08/04/2014
5 recensioni4. On a date
Un appuntamento. Sì, Lucy aveva capito proprio bene, ormai non c’erano più dubbi. Quella sera avrebbe avuto un appuntamento: il suo primo appuntamento. Con chi? A quello ancora stentava a crederci!
Gray Fullbuster aveva sul serio trovato chissà dove il coraggio di chiederle di uscire? A quanto pareva sì. E lei era riuscita davvero a rispondergli affermativamente evitando di far tremolare troppo la voce o di arrossire esageratamente? Sì. Incredibile.
Sospirò stancamente, rivolgendo per l’ennesima volta uno sguardo rassegnato all’armadio spalancato. Pur essendo pieno zeppo di vestiti di ogni tipo, in quel momento Lucy non riusciva ad individuarne nessuno che potesse andar bene per quell’uscita. Era così nervosa… e voleva solo fare una buona impressione su Gray. Non aveva idea delle cose che si dovessero fare ad un appuntamento. Come avrebbe dovuto comportarsi? Era proprio per ripagare tutta la sua inesperienza in materia che aveva deciso di puntare tutto sull’apparenza. Ma quei vecchi vestiti non l’avrebbero di certo aiutata!
“Non c’è niente di buono, qui dentro, maledizione!”, sbottò improvvisamente, guadagnandosi un’occhiata truce da parte di Erza, sdraiata placidamente sul suo letto matrimoniale con tra le mani… uno dei fogli del suo manoscritto!?
Lucy scattò immediatamente nella sua direzione, strappandole via il pezzo di carta lievemente ingiallito poco prima di stringerselo al petto. Come si era permessa, la sua amica, di mettersi a leggere delle cose così personali?
“Sei davvero noiosa, Lulu. Gray scapperà via a gambe levate”, mormorò a quel punto la rossa, non provando minimamente a riprendere il manoscritto di Lucy, e limitandosi semplicemente ad alzare gli occhi al cielo.
“Oh, grazie, sei di molto conforto”, borbottò l’Heartphilia, seppur le parole di Erza non fossero riuscite – stranamente – ad offenderla.
Si limitò a darle le spalle, nascondendo i fogli in uno dei cassetti dell’armadio e riprendendo a fissare la moltitudine di vestiti lì appesi. Tutti inutili.
“Lo sai che scherzo. Quest’uscita andrà per il meglio”, aggiunse Erza dopo un po’, alzandosi dal letto per avvicinarsi all’amica e posarle le mani sulle spalle.
Le rivolse addirittura un sorriso appena accennato, cosa che stupì Lucy non poco. La Scarlet non era proprio il tipo da gesti affettuosi come quello.
Ad ogni modo, il silenzio cadde nella casa, ben presto interrotto dall’entrata per nulla silenziosa di Mirajane.
“Sono tornataaaa!”, strillò la maga, avanzando nell’abitazione di Lucy con le braccia piene di buste ricolme.
Non ci volle molto a capire che si trattasse di vari abiti di ogni tipo, e guardandoli la giovane Heartphilia non poté fare a meno di sentirsi improvvisamente più sollevata. Avrebbe finalmente trovato qualcosa che facesse al caso suo, ne era convinta! E le cose andarono proprio così.
Quando fu l’ora dell’appuntamento e Gray si presentò a casa della maga stellare, si riscoprirono entrambi in ansia e col cuore che batteva furiosamente nel petto. Eppure, bastò che si scambiassero un semplice sguardo per alleggerire la situazione e far capire ad entrambi che mai e poi mai si sarebbero pentiti di quell’uscita.
Fullbuster fece correre lo sguardo lungo tutta la figura di Lucy, e la trovò bellissima come non l’aveva mai vista. Restò ancora per un po’ di tempo imbambolato a fissarla, troppo concentrato nella sua “radiografia” per potersi accorgere degli occhi della piccola maga puntati sul suo corpo e pieni dello stesso sguardo adorante. Poi, improvvisamente, qualcosa lo riscosse, e Gray ritornò alla realtà strizzando appena gli occhi.
Sebbene ancora non si potesse parlare di amore, erano l’uno la debolezza dell’altra senza dubbio alcuno, e certe volte il tutto era anche fastidioso.
Lucy si portò una ciocca di capelli color grano dietro l’orecchio destro, sospirando flebilmente. Gray la fissò negli occhi, aprendosi in un sorriso mentre le porgeva una mano. Era nervosa anche lei e non si preoccupava affatto di nasconderlo.
“Vogliamo andare?”, le chiese, afferrandole la mano e prendendo a camminarle al fianco come se nulla fosse.
“Sì”.
Gli sorrise a sua volta, cercando di arrestare il lieve tremolio che aveva improvvisamente colto la mano che Gray stringeva con presa salda. Non poteva permettere che l’ansia rovinasse quella magica serata, perché sapeva che per un motivo o per un altro sia lei che Gray non avrebbero mai potuto dimenticarla.
