sveglia tutto d’un colpo e salta in piedi. Il suo gay radar è entrato in azione. Da quando si è lasciato col suo ex ragazzo Sam, è diventato una specie di puttanella (come dice Hazel). Diciamo solo che non perde tempo a guardarsi in giro, per come la vedo io.
Pessimo tempismo.
Lo sconosciuto ci è passato davanti in piena corsa, e Nathan gli è andato dritto contro. Gliel’ho sempre detto a quest’idiota di non mettersi gli occhiali con le lenti scure quando non c’è il sole, che poi diventa semi-cieco.
Cos’è che stavo dicendo prima sulla pace interrotta? Ah sì.
Poteva l’affascinante sconosciuto non avere con sé un caffè formato maxi in mano, che in conseguenza allo scontro si è bellamente riversato addosso alla mia maglietta e al compito di Letteratura?
A quanto pare no.
Il ragazzo si ferma a guardarmi un secondo con la bocca spalancata e gli occhi sbarrati.
“Il mio caffè” si lamenta. Sono sul punto di insultarlo come solo una Scotts può fare, ma lui mormora un “scusami” e riprende la sua corsa verso chissà dove. L’ultima cosa che scorgo è lo zainetto marrone scuro rimbalzargli su una spalla.
“Me lo sono perso? Era carino?” dice Nathan agitato. Alza gli occhiali sul capo e nota che sono impietrita e ricoperta di caffè.
“Oh” preme le labbra per non ridere.
“Provaci e ti strappo tutti i ricci” ringhio.
Lui si porta teatralmente una mano sulla testa e fa una faccia inorridita.
“Questi li prendo io” Hazel sfila gli occhiali al fratello e li indossa lei.
“E poi stanno meglio a me” si scosta i capelli su una spalla, pavoneggiandosi.
“Ma per favore” sbuffa Nathan.
“Ragazzi” li richiamo allarmata. In contemporanea si girano verso di me.
Alzo con due dita il blocchetto di fogli fradici che ho in mano. Ora il compito è quasi illeggibile, e mi toccherà rifarlo daccapo.
“Oh mio dio, quella era la mia maglietta preferita” piagnucola Nathan.
Hazel scuote la testa e gli tira un pugno del braccio.
“Il compito, idiota!” lo riprende.
“Giusto. Anche quello” borbotta con un sorrisino di scuse.
“Fai una foto a questo, magari” dico acida. Un intero pomeriggio buttato al vento.
Fa’ per prendere la fotocamera attaccata al suo collo, ma lo fermo alzando il palmo della mano, e l’oggetto rimbalza lentamente sul suo petto.
“Dai, torniamo a casa” esordisce Hazel, buttando la coppa di gelato vuota in un cestino vicino e tirando fuori un fazzolettino dalla borsa.
“Andiamo” sospiro profondamente. Prima torno a casa, prima potrò (ri) iniziare il compito.
“Oh guarda, c’è Colin” dice Nat.
Alzo lo sguardo allarmata, e noto proprio il suo casco di capelli biondi avvicinarsi. Il suo e quello del suo amichetto Lochan Bale.
“Ehi ragazze” ci saluta Colin.
“Bryant” fa un cenno col capo a Nat, che restituisce, indifferente.
Già mi sento arrossire. “In giro a studiare eh?” sghignazza Bale.
“Veramente stavamo tornando a casa” risponde Hazel con un sorrisino finto stampato in volto. Neanche a lei è mai stato tanto simpatico.
“Mammina vi vuole a casa per il coprifuoco?” ci scimmiotta.
Colin gli rifila una gomitata nelle costole e lui si zittisce appena in tempo che l’uragano H scateni la sua furia.
“Ehm, bella maglietta” accenna Colin verso di me. Ci riserva un ultimo sorriso e lui e Lochan si dileguano.
Sono pietrificata. L’unica volta in cui Colin sembra notarmi per davvero è quando sono nelle peggiori condizioni.
“Guarda il lato positivo” Nat mi fa passare un braccio dietro le spalle mentre mi spinge a riprendere a camminare.
“Almeno non sei totalmente invisibile per lui”.
Non ho neanche la forza per rispondere, talmente sono in imbarazzo.
“Già” aggiunge Hazel insicura. Questo è il colmo. Quando questi due sono d’accordo, vuol dire che la situazione è peggiore di quanto io immagini mai.
Emetto un mugolio disperato. “Tutta colpa di quell’idiota riccio che mi è venuto addosso”.
“Io direi che piuttosto è colpa di Nathan. Sua e della sua grazia da ippopotamo”.
“Ovviamente è colpa mia” borbotta infastidito.
“Comunque” ricomincia un secondo dopo. “Non me lo avete detto: era carino?”.
“Poteva essere il tuo gemello. Riccio, occhi verdi…” scherza Hazel. “Magari lo siete veramente. E se fosse così, perché diavolo quel giorno all’orfanotrofio mamma e papà hanno preso te e non lui?” continua, falsamente infastidita.
“Quindi è carino” appura Nathan soddisfatto.
“E’ stupendo” gli da’ ragione la sorella.
“Stai dicendo che sono stupendo?” insinua Nat soddisfatto.
“Ho detto che lui è stupendo” sottolinea la rossa.
Hai detto che potrebbe essere il mio gemello” la corregge.
“Il tuo gemello, ma più carino, allora”.
Scoppio a ridere per l’assurdità del discorso, a cui ormai dovrei essere abituata.
“Sono l’unica che ha notato che mi ha imbrattato di caffè?” aggiungo poi.
“No, ma almeno era carino” Nat alza le spalle.
“Stupendo”.
 

