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Autore: Aika_chan    07/04/2014    0 recensioni
"E' strano sa? [...]"
"Cosa"
"Desiderare la morte, non crede?"
[...]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-"E' strano sa? Per una donna come lei intendo..." l'uomo lascio volutamente incompiunta la frase, cercando di stimolare una qualsiasi reazione nella donnna che gli si stagliava davanti, era più o meno il quarantesimo tentativo di attirare la sua attenzione in poco meno di quattro ore. Fino a quell'istante nulla tra i normali approcci psichiatra-paziente aveva funzionato, per cui il vecchio medico, segnato in volto dal tempo e dall'esperienza, decise di cambiare totalmente strategia, onde evitare un'ulteriore distacco della ragazza.
-"Cosa?" la parola venne udita come un sussurro, quasi impercettibile, passarono più di un paio di minutitra la domanda e la risposta, ma finalmente l'uomo era riuscito a smuovere la ragazza.
Aveva distolto con infinita lentezza gli occhi d'ebano dalla finestra della stanza per spostarli con fare incuriosito e indagatore sull'anziano medico, che non riuscì a trattenere un lieve ghigno di vittoria. In anni e anni di esperienza, quella era l'unica volta in cui gli era risultato così complicato far parlare un paziente, non solo rigardo il motivo per cui era lì.
-"Cosa?" insistè la donna, questa volta marcando volutamente il tono della parola, non le piaceva attendere, sopratutto quando le si doveva una risposta.
-"Desiderare la morte, non crede?- il medico parlò con tono risoluto e pesantemente calmo, appoggiò con un sospiro penna e taccuino, ormai certo che vi avrebbe scritto assolutamente nulla, poi riprese in tono pacato "da una persona come lei, tutto mi sarei aspettato ma non questo.." lasciò nuovamente in sospeso il discorso, certo che anche questa volta una risposta gli sarebbe giunta.
-"Se ne è sicuro" piantonò gli occhi sull'uomo tentando di scrutare i suoi nel tentativo di capire quale sarebbe stata la domanda successiva, ma per quanto da giovane donna fosse brava, nulla potè contro l'anziano psichiatra.
-"In effetti, ad essere sincero" sospirò tra due lievi colpi i tosse "non ne sono così sicuro, ma credo di conoscere abbastanza di lei, per dire che non mi sarei mai aspettato nulla del genere" abbandonò le braccia ai lai della poltrono, forse per mostrare alla donna che era in grado di accogliere ogni sua risposta.
-"Sa, dottore" esitò un attimo poi accavallò le gambe come per proteggersi e riprese "forse lei non mi conosce come crede o semplicemente si è fatto un idea di me che non si addice alla donna che ha realmente di fronte"
-"Dottoressa" sospirò nuovamente lasciando che un sorriso gentile e risoluto gli si propagasse tra le rughe "se sono qui, oggi a parlare con lei, è anche e sopratutto merito suo, e probabilmente causa deformazione personale non ho potuto evitare di studiarla" aspettò anche solo un cenno di reazione nella donna per riprendere, e quando questa inarcò un sopracciglio incuriosita potè continuare soddisfatto "una persona come lei, con un carattere così interessante e un'intelligenza tanto particolare, non hanno potuto lasciare indifferente la mia curiosità, seppur attutita dal cancro" aveva fatto centro, ora aveva la donna e la sua mente completamente concentrate su di se.
-"Venga al dunque dottore, se mi conosce così bene come dice, non c'è necessità che sia io a dirle che odio girare attorno ai concetti" si affrettò a rispondere, quella stuazione oltre a stuzzicare la sua astuzia, la metteva particolarmente a disagio, per cui non desiderava altro che conscludere la conversazione.
-"Come vuole" era arrivato il momento di entrare nel vivo della seduta, con le parole che avrebbe detto, il vecchio si sarebbe giocato l'intero colloquio, decise quindi di assecondare i desideri della dottoressa e arrivare al dunque "questa mattina, dottoressa, mi è stato riferito che in sala operatoria, mentre conduceva come primo chirurgo un compless intervento, ha esplicitamente detto di desiderare la morte della paziente"  aveva pensato a lasciare, come già aveva fatto, in sospeso il discorso per indurre la donna a proseguire, ma temendo che avrebbe vanificato gli sforzi fatti fin ora decise d riprendere lui stesso "quindi dottoressa, ora da lei vorrei sapere, se quello che mi è giunto alle orecchie è la verità".
-"Lo è" la risposta fù secca, rapida e non ammetteva repliche.
-"Non le sembra strano.."  più che altro avrebbe dovuto dire da "idioti" ma si diede un contegno e continuò a scavare nella mente della ragazza "che un medico del suo calibro, che si è da sempre prodigato per la vita degli uomini affermi con tale naturalezza di aver detto quelle parole?"
-"Sa dottore, l'unica cosa che a me sembra strana, in questo momento" esitò un istante, come per convincersi che dire quelle parole a qualcosa sarebbe servito "è che lei sia più concentrato sul chiedermi se ho detto quelle parole, quando sa perfettamente che l'ho fatto, piuttosto che su chiedermi il perchè le ho dette"
-"Lei vuole che lo faccia?" non si aspettava una risposta immediata, ma neanche che la donna riportasse lo sguardo profondo a perdersi sulla finestra, così insistè sulla richiesta precedente "Dottoressa, vuole che le chieda perchè ha detto di desiderare la morte di una paziente a cui stava salvando la vita?"
-"Si" 
-"Allora lo farò, ma non ora" eccoli, gli occhi nuovamente su di lui, lo aveva capito, per intrattenere una conversazione con quella ragazza era necessario stimolare la sua curiosità e ci stava riuscendo egregiamente.
-"Prima, da lei voglio sapere come mai non ha lasciato morire la donna, ma le ha salvato la vita!" aveva lasciato la ragazza di stucco, non si aspettava una tale domanda, non a quel punto della conversazione almeno.
Era certa di non essere più in grado di sfuggire dalla presa dello psichiatra, è vero, aveva salvato la vita anche a lui e come questo aveva imparato a conoscere il giovane medico, per quest'ultima era successo l'esatto cnostrario.Per cui decise di rispondere, e non opporre più resistenza alcuna.
-"Sono un medico, lo sa" inspirò profondamente e riprese "è il mio dovere salvare vite, è il mio dovere prodigarmi perchè questa continui, indipendentemente dalla persona cui appartiene"
-"Per cui non ha lasciato morire la paziente per puro senso del dovere?"
-"Se così vuole definirlo" avrebbe potuto interrompere li le spiegazioni, quello che stava dicendo era la verità, lei lo sapeva e il medico lo sapeva ma decise comunque di proseguire "ho scelto di diventare medico solo per impedire che le persone soffrissero e per permettere a queste di continuare a vivere, ho deciso di battermi per la vita, è un diritto che tutti hanno e che tutti devono mantenere, e ho scelto di fare della salvaguardia di questo diritto il mio lavoro. Con questo mio mestere salvo le persone e decidere se queste meritano di vivere o morire non è il mio compito, semplicemente faccio tutto ciò che è in mio potere per salvarle dalla morte" la voce era ferma,sicuro, sul volto della donna non i era nessuna espressione percettibile era semplicemente calma pacata e sincera.
"Però non nego, che mi sarebbe piaciuto vedere quella donna morire" non lo disse mai ad alta voce, il vecchio psichiatra aveva compreso tali pensieri dai suoi occhi, unica parte del suo volto che comunicavano emozioni.
 
  
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