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Autore: tylersanchor    07/04/2014    5 recensioni
"Una vocina però, una soave e dolce vocina che, se Stiles fosse stato più sobrio avrebbe capito appartenere alla vodka, gli disse:“Perché non le racconti tutto? Sei ubriaco, penserà che tu sia fuori di testa e basta. Almeno ti toglierai un peso dalla coscienza. Tanto non la rivedrai mai più.” E le diede retta.
- Allora, da dove cominciare, cara mia …
- Bethany.
- Bethany! Allora, tutto è cominciato quando mio padre …
E le disse davvero tutto. Di Scott, dei lupi mannari, di Allison e la sua famiglia, di Lydia, Isaac, Erica, Boyd e, soprattutto, di quanto fosse irrimediabilmente e assolutamente cotto di Derek Hale."
[Sterek, maddai?] [Non tiene conto della terza stagione]
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Derek aveva totalmente ragione: Stiles gli doveva una spiegazione. Il problema è che lui non sapeva quale spiegazione dargli.
La verità, cioè che era innamorato di lui, che lo aveva baciato proprio per quel motivo e che la totale indifferenza di Derek per quello che era successo gli aveva spezzato il cuore non sembrava decisamente opportuna.
Aveva bisogno di tempo per pensare, quindi si era inventato una scusa con Derek e avevano lasciato Beth, che ancora dormiva, nelle abili mani di Isaac e stavano viaggiando decisamente oltre i limiti di velocità in una direzione imprecisata.
Ormai era quasi l’alba e nel posto, sconosciuto a Stiles, in cui erano aveva tutta l’aria di aver piovuto. Non che quello fosse il suo problema più grande, in quel momento. Il suo problema più grande era che stava seduto nel sedile del passeggero accanto a un lupo mannaro decisamente nervoso di cui era perdutamente cotto. E aveva passato la serata a desiderare di strozzarlo, di rigargli la macchina, di scrivere una canzone su di lui, vincerci un grammy e poi tirarglielo in faccia. E okay, anche a deprimersi perché fra di loro non sarebbe mai successo niente di più di una reciproca sopportazione, ma quella parte Stiles preferiva dimenticarla.
Era davvero stufo. Si era fatto quasi fare a pezzi da un alpha, aveva passato le peggiori due settimane della sua vita con Derek onnipresente a ricordargli che non aveva nemmeno un briciolo di speranza e ora doveva pure inventarsi qualcosa per non fargli capire il vero motivo del suo cattivo umore e del suo essere stato sconsiderato.
Certo, una parte di lui voleva ancora lanciarglisi addosso  urlandogli che gli faceva sesso da paura, ma per prima cosa, siccome guidava, sarebbero morti entrambi in un incidente, seconda cosa, anche se fossero sopravvissuti, conoscendolo, Derek si sarebbe assicurato che Stiles non vedesse più un’alba in vita sua.
- Hai intenzione di dirmi dove stiamo andando, per caso? È un’ora che guido, - ringhiò Derek, e effettivamente aveva ragione, perché Stiles lo aveva letteralmente supplicato di “andare in un posto” dove gli avrebbe spiegato tutto, solo per ritardare il momento fatidico, e quel “posto” stentava ad arrivare.
- Ehm, ecco, a sinistra, sì, e poi dritto, ecco, ci siamo.
Attonito, Derek si fermò in un parcheggio pubblico. Prima che potesse dire qualcosa Stiles sgusciò via dalla macchina. Prese sinceramente in considerazione l’idea di scappare, ma Derek gli si piazzò davanti con un’espressione tutto fuorché amichevole.
- Parla, - gli scandì a voce bassa.
E accidenti a lui che, nonostante fosse corrucciato e avesse spezzato il cuore a Stiles come se niente fosse, restava dannatamente bello.
Stiles, per la prima volta nella sua vita, tacque.
Derek stava perdendo la pazienza: - Dammi una spiegazione. Ora. Per una volta che voglio che tu parli, Stiles, fallo, per la miseria.
Solo che Stiles era stufo. Aveva mal di testa per aver bevuto quella sera, i vestiti fradici perché si era sdraiato nell’erba bagnata e voleva solo farla finita.
Prese un respiro.
- Tu mi piaci, Derek.
Seguì il silenzio, un lungo, imbarazzante silenzio in cui Derek guardò dappertutto tranne che nella direzione di Stiles.
Se fosse successo solo due giorni prima si sarebbe inventato una scusa per rimangiarsi quello che aveva detto, avrebbe convinto Derek di aver sentito male o qualunque altra cosa, ma forse perché aveva ancora i postumi della sbornia, forse perché davvero gli sembrava intollerabile vivere ancora un giorno con il desiderio sia di uccidere Derek in modo doloroso sia di uccidersi e finire quello strazio, voleva dirgli tutto.
Davvero.
- Derek, smettila di ignorarmi. Ti mi piaci, sono innamorato di te, fattene una ragione! Mi piaci da quel giorno nella piscina, credo. Cioè, a dire il vero è stato lì che l’ho realizzato, ma probabilmente mi piacevi già da prima, solo che non me ne ero accorto. Per questo ti ho baciato, quella sera, perché pensavo sarebbe stata la mia ultima occasione di baciare lo stupido, grosso e pulcioso lupo che mi piace. E penso che almeno potresti spendercela una parola su questa situazione anziché fissarmi con aria di rimprovero a basta, potresti degnarti di sprecare il tuo prezioso fiato da lupo inacidito per questa sto …
Stiles avrebbe davvero voluto finire il suo discorso, aveva in mente un sacco di insulti per Derek ma non riuscì a dirne più nessuno perché, senza fare complimenti, Derek lo spinse contro il cofano della macchina e lo baciò. E proprio nell’istante in cui le loro labbra si sfiorarono la prima goccia di pioggia bagnò una tempia di Stiles e in quel momento, fu tutto davvero perfetto.
 
