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Autore: _Yozora_    08/04/2014    2 recensioni
Rukia lo guardava in silenzio, osservandolo. Era l’Ichigo di sempre, il suo aspetto, il suo preoccuparsi sempre per gli altri ma non permettere agli altri di preoccuparsi per lui, non era cambiato affatto…apparte il suo sguardo. Il suo sguardo era più adulto, più consapevole…come se, a soli 16 anni, avesse visto quanto un uomo adulto, il suo sguardo era, in tutto e per tutto, molto simile a quello di uno shinigami vero e proprio. Anche se, in effetti, Ichigo era quasi da considerarsi tale dal momento che il padre lo era per natura. Mentre pensava a tutto questo vide l’oggetto dei suoi pensieri alzarsi, andare verso la finestra e fissare il cielo immerso nei suoi pensieri. Gli altri tre uscirono borbottando qualcosa come che sarebbero andati a prendere un po’ d’aria.
Rukia si alzò a sua volta e si avvicinò al ragazzo dai capelli arancioni e anche lei prese a fissare il cielo
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chado Yasutora, Inoue Orihime, Ishida Uryuu, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Renji era rimasto accanto ad Ichigo anche quando aveva smesso di parlare.

Nell'aria il peso delle cose che non riusciva a trovare il modo di dire.

Il silenzio incombeva impetuoso.

Tutto era immobile, neanche un filo di vento entrava in quella stanza, come se il tempo lì si fosse fermato, tanto che lo Shinigami iniziava a pensare che fosse davvero così.

Fino a quando un movimento non attirò la sua attenzione.

Ichigo stava aprendo gli occhi.

Si avvicinò per assicurarsi che non fosse la sua immaginazione, incapace di proferire parola.

Quando il ragazzo dai capelli arancioni riuscì a mettere a fuoco, sussurrò con voce rauca

- R...Renji -

Il rosso si riprese dallo shock e con tutto il fiato che aveva in gola chiamò

- RUKIA! URAHARA-SAN! VENITE PRESTO! -

I due si precipitarono nella stanza, allarmati dal tono di voce dello Shinigami

- Renji, che succede? Perchè stai...- cominciò Rukia, ma dovette interrompersi senza fiato quando si accorse che la risposta alla sua domanda era proprio davanti ai suoi occhi.

- Ichigo – sussurrò.

 

 

In una delle stanze di quel piccolo negozio dall'aspetto diroccato e situato in un luogo dove, almeno che non ne fosse a conoscenza della sua presenza, nessuno avrebbe mai notato, c'erano quattro figure.

Un ragazzo di sedici anni, dai capelli arancioni, dall'aria provata ed esausta, con la schiena appoggiata al muro e con l'espressione di chi sta cercando di rimettere insieme i pezzi di qualcosa che ha dimenticato.

Un altro ragazzo dai capelli rossi, che chiunque avrebbe potuto definire coetaneo dell'altro, gli sedeva accanto e lo guardava come se fosse appena piovuto dal cielo.

Una ragazza in piedi che dava le spalle alla porta, anche lei dall'aspetto passava per una coetanea dei due, capelli neri e lo sguardo di chi ha ritrovato qualcuno perso da un tempo indecifrabile.

Un uomo adulto, un cappello in testa, proprietario del negozio, affiancava la ragazza e osservava il ragazzo dai capelli arancioni come se fosse appena successo qualcosa di incredibile.

Si riscosse e gli si avvicinò, inginocchiandosi dalla parte opposta del ragazzo dai capelli rossi.

- Ti senti bene, Kurosaki-kun? - chiese.

Il suo tono non tradiva emozione.

Ichigo esaminò mentalmente il suo corpo.

Non era in gran forma, ma era stato peggio.

- Credo di sì. Ho solo un leggero mal di testa – confessò.

La sua voce era rauca come quella di chi ha passato troppo tempo ad urlare come un matto.

Nel suo caso, probabilmente influiva il fatto di essere stato incosciente per settimane.

Urahara gli portò una mano alla fronte e attese qualche secondo, poi annuì serio, ma anche soddisfatto

- La febbre è scesa – annunciò.

Rukia tirò un sospiro di sollievo ed andò a sedersi accanto a Renji.

- Quanto tempo sono rimasto incosciente? - chiese il ragazzo.

- Due settimane – rispose l'uomo.

L'arancione sfuggì un sorrisetto accennato

- Cavoli, in quel luogo si perde davvero la concezione del tempo – sussurrò più a sé stesso che ad altri.

Cadde nuovamente il silenzio, finché Urahara non si alzò

- Vi lascio soli. Immagino abbiate delle cose di cui parlare, voi tre – disse, poi si rivolse ad Ichigo

- Più tardi chiamo tuo padre e gli altri. Direi che per il momento sarebbe meglio che tu rimanessi qui, almeno finché non saremo sicuri che stai meglio -

Il ragazzo annuì

- Grazie, Urahara-san – rispose.

L'uomo fece uno dei suoi soliti sorrisi ed uscì dalla stanza.

 

 

I tre rimasero in silenzio per un po'.

Rukia e Renji guardavano Ichigo come se dovesse crollare da un momento all'altro o sparire da davanti ai loro occhi, tanto che per un momento il ragazzo pensò che avessero intenzione di legarlo da qualche parte.

- Potete smetterla di guardarmi così adesso? Ho l'impressione che da un momento all'altro mi salterete addosso – disse ironico.

Stava cercando di smorzare la tensione.

