Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: MaryMatrix    10/07/2008    4 recensioni
Lei è una ragazza scontrosa e sicura di sé.
Lui è un ragazzo bello, dolce e gentile.
L'altro è un killer professionista.
Per una coincidenza per nulla casuale le loro 3 vite si incontreranno e quella di Anna cambierà...
E Maga Taisha diede il suo responso in tono mistico. - Mia cara bambina, la risposta che cerchi è dietro di te. -.
Anna interpretò la risposta in senso metaforico. - Dietro di me... che mai vorrà dire? - si domandò lei.
- Anna... - provò a chiamarla Sveva.
- Forse vuol dire che è nel mio passato... -.
- Anna... -.
- Zitta Sveva, sto pensando. -.
- Anna... - questa volta la voce non era di Sveva.
Il titolo è preso dall'omonimo carmen dei Carmina Burana.
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 9

Capitolo 9:
In the Morning

Un ragazzo biondo che indossava un mantello era riuscito a elemosinare un passaggio fino ad una cittadina troppo poco popolata per passare inosservato, e troppo vicina al villaggio indiano e al quartier generale degli assassini per essere al sicuro.
Quello non era un ragazzo qualunque: pupillo di una delle famiglie più importanti del mondo, in quel momento era in missione: doveva consegnare ad una ragazza, Anna, la lettera della sua eredità.
Era stato rapito, ma era riuscito a fuggire. Questo dovrebbe bastare a sottolineare il fatto che questo ragazzo non è affatto uno sprovveduto; ma nel caso non sia sufficiente come prova, il ragazzo tirò fuori l'oggetto che considerava la soluzione a tutti i suoi problemi. La carta di credito.

Avrebbe affrontato con quella le spese del viaggio di ritorno, anche se ancora non sapeva per dove. Aveva il numero di Sveva e le avrebbe telefonato. Ma era stanco e doveva avere un aspetto orribile. Lo capiva da come lo guardava la gente.
Si fece forza ed entrò nel primo locale che gli capitò a tiro. Era un pub. Si sedette al bancone e aspettò che il barista si rivolgesse a lui.

- Perbacco, amico, hai un aspetto orribile. Cosa ti posso offrire? -.

Geremia sospirò, finalmente qualcuno gli aveva detto veramente qual'era il suo aspetto. - Un Brunello per favore. - ordinò in inglese.

Il barista gli lanciò un'occhiata obliqua e Geremia si guardò intorno: vide il pavimento sporco, i barboni seduti davanti tavoli in legno, probabilmente con i tarli, intenti a bere birra di pessima qualità. Come aveva potuto anche solo domandare un Brunello?

- Volevo dire una birra. - si corresse.

L'oste però lo guardava sempre, non lo perdeva di vista un solo istante. Gli diede la birra e Geremia cominciò a bere, facendosi forza per non sputare quella roba gialla dall'aroma disgustoso.

- Sei straniero? - domandò l'oste, deciso a scoprire di più su quello strano personaggio dall'aria trasandata che però chiedeva di bere il Brunello.

Geremia annuì.

- Di dove? - proseguì l'oste prendendo un panchetto e sedendosi davanti a lui.

- Francia. - rispose Geremia.

Era la verità. Geremia era di origine italiane, ma viveva a Parigi. - Parigi. -.

- Ah! - esclamò l'oste. - Parigi! Gran bella città, sul serio. -.

- Già. - confermò Geremia, continuando a bere.

- E com'è che un damerino come te si trova qui adesso? -.

Geremia sorrise, scotendo la testa. I capelli si mossero con nobile eleganza: e se prima aveva intuito, adesso l'uomo era convinto che Geremia non era affatto il povero che sembrava con quel suo aspetto trasandato. - Se te lo dicessi non mi crederesti. -.

- Dovresti mettermi alla prova amico, sul serio. - replicò l'uomo, alzandosi e andando a lavare il bicchiere di Geremia.

Geremia pensò due secondi se era il caso di chiedere all'uomo di fare una telefonata. - Mi scusi, buon uomo, potrei fare una telefonata a casa? -.

- In Francia? -.

- No. - rispose lui. - Io... onestamente non so in che parte del mondo si trovi la persona che voglio chiamare in questo momento. -.

- Allora sarà un problema. - replicò l'uomo. - Per fare chiamate all'estero ci vuole il prefisso. E bisogna tener conto del fuso. -.

Geremia guardò per la prima volta l'oste, rendendosi conto che aveva ragione. Era un omone più largo che lungo, con un gran grembiule bianco e un espressione da pirata più che da oste gentile. Le braccia erano grandi, tutte muscoli, e due baffoni coprivano la bocca, intonandosi al nero degli occhi. Insomma, non fosse stato socievole e loquace avrebbe incusso parecchia paura.

- E' molto urgente la chiamata che devi fare? -.