A drop in the ocean,
A change in the weather,
I was praying that you and me might end up together.
It's like wishing for rain as I stand in the desert,
But I'm holding you closer than most,
'Cause you are my ...
Heaven doesn't seem far away anymore.
 
 
*
 
 
La pioggia li stava infradiciando, ma a nessuno dei due importava. Perlomeno, a Stiles non ne poteva fregare di meno e Derek sembrava troppo impegnato a baciarlo per essersi accorto della pioggia.
Stiles si era immaginato quel momento almeno in un milione di situazioni e momenti diversi, ma mai avrebbe pensato sarebbe stato così bello. Superava tutte le sue aspettative di almeno mille punti. Certo, Derek aveva la delicatezza di un troll di montagna e lo stava letteralmente spiaccicando fra il cofano e la sua cassa toracica, per non parlare del fatto che faceva anche male per via delle ferite sul petto, ma allo stesso tempo non gliene fregava un accidenti. La cosa contro cui era spiaccicato era il corpo di Derek, okay, c’era anche il cofano della macchina ma erano dettagli, le mani che gli stritolavano i bicipiti erano di Derek e soprattutto la bocca che stava incollata alla sua era quella di Derek.
Le sue labbra erano davvero morbide come Stiles ricordava, ma se quella sera le aveva solo sfiorate in quel momento era decisamente Derek a baciarlo e non viceversa. Anzi, Stiles non sapeva bene cosa fare a dire il vero, dato che quello era il suo secondo bacio. E magari avrebbe dovuto informarsi su come si faceva prima di baciare Derek, ma che cavolo, chi avrebbe immaginato che gli sarebbe saltato addosso in un parcheggio all’alba. 
Peccato che Derek non si stesse facendo alcun problema sull’inesperienza di Stiles, o forse dava per scontato che Stiles avesse chissà quale esperienza. Che Stiles non aveva assolutamente. E una parte di lui si stava seriamente preoccupando di come usare la lingua e di cosa farsene di quella di Derek, ma un’altra parte di lui, che non aveva nemmeno saputo di avere fino a quel momento, mise a tacere i suoi dubbi e lo obbligò a ricambiare, per quanto gli fosse possibile, il bacio.
E a dispetto di quanto si sarebbe aspettato, a quanto pareva a Derek piacque, perché lo spiaccicò ancora di più contro il cofano della macchina e lo baciò più intensamente.
Non era assolutamente dolce, delicato o qualunque cosa Stiles si sarebbe aspettato come primo vero bacio, ma andava bene così. Era Derek. Ed era ancora meglio che tutte quelle cose smielate che Stiles aveva passato il tempo a immaginarsi.
Derek lo strinse ancora più forte e a Stiles scappò un gemito di dolore.
- Oh, giusto, giusto.
Derek si staccò da lui per lasciargli spazio vitale, ma Stiles non voleva assolutamente quello. Si sporse in avanti, buttando le braccia al collo di Derek e lo baciò. E sembrò fargli piacere, perché Stiles si ritrovò di nuovo una presa decisamente poco delicata sui fianchi e fu di nuovo premuto contro il corpo dell’altro. Erano così vicini che riusciva a sentire il battito del cuore di Derek persino senza doti da lupo e, notò con piacere, che batteva all’impazzata.
Naturalmente, il bacetto da terza elementare di Stiles venne subito trasformato in qualcosa di più, ma non gli dispiacque affatto. Certo, una parte di lui aveva il terrore di essere un pessimo baciatore e di farsi ridere dietro per il resto della sua vita da tutti i lupi mannari del mondo, ma l’altra voleva chiavare e farsi chiavare da Derek su ogni superficie piana esistente fino alla fine dei tempi. E ovviamente era la seconda ad avere il sopravvento.
Ormai erano entrambi fradici e, quando si separarono di nuovo, Stiles notò con piacere che la maglietta bianca di Derek era diventata semi trasparente. E, al diavolo, Stiles era pur sempre un diciassettenne con gli ormoni a palla, quindi non c’era cosa che non gli avrebbe fatto in quel momento. Peccato che la sua natura umana pose un limite alla sua libido e anziché saltare addosso a Derek come sarebbe stato opportuno proruppe in un sonoro starnuto.
Derek sembrò seccato, ma poi disse: - Ti porto a casa, sali in macchina.
E se prima a Stiles non era preso un infarto, gli venne in quel momento. Non è che dopo tutta quella roba, parcheggi e baci sotto la pioggia, Derek avrebbe ripreso a ignorarlo esattamente come aveva fatto dopo l’altro bacio?
Si sedette sul sedile del passeggero insieme alla sua ansia, ma non fece tempo a dire nulla che Derek gli stampò un bacio sulle labbra. Poi accese il motore e fissò incupito la strada, ma a Stiles bastò quello e gli bastò anche il fatto che, ogni volta che Derek doveva cambiare marcia, gli sfiorasse leggermente il ginocchio, come per caso. E anche che, quando Stiles si fingeva assorto a guardare qualcosa dal finestrino, lui si voltasse a guardarlo, per distogliere lo sguardo non appena Stiles si girava.