Gray Fullbuster aveva sul serio trovato chissà dove il coraggio di chiederle di uscire? A quanto pareva sì. E lei era riuscita davvero a rispondergli affermativamente evitando di far tremolare troppo la voce o di arrossire esageratamente? Sì. Incredibile.
Sospirò stancamente, rivolgendo per l’ennesima volta uno sguardo rassegnato all’armadio spalancato. Pur essendo pieno zeppo di vestiti di ogni tipo, in quel momento Lucy non riusciva ad individuarne nessuno che potesse andar bene per quell’uscita. Era così nervosa… e voleva solo fare una buona impressione su Gray. Non aveva idea delle cose che si dovessero fare ad un appuntamento. Come avrebbe dovuto comportarsi? Era proprio per ripagare tutta la sua inesperienza in materia che aveva deciso di puntare tutto sull’apparenza. Ma quei vecchi vestiti non l’avrebbero di certo aiutata!
“Non c’è niente di buono, qui dentro, maledizione!”, sbottò improvvisamente, guadagnandosi un’occhiata truce da parte di Erza, sdraiata placidamente sul suo letto matrimoniale con tra le mani… uno dei fogli del suo manoscritto!?
Lucy scattò immediatamente nella sua direzione, strappandole via il pezzo di carta lievemente ingiallito poco prima di stringerselo al petto. Come si era permessa, la sua amica, di mettersi a leggere delle cose così personali?
“Sei davvero noiosa, Lulu. Gray scapperà via a gambe levate”, mormorò a quel punto la rossa, non provando minimamente a riprendere il manoscritto di Lucy, e limitandosi semplicemente ad alzare gli occhi al cielo.
“Oh, grazie, sei di molto conforto”, borbottò l’Heartphilia, seppur le parole di Erza non fossero riuscite – stranamente – ad offenderla.
Si limitò a darle le spalle, nascondendo i fogli in uno dei cassetti dell’armadio e riprendendo a fissare la moltitudine di vestiti lì appesi. Tutti inutili.
“Lo sai che scherzo. Quest’uscita andrà per il meglio”, aggiunse Erza dopo un po’, alzandosi dal letto per avvicinarsi all’amica e posarle le mani sulle spalle.
Le rivolse addirittura un sorriso appena accennato, cosa che stupì Lucy non poco. La Scarlet non era proprio il tipo da gesti affettuosi come quello.
Ad ogni modo, il silenzio cadde nella casa, ben presto interrotto dall’entrata per nulla silenziosa di Mirajane.
“Sono tornataaaa!”, strillò la maga, avanzando nell’abitazione di Lucy con le braccia piene di buste ricolme.
Non ci volle molto a capire che si trattasse di vari abiti di ogni tipo, e guardandoli la giovane Heartphilia non poté fare a meno di sentirsi improvvisamente più sollevata. Avrebbe finalmente trovato qualcosa che facesse al caso suo, ne era convinta! E le cose andarono proprio così.
Quando fu l’ora dell’appuntamento e Gray si presentò a casa della maga stellare, si riscoprirono entrambi in ansia e col cuore che batteva furiosamente nel petto. Eppure, bastò che si scambiassero un semplice sguardo per alleggerire la situazione e far capire ad entrambi che mai e poi mai si sarebbero pentiti di quell’uscita.
Fullbuster fece correre lo sguardo lungo tutta la figura di Lucy, e la trovò bellissima come non l’aveva mai vista. Restò ancora per un po’ di tempo imbambolato a fissarla, troppo concentrato nella sua “radiografia” per potersi accorgere degli occhi della piccola maga puntati sul suo corpo e pieni dello stesso sguardo adorante. Poi, improvvisamente, qualcosa lo riscosse, e Gray ritornò alla realtà strizzando appena gli occhi.
Sebbene ancora non si potesse parlare di amore, erano l’uno la debolezza dell’altra senza dubbio alcuno, e certe volte il tutto era anche fastidioso.
Lucy si portò una ciocca di capelli color grano dietro l’orecchio destro, sospirando flebilmente. Gray la fissò negli occhi, aprendosi in un sorriso mentre le porgeva una mano. Era nervosa anche lei e non si preoccupava affatto di nasconderlo.
“Vogliamo andare?”, le chiese, afferrandole la mano e prendendo a camminarle al fianco come se nulla fosse.
“Sì”.
Gli sorrise a sua volta, cercando di arrestare il lieve tremolio che aveva improvvisamente colto la mano che Gray stringeva con presa salda. Non poteva permettere che l’ansia rovinasse quella magica serata, perché sapeva che per un motivo o per un altro sia lei che Gray non avrebbero mai potuto dimenticarla.
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