Geremia annuì, ma non aveva intenzione di rivelare altro. - Avete una camera libera? Magari con un bagno? Posso pagare... -.

- Amico, non c'è bisogno che paghi... non mi manderai in rovina. Di sopra a sinistra. -.

Geremia annuì, sorridendo riconoscente. Arrivato in camera la prima cosa che fece fu quella di buttarsi sul letto. Stanco. Sapeva che la cosa da fare era trovare una soluzione per trovare Anna. Dopo 10 minuti che pensava senza trovare una soluzione decise che era arrivato il momento di farsi una doccia, svuotarsi la mente e ricominciare a riflettere dopo. Sapeva che ogni secondo perso era un secondo di vita in meno per Anna, ma in quelle condizioni non sarebbe arrivato a nulla. Quindi si svestì, mostrando il fisico di colui che ci tiene a farsi dire che è bello e senza esitare oltre entrò nella doccia.

Quando uscì prese l'asciugamano e andò in camera per asciugarsi e vestirsi.

Entrò in camera. Divenne rosso e velocemente si coprì le parti intime con l'asciugamano. Una ragazza era seduta sul suo letto. Non era arrossita vedendolo, né sembrava che l'episodio avesse prodotto in lei alcuna reazione di imbarazzo. Al contrario di lui che stava cercando di ricordare se aveva già visto da qualche parte quella ragazza dai boccoli neri ben definiti. Li fece scuotere con quel gesto che le piaceva tanto fare.
Geremia era imbarazzato anche se dopo il momento iniziale tentò di darsi un contegno.

Fu lei a rompere il ghiaccio. - Ciao. -.

- Ciao. - rispose lui.

Si chiese come mai una ragazza era sul suo letto, ma dopo una veloce e attenta riflessione riuscì a trovare solamente un motivo per cui quella ragazza poteva essere lì in quel momento. E si sentì in dovere di dire qualcosa.

- Ascoltami... non vorrei sembrarti scortese, però... è l'oste che ti manda? -.

Non aveva fatto nessuno sforzo per cercare parole poco offensive, e infatti temeva che si fosse tremendamente offesa. Immaginate la sua sorpresa quando la ragazza scoppiò a ridere. - E tu davvero credi che l'oste abbia donne da mandare in camera in questa specie di topaia, Geremia? -.

A quelle parole l'atteggiamento di Geremia passò da cortese e imbarazzato a sospettoso e attento. - Come sai il mio nome? -.

- Io so molte cose di te. - rispose la ragazza che aveva tutta l'aria di una persona che si sta divertendo. - Il mio nome è Antonella. -.

- Io non ti conosco. Cosa sai di me? -.

- Per esempio conosco colei a cui avresti dovuto dare questa. - nel dire quelle parole sventolò la lettera per Anna proprio sotto gli occhi di Geremia, che provò a prenderla, ma Antonella fu più veloce e si scansò.

- Ti manda Maschera di Bronzo? -.

- No. - fece una pausa ad effetto. - Mi manda Stub. Ti aspetta di sotto. -.

Del suo corpo a quelle parole si impossessò la calma, la calma della rassegnazione, la calma che coglie ognuno di noi quando comprendiamo che si è spacciati. Avrebbe potuto fuggire, è vero: ma per andare dove? Non senza una destinazione, non senza i suoi soldi di cui si era impossessata quella ragazza malefica davanti ai suoi occhi, e soprattutto non senza vestiti.

- Posso almeno morire dignitosamente vestito? - domandò, cercando di non tradire alcuna emozione.

Antonella sorrise, e gli appoggiò una mano sulla spalla. - Tu parli troppo come un damerino, o un attore drammatico per i miei gusti. - quindi lo spinse fuori dalla porta, rischiando di fargli cadere l'asciugamano, che teneva ben stretto.

Quindi scesero le scale. L'oste era l'unico che aveva avuto abbastanza fegato da rimanere con Stub e la sua banda nel suo locale. Quando vide Geremia, Stub si alzò. L'oste si sentì in dovere di giustificarsi. - Mi dispiace amico... ho provato a dire che non eri qui, ma non mi hanno creduto e... -.

Fu interrotto dal rumore che fece Thomas nel caricare il suo fucile e nel puntarlo contro l'oste. - Sarai tu quello che farà un brutta fine se non stai zitto. -.

L'oste si zittì all'istante, mentre Stub e Geremia si guardavano, entrambi in attesa di sapere quale sarebbe stata la mossa dell'altro. Alla fine fu Geremia a parlare.

- Ti diverti Stub? - domandò.

Quello lo guardò piuttosto sorpreso. - Dovrei divertirmi a guardarti? -.

- No, infatti. Ti diverti con questa specie di tortura psicologica. -.

Stub gli si avvicinò. - Hai paura della morte, biondo? -.

- No. - rispose l'altro tirando fuori tutto l'orgoglio di cui era capace.