 
*
 
 
Si fermarono a pochi metri da casa Stilinski e Derek lo trascinò, senza fare complimenti, in garage.
- Fermo qui. Tuo padre è assolutamente furibondo per la tua “fuga” e ti stanno cercando dappertutto. Almeno cerca di tornare asciutto. Ti prendo dei vestiti e bende di ricambio, - disse Derek e sparì per tornare pochi minuti dopo con un cambio e tutto l’occorrente per cambiare la fasciatura.
- Spogliati, - gli disse.
- Eh?
No, eh, quello proprio no. Insomma, erano in un garage, faceva freddo, erano bagnati e okay, magari ci si scaldava facendo certe cose ma proprio no. Insomma, era la prima volta per Stiles e non voleva farlo nel garage di casa sua e non era certo il tipo che fa certe cose al primo appuntamento, anche se quello con Derek non era stato un appuntamento quanto un appassionato baciarsi sotto la pioggia e quindi era proprio un enorme no. Anche se comunque per dire no a Derek nudo ce ne voleva di fegato …
- Stiles, come posso cambiarti le bende se hai addosso la maglietta?
Stiles avrebbe mentito se avesse detto di non essere rimasto un po’ deluso, ma si tolse la maglietta di buon grado e lasciò che Derek gli togliesse – delicatamente, per quanto poteva sembrare strano – le bende e gli tamponasse la pelle con un asciugamano. Non sembrava impressionato dalle ferite e dai punti, anzi, li guardava assorto senza dire una parola. Sistemò le bende alla perfezione, come se non avesse fatto nient’altro per tutta la vita e frizionò con delicatezza i capelli di Stiles per dar loro una parvenza di asciutto.
Il problema, però, è che era davvero troppo vicino. Magari Derek aveva passato tutta la vita con la faccia a mezzo centimetro dalle sue aitanti fidanzate senza che queste ne risentissero, ma Stiles, contando anche il fatto che Derek continuava ad avere la maglietta semitrasparente addosso, aveva una gran voglia di fargli cose poco appropriate al momento. O meglio, nella sua testa gliele stava già facendo, nella realtà cercava di non sciogliersi, sbavare o fare qualche azione assolutamente ridicola di cui si sarebbe pentito per il resto della sua vita.
- Ora cambiati e vai da tuo padre, - borbottò Derek, - è molto in ansia.
Era troppo, troppo vicino e Stiles aveva pure solo diciassette anni e un bel periodo di repressione dei suoi istinti di adolescente, così si protese leggermente verso Derek e lo baciò.
Fu un dejà vu, perché in due secondi si ritrovò spiaccicato contro la portiera della sua jeep e Derek incollato alle labbra. Durò poco però, perché quello si allontanò da lui di mala voglia, facendogli gesto di andare a cambiarsi.
- Vestiti e vai da tuo padre.
Stiles amava suo padre e gli dispiaceva molto averlo fatto preoccupare, ma in quel momento voleva fare tutto tranne che andare da lui. Voleva baciare Derek per il resto della sua vita, voleva strappargli di dosso quella dannata maglietta fradicia insieme a tutto il resto dei vestiti e …
- Se ti vergogni mi giro.
Solo allora Stiles si rese conto che, per cambiarsi, avrebbe dovuto spogliarsi. E capì anche che lui e Derek erano ancora lontanissimi dalla fase “strappiamoci i vestiti di dosso”.