 
-
 
 
Mi fa male la mano, ma almeno ho finito questo stramaledettissimo compito. Stupido idiota riccio. Se lo incontro per strada giuro sulla ‘A+’ che riceverò domani che lo picchio. A malapena si è fermato a scusarsi, quel maleducato. Sembrava più interessato al suo caffè che a al danno che ha provocato.
Argh, perché ci sto ancora pensando?
Mi appoggio di peso sullo schienale della sedia girevole davanti alla scrivania e guardo il soffitto.
La mia stanza è illuminata solo dalla luce della lampada davanti a me e da quei pochi raggi lunari che filtrano attraverso la finestra.
Questo rende migliore l’effetto ricreato sulla parete superiore della stanza.
Il soffitto è completamente dipinto di blu e decorato con delle piccole stelline gialle: alcune sono dipinte e altre sono piccole lucine.
Quando io e mia madre ci siamo trasferite qui (ormai sono sei anni) abbiamo passato una settimana a litigare per come dipingere la mia stanza. Fortunatamente, alla fine si è arresa. Fortunatamente a undici anni non ero una ragazzina fissata con il rosa e le tendine, altrimenti a quest’ora sarei a dormire in salotto, piuttosto che in una stanza del genere.
Il mio cellulare lampeggia e mi affretto ad aprire il messaggio mandatomi da Nathan.
“Per me rimani comunque un soggetto stupendo da fotografare. Buonanotte bellezza, ci vediamo domattina.” leggo. Subito dopo i miei occhi si posano sulla foto (mia) allegata.
Rimango, nonostante tutto, colpita dallo scatto.
Chissà, forse Nathan ha davvero trovato il suo talento nella fotografia.
“Speriamo” penso. “Non credo che i suoi genitori lo accontenteranno ancora per molto. Non dopo aver fallito nel basket, nella pallanuoto, nella pittura, nel suonare il violoncello, la chitarra e il pianoforte, nel rappare (non senza l’abbigliamento opportuno quale catene al collo e jeans a vita bassissima), nel disegnare fumetti e infine nella fotografia” scuoto la testa, divertita. C’è da dire che non è uno che si perde d’animo.
Nathan è un po’ un tuttofare, Hazel ama mangiare e non si perde una sfilata di moda, Colin e Logan giocano a football. Tutti si dedicano a qualcosa tranne me.
“Sua figlia ha grande potenzialità, ma è svogliata e non si applica” tanto per citare la mia professoressa di Fisica. Per citarla con una frase fatta, aggiungerei.
Ma sono troppo stanca per pensarci ora.
Rispondo velocemente al messaggio di Nathan e mi raggomitolo sotto le coperte calde. Sì, il mio pigiama è composto da una canottiera e da un paio di pantaloncini corti e sì, dormo sotto un piumone.
Sono un controsenso vivente.
In meno di un attimo, mi addormento.
 

 
 
 

 
 
-
 
Aloha.
Here we are! Lo so, sono fissata con Mr.Styles  e ormai scrivo solo su di lui, ma che ci volete fare?
Questo capitolo è un po’ corto, lo so, ma cercherò di fare più lunghi i prossimi :)
Che dite, siete ispirati a leggere il continuo e vi siete annoiati a morte? Sinceri eh v.v
Nel caso vi interessi, vi metto uno schemino dei personaggi e dei loro prestavolto, tanto per farvi un’idea:
Hayley Scotts è Leighton Meester.
Nathan Bryant è Robert Sheehan.
Hazel Bryant è Holland Roden.
Colin Mckenzie è Jamie Campbell Bower.
Claire Abbington è Lily Loveless (lei la vedremo più avanti <3)

Non sapete quanto sono fiera del mio ‘cast’ asdfghjkl.
Se il capitolo vi è piaciuto, lasciatemi pure una recensione, sarò felice di rispondervi :D
Cercherò di aggiornare ogni lunedì, fintanto che scrivo pochi capitoli alla volta :D
Adios,
Flake.
 
Ask: Thefredek.
Twitter: @_Fredek.
  
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