Stub sorrise. - Tanto meglio allora. Uno in meno che farà scene patetiche quando arriverà il suo momento. -.

Da quando aveva visto Stub Geremia aveva cominciato a capire poco di tutta la faccenda, ma dopo quelle parole dovette ammettere che ormai non capiva più nulla, o quasi. - Non è questo il mio momento? -.

- Nell, ricordami. - si rivolse alla ragazza dai capelli neri. - Ho per caso ricevuto una richiesta di omicidio riguardante lui. -.

- No. - rispose lei, tranquilla.

- Come mi ricordavo. E' il tuo giorno fortunato Geremia. - si risedette. - Oste, una birra per tutti, offro io. - e senza tanti complimenti aspettò che Nell lo mettesse a sedere.

Geremia guardava Stub, poi quella ragazza, il ragazzo che prima aveva minacciato l'oste e poi anche Maschera di Bronzo. Erano venuti in 4 per lui, ma non per ucciderlo, e come se non bastasse in quel momento la ragazza, che gli aveva detto di chiamarsi Antonella, gli stava porgendo la lettera. Capì allora che non avevano cattive intenzione... e se anche le avessero avute, aveva la lettere indietro. Sapeva che Anna era viva: altrimenti perché prendersi il disturbo di venire  recuperare lui? Forse per avvertirlo che Anna era morta e che quindi i suoi servizi erano tutti inutili? Anna non era morta. Anna non doveva essere morta.
L'oste venuto a portare le birre lo distrasse dai suoi pensieri. I 3 agguantarono le birre. Ma Geremia aveva lo stomaco chiuso. Quanto a Masky, beh...

- Ma perché a voi le birre e a me il succo di frutta alla pesca? - protestò.

- Perché sei una pulce. - rispose Thomas.

- Sta' zitto cespuglio! - replicò tagliente Masky, riferendosi ai suoi capelli. - E oltretutto quando siamo in servizio! -.

Stub appoggiò il suo boccale. - Tecnicamente nessuno di noi è in servizio. - replicò, alludendo al licenziamento. - E poi già tu ti lasci sfuggire gli ostaggi da sobrio, figuriamoci se bevi la birra. -.

Quello bastò a far zittire Masky.

Quindi prese la parola Antonella. - Oste! - esclamò. - Siediti con noi... Thomas è un fucile, non un giocattolo, mettilo via. Vogliamo solamente che l'oste senta la storia mirabolante che Geremia sta per raccontarci. -.

- Quale storia? - domandò Geremia.

Antonella sorrise e per un istante lungo un'ora i loro sguardi si incrociarono. - Quella della tua fuga. -.

 

 

 

 

L'angolo della Matrix

Salve a tutti!!! Come vedete perlomeno per il prossimo capitolo lo scenario cambierà per concentrarsi sulle avventure di Geremia. Non dimentichiamoci che anche lui se l'è vista brutta. In realtà mi sarebbe piaciuto fare un unico capitolo, poi però ho capito che mi sarebbe venuto troppo lungo. Leggendolo penserete che questo capitolo sia inutili: non c'è romanticismo e soprattutto non c'è azione. Se l'ho scritto però ho i miei buoni motivi: il primo è che volevo concentrare un po' di attenzione sulle due figure di Geremia e Antonella; il secondo è che pensavo che causasse meno confusione cominciare dal dopo la fuga e ripercorrerla in flash back; la terza è che non potevo svolgere il punto due se non scrivevo questo capitolo che se volete è introduttivo. Un po' come quello precedente era l'introduzione delle nuove avventure di Anna a Firenze, questo è l'introduzione della "mirabolante storia" della fuga di Geremia.

Vi invito a lasciarmi scritto cosa pensate di questo capitolo con spirito più leggero rispetto agli altri. Nel frattempo mi dedico ai ringraziamenti:

  • DamaArwen88: in effetti Masky non c'è rimasto molto bene... però in fondo non è colpa sua... ma basta, non anticipo nulla... saprai di più sulla fuga nel prossimo capitolo! Sono stracontenta che ti piaccia questa storia e spero che continuerà a farlo!!! Bacione!
  • Lallix: come vedi Geremia è in primissimo piano! xD Ah... comunque con la storia del non far sapere della storia del licenziamento ci hai preso in pieno!!! Ma stop con le anticipazioni, che se no poi indovini il finale. Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo... e che leggerai il prossimo visto che Geremia sarà il protagonista assoluto (e visto com'è nato il suo personaggio un po' glielo devo, no?). Bacione!
  • BabyzQueeny: che bello, una nuova fan!! :) Sono molto contenta che la storia ti piaccia addirittura un casino. Mi faresti felice se mi dicessi cosa ne pensi di questo capitolo! Bacione!

Un abbraccio a tutti coloro che mi hanno aggiunta tra i preferiti!

A presto,

@matrix@

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: MaryMatrix