- Girati, - bofonchiò lui.
 
 
*
 
 
- Stiles!
Suo padre accorse appena sentì la porta sbattere e la prima cosa che fece fu abbracciarlo, poi lo guardò con tutta la rabbia possibile.
Stiles si sentì subito malissimo. Mentre lui era a coronare il suo più grande sogno fra le braccia di Derek suo padre era rimasto lì a morire di ansia, pensandolo morto o chissà cosa.
- Hai idea di quello che hai fatto? I tuoi amici hanno provato a coprirti, ma sono stati pessimi! E andartene in giro da solo appena dimesso, poi! E quella ragazzina che ti sei portato dietro? Stiles, come hai potuto! Io e i genitori di Bethany siamo stati in ansia da morire! Non mi aspettavo un gesto così irresponsabile da parte tua!
Stiles avrebbe davvero voluto spiegargli tutto, dei lupi mannari, di Derek e Beth, ma sapeva di non poterlo fare. Odiava avere segreti con suo padre, ma era meglio così, in fondo. Certo, magari se le cose fra lui e Derek si fossero evolute avrebbe potuto tenere in considerazione l’idea di dirglielo, ma era un’ipotesi remota. Molto remota.
Così si limitò a scusarsi, dicendo a suo padre che aveva ragione, che era stato stupido e voleva solo divertirsi.
- Stiles! Non puoi farmi questo, lo capisci? Non posso perdere anche te!
Suo padre lo abbracciò, facendo un lungo respiro.
- Mi dispiace papà, davvero. Non lo farò più.
Si sentiva davvero male per quello. Suo padre si meritava tutto tranne che preoccuparsi per lui, non dopo aver già perso la mamma. Stiles era la sola famiglia che gli restava.
Suo padre lo abbracciò ancora e gli chiese mille volte se stava bene, se voleva qualcosa, se voleva parlare.
Stiles lo rassicurò almeno un miliardo di volte e poi, finalmente, salì in camera sua.
Doveva metabolizzare quella serata e mattinata piena di eventi, quando era passato dal desiderare di bruciare la macchina di Derek con Derek dentro a immaginare di farci le peggio cose insieme a lui. Decisamente, doveva riordinare le idee, comunicare a Beth l’accaduto e chiederle se effettivamente era quello il modo corretto di baciare, e passare il resto della giornata sdraiato nel letto a ripetere mentalmente gli avvenimenti di quella mattina.
Per quello, appena entrò in camera, per poco non gli prese un colpo vedendo Derek – asciutto purtroppo – seduto alla sedia della sua scrivania.
- Devo sempre tenerti d’occhio, ricordi? – disse Derek con noncuranza, senza tradire alcuna espressione.
Stiles rimase a fissarlo a bocca aperta per un secondo buono, mentre il suo cervello elaborava film mentali degni di un oscar con loro due come protagonisti. Che iniziarono, dopo un po’, a scadere nel porno soft.
Non si rese nemmeno conto di essersi avvicinato a Derek finché non urtò un suo ginocchio con una gamba e, quando se ne accorse, la faccia gli andò letteralmente a fuoco.
Derek si alzò in piedi e Stiles seguì il movimento con lo sguardo, sentendosi ancora più a disagio.
- Ehm, ecco, magari, pensavo, ecco, che già che sei qui, noi, ehm, ecco, io e te, ecco, non so, potremmo fare qualcosa, ecco, tipo io devo fare i comp …
- Stai zitto, - gli soffiò Derek a un centimetro dalle labbra, e lo baciò.
 
