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Autore: mapple_fresh    07/04/2014    0 recensioni
Grace, ragazza 26enne con un figlio ed un "marito" morto. troverà mai l'amore? riuscirà a mandare giù il groppo della sua morte? e..... sarà da sola?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono costretta a svegliarmi. Oltre agli occhi che bruciano per via della luce del sole  che si infiltra tramite le tapparelle la sveglia continua a suonare. Devo svegliare Ed per andare a scuola e devo prepararmi per andarci anche io. Non fraintendetemi faccio l’insegnante quasi a tempo pieno, adoro i bambini.
-Ed?! dai, su svegliati, devi prepararti per il primo giorno di scuola!- dico spostando le tende dalle finestre facendo, così entrare la luce.
-sì, mamma, arrivo- dice alzandosi e sfregando gli occhi con le sue piccole manine.
-Ed, lo sai che non voglio che ti strofini gli occhi, l’ultima volta hai finito per avere due occhi come le palle da biliardo a causa dell’allergia!- gli dico andando a prendere i panni puliti dall’armadio.
- hmmmm- i suoi lamenti mattutini sono la prova che pur essendo stanco è “sveglio” ma non ha la forza di rispondere.
-mamma, mi lavi tu?- mi chiede speranzoso che gli dica sì.
-Ed, hai ormai quasi 8 anni, sei un ometto e le femminucce non possono stare con i maschietti in bagno!- gli dico chiudendogli la porta del bagno.
-quindi vuol dire che sarò sempre solo?!- disse con un tono malinconico
-certo che no tesoro, vuol dire soltanto che quando tu sarai in bagno io dovrò stare fuori, ma non vuol dire che sarai solo ok?, chiamami tutte le volte che vuoi, io sarò qui per te- gli dico rassicurandolo.
Dalla morte del padre pensa che lo possa lasciare anche io, ma non sa che io gli voglio troppo bene per lasciarlo andare, e poi diciamocela tutta chi abbandonerebbe il proprio figlio? Non puoi! È una cosa che non-non riuscirei mai a fare! Ed è sconsolato. Il padre gli è morto affianco, gli avevano diagnosticato un tumore al cervello. Una sera Cal, così lo chiamavo, andò a letto con Ed e, come se niente fosse la mattina non so svegliò. Non l’ho nemmeno salutato come dovevo quella sera. Che stupida, penso che se stesse leggendo i miei pensieri di direbbe che non devo preoccuparmi e che lui mi ama e mi amerà per sempre. Lo so perché me lo ripeteva in continuazione, diceva che mi amava alla follia.
Non eravamo nemmeno sposati, me lo aveva chiesto tre giorni prima. Tuttora indosso quel maledetto anello, maledetto perché me lo ricorda ogni qualvolta lo guardo. Mi manca da morire Cal, era tutto per me.
Certo, quando ho scoperto di essere incinta avevo soltanto 19 anni, ma lui ha detto che era pronto per essere padre a tempo pieno ( trattava il suo gatto come un bambino ) e da li, ho capito che era quello giusto per me, quello che non mi avrebbe mai lasciato. Invece dopo pochi anni se ne è andato. Odio quel maledetto 8 maggio lo vorrei cancellare.
M ricordo quanto Cal amasse Ed, era pazzo di lui. Ricordo che durante la gravidanza alla sera ci stendavamo sul letto: io a pancia in su e lui in giù e cominciava a baciarmi il pancione parlando con il bambino, dicendogli tutto, soprattutto quanto mi amava. Adoravo il lato dolce di lui, seppur aveva qui milioni di tatuaggi sotto sotto era un tenerone, ed è di quel tenerone di cui sono innamorata.
-Ed hai finito?, sono le 7.30 e devo prepararmi anche io!- dico bussando e aspettando una risposta.
-sì mamma, mi devo vestire! Mi dai una mano?- dice aprendo la porta con i pantaloni slacciati e la camicia fuori.
- vieni qui tesoro, guarda! Chi ti ha insegnato!!- gli dico baciando ogni tanto la sua piccola e paffuta guancia.
-tu mamma haha!- dice mettendosi un ditino sul labbro
-ahhh ma allora sono proprio da buttare!-
-dimmi una cosa Ed…. tu mi vuoi bene?- chiedo prendendogli le guanciotte tra le mani
-certo mamma, e anche tu me ne vuoi, vero?- chiede
Non gli rispondo, ma lo abbraccio direttamente e comincio a baciarlo rispondendogli poi di si che lo avrei amato per sempre.
-ok, ora tocca alla mamma- dico andando in bagno
Mi lavo in fretta e mi vesto mettendo poi le scarpe al volo e prendendo per mano Ed ed uscendo dalla porta chiudendola a chiave salendo velocemente in macchina.
Lascio Ed davanti a scuola e vado a parcheggiare per poi scendere ad andare all’aula della prima ora.
Entro, presentandomi e scrivendo il mio nome sulla lavagna.
-professoressa, un genitore la vuole- mi riferisce la bidella
-oh, arrivo subito-
Esco per poi scorgere una testa riccioluta che si gira e si presenta.
-scusi, ma vorrei parlarle di mio figlio-
-mi dica- rispondo
-sa, ho perso la m mia cara moglie 5 anni fa e John è rimasto scioccato e da allora soffre di schizzofrenia  e volevo chiederle se poteva tenermelo d’occhio e se fa cavolate la prego di contattarmi immediatamente- mi racconta-
-so come si sente, mi creda e stia certo che lo farò- rispondo con il cuore spezzato.
-la ringrazio davvero molto- mi ringrazia stringendomi la mano.
-or la saluto, il lavoro mi chiama- dice salutandomi ancora una volta.
-arrivederci!-
Mi avvio per la classe quando vedo un episodio a dir poco sconcertante ….


pippppppooooolllllll
i come with a new story!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! a little opinion here thanks! :*

 
  
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