Ricordava benissimo cosa era successo e ricordava ancora meglio le parole che i due ragazzi gli avevano rivolto mentre era incosciente.

- La smetteremo quando tu la smetterai di arrivare sempre ad un passo dalla morte – fece Renji.

Anche quello voleva essere un tentativo di alleggerire l'atmosfera, Ichigo lo capì, ma il tono di voce dell'amico era uscito più serio di quanto sarebbe dovuto essere.

Il sostituto Shinigami capì anche che intendeva davvero quello che aveva detto.

- Colpito – ammise.

Rukia continuava a rimanere in silenzio osservandolo.

Il ragazzo la guardò e nei suoi occhi vi lesse tutte le emozioni che provava in quel momento.

Gioia, sollievo, paura, curiosità, preoccupazione e tanto altro.

Vi lesse anche tutte le domande che avrebbe voluto fargli.

Decise di cominciare rispondendo ad una che era quella alla quale sembrava porre più importanza in quel momento e che lo avrebbe anche aiutato a raccontare tutto ciò di cui voleva parlare con loro due.

 

Dove sei stato? “

 

- Da Zanghetsu – rispose senza distogliere lo sguardo dal suo.

La ragazza sorrise.

Come previsto, lui era riuscito a capire il suo sguardo perfettamente.

Ogni volta si stupiva di quanto bene ormai ci riuscisse.

Renji lo guardò confuso.

- Come? Cosa c'entra Zanghetsu adesso? -

Ad Ichigo sfuggì una risatina.

Era davvero tornato.

Solo in quel momento si rese conto di quanto quei due gli fossero mancati.

Decise di non tenere troppo sulle spine il suo migliore amico.

- Mentre ero incosciente, sono stato da Zanghetsu. Sono riuscito a parlarci – si interruppe un secondo

- Sarebbe meglio dire che lui è riuscito a raggiungermi -

Il rosso lo guardò, in un primo momento senza riuscire a capire, poi ricordò le parole che il ragazzo gli aveva rivolto il giorno del suo arrivo a Karakura.

 

ormai la sua voce non mi raggiunge quasi più...sono poche le volte in cui riesco a sentirlo e a capirlo...”

 

La sua espressione si rabbuiò.

A quanto pareva, allora, si stava davvero indebolendo.

Lo sapeva già, bastava sentire la sua reiatsu, però, da qualche parte dentro di lui, aveva sperato di sbagliarsi.

- Già – disse Ichigo in risposta al suo sguardo.

- A quanto pare non era solo una mia impressione -

Rukia si stupì di come riusciva, non solo a capire lei, ma anche lo Shinigami dai capelli rossi.

Quello dimostrava, ancora una volta di più, quanto era diventato stretto il loro legame.

Più di quanto avrebbero mai potuto pensare, più di quanto all'inizio avrebbero voluto.

Avevano cercato di mantenere le distanza gli uni dagli altri.

Tutti e loro tre in particolar modo.

Rukia perchè inizialmente non aveva intenzione di rimanere a lungo e perchè riteneva futile stringere dei legami, sopratutto con un essere umano.

Renji per l'iniziale odio nei confronti del ragazzo.

Ichigo perchè, diventato Shinigami, non aveva desiderato altro che riavere la sua vecchia vita.

Poi le cose erano cambiate.

Passo passo i legami si erano rafforzati, le cose da nascondere agli amici di sempre erano diventate troppe, il bisogno di parlare si era fatto impellente.

Ecco come erano arrivati a quel punto.

Nessuno dei tre avrebbe saputo spiegare il motivo per cui, in tutto il gruppo, loro tre fossero quelli più legati.

Non era stata una scelta premeditata, solo l'istinto li aveva spinti a ciò.

Non tagliavano fuori gli altri, non avrebbero potuto neanche volendo e non volevano.

C'erano dentro insieme.

Solo il legame fra loro tre era più forte.

Sapevano cose gli uni degli altri che i ragazzi non sapevano, ma non si sentivano in colpa per quello.

Era quello che doveva essere.

Erano state due settimane terribili per i due Shinigami.

Si erano sentiti come se stesse venendo a mancare una parte di loro.

In quel momento non importava.

Erano di nuovo insieme.

*************************************
Note dell'autrice: Buongiorno a tutti!!! Eccomi con un nuovo capitolo. Da questo momento in poi rallenterò leggermente il ritmo per non perdere l'ispirazione troppo in fretta. Almeno ci spero =)
Ika19: Grazie della recensione =) Per me è un gran incoraggiamento ^^ Non disperare l'ispirazione tornerà anche a te, vedrai. Ti confesso che sto pensando di concludere questa storia, più o meno ho già un'idea del finale solo che mi manca da svolgere tutta la parte centrale che è quella più importante, quindi non so ancora quanto ci vorrà per finirla XD. Spero che il capitolo ti piaccia. Miraccomando fammi sapere cosa ne pensi.
_Otaku_Power_4ever_: Sono felice di sapere che la storia ti ha preso tanto =) Non ho molta autostima per cui ho sempre la paura che ci sia qualcosa di sbagliato. Sapere che piace mi tira decisamente su di morale e mi fa continuare la voglia di scrivere. Perciò ti ringrazio =) Spero che continuerai a seguirmi e a recensire ^^
Ringrazio anche tutti i lettori silenziosi. Anche voi siete un sostegno per me =)
Vi saluto, ci sentiamo al prossimo capitolo.
Buona lettura!
_Yozora_

  
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