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I don't know about you, but I'm feeling 22! No, non compio 22 anni, manca ancora un pezzo, ma 22 recensioni e OH MIO DIO VOI MI VOLETE MORTA SEI ALLO SCORSO CAPITOLO, SEI, CAPITE, SEI IO BOH NON SO QUANTO AMARVI.
Allora, oggi ero depressa perché mi sono andate male delle verifiche e a una mia compagna che diceva di non sapere niente invece a quanto pare sono andate bene, dato che ha scritto la Divina Commedia, così anziché chiudermi in un angolino a piangere ho scritto questo. Non ho mai aggiornato così in fretta e mi fa stranissimo ahahahah. Scusate se vi rompo sempre le scatole, comunque çç sappiate che mercoledì saprò i risultati e avrò anche un orale, quindi se vi trovate un capitolo sono io depressa con i compiti e l'orale andati da schifo. Se avete qualche consiglio da darmi su come superare questa cosa - e non sto scherzando, per me andare male in un compito è una tragedia, ho sempre avuto voti molto alti - non esitate a darmene, vi prego, qui, su Twitter su Ask o Tumblr mi farebbe piacere. Comunque, dato che della mia vita non ve ne può fregare di meno: DEREK E STILES SI SONO BACIATI E IO FANGIRLO. La canzone di cui ho scritto un pezzo è "A drop in the ocean" di Ron Pope e vi consiglio di ascoltarla, è davvero bella e poi mi sembra che descriva benissimo quel momento per Stiles - e anche per Derek ma questo è un segreto uù - ed è una delle canzoni che ascolto di più della mia playlist Sterek. Sì, ho una playlist Sterek. E okay, magari Stiles sembra un tantino allupato in questo capitolo ma non avete ancora visto Bethany ma tenete conto che sta baciando la sua cotta dopo diciassette anni di astinenza, concediamoglielo.
Comunque, prima di tornare a deprimermi voglio ringraziare le sei e OH MIO DIO SEI persone che hanno recensito, io non ci credo, davvero, non mi merito così tante recensioni, siete davvero adorabili e avete migliorato tantissimo questa giornataccia, quindi grazie, grazie grazie, davvero tanto a Adelaide Bonfamille, Illunis, ursula74, two_dollar_bill,  alixsoldier e sweet cheeks siete stupende, davvero.
ps. Ma voi ve lo immaginate Derek stile Giuseppe Sapio "Sorrido sempre, ciao"? Crepo AHAHAHAHAHAHAH. Anche se direbbe "Me lo faccio sempre, ciao" facendo sguardino a Stiles secondo me. Okay, sto male, non badate a me